Incredibile ma vero, sono arrivata Terza. TERZA! E’ il mio secondo
podio, mi sento quasi pronta a scalare qualche altra posizione! :D
In realtà, perché non arrivo
mai prima o seconda lo so. E’ colpa dell’originalità.
Le mie idee non sono mai, di per sé, originali.
Secondo me è come le svolgo che ha valore.
In ogni modo… Sono mooolto
soddisfatta.
Thanks to Claudia per il magnifico contest! <3
And… Enjoy the fic!
Enjoy the Snow, Enjoy the
Life.
“Etcì!” Sasuke portò una manina
davanti alle gote, rosse per il gelo.
Odiava
l’inverno. Odiava il freddo e odiava, soprattutto, la
neve.
Odiava
come quella inutile poltiglia umida e fredda
ricoprisse il paesaggio di un bianco accecante, gli si attaccasse ai vestiti e
gli bagnasse tutte le scarpe.
Ma la
cosa che Sasuke odiava di più in quella neve
disgustosa, era la sconosciuta ragione per cui gli altri bambini sembravano
adorarla, invece di detestarla.
Cosa ci
trovassero di tanto interessante nel rotolarvisi sopra, nel maneggiarla senza
guanti, e, soprattutto, nel lanciarsela addosso sottoforma
di palline raccapriccianti!
Come
seguendo l’eco dei suoi pensieri, una pallina bianca, umida e fredda si infranse sull’asfalto, a neanche un metro da lui.
Furioso, Sasuke si voltò nella direzione dalla quale l’odiosa
colpevole era stata scagliata, e lì, fermo come fosse stato
congelato, stava Naruto, il viso arrossato e la mano
vicino alla guancia, pronta a replicare il lancio che aveva precedentemente
mancato il bersaglio.
“Non ci
provare, dobe!” Strillò, scandendo bene le parole.
In
risposta, solo un ghigno, che la mancanza degli incisivi non rendeva certo più
rassicurante.
“Non ti
azzardare!” replicò, la voce più alta di un’ottava.
Ma
mentre il biondo caricava imperterrito il tiro fatale, fu colpito in pieno viso
da un’enorme pallina, che, inaspettata, lo fece sbilanciare e ruzzolare a
terra.
Sasuke
assistette immobile alla scena. Un po’ gli dispiaceva... Ma
meglio a lui che me, pensava.
Naruto
però, non si rialzava. Anzi, era scosso da tremiti piuttosto violenti, e Sasuke
cominciò seriamente a preoccuparsi.
Si
avvicinò per soccorrerlo, certo che si fosse ferito. Ma quando lo vide in viso,
una rabbia cieca si impossessò di lui, tanto che lo
avrebbe volentieri colpito con un bel pugno.
Il biondo
non era morto, e non stava neppure piangendo di freddo e di dolore.
Stava,
semplicemente, ridendo.
“Ti odio!
Ti odio!” gli
urlò contro, strattonandolo per la giacca.
“Ehi!
Calmati!” rispose Naruto divincolandosi.
“Ti odio!
Perché cavolo stavi ridendo!?” sbraitò furibondo.
“Perché è divertente.”
Odiava
l’inverno. Odiava il freddo e odiava, soprattutto, la
neve.
E la cosa
che Sasuke odiava di più in quella neve disgustosa,
era la sconosciuta ragione per cui gli altri shinobi sembravano adorarla, invece di detestarla.
Tanto che, invece di allenarsi come avrebbero dovuto fare, perdevano
tempo ed energie massacrandosi a palle di neve.
E Naruto li capeggiava, tronfio col suo Kage
bushin no jutsu.
Sasuke
decise saggiamente di
andare ad allenarsi da un’altra parte, visto che in quel campo di allenamento
volavano centinaia di palline.
“Sasuke-kun! Te ne vai già?” Vociò Sakura, sbracciandosi nella sua direzione.
Rispose
con un’alzata di spalle.
“Perché non partecipi anche tu?” Un sorriso abbagliante, più
della neve, lo pietrificò.
“Perché per me, Naruto,
non è divertente.”
Sospirò. E con un discreto ‘puf’ tutti i
suoi cloni d’ombra svanirono. Dal campo ormai quasi vuoto si
levò un mormorio di dissenso. “ Ti accompagno, teme.”
“Io non
te l’ho chiesto.”
“Magari
con i miei preziosi insegnamenti, imparerai.”
“A fare
cosa? A divertirmi?”
“No,
teme. A vivere.”