For this one last time

 

 
Il Dottore non viaggia da solo: in quanti hanno dormito cullati dal Tardis?
 
Il Dottore non combatte da solo: quante Rose hanno salvato l’universo?
 
Il Dottore non dorme da solo: sotto le sue palpebre sfrecciano i ricordi di una vita dove il vortice del tempo è un incubo necessario, in cui il suo migliore amico non è ossessionato dai tamburi, dove c’è un pianeta da chiamare casa.
 
 

Il Dottore viaggia da solo: in quanti hanno davvero letto nei suoi cuori?
 
Il Dottore combatte da solo: quante Amy hanno capito che alcuni mali sono necessari?
 
Il Dottore dorme da solo: non è rimasto nessuno con cui condividere quel fardello che i Signori del Tempo chiamano vita.

 
 
 
Nessuno, tranne uno.
E quell’uno lo ha inseguito fino agli angoli estremi delle galassie, accettando un peso che il Dottore non può accettare: perché è  vero, il Dottore è solo un vecchio pazzo con una cabina blu e un cacciavite sonico con cui cerca di dimenticare che Signore del Tempo è un nome terribile da portare.
 
La sua nemesi, il suo migliore amico.
Ci sono legami che non si spezzano neanche dopo il tradimento.
 
 
 
Il Dottore non viaggia da solo, ma nessuno lo accompagna: le braccia che lo hanno accolto non potevano portare il suo carico.
 
Il Dottore non combatte da solo, ma nessuno condivide le sue vittorie: come potrebbe Clara capire il significato di un mondo che esplode per la salvezza di mille?
 
Il Dottore dorme da solo, ma ha qualcuno con cui sognare: l’unica persona che comprende che cosa significa avere l’universo nelle proprie mani è la persona tra le cui braccia il Dottore si rifugia, e non importa che la sua faccia sia cambiata, quello che conta è lì, all’interno, ed è quello di cui il Dottore ha bisogno.
 
 
 
“Per quest’ultima volta.” La menzogna di ogni notte.
E il Maestro - o Missy - ma che importa?, sorride mentre lo accoglie: sono simili, lei e il Dottore: entrambi bugiardi, condannati a tessere le loro trame attorno al dannato vortice del tempo in cui hanno dovuto guardare se stessi troppe vite fa.
 
“Per quest’ultima volta.” Promette il Dottore. Domani si sveglierà, abbasserà le leve del Tardis e porterà Clara a visitare strani pianeti con quindici lune, dove gli abitanti avranno bisogno di lui - oh, perché hanno sempre bisogno di lui? - e dimenticherà le sue paure, le sue esitazioni, le tentazioni, il coraggio che serve per compiere la scelta giusta.
 
“Per quest’ultima volta.” Mente Missy. Domani si sveglierà, si sistemerà il rossetto e inizierà un nuovo piano che porti scompiglio e distruzione – oh, perché non c’è mai nessuno in grado di bloccarla? – e che costringa il Dottore a fermarsi e a guardarla, a guardarsi dentro e scoprire che loro due sono uguali, il sangue versato dal Maestro controbilancia quello risparmiato dal Dottore.
 
 
Equilibrio. A questo servono i Signori del Tempo.
 
Ma, per quest’ultima volta, anche se solo in un incubo che assomiglia ad un sogno, entrambi potranno essere liberi.
 
Per quest’ultima volta saranno insieme.
 
(499 parole)




NdA: Dunque, io questi due li shippo come se non ci fosse un domani, in qualunque tempo, spazio e rigenerazione, quindi tutto ciò che avete letto è nato per diffondere il verbo Twelve/Missy (o Doctor/Master). 
In particolare, la storia è stata ispirata ad un contest, For This One Last Time, indetto da Stareem su EFP Forum, a cui mi sono iscritta all'ultimo, e in cui si è classificata nona.
Ad ogni modo, non rimpiango nulla. (Frase tipica della shippatrice incallita).
Alla prossima storia! (Esce lanciando coriandoli a forma di Tardis)