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Autore: anaiv    11/04/2015    4 recensioni
Piccola OS su Sana,Akito e il tempo.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith | Coppie: Sana/Akito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Non ho detto questo" 
" non lo hai detto, ma è palese"
" smettila di fare congetture Hayama!"
" sono certezze, cazzo Sana ti conosco da undici anni!". Guardai Akito negli occhi e mi accorsi di un velo di tristezza che flebile gli avvolgeva le iridi ambrate.
" perché? Perchè mi fa questo?"
" perché te ne andrai" rispose semplicemente con la calma flemmatica facente parte del suo dna.
" tornerò" risposi reggendo il suo sguardo penetrante
" sarà tardi"
" tardi per cosa?" 
" Kurata..."
" tardi per cosa?!?" Strepitai continuando a fissarlo. Eravamo li, proprio li, al nostro gazebo dove ogni nostro silenzio aveva abbattuto la barriera del suono, dove ogni nostro gesto nascosto aveva illuminato i nostri cammini congiunti.
" tardi per cosa?" Sibilai abbassando lo sguardo.
 Non volevo più affrontarlo, volevo che parlasse.
" niente. Lascia perdere. Salutami Kamura,spero che la Francia sia di tuo gradimento" con quelle parole Akito alzò un muro alto e spesso tra noi due. Eravamo sempre stati amici, fino a sei mesi prima era anche il mio fidanzato,era stato il mio sostegno il mio tutto...
" aspetta" mi sentii dire
" che c'è?"
" mi chiamerai?"
" si Sana, ti chiamerò" mi guardò un ultima volta, poi girò i tacchi e mi lasciò li da sola a perdermi in un mare in tempesta. Quello era un addio. Ci eravamo salutati tante volte , ma quello era un addio. Rimasi immobile per delle ore aspettando che tornasse, che mi chiedesse di non partire. Ma non lo fece. Non ero più la sua ragazza, nemmeno la sua migliore amica, ero la stronza che come sempre fuggiva.
" Sana cara va tutto bene?" Mama sorseggiava il sue te e un enorme orologio a pendolo troneggiava sulla sua testa, come se fosse un leggero e sobrio copricapo.
" mama non ti pesa quell'arnese?"
" no figlia mia, il tempo è tutto ciò che abbiamo, è nostro. Possiamo gestirlo come vogliamo ed io adesso, sto gestendo il peso del tempo" la guardai male
" giochi a fare Dio?"
" no. È Maro che gioca a fare Dio, io semplicemente porto sulle spalle il peso del tempo" mi guardò intensamente e poi scoppiò in una fragorosa- lasciatemelo dire - e rumorosa risata.
" mi prendi in giro?!?" Tornò seria e mi carezzò il viso con una mano
" no bambina.Sei troppo giovane per capire ciò che ti sto dicendo, ma il tempo scorre tra le dita e non puoi fare niente per fermarlo, puoi solo gestirlo. Quando sei bambino il tempo scivola tra dita cicciotte e inesperte, quando sei giovane dimentichi che il tempo esista e quasi credi nell'eternità dell'anima... Ma poi, quando arrivi alla mia età, lo vedi scivolare tra le grinze delle mani un pò ingiallite e stanche e allora ti rendi conto che è arrivato il tempo di prendere le redini e scandire ogni secondo a tua disposizione. Adesso basta però! Domani ti aspetta un lungo volo e io e la signora Shimura dobbiamo cucinare per te e per Rei... Va a riposare bambina!"
La fissai per qualche istante, all'inizio non capii cosa mi stesse dicendo, ma poi tutto fu chiaro, tutto m'apparve cristallino.
" no! Io devo uscire! Mama disdici il volo e dì a Rei che mi spiace tanto!" Non le lasciai il tempo di replicare, intravidi solo un sorriso sbocciarle sulle labbra. Un sorriso sincero.
Raccolsi la giacca e mi fiondai in strada, non ero sicura di ciò che stessi facendo, ma dovevo farlo. Corsi come mai avevo fatto prima e mi ritrovai dopo pochi minuti di fronte ad una villetta semplice le cui mura spesse erano intonacate di bianco. Ammirai quella villetta e per un'istante flashback di una vita mi passarono per la mente, proprio come accade nei film: io e Hayama sul terrazzo della scuola Jimbo a scambiarci un bacio ingenuo dal sapore di una promessa, poi la sua cintura nera, mi rividi sugli spalti a sorridergli e ad incitarlo. Rividi noi, tra gli ombrosi pomeriggi liceali, le ore intere a parlare e scambiarci gesti di una greve intensità, poi rividi me...le partenze, i film, kamura e il dolore di Akito. Infine, la mia mente mi riportò al giorno in cui, per puro caso ci eravamo trovati avvinghiati a far l'amore pronti a non lasciarci mai, a soli diciott'anni ce l'avevamo fatta, finalmente ci eravamo dichiarati, avevamo passato due splendidi anni a rotolarci tra le lenzuola della sua villetta... E adesso, ero lì indecisa sul da farsi, ma sicura di non volerlo perdere mai più.
" Hayama!" Gridai avvicinandomi alla sua porta
" Hayama!!!" Un Akito assonnato mi aprì e mi fissò come se fossi appena uscita da un manicomio
" Kurata che diavolo..."
" zitto e ascolta! Scelgo te, scelgo noi. Non mi importa più di niente, ti ho già perso una volta, non accadrà più! Ama me, prendi me...Akito guardaci... Undici anni. Il tempo che ho trascorso al tuo fianco è stato il solo che son riuscita a gestire... Ogni  nostro momento è marchiato a fuoco nella mia memoria e niente, niente potrà mai cancellarlo. Sono qui Akito. Sono qui per restare." Vomitai quel mare di parole sperando che fossi ancora in tempo, che fossi ancora capace di trattenere il tempo tra le dita e di non sprecarlo mai più. Akito si scansò e mi fece entrare. Ce l'avevo fatta, non era finita... Avevamo davanti tutto il tempo del mondo.





Salve e buon Sabato a tutti! Questa OS nasce dal bisogno estremo di staccare la spina dieci minuti :D spero sia di vostro gradimento. So che dovrei postare l'ultimo capitolo di "ti aspettavo", ma mi ha colto un lampo di ispirazione e ho dovuto condividerlo con voi! Un bacio. Viviana
  
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