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Autore: angel85    28/03/2015    3 recensioni
Aprì la porta del loft e lasciò cadere la borsa a terra, era esausta, l'ultimo caso l'aveva messa davvero a dura prova. Si era trovata nuovamente ad affrontare la paura di perdere la persona che amava di più al mondo. Come era potuto accadere? come aveva potuto permetterlo? chiuse gli occhi e assaporò il profumo di casa mischiato al profumo della cena cucinata da suo marito. Credeva davvero che quello sarebbe bastato a farle passare l'arrabbiatura nei suo confronti? con questo stato d'animo annunciò il suo ingresso in casa.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
- Questa storia fa parte della serie 'Lo scrittore, la sua musa...e la loro famiglia!'
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Aprì la porta del loft e lasciò cadere la borsa a terra, era esausta, l'ultimo caso l'aveva messa davvero a dura prova. Si era trovata nuovamente ad affrontare la paura di perdere la persona che amava di più al mondo. Come era potuto accadere? come aveva potuto permetterlo? chiuse gli occhi e assaporò il profumo di casa mischiato al profumo della cena cucinata da suo marito. Credeva davvero che quello sarebbe bastato a farle passare l'arrabbiatura nei suo confronti? con questo stato d'animo annunciò il suo ingresso in casa.
K: sono a casa!
Da dietro il bancone della cucina vide apparire suo marito che le andò subito incontro
R: ehi!
K: ehi!
Rick cercò di avvolgerla in un abbraccio ma lei si divincolò prontamente andando a prendere un bicchiere d'acqua dal frigo.
R: ok. Sei arrabbiata!
K: dici?
R: cosa ho fatto?
Nel frattempo dal piano superiore comparvero le due rosse pronte per una tranquilla cena di famiglia
K: ne parliamo dopo!
Disse Kate andando in camera a prepararsi per la cena dopo aver salutato entrambe le donne. Alexis raggiunse suo padre imbambolato in mezzo al soggiorno
A: cos'hai combinato papà?
R: non ne ho idea!
Seduti a tavola Rick cercò di indovinare cosa avesse mai potuto combinare per fare arrabbiare cosi la moglie. Ma niente di ciò che pensava sembrava essere giusto.
R: ok mi arrendo.
Kate stanca dell’atteggiamento del marito e ancora più infastidita
K: davvero vuoi parlarne qui?
R: si…certo…voglio sapere
K: ok! ti avevo detto di restare in macchina!
Rick cercò di capire a cosa si riferisse Kate e poi ricordò. L'operazione di quella mattina per arrestare l'assassino di quella giovane donna. Kate gli aveva chiesto di restare in macchina perché non sapevano cosa avrebbero potuto trovare una volta dentro, ma lui cocciuto com'era dopo pochi minuti li aveva raggiunti. Dopo essere rimasto per un po’ nascosto decise di raggiungere la postazione di Ryan, il più vicino a lui. Il suo movimento scatenò l’inferno, proiettili attraversavano la stanza in ogni direzione e lui si trovava in mezzo. Senza capire come si ritrovò attaccato al muro con Kate a fargli da scudo.
R: è stato grande non trovi!
Kate rimase interdetta dall'affermazione! alzandosi e cominciando a sparecchiare disse
K: se per grande intendi farti ammazzare si...è stato davvero grande!
E si diresse in cucina con i piatti in mano.
R: dai Kate non sarai arrabbiata davvero per questo! E poi se mi fosse accaduto qualcosa adesso saresti ricca
K: sei un idiota
R: dai stavo scherzando
K: sai una cosa? non voglio più che tu mi segua al distretto...e guarda un po´...non sto scherzando!
Quest'affermazione lasciò tutti senza parole
R: Kate...ma...io...io
K: tu non capisci vero? hai rischiato di morire oggi!!!e per l'ennesima volta hai fatto di testa tua. Preferisco che tu rimanga vivo...non lo sopporterei un'altra volta
Finì la frase quasi in un sussurro e con le lacrime agli occhi si diresse in camera da letto.
Rick rimase spiazzato, non era da lei mostrare così apertamente le sue emozioni
M: Richard dovresti pensare prima di parlare
A: si papà, la nonna ha ragione
R: Stavo solo scherzando
A: Papà per Kate è stato difficile affrontare la tua scomparsa senza sapere se fossi vivo o morto
R: Sono un idiota
Incamminandosi verso la camera da letto. Attraversò lo studio e aprendo la porta della camera si accorse che la detective non era nella loro stanza allora aprì piano la porta del bagno e scorse sua moglie, senza camicia, intenta a guardarsi allo specchio, rimase incantato per un attimo dalla sua pelle nuda ma poi lei si voltò di lato e anche lui riuscì a vedere ciò che Kate cercava di vedere nello specchio e la paura si impossessò di lui. Un grosso livido violaceo sulla schiena in basso, l'immagine di Kate a fargli da scudo tornò prepotente nella sua mente, l’avevano colpita e per fortuna aveva il giubbotto antiproiettile, non aveva pensato, aveva agito...non aveva pensato a cosa poteva accadere a lei. Si male dì per questo. Era stato troppo superficiale, l'avevano colpita a posto suo e con voce incrinata
R: Kate...mi disp..mi dispiace...perdonami!
Kate non essendosi accorta del marito fino a qual momento tirò su velocemente la camicia per cercare di nascondere il livido ma capì dalla sua espressione che ormai era troppo tardi.
R: Rick...non è niente!
Lui le si avvicinò rapidamente abbassando la camicia e cominciando ad accarezzarle teneramente il livido, guardandola dallo specchio. Lei scorse in lui un profondo dolore...si rigirò tra le sue braccia e accarezzandolo in viso
K: non è niente...sta tranquillo! passerà! sta tranquillo!
Tutta l'arrabbiatura nei suoi confronti sparì guardandolo negli occhi. Sembrava un bambino indifeso.
R: ti sei beccata una pallottola a posto mio...come posso essere tranquillo? sono un idiota...non ho pensato a te...non ho pensato
Kate interruppe lo scrittore posandogli le labbra sulle sue, in un bacio dolce e tenero...come a volerlo rassicurare
K: va tutto bene!
R: hai un livido enorme sulla schiena. Non va tutto bene. Devi farti vedere da un dottore
K: sto bene. Lanie mi ha dato un'occhiata...devo solo mettere una pomata e passerà in fretta. Non è nulla di grave
R: Kate…io …
Non riusciva a parlare, una lacrima solitaria attraversò la sua guancia che Kate raccolse prontamente baciandolo. Lo guardò negli occhi per un tempo che sembrò infinito, tacitamente voleva comunicargli che non c’era niente da perdonare, che non era più arrabbiata. Prendendo la pomata in mano
K: dai aiutami a mettere la pomata cosi poi andiamo a letto, sono esausta.
Dopo aver aiutato sua moglie ed essersi preparati per la notte si infilarono sotto le coperte. Kate poggiò al sua testa sul torace del marito, silenzioso da ormai troppo tempo.
K: Rick
R: mmmm
K: parlami
R: perdonami Kate…non ho pensato e oggi saresti potuta morire…io…
K: bè anche tu…la differenza è che io sono addestrata a certe cose…tu no
R: non ti seguirò più Kate…hai ragione…io non
K: no Rick…ho esagerato prima…voglio che tu mi stia accanto, sempre, solo voglio che tu mi dia retta…voglio saperti al sicuro, dopo quello che abbiamo passato ho sempre paura che ti accada qualcosa…
R: non so cosa avrei fatto se ti avessi perso
Kate si strinse di più a lui
K: va tutto bene…
R: Si ma…
K: Rick…va tutto bene, siamo qui...insieme
Con le lacrime agli occhi
K: solo promettimi che mi starai sempre accanto
R: ALWAYS
K: ALWAYS
  
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