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Autore: EternalSunrise    04/04/2015    2 recensioni
E' buffo come una singola scelta possa cambiare il destino di una persona. Sora, questo, lo sapeva perfettamente, perché fu a causa di un semplice cambio d'idea che fu costretto a passare delle vacanze natalizie “memorabili”.
Genere: Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Axel, Nuovo personaggio, Organizzazione XIII, Riku, Sora
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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Twelfth chapter: Rescue

Vide entrare un uomo in camice bianco che subito si affiancò al collega, Zexion. Quest'ultimo era un ragazzo poco più alto dell'inglesino, con i capelli cerulei che gli coprivano per metà il viso, su cui erano incastonati un paio di occhi azzurri. Era stato lui a prendere liberamente un campione del suo DNA, senza curarsi di chiedere se fosse d'accordo o meno -anche se la risposta sarebbe stata ovvia. Lo aveva analizzato e consegnato a un suo collega, poi era tornato a lavorare su alcune formule genetiche. Cosa ne avessero fatto del suo sangue, non lo poteva sapere, così come non sapeva dove fosse Sora e cosa gli stessero facendo.

L'uomo entrato sussurrò qualcosa all'orecchio del ragazzo, poi se ne andò così com'era venuto. Il ceruleo si voltò verso di lui, sul viso un'espressione fredda che non lasciava trapelare nulla.

“Immagino tu voglia delle spiegazioni.” affermò, alzandosi e avvicinandosi alla sedia alla quale era stato legato l'argenteo.

Riku non parlò. Non perché la risposta fosse più che ovvia, ma semplicemente perché gli avevano tappato la bocca con del nastro adesivo.

“Come ben saprai, la nostra Organizzazione è interessata al tuo materiale genetico da anni, ormai. Visto che ce l'hai cortesemente fornito...” l'albino lo guardò truce, quasi a volerlo uccidere “...abbiamo potuto iniziare la serie di esperimenti di cui necessitiamo per arrivare al nostro obiettivo.” si alzò e si diresse a un computer collegato a un enorme schermo appeso alla parete “Sai, il tuo amico è un soggetto poco interessante.” disse mentre digitava qualcosa su una tastiera. Sullo schermo apparve una serie di documenti, tutti riguardanti Sora. Cliccò su un file e si aprì una foto scolastica di un paio d'anni fa. Ritraeva il moretto, con la sua classe, tutto sorridente con indosso una divisa bianca e azzurra “Ho fatto molte ricerche, ma è risultato essere una persona come tante. Vive a Nottingham con i suoi genitori, frequenta l'ultimo anno di università con una buona media, ama leggere... niente di che. Anche la sua cerchia di amici è composta da gente comune.” aprì un altro file contenente la registrazione di una telecamera di sorveglianza. Sora si trovava all'interno di una biblioteca e chiacchierava con un paio di ragazzi davanti a un libro aperto. Non c'era l'audio, ma dalle loro facce sembrava essere un discorso serio, forse stavano studiando “In ogni caso è adatto ai nostri scopi.” disse, chiudendo tutto.

Riku tornò a fissarlo e l'altro ragazzo ricambiò “Come possiamo sapere se l'esperimento sta procedendo bene se prima non lo testiamo?” chiese retoricamente senza cambiare espressione.

L'argenteo capì cosa voleva dire: avevano intenzione di usare quel ragazzino come cavia. Cominciò a strattonare rabbioso le manette che gli legavano i polsi dietro alla sedia, ma a causa della sostanza che gli avevano iniettato per inibire le sue capacità -così le avevano chiamate- non riusciva a liberarsene.

“È inutile, lo sai.” disse tornando a sedersi alla sua postazione di lavoro “Non preoccuparti, dai risultati sembrerebbe che tutto stia procedendo bene.”

In quel momento entrò un altro membro dell'Organizzazione. Dalla divisa, Riku poté capire che faceva parte della Squadra Militare, lo stesso gruppo di persone che si era preso la briga di portarli in quel luogo. Indossava pantaloni, guanti, scarponcini e giacca in pelle nera, con un cappuccio che non permetteva di distinguere bene i lineamenti del viso e una pistola inserita nella fondina attaccata alla cintura. Dalla corporatura -stranamente familiare- sembrava essere un ragazzo. Lo vide consegnare un foglio al ceruleo e poi girare leggermente il capo dalla sua parte. Riku aveva uno strano presentimento, ma non negativo come sempre, quella volta era un presentimento positivo e non sapeva se potersi rilassare o se rimanere in guardia nel caso si rivelasse falso.

Zexion si alzò nuovamente “Tienimelo d'occhio.” detto questo si avvicinò alla porta.

Nel frattempo l'altra persona si era seduta alla postazione del ragazzo e aveva poggiato i piedi al tavolo, portandosi le braccia dietro alla testa.

Il ceruleo non sembrò esserne felice “Ti consiglio di tirare giù quei piedi se non vuoi che il capo riceva una comunicazione di demerito sul tuo conto.” minacciò.

L'altro sbuffò e si sedette un po' più compostamente, accavallando una gamba sull'altra e incrociando le braccia.

Riku, se avesse potuto, avrebbe sorriso: una sola persona aveva quell'esatto modo di comportarsi e il fisico corrispondeva perfettamente.

“Meglio.” Zexion uscì chiudendosi la porta alle spalle.

Il ragazzo incappucciato aspettò un paio di minuti, poi si alzò andando velocemente a togliergli il nastro dalla bocca.

“Come ci avete trovato?” chiese l'argenteo sentendo le labbra pizzicare.

Il ragazzo si tolse il cappuccio “Fottuta divisa. Mi ha rovinato i capelli!” disse cercando di sistemare con le mani guantate la folta chioma rossa “Comunque, tua sorella è riuscita a rintracciare il segnale del cellulare di Sora. Lo hanno spento non appena siete arrivati qua, ma per fortuna era già riuscita a localizzarvi.” rispose.

Hana era veramente un portento con i computer e questo rendeva Riku ancora più fiero di averla come sorella “Non hai le chiavi, vero Rosso?” chiese all'amico facendo tintinnare le manette.

Il ragazzo scosse la testa “Però ho un metodo alternativo!” affermò tirando fuori dalla tasca dei pantaloni un coltellino svizzero. Girò intorno alla sedia arrivandogli alle spalle e si mise a trafficare con l'oggetto preso “Perché non ti sei liberato da solo? Dovrebbe essere una cavolata per te.”

“In un certo senso, mi hanno bloccato questo mio... potere.” affermò.

Pochi minuti dopo Riku poté finalmente muovere le braccia indolenzite.

“Qual è il piano?” domandò.

Axel aprì un armadietto lì vicino iniziando a frugarvici dentro “Mettiti questi, Superman, poi seguimi.” disse lanciandogli dei vestiti neri e avvicinandosi alla porta, mentre si calava il cappuccio sulla testa, per assicurarsi che non stesse arrivando nessuno.

Riku li guardò meglio e si accorse che era la divisa della Squadra Militare dell'Organizzazione. Si tolse la felpa, le scarpe e i pantaloni, indossando gli altri abiti in pelle. Nascose i suoi vestiti nell'armadietto e si avvicinò all'amico tirandosi su il cappuccio.

Lui lo guardò un po' seccato.

“Che c'è?” chiese l'argenteo irritato; gli dava fastidio che lo guardassero in quel modo.

“I tuoi occhi sono rossi. Cerca il modo di nasconderli o ci scopriranno.” disse.

Riku sbuffò guardandosi attorno alla ricerca di un oggetto per coprirli, senza capire perché li avesse di quel colore visto che, tutto sommato, era abbastanza tranquillo. Al massimo era preoccupato per l'inglesino, ma questo non lo avrebbe mai ammesso. Vide una felpa nera in tessuto fine abbandonata sul tavolo di Zexion e gli venne un'idea. La prese e ne strappò con i denti una striscia che, dopo essersi abbassato il cappuccio, legò intorno alla testa come una benda.

“Così va bene?” chiese.

Axel lo guardò scettico “Spiegami come farai a vedere con quell'affare sugli occhi.”

L'amico sospirò “Non preoccuparti di questo. Piuttosto, si vedono ancora?”

“Che razza di domanda è?” lasciò intendere che la risposta fosse un no “Alzati quel cappuccio e seguimi.” ordinò.

L'albino fece come gli era stato detto, poi seguì Axel che nel frattempo aveva aperto la porta ed era sgattaiolato fuori assicurandosi che non ci fosse nessuno. Quando si furono accertati che la via fosse libera, iniziarono a percorrere i vari corridoi all'interno della struttura alla ricerca di Sora.

“Sai dove possa essere?” chiese al rosso.

“No, ma mi ci vuole un attimo per scoprirlo.” disse, prendendo il suo cellulare. Lo vide scegliere dal registro delle ultime chiamate il numero della sorella e portarsi il dispositivo all'orecchio “Sono io, l'hai trovato?” Riku si chiese come potesse sua sorella sapere dove fosse quel ragazzino “Andiamo subito.” chiuse la chiamata “È nell'altra ala dell'edificio.”

“Come fa a saperlo?” domandò riferendosi ad Hana.

“Tua sorella ha preso in prestito la sala controllo della videosorveglianza. C'erano un paio di guardie, ma le ha messe entrambe fuori gioco. Ora vede e sente tutto, più di prima!” rise leggermente scendendo le scale “Inoltre ho inviato quel ragazzino dai capelli azzurri proprio da lei, in modo che potesse metterlo KO impedendogli di dare l'allarme nel momento in cui non ti avrebbe più ritrovato ammanettato alla sedia.”

“Avete pensato proprio a tutto.” commentò l'argenteo.

“Ovvio! O le cose le fai bene, o non le fai proprio.” disse agitando l'indice della mano sinistra nella sua direzione, come se gli stesse impartendo una lezione “Sicuro di riuscire a vedere?” chiese poi.

“Il fatto che io non sia ancora caduto non ti fa presumere nulla?” Riku si domandò perché l'amico fosse così idiota, certe volte.

“Touché!” rise l'altro.

***

Fortunatamente riuscirono a passare inosservati per tutto il tragitto fino a Sora.

Davanti alla porta del laboratorio c'erano due guardie, ma ad Axel bastò mostrare un foglio per poter ottenere il permesso di entrare.

“Dovremmo essere qui per prelevarlo e trasferirlo in un'altra stanza, quindi vedi di fare in fretta o s'insospettiranno.” lo informò Axel.

Riku annuì e cercò con lo sguardo il moretto. Lo trovò poco più in là, disteso e legato su un tavolo. Gli si avvicinò e iniziò a slegarlo.

Il piccoletto era bollente e sudato, aveva gli occhi chiusi e respirava dalla bocca.

“Ha la febbre.” disse l'argenteo all'amico. Finito di liberarlo lo mise a sedere mettendogli una mano dietro la testa e un braccio sulle spalle. A quel tocco il ragazzino rabbrividì rannicchiandosi contro il petto del maggiore.

“Che cosa carina.” commentò il rosso sorridendo alla scena. L'espressione mutò quando l'argenteo si voltò dalla sua parte, facendogli capire che se non avesse chiuso la bocca di sua spontanea volontà gliela avrebbe tappata lui e non sarebbe stato indolore “Scusa.”

“Cerca qualcosa con cui coprirlo, invece di dire idiozie.” ordinò l'albino.

“Sissignore!” scherzò l'altro. Vagò per il laboratorio alla ricerca di qualcosa, qualsiasi cosa, che potesse essere usato come coperta. Frugò negli armadietti e dentro i cassetti, finché non trovò un kit di primo soccorso. Aprì la valigetta e iniziò a tirar fuori siringhe, forbici, garze e altri oggetti che in quel momento erano utili quanto una mela per fare una spremuta d'arancia. Poi trovò quel che cercava e pensò di essere la persona più fortunata al mondo “Una coperta termica va bene?” domandò avvicinandosi all'amico, che nel frattempo aveva preso in braccio il piccoletto.

Riku si limitò ad annuire.

Axel aprì bene la coperta e la posò sul malato, assicurandosi che fosse ben coperto. Poi fece cenno all'argenteo di seguirlo. Uscirono passando davanti alle guardie e si diressero a Nord dell'edificio, dove avrebbero trovato l'uscita secondaria e dove Hana li avrebbe raggiunti. Nonostante fossero passati per i corridoi meno frequentati che ci fossero, alcuni uomini in divisa li fermarono per accertarsi che fosse tutto a posto. Axel mostrò loro lo stesso foglio che fece vedere alle guardie davanti al laboratorio e quelli li fecero passare.

“Dove l'hai preso quel permesso?” chiese al rosso.

“Io e Hana ne abbiamo trovato uno simile nella sala videosorveglianza, quindi ci è bastato ricrearne uno uguale, ma con i dati che ci servivano, stamparlo e poi falsificare la firma per avere il permesso di trasferire Sora. Stessa cosa per quello che ho mostrato al ragazzino dai capelli azzurri, solo che quello richiedeva la sua presenza alla sala videosorveglianza per un'anomalia.” spiegò.

Scesero una rampa di scale e svoltarono a destra, ormai quasi a destinazione, quando si ritrovarono di fronte un uomo in divisa che puntava la propria pistola alla testa di Hana. Aveva i capelli brizzolati legati in una coda, una benda nera gli copriva l'occhio destro, lasciando scoperto quello sinistro color dell'ambra, mentre una lunga cicatrice gli percorreva il lato sinistro del viso. Teneva i polsi della ragazza bloccati con una mano dietro la schiena di quest'ultima, mentre con l'altra puntava la canna della sua pistola alla tempia della giovane, che li guardava dispiaciuta per aver rovinato tutto.

I due ragazzi si fermarono all'istante, rimanendo a guardare la scena senza sapere come procedere.

“Nessuno lascerà questo posto.” affermò l'uomo, ghignando malevolo.

 


Hallelujah! 
Dall'ultima volta che ho toccato questa storia sono passati 24 giorni... che tristezza. Ma ho una scusante! Ho passato due settimane a far finta di studiare come una dannata per verifiche e interrogazioni varie, mentre la terza me la sono presa come vacanza da tutto e tutti, tranne dai libri! Infatti ho finito di leggere la serie Divergent *^* è asolutamente fa-vo-lo-sa! Ahaha. Ora passo a leggere Hunger Games :)
Comunque! 
Questo capitolo l'ho iniziato stamattina, per di più mentre lo scrivevo -in un attimo di purissima follia- mi sono scaricata la canzone Barbie Girl e mi sono messa ad ascoltarla per tutto il tempo. Il risultato è quel che vedete... In compenso mi è venuta un'ideuccia divertente -spero- da mettere per iscritto (anche se delle 2 mila idee che mi vengono solo una viene messa per iscritto, di solito).
E visto che siamo in argomento vi annuncio che, anche se non vi interesserà un fico secco, probabilmente dopo Corrupted Blood aprirò un'altra fic che spero risulti più corta. Se credete che io non metta Hana pure lì, allora credete male e non mi conoscete affatto u.u ormai quella ragazza è diventata un personaggio standard nelle mie fiction xD secondo il progetto sarà sicuramente un AU con una o più coppie het, per il resto devo ancora vedere. Una traccia di trama ce l'ho ('sta volta mi sono fatta una scaletta xD!!), ma nulla è definitivamente definitivo (?). 
Ok, devo scappare che è tardi. 
Fatemi sapere che ne pensate di questo obbrobrio sfornato durante l'ascolto di Barbie Girl ;)
'Notte :D

Buona Pasqua a tutti (:
E.S.

  
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