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Autore: giuggiola95p    31/03/2015    1 recensioni
"Camminava lungo quel lungo ponte, sotto la pioggia ma, non le importava. Non le importava di quelle goccie che le bagnavano il volto perchè erano capaci di mascherare quelle che già le rigavano il viso ma, al contrario di quelle che cadevano incessanti dal cielo, le sue erano salate, erano lacrime amare e disperate di una ragazza che non riusciva più a vedere quel bene che c'era ancora nel mondo. "
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*Buona sera o forse e meglio Buongiorno :) Bhe oggi ho fatto le ore piccole, non riesco a prendere sonno e quindi mi sono data alla scrittura. Questa volta le protagoniste non sono le SwanQueen. E' una storia commovente che forse vi farà versare qualche lacrimuccia. Vi bacio forte e vi auguro una dolce notte *
 

Una via d'uscita
 

Camminava lungo quel lungo ponte, sotto la pioggia ma, non le importava. Non le importava di quelle gocce che le bagnavano il volto perchè erano capaci di mascherare quelle che già le rigavano il viso ma, al contrario di quelle che cadevano incessanti dal cielo, le sue erano salate, erano lacrime amare e disperate di una ragazza che non riusciva più a vedere quel bene che c'era ancora nel mondo. Le avevano spezzato il cuore per l'ennesima volta e forse era l'ultima perchè lei non ce la faceva più, era ormai distrutta, sfinita dall'amore, che le aveva portato via tutto.
Cosa poteva mai esserle successo?  
 
***

<< Sai che ti dico, non mi interessa più, non voglio sapere perchè l'hai fatto... Non mi interessa e sai perchè? Perchè per me non conti più nulla e sinceramente... non mi è mai importato molto di te! A scuola eri utile, mi passavi i compiti o li facevi direttamente al posto mio. Eri sempre pronta ad accompagnarmi in qualunque posto anche se erano le 8 di mattina e ti eri appena svegliata e mi era utile. Ma ora? Ora non mi interessa più. >>
Era lei, la sua "migliore amica" o almeno quella che lei reputava tale ma, lo aveva capito da un pezzo che non era così ma, le faceva troppo male lasciarla. Preferiva essere fruttata usata pur di non venire abbandonata per l'ennesima volta da un'altra persona a cui voleva bene. Ma non ci era riuscita e si ritrovava nuovamente lì, in quella situazione, a soffrire ancora per una persona che non l'aveva mai meritata. Ma a lei non importava perchè il suo amore bastava per entrambe, ma forse non era abbastanza. Parlò.
<< E non ti sei mai chiesta perchè io lo facessi? Perchè smettevo improvvisamente di studiare, nel bel mezzo del pomeriggio e mi fiondavo a casa tua per poi uscire e fare shopping? E sai che io odio lo shopping! Non ti sei mai chiesta perchè ero sempre libera quando avevi bisogno? No che non te lo sei chiesta. Questo perchè non ti è mai fregato niente di me,  ero un oggetto da poter usare all'occorrenza. E io lo avevo capito, lo avevo capito benissimo ma, ti voglio così bene che non mi è mai importato. Perchè io avevo bisogno di stare con te anche quei 5 minuti, perchè io ci stavo bene con te. E ora queste parole fanno breccia nel mio cuore e lo fanno esplodere come se qualcuno mi avesse lanciato una granata. E nessun frammento è più recuperabile. >>
<< Vedi come sei? Sei sempre la vittima della situazione e non l'ho mai sopportato. Vuoi dirmi che non hai mai approfittato di tutte le volte che mia mamma saliva a prendermi a scuola? Che non ti piaceva pagare il prezzo del biglietto del cinema di meno? >>
Quella stanza si era riempita di un aria pesante, anche se tutte le finestre erano aperte. Quelle parole, che venivano dal cuore, avevano reso l'aria impossibile da respirare. Le due si guardavano negli occhi ma, ormai non si capivano più. 
<< Torniamo sempre li... perchè a te non importano i gesti dolci che ho fatto, consideri quando io ti chiedevo passaggi, giusto. E io il cinema lo evito sempre ma, ci venivo per far compagnia a te. Ma, non mi conosci, ci conosciamo da una vita ma, non ti sei mai presa la briga di conoscermi affondo! >>
<< Si certo. >> 
Quella porta che divideva le stanze si chiuse alle sue spalle e la ragazza uscì, chiudendo quell'amicizia che forse non era mai stata tale.
L'altra ancora nella stanza si avvicinò alla finestra e un forte vento si imbattè contro il suo viso, rabbrividì per un secondo, ogni singolo momento insieme a lei era comparso davanti ai suoi occhi e non riuscì più a controllarsi. Pianse così che tutta la rabbia, il dolore, il stanchezza uscissero fuori. Si sentiva svuotata da ogni cosa... lei era importante. ERA! Perchè ormai era un ricordo... 
Uscì e corse via da quella stanza che, le aveva portato via quella persona che ormai era parte della sua vita, quella persona che sapeva tutto di lei ma, che non avrebbe saputo più niente da quel giorno in avanti.
 
***

Era su quel ponte e le lacrime non smettevano di scorrere su quel viso scuro, illuminato da quella flebile luce del lampione. Sotto un fiume scorreva incessante, furioso, agitato come lei da quel vento che non voleva smettere di soffiare. Ed era come se la tempesta che aveva dentro fosse uscita. Quella strada la facevano ogni giorno insieme per andare a scuola ma, non l'avrebbero fatta più, era l'estate dopo la maturità. Le loro strade si sarebbero divise comunque come quella che stava percorrendo. Un'unica grande strada che si biforcava, in due più piccole che non si sarebbero più incontrate. Mai più. Non era il primo colpo che il suo cuore riceveva ma, aveva deciso che sarebbe stato l'ultimo. Non avrebbe permesso a nessun altro di farle del male. Salì sul muretto e pensò. Pensò a quello che sarebbe potuta diventare, all'amore che avrebbe potuto incontrare, ai figli che avrebbe potuto avere ed ebbe un minuto di esitazione. Poi la vide, era lei che stava tornando a casa e non sembrava triste... quel sorriso che incorniciava il suo volto le diede la spinta che le serviva. Mise un piede fuori e le sembrò di volare, poi alzando gli occhi al cielo versò l'ultima lacrima ringraziando Dio di averle dato quella vita e si gettò. Pensando che aveva amato e che quella era stata la cosa più bella della sua vita. Un tonfo.  Niente più, si lasciò trasportare da quelle acque fredde che la inghiottirono.  

*Spero vi sia piaciuta. Alla prossima ragazzi miei *
  
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