Per Lei
°-Le
strinse la mano, in un gesto amichevole,
allontanandosi.
Era sempre gentile e amichevole con tutti. L'aveva fatto sentire un suo
compagno.
E non era colpa sua, in fondo. Non era certo colpa sua se Allen
l'amava.-°
Lavi voleva bene a Lenalee. Era probabilmente la ragazza più
dolce e
disponibile che avesse mai conosciuto. La prima a chiamarlo 'amico'.
Era stato
merito di Lenalee se si era sentito parte dell' ordine, per la prima
volta.
Il ruolo della ragazza nel suo cuore sarebbe potuto essere passato in
secondo
piano quando Allen, all'interno dell'arca, aveva rischiato la vita per
salvarlo. (E l'aveva salvato.)
Eppure per lui Lenalee era l'amicizia. Era la vita. La nuova vita che
aveva
trovato decidendo che forse poteva essere un Bookman senza rinunciare
ai suoi
sentimenti.
Già. Lenalee era importante.
Ed era per questa ragione che Lavi si odiava.
Si odiava perchè, innamorandosi quel piccolo botolo bianco,
aveva finito per
detestare lei, la sua amica, colei che gli aveva teso una mano nel
buio.
E solo perchè nel cuore di Allen c'era spazio solo per lei.
Il futuro Bookman si stese sul suo letto, acciambellandosi su un
fianco.
Era davvero complicato. Quel sentimento era la cosa più
terribile che gli fosse
mai capitato di provare.
Che cosa gli era successo..? Come poteva pensare a un mondo in cui lei
non
esisteva?
E per una ragione così sbagliata..? Chiuse gli occhi un solo
istante e vide il
volto di Lenalee. Sorridente, carina, come sempre del resto, con quegli
occhi
grandi che trasmettevano gioia anche nei momenti più bui...
Eppure
quell'immagine durò poco e subito vi si sovrappose quella di
Allen. Aprì gli
occhi di scatto... Era sbagliato. Lui, Lavi, erede di Bookman, era
quello
sbagliato.
Si alzò nuovamente, camminando per quasi un'ora nella
piccola stanza ormai
adibita solo a lui.
Doveva considerare ogni aspetto di quella dannata situazione...
Lenalee era... semplice, era Lenalee.. ed Allen era... un ragazzino.
Non poteva avvelenare la sua anima con quella passione così
malata.
Doveva rinunciare.
Per se stesso, troppo preso dalla morale per poter accettare qualcosa
di così
sbagliato.
Per Allen, perchè quel piccolo fiore maledetto era troppo
giovane per essere
colto a quel modo.
E per Lei.
Perchè Lenalee era la sua amica, la sua confidente e la sua
luce. E non aveva
meritato neppure per un momento il suo odio.
Prese l'asso di picche, quello che aveva conservato a lungo dopo averlo
raccolto nel bosco in cui Tyki Mikk aveva quasi ucciso Allen.
Lo prese e lo strappò. Poi aprì la finestra e
fece scivolare via con il vento i
frammenti di quella carta che rappresentava i suoi sentimenti per il
giovane
maledetto.
Chiuse la finestra sospirando. Doveva finire così.
Uscì dalla camera e percorse tutto il corridoio, fino ad
arrivare alla camera
di Lenalee. Bussò piano e aprì la porta infilando
la testa dentro..
" Lena..." chiamò.
La fanciulla si svegliò, e si mise a sedere, stropicciandosi
gli occhi.
" Lavi.."
" Posso dormire con te stanotte...?"
Lenalee sorrise, poi si mise al bordo del letto, battendo al suo fianco
con la
mano, invitando Lavi a stendersi al suo fianco.
Il ragazzo entrò, chiudendo la porta piano, e si
accoccolò sotto le coperte.
Lei lo abbracciò, carezzandogli i folti capelli rossi.
" Riposa tranquillo Lavi, io sono sempre con te.."
Lavi non rispose.. rimase li fermo, a farsi accarezzare da quelle
piccole
manine di fanciulla, le sole in grado di calmarlo.
Quando sentì il respiro di Lenalee cambiare aprì
gli occhi. Si era
addormentata.
"Buonanotte Lena, mia piccola stella..." sussurrò,
addormentandosi a
sua volta, fra le sue braccia, finalmente tranquillo...