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Autore: lapoetastra    08/04/2015    3 recensioni
< Fili? >
< Sì, Kili? >
< Sto morendo, vero? >
< Mi dispiace tanto, fratellino. Ma credo proprio che sia così >, mormorò Fili, seduto sul letto accanto al minore, che sotto le coperte pesanti respirava a fatica e sudava nonostante le fredde temperature esterne.
Genere: Comico, Drammatico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fili, Kili
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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< Fili? >
< Sì, Kili? >
< Sto morendo, vero? >
< Mi dispiace tanto, fratellino. Ma credo proprio che sia così >, mormorò Fili, seduto sul letto accanto al minore, che sotto le coperte pesanti respirava a fatica e sudava nonostante le fredde temperature esterne.
< Lo…lo sapevo >, rantolò Kili.  < Io… >, ma non riuscì a terminare la frase che un colpo di tosse lo squassò fin dal profondo, facendolo tremare ed annaspare alla ricerca di quell’ossigeno che per chissà quale motivo gli si negava ostinatamente.
Fili guardò il fratello negli occhi, lucidi come se stesse piangendo.
< Non doveva finire in questo modo. Sei ancora così giovane >, mormorò piano il maggiore, scostando delicatamente una ciocca di capelli scuri dalla fronte fradicia del più piccolo, il quale rabbrividì impercettibilmente al contatto delle sue dita fredde.
< Io… io non mi sono neanche goduto il mondo, ed ora sono costretto ad abbandonarlo >, sibilò Kili, e se solo Fili non si fosse avvicinato alla sua bocca, sicuramente non lo avrebbe udito.
< Addio, fratellone >, sussurrò poi il minore, con voce sempre più flebile.
< Addio, fratellino. Ti voglio bene >, rispose l’altro, triste.
Poi Kili chiuse gli occhi, e Fili non poté fare altro che uscire dalla stanza in cui l’aria era diventata ormai soffocante, chiudendosi piano la porta alle spalle.
Non si voltò neanche una volta a guardare il corpo abbandonato del fratello disteso sul letto.
 
 
< Fili! >, si sentì chiamare d’improvviso il maggiore dei Durin.
Mise giù il libro che stava leggendo con sommo interesse ed andò nella camera dalla quale proveniva la voce.
Quando aprì la pesante porta, una piccola furia gli piombò addosso, facendolo quasi capitombolare a terra.
< Ehi, Kee! Quanta irruenza! >, sorrise divertito Fili, abbracciando il corpo magro del minore.
Poi, chinandosi al suo livello, gli chiese dolcemente: < Allora, come stai? Va un po’ meglio? >
Kili annuì, felice.
Certo, aveva ancora il naso chiuso e la gola rossa ed infiammata, ma grazie al sonno ristoratore dal quale si era appena svegliato la febbre era scesa notevolmente, come verificò Fili poggiandogli la mano sulla piccola fronte.
< Mi fa piacere. Ma devi rimanere ancora a letto, se vuoi guarire del tutto >, raccomandò il maggiore in tono paterno.
< Agli ordini, fratellone. >
Così dicendo, Kili si ridistese sotto le calde coperte, guardando il più grande con occhi divertiti.
< Sei stato grande, prima, Fee. Quasi ho creduto davvero che tu pensassi che stavo morendo. >
< Beh, anche tu non sei stato un attore niente male, Kee. Sembravi davvero moribondo. >
I due fratelli Durin si scambiarono un’occhiata divertita e scoppiarono a ridere, ad una sola voce, come avevano fatto tante volte e come erano sicuri avrebbero fatto altre mille e mille volte.
Erano giovani, in fondo.
Poco più che bambini.
E la morte era solo qualcosa su cui scherzare durante una brutta influenza.
   
 
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