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Autore: VvFreiheit    26/03/2015    3 recensioni
Serie di One-shot incentrate su Mika e Andy, piccoli scorci di vita quotidiana di un artista e del suo bel ragazzo tratte da spunti di vita reale.
Da un capitolo: È per questo che mi ami!" Esclamò allora Mika sorridente, citando le parole del biondo.
"È per questo, e mille altre ragioni, che ti amo..." Concluse congiungendo le labbra alle sue in un intenso bacio salato, mentre il cielo blu ed il mare li osservavano in silenzio.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Andy Dermanis
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Londra, settembre 2014 –


In un supermercato della Tesco a sud est di Londra Mika e Andy, biglietto della spesa alla mano, si aggiravano tra gli scaffali ricolmi di ogni ghiottoneria possibile alla ricerca del contenuto della lunga lista che avevano stilato qualche ora prima.
Quella sera avevano in programma una cena con la sorella del biondo e il fratello e le sorelle del moro, che per una volta erano tutti riuniti nella capitale inglese.

Avevano quindi deciso di mettersi ai fornelli, cosa che divertiva molto entrambi e che riusciva loro anche piuttosto bene.

Giusto per fare le cose in semplice avevano scelto di cimentarsi in una cena multietnica che comprendesse una portata per nazione, si andava dalla Francia, all’Italia passando per la Grecia e concludendo con il Libano.

Il loro menù, che sarebbe stato esposto in tavola in bella vista comprendeva:

Antipasto: Escargot de Bourgogne
Primo: Lasagne alla bolognese
Secondo: Kalamaki di carne
Dolce: Loukoums + torta di compleanno

Era il primo giorno di settembre e benchè Mika avesse compiuto gli anni a metà agosto, non aveva ancora avuto l’occasione di festeggiare in famiglia, e aveva quindi colto l’opportunità quella sera.
 
“Ho preso 2 kg di carne di pollo e agnello per il secondo e mezzo kg di carne di maiale e manzo per il ragù”

Annunciò Andy tornando dal reparto carni con in mano tre grandi pacchi avvolti in carta alimentare bianca.

“Perfetto” gli rispose sorridendo Mika, “io ho trovato la verdura per il sugo e l’insalata come contorno ai Kalaki” disse mostrandogli cipolle carote e sedano e posandole poi nel cestino.

“Si chiamano Kalamaki!” lo corresse il greco biondino

“Si va be dai!” rispose accompagnando l’espressione con un gesto della mano il ricciolo e rubando dalle mani del ragazzo la lista della spesa.

“Io vado a cercare le cose per i Loukoums e per la torta” annunciò poi dirigendosi verso il reparto dolciumi con la stessa espressione di un bambino al Luna Park

“Io recupero le lumache intanto” rispose Andy, e sia allontanò nella direzione opposta.

Si ritrovarono dopo 5 minuti con tutto l’occorrente che misero nel cestello quasi colmo.

“Ho preso le fragole per la torta!” asserì sorridente Mika

“Perfetto, allora… ci serve la pasta per le lasagne… e dovremmo essere a posto” disse Andy dando uno sguardo al biglietto.

“Cosa?! No! La pasta la facciamo noi! Dobbiamo prendere le uova fresche” rispose gioioso Mika.

Il ragazzo lo squadrò preoccupato mentre si aggirava tra gli scaffali frigorifero alla ricerca delle uova più adatte.

“Da quando sai fare la pasta fatta in casa?” gli chiese seguendolo.
“Hehehe” gli rispose voltandosi con un sorriso a 32 denti e un’espressione birichina e tenendo tra mani una scatola con 12 uova.

Si avvicinò al suo viso e gli sussurrò velocemente all’orecchio “Ti stupirò!” poi depositò le uova nel cestino, lo afferrò e si diresse verso le casse, con Andy al seguito.

Una volta pagato, uscirono e sistemarono il tutto sulla piccola Sprite rossa decappottabile del libanese, si immersero nel traffico cittadino del tardo pomeriggio londinese e mezz’ora dopo parcheggiarono sotto casa.

Portarono tutte le borse in cucina e sistemarono le cose in modo tale da avere abbastanza spazio per iniziare a cucinare.

Andy da un armadietto vicino al forno estrasse un tagliere di legno, cercò nel cassetto delle posate un grosso coltello e dopo aver scartato uno dei grossi pezzi di carne, si posizionò di spalle al tavolo, sopra la superficie in marmo adiacente ai fornelli ed iniziò a tagliare la carne a cubetti per comporre gli spiedini di carne di cui erano costituiti i Kalamaki, pietanza tipica Ateniese.

Mika intanto era sparito al piano inferiore, dove si trovava la cantina. Riemerse brandendo uno scatolone di piccole dimensioni e depositandolo sul tavolo in centro alla stanza.
Una ad una tolse tutte le cose che ancora ingombravano il candido piano di lavoro e iniziò a scartare il contenuto della scatola.

Andy sentendolo trafficare si girò verso di lui curioso proprio mentre il moro soddisfatto depositava sul tavolo il contenuto della scatola, uno strano aggeggio argentato con due rulli e una specie di manovella.

Il biondo buttò l’occhio al disegno sulla scatola, c’erano delle scritte in italiano che non decifrò ma una parola gli balzò all’occhio: “pasta”. Una lampadina gli si accese, mentre due occhi nocciola lo guardavano gioiosi e sorridenti.  
  
“Ti piace la mia machina per fare la pasta?”  Gli chiese in italiano con fare eccitato.

“Dove diavolo hai preso quel coso?” gli chiese Andy stupito, in inglese.
“A Milano, un’amica mi ha insegnato a fare la pasta fatta in casa e quindi l’ho comprata!”

“Sei sicuro di sapere come si usa?” chiese un tantino perplesso.

“Certo! Prima però devo impastare” ciò detto Mika iniziò a spargere sul tavolo una cospicua quantità di farina e la modellò a forma di fontana, ruppe alcune uova sul bordo del tavolo e con fare sicuro le versò al centro della fontanella, aggiunse una piccola quantità di sale e iniziò a lavorare il composto con le mani.

Andy intanto si era avvicinato al tavolo e appoggiatosi con le mani alla superficie lo osservava interessato e segretamente orgoglioso.

Dopo alcuni minuti passati ad impastare il composto, Mika formò una palla, lo coprì con un panno e alzò lo sguardo sul suo ragazzo che lo fissava, si avvicinò a lui, e con le mani ancora sporche di uovo e farina, prima che il biondo potesse spostarsi, prese il suo viso tra le sue mani e gli diede un bacio a stampo per poi guardarlo sghignazzante.

Andy sorrise malefico, poi si pulì velocemente e sussurrò a Mika “questa me la paghi”, poi si voltò e tornò ad occuparsi della carne.
Mika intanto, dopo aver lasciato la pasta a riposare come prevedeva la tradizione italiana, iniziò a tagliuzzare le verdure per il ragù e mise a scaldare il latte per la besciamella. 
 
Mezz’oretta più tardi il ragù bolliva in pentola spargendo per tutta la cucina un profumino invitante, la besciamella era densa e saporita, pronta a finire tra gli strati di pasta e la carne per il piatto greco minuziosamente tagliata a cubetti, stava marinando tra spezie greche e limone.

Andy stava iniziando a preparare i componenti per le escargots che aveva imparato a cucinare da un amico francese quando vide il suo ricciolino spostarsi dai fornelli alla palla di pasta che giaceva sul tavolo.

Curioso di vedere Mika all’opera e impaziente di poterlo prendere in giro per il macello che, era sicuro, avrebbe fatto nello stendere la pasta, lasciò il suo compito, prese uno sgabello e si sedette a bordo tavola pronto al giudizio in perfetto stile Masterchef.

Mika prese la palla, ne staccò una piccola quantità e la avvicinò ai rulli, cosparse per bene il tutto di farina e iniziò a far scendere la pasta all’interno della macchina girando la manovella con fare sicuro.

Andy lo osservava attento, sembrava un cuoco professionista, maglia blu, con qualche chiazza biancastra di farina qua e là, un ciuffo di capelli che ricadeva sulla fronte, imbiancato anch’esso dalla farina, portata fin lassù dalle mani del ragazzo nel tentativo di spostarlo da quella posizione scomoda. Sguardo concentrato e labbra incurvate in un leggero sorriso soddisfatto. “Molto, molto sexy!” Si ritrovò a pensare il biondo.

Avrebbe volentieri interrotto quel momento per concedersi un attimo di amore appassionato col suo amante ma era troppo impaziente di vedere l’opera conclusa o di poterlo prendere per i fondelli a vita nel caso non fosse riuscita come voleva.

Purtroppo per Andy però, tutto procedeva in maniera eccellente, Mika sapeva il fatto suo a quanto sembrava.
Dopo 10 minuti infatti la pasta aveva cominciato ad uscire sottile e vellutata dai rulli e il morettino aveva iniziato a tagliare i lunghi fogli in rettangoli precisi.

Ad un certo punto Mika osservò Andy ancora seduto sullo sgabello e senza smettere di girare la manovella della macchinetta argentata gli disse: “Lo so che sono bello, sexy e anche un ottimo cuoco, ma intanto che mi guardi potresti iniziare a fare la torta o finire di sgusciare le lumache che tra tre ore arrivano gli altri?”

Andy si risvegliò dalla specie di trance in cui era caduto e svogliatamente si alzò e si diresse verso le lumache, continuando dov’era rimasto ormai già più di mezz’ora prima.

Finì velocemente di togliere le lumache dal guscio e le farcì con erbe e spezie, nel frattempo Mika tolse dalla credenza più alta una teglia di vetro, posizionò sul tavolo il pentolone di rame del ragù e la pentola più piccola della besciamella, recuperò due grossi cucchiai e sapientemente passò il primo strato di ragù sulla teglia, seguito da della densa besciamella biancastra e poi un velo di pasta all’uovo, continuò così per alcune volte fino quando la teglia non fu quasi piena fino all’orlo.

Finito il suo minuzioso lavoro si avvicinò ai fornelli spenti sopra cui posizionò la teglia, pronta per essere infornata poche ore dopo, accanto alle escagots dall’aspetto delizioso ed agli spiedini che nelle mani del greco avevano preso forma, dopo che la carne ebbe macerato per un’oretta circa insieme alle spezie.

Si voltò poi verso Andy il quale stava mischiando con un cucchiaio di legno il composto che sarebbe servito per gli strati di pan di spagna della torta.

“Mi imburreresti le teglie per favore?” chiese voltandosi verso Mika con sguardo concentrato.

“Agli ordini Sir!” pronunciò in tono solenne mettendosi sull’attenti a mo’ di soldatino con la mano destra alla fronte in segno di saluto militare.

Andy lo guardò serio poi scoppiò in una fragorosa risata “Ma quanto sei scemo??!”

Mika inclinò la testa, mani sui fianchi con un smorfia molto simile a un ghigno in volto. “Mai quanto te” disse prima di prendere una generosa quantità di crema con un dito dalla ciotola nelle mani di Andy e spargergliela sul naso.
 
Andy preso alla sprovvista non reagì per un paio di secondi. Poi lasciò la ciotola e il cucchiaio sul ripiano punto i suoi zaffiri verso Mika e con sguardo omicida gli sussurrò “Scappa!”

Mika ci mise meno di mezzo secondo a ingranare la quinta e partire come un fulmine aggirando il tavolo della cucina e dirigendosi a grandi falcate verso il salotto, Andy lo rincorse a poca distanza non prima di aver afferrato dal tavolo della cucina, ciò che rimaneva del sacchetto della farina utilizzato per la pasta all’uovo.

Mika corse verso il divano e vi si nascose dietro. Andy con un balzo lo scavalcò e si lanciò dietro atterrando con il piede sinistro ad una decina di centimetri dal naso del moro che si era accucciato nel vano tentativo di nascondersi.    

L’agile ragazzo riuscì però a sgattaiolare tra le gambe del biondo e stava per darsela a gambe quando si ritrovò una leggera polverina bianca in testa. Andy gli aveva appena lanciato in testa il contenuto del sacchetto di farina.

Si voltò truce verso di lui ma poi gli balenò in testa un’idea. Corse in cucina spargendo farina ovunque: dal tappeto grigio del salotto al pavimento in legno, raggirò il tavolo e si avvicinò alle teglie della torta sul ripiano in marmo, nell’angolino, nascosta dalla ciotola vide un tappo blu di una bomboletta.

La afferrò e sentì pronunciare un “Mika non ti azzar”  si girò di scatto bloccando l’esclamazione del suo ragazzo e gli rivolse uno sguardo malefico corredato da un ghigno che sta volta fu Andy ad interpretare come un “SCAPPA”

Mika stappò la bomboletta e prese a rincorrere Andy che in pochi secondi si era precipitato in corridoio ed aveva raggiunto l’altro salotto in mezzo al quale spiccava il pianoforte bianco a mezza coda, oggetto assolutamente intoccabile del cantante. Il biondo con un balzo salì sul coperchio della cassa e con espressione furba si rivolse al ricciolo che lo guardava dal basso verso l’alto

“Dai… vendicati se ne hai il coraggio!!” Mika si fermò all’istante,

“Giochi sporco!” pronunciò serio fingendosi offeso.

Si voltò ed incontrò una scodinzolante Mel che sentito il trambusto aveva deciso di unirsi ai giochi.

La guardò dolcemente e le disse “Vieni Mel!”

La fedele amica trotterellò dietro al padroncino lasciando Andy da solo sul pianoforte, perplesso.

Si diresse in cucina a passo lento ed una volta giunto dove Andy aveva lasciato le teglie e la ciotola, le imburrò velocemente e vi versò il contenuto in due parti uguali. Accese poi il forno e lo impostò a 180 gradi.

Sentì dei passi lievi dirigersi verso la cucina e poco dopo due braccia lo cinsero da dietro dolcemente mentre due labbra morbide si posarono sul suo collo iniziando a lasciare una scia di baci.

“Dai su, non fare l’offeso!” sussurrò Andy, il viso nascosto tra i riccioli morbidi del ragazzo.

Mika lo ignorò noncurante, raccolse una delle teglie dal ripiano e aprendo il forno la mise sulla griglia più in alto, sistematala, prese la seconda, passò un dito su una goccia di crema che era fuoriuscita, e la ripose sulla griglia al centro poi chiuse il forno.

Intanto Andy lo osservava pochi passi più indietro. Mika si pulì le mani su un tovagliolo e diede uno sguardo all’orologio a pendolo colorato appeso al muro.

“Sono le sei e mezza” Lesse per lui l’ora il biondo, gli veniva spontaneo.

Mika sempre in silenzio e senza voltarsi si incamminò verso il corridoio, Andy lo seguì tranquillamente e non appena il moro svoltò l’angolo della cucina si girò di scatto brandendo fieramente la bomboletta di panna senza tappo verso il biondo sorridendo beffardo.

Furbamente prima di entrare in cucina, aveva avuto la bella idea di nascondere la bomboletta su uno scaffale fuori dalla vista che si trovava appena fuori la cucina, sapendo che il suo ragazzo non avrebbe resistito e sarebbe venuto a cercare perdono da lui, dando così il via al suo piano di vendetta.

Senza esitazione spruzzò il contenuto della bomboletta dritto in faccia al bel biondino che in un attimo si ritrovo il dolce gusto della panna in bocca e la sensazione di quella fresca sostanza ovunque.

“Mi hai fregato! Dovevo immaginarlo” rifletté Andy leccandosi i baffi di panna ai lati della bocca. Poi si passò una mano in viso togliendo gran parte del dolce e pulendosi sulla maglia ormai tutto fuorché blu del ragazzo. Poi fece per afferrarlo ma Mika, velocemente se la diede a gambe per l’ennesima volta non riuscendo però a trattenere la bomboletta che Andy gli aveva rubato dalle mani.

Ridendo come un bambino scavalcò il divano con un balzo, superò il tavolino da thè, mentre Andy lo rincorreva bomboletta in mano, mentre stava per imboccare la porta dell’altro salotto si ritrovò Mel che volendo partecipare al gioco gli saltò addosso impedendogli di proseguire oltre.

Andy gli balzò addosso a sua volta atterrandolo e urlando “GRANDE MEEEEEEL”

Mika si ritrovava adesso steso sul pavimento con Andy sopra di lui che con una gamba gli bloccava entrambe le sue e con una mano era riuscito ad afferrargli la sua sinistra mentre sull’altro braccio c’erano spalmati tutti i 30 kg di Mel la quale vi si era candidamente ritrovata seduta sopra in quel groviglio di arti.

“Vi siete coalizzati contro di me?!” urlò Mika sgranando gli occhi incredulo.

“Ossì! Puoi dirlo forte!” ghignò Andy prima di rivolgere la bomboletta verso il viso di Mika.

“No! No! No! Abbi pietà di meeeee” strillò Mika in un acuto perfetto.
“hahaah MAI!” disse tra le risate prima di premere il tappino della panna e riempire letteralmente viso e capelli di Mika di fresca panna che Mel iniziò felicemente a leccare.

“AAAAAAAAAAAH NOOOOO” cercò di urlare il ragazzo ma fu zittito dalla bocca di Andy che si posò sulla sua leccando via un po’ di panna e approfondendo poi il bacio.

Era in trappola! Pieno di panna ovunque con Mel che si stava occupando dei suoi boccoli che ormai avevano perso la loro forma e Andy che lo stava torturando di baci e si stava divertendo a mangiucchiare panna direttamente dal suo viso.

A dirla tutta la seconda parte non gli dispiaceva per nulla.
Ad un tratto tra le risa dei due si udì un suono: “drriiiin”
Andy si fermò un secondo, pensò al forno, se ne fregò e riprese dov’era rimasto.

Mika che intanto aveva finalmente una mano libera grazie a Mel che si era alzata mise una mano sul suo petto per allontanarlo.

“Shh fermati un attimo” chiese implorante al ragazzo sopra di lui
“Un cacciatore non abbandona mai la sua preda! Non dopo aver sudato tanto per catturarla” disse mordicchiandolo.

“Ahi Andy” rise

Poi il suonò di prima si ripresentò.

Andy tese l’orecchio. Non era il forno, era il campanello di casa!

“Il campanello! Fammi alzareeee” tentò Mika, ma si arrese al biondo che aveva iniziato a mordicchiarlo sull’orecchio, il suo punto debole, lo sapeva fin troppo bene.

“hmm non ti vuoi più alzare adesso…. Come mai?” continuò stuzzicandolo.

Ormai Mika era libero di andare dove voleva, non era più costretto a terra, a occhi chiusi si stava godendo ogni attenzione che il biondino gli stava riservando e spostarsi da lì era l’ultima cosa che gli passava per la testa.

“hmm” mugolò il ricciolo completamente sotto l’incantesimo di Andy

“Dimmi di alzarmi e lo farò” lo incitò soffiandogli queste parole con voce suadente

“Provaci e ti uccido!” asserì fermamente il cantante tirandolo di più verso sé e iniziando a morderlo a sua volta.

Vennero interrotti nuovamente da un suono fastidioso, questa volta era il cellulare di Mika a squillare.

“Eccheppalleeeeee!!” si lagnò il moro.

Andy si alzò e tese una mano verso il ragazzo ai suoi piedi il quale accettò di mala voglia.
Una volta in piedi si diresse in cucina a cercare il cellulare. Aveva smesso di suonare e non sapeva dove fosse.

Mezzo minuto dopo era quello di Andy a squillare.

Il greco lesse il nome sullo schermo e lo passò al ragazzo “Tua sorella” disse solo.

“Pronto!” rispose stizzito Mika.

“Alla buon ora!! Mi vuoi aprire o devo piantare una tenda qui fuori??” la voce irritata di Yasmine lo fece trasalire.

“Scusa, arrivo!” disse, e spense la chiamata.

Andy gli passò un asciugamano che prontamente si passò sul volto cercando di rendersi presentabile.

Poi gli lanciò un occhiata interrogativa “Ok?” chiese indicandosi.

“Ok è l’ultima parola che userei ma apri prima che ti ammazzi” gli consigliò.

Camminò verso la porta cercando di sistemarsi i capelli ma non appena vi immerse una mano la ritrasse schifato.

“Ciao Yasmine” accolse la sorella

“Ciao Mik…” iniziò con tono duro. “che ti è successo??” chiese squadrandolo da capo a piedi.

Il ragazzo che aveva davanti sembrava uscito da una puntata mista tra Masterchef, Killer karaoke e qualche altro programma demenziale.

Maglietta e pantaloni sporchi di farina e panna, viso e labbra rosse, rimasugli di panna qua e là e capelli impiastricciati senza una forma riconoscibile.

“Veramente…” disse impalato sulla porta.

“Buonasera” la salutò Andy sorridente salvando il fratello della ragazza dalla spiegazione.

“Buonasera a te” lo salutò facendo vagare lo sguardo sulla figura di suo “cognato”.
Anche lui tra i capelli biondi aveva ciuffi di panna, i vestiti un po’ messi meglio rispetto al moro ma non di certo puliti le labbra arrossate e le guance di un leggero colorito rosato che spiccava sulla carnagione pallida del greco.

“Ooook, adesso ho capito perché non mi volevate aprire!” confessò scuotendo la testa ridacchiando.

Mika chiuse la porta e si grattò la nuca imbarazzato. Andy lo guardò sogghignando.

“Avevo pensato potesse servirvi una mano per la cena…” ammise la sorella maggiore del libanese.

Arrivata in cucina diede un sguardo e vide le pietanze pronte sui fornelli, la torta ormai quasi cotta in forno e il piccolo menù appoggiato sul microonde.

“Wow, siete a buon punto vedo, sembra tutto squisito!” si complimentò avvicinandosi alle escargots e alla teglia di lasagne.
Poi si voltò verso il tavolo sul quale c’era ancora sporca di farina la macchinetta per la pasta.

“Mika ma…. E questa??” chiese raggiante

“L’ho presa in Italia” ammise sempre purpureo in viso

“Ho deciso che lo spedisco a vivere più spesso in Italia, ha imparato a fare la pasta fatta in casa!” intervenne orgoglioso Andy mentre entrava in cucina.

“Wow! Allora ne voglio tre teglie da portare a New York” ordinò Yasmine.

“Tu zitto mai eh!” Si lamentò Mika dando una pacca sul braccio al ragazzo.

“Senti Yas, dato che sei venuta per aiutare, ti fa nulla preparare i Loukoums che li fai anche meglio di me, mentre io vado a fare una doccia? Faccio schifo!” si lamentò toccandosi i capelli il fratellino.

“Decisamente!” approvò la sorella.

“Io intanto vado a preparare la tavola” Annunciò Andy.

La successiva ora passò velocemente, Mika andò a farsi una veloce doccia per essere presentabile quella sera, Andy apparecchiò ed imbandì la tavola per poi seguire il moro al piano di sopra e darsi una sistemata.

Yasmine, servizievole preparò il dolce libanese, sfornò il pan di spagna, infornò le lasagne e iniziò a cercare gli ingredienti per farcire la torta. 

“Andy la torta con cosa la farcite?” chiese al biondo che era apparso in salotto e stava sfamando Mel.

“Ehm, in teoria panna e fragole, in pratica…” confessò con un sorriso imbarazzato.

“In pratica fragole…” Disse prendendo un coltellino e iniziando ad affettare le fragole.
 
Mezz’ora dopo gli invitati erano tutti seduti a tavola davanti ad un piatto fumante di lasagne.

“Fantastiche” disse assaporando il piatto italiano la sorella di Andy

“Grazie” rispose candidamente Mika

Piovvero complimenti da entrambi i fronti quella sera, erano davvero una coppia vincente in cucina.

Arrivarono le 11. La torta venne portata in tavola.

Intonarono la canzoncina di buon compleanno al festeggiato il quale la tagliò a fettine e la distribuì.

“La cena è stata fantastica, questa torta però… sembra quasi manchi qualcosa…” rifletté Fortuné addentandone un pezzo.

“Hai ragione! Panna, ecco quello che manca!” rispose Zuleika guardando i commensali.

Mika e Andy alzarono gli occhi dai rispettivi piatti e li incrociarono. Bastò mezzo secondo e i due scoppiarono in una fragorosa risata senza riuscire a trattenersi.

“Ma… ho solo detto che ci andrebbe un po’ di panna” ammise Zuleika non capendo la risata isterica di suo fratello e del suo fidanzato.

“Volete spiegare anche a noi?” si intromise Paloma da capotavola.

I due intensificarono le risa, Andy era piegato in due sulla sedia e a Mika lacrimavano gli occhi dal ridere.

Yasmine scosse la testa e guardando i suoi fratelli e la sorella del biondo disse semplicemente

“Meglio restare nell’ignoranza, fidatevi!”


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Buooongiorno!
Ecco qua un nuovo capitolo, questa volta l'ispirazione è stata liberamente tratta da questa fotografia postata da lui il 1 settembre 2014 su intagram. ( https://instagram.com/p/sYfAUoTiAP/) Il menù è un po' differente, ma l'ispirazione dei due in cucina è stata troppo forte! 
Buona lettura e buoni commenti ;)
Ps. Ho appena acquistato i biglietti per Mika a Milano e sprizzo gioia ovunque! Bye, Vv
  
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