Sunshine
Ci sono molte sensazioni che John ama, e sono quasi tutte
legate alla mattina.
Per esempio, il primo morso a un profumato e morbido
muffin ai mirtilli appena sfornato: riesce a placare la fame che si risveglia
insieme a lui.
O ancora, la doccia calda, quel dolce pizzicore
dell’acqua sulla pelle sembra lavare via stanchezza, sonno e tutti gli incubi
che perseguitano John non solo la notte, ma anche il giorno, diventando ancora
più pericolosi.
Eppure, più di tutto questo, è il risveglio il momento
preferito della giornata.
Abitano tutti e quattro in un piccolo appartamento al
numero 57 di Green Street. È una via con grandi palazzi, davvero enormi. Fanno
chiedere a John se le persone al piano terra sappiano distinguere ancora la
differenza tra la luce del sole e quella di una semplice lampadina; ma per
fortuna loro sono all’ultimo piano, quindi alle prime ore del mattino il sole
riesce ad accarezzare le loro stanze con i suoi dolci raggi.
John non è sicuramente il Beatle
più mattiniero. Anzi, è con estremo orgoglio che si vanta di essere non tanto
il più dormiglione, ma di certo l’ultimo ad alzarsi dal letto. E non lo fa per dormire
più a lungo.
No, certo che no. Lui a volte neanche riesce a riposare
serenamente, troppo tormentato dai suoi fantasmi che lo inseguono senza tregua
dovunque lui vada.
Maledetti bastardi!
Questo, tuttavia, non gli impedisce di restare a letto
fino a tardi solo per godere del tepore delle lenzuola e soprattutto, per ciò
che rende quello il suo momento prediletto: perché usare una banale sveglia,
quando John Lennon può avere addirittura Paul McCartney che si occupa del suo
risveglio?
È come il sole, Paul, lo stesso che si insinua tra le
tende pesanti della finestra per avvisare che un nuovo giorno è appena
cominciato. E ogni volta lo fa come se quello fosse il giorno migliore della
vita di John. Non bussa, non lo avvisa bruscamente. Arriva e basta, ed entra
nella sua stanza aprendo con delicatezza la porta e cercando di fare meno
rumore possibile. John lo sente lo stesso però: il parquet sotto la moquette
non risparmia nessuno, figuriamoci un ragazzone di un metro e ottanta con
quarantadue di scarpe. Praticamente delle piste di atterraggio.
Forse John dovrebbe dire a Paul, prima o poi, che non è
quel fastidioso scricchiolio a disturbare il suo sonno, e che lui può anche
evitare di sforzarsi di avanzare con passo felpato. Eppure, ogni volta che
questo pensiero impegna la sua mente, John si ridesta ricordando a se stesso
che in quel caso Paul non verrebbe più a svegliarlo.
E John non rinuncerebbe alla sua sveglia personale per
niente al mondo.
Così ascolta Paul avvicinarsi, trattenendo il respiro, e
si costringe a mantenere gli occhi ben chiusi e a non scoppiare a ridere.
Sarebbe la fine di tutto, come un'improvvisa nuvola che oscura il sole
lasciandoti interdetto solo per un attimo a chiederti, "Ma dove cazzo è
finito?"
E allora John finge di dormire mentre Paul lo raggiunge,
e un lieve tintinnio, proveniente sicuramente dalla solita tazza di caffè
fumante appoggiata sul comodino con mani tremanti, si diffonde nella stanza
seguito subito da un'imprecazione di Paul appena sussurrata.
"Oh, Cristo!"
John si morde l'interno della guancia sforzandosi per non
ridere, ma diamine, se è difficile.
Inoltre il profumo di caffè solletica le sue narici,
svegliandolo ancor di più e stuzzicando la fame che fa brontolare il suo
stomaco. Ma no, non è ancora il momento di svegliarsi.
Dopotutto l'opera di Paul non è giunta al termine. Deve
ancora splendere, proprio come il sole. E tutto quello splendore è solo per
John.
Quale onore.
"John?"
Il dolce sussurro di Paul accompagna la sua mano che lo
scuote debolmente per la spalla.
"Ti ho portato il caffè."
Ma John non ne vuole sapere di aprire gli occhi.
Stupido Paul, ancora non ha capito che non è il caffè che
vuole John. O comunque, che non è la prima cosa che lui voglia.
"John?" ripete Paul, questa volta con voce più
alta, "John, dai, gli altri sono già in piedi."
E di fronte all'irremovibilità di John, Paul sospira, un
sospiro decisamente rassegnato.
Ma è davvero breve, questione di un semplice attimo, poiché
subito dopo, con un ghigno malefico sul suo volto, John percepisce il materasso
muoversi sotto di sé, e all'improvviso sente più caldo sotto quelle coperte
perché sta già gustando in bocca il sapore della vittoria.
Paul si sdraia accanto a lui, appoggiando la testa sul
cuscino prima di scuoterlo con più decisione.
"Preso!" esclama John, quando il suo braccio
scivola attorno alla vita di Paul.
Il ragazzo sbuffa sonoramente mentre John alla fine si
decide ad aprire gli occhi. E anche se sa cosa lo aspetta dall'altra parte, quando
incontra lo sguardo di Paul, i suoi occhi grandi e il suo viso così vicino al
suo resta sempre senza parole, senza fiato, senza tanti pensieri.
Il ragazzo gli rimanda una smorfia indispettita, anche
piuttosto snob, ma John lo vede, il sole dietro quell'espressione fintamente
infastidita. Lo vede e lo sente, lo percepisce sulla sua stessa pelle, perché
Paul è caldo tra le sue braccia. E in questo modo John si sente potente, e
pensa che sì, può alzarsi e affrontare una nuova giornata, solo perché sarà
insieme a Paul.
È questo, in fondo, il potere di Paul. Tutto quel sole,
quel calore, il suo amore, come ogni giorno, ogni mattina per John. Sono sempre
lì, pronti ad aspettare lui e solo lui. Pronti per svegliarlo e confortarlo dai
suoi tormenti.
Oh
sì.
John affronterebbe tutti gli incubi del mondo, le tenebre
più oscure solo per quel risveglio.
"Lo sai che sei davvero il più fastidioso cazzone
che abbia mai incontrato?" domanda Paul, ma anche lui lo stringe allo
stesso modo.
E John non può fare a meno di ridere dolcemente, facendo
sfiorare la fronte con quella dell'altro ragazzo.
"Sì, beh, buongiorno anche a te, Paul."
Note
dell’autrice: buongiorno e buona domenica.
Allora, torno a pubblicare su questi due piccioncini dopo
più di un mese. Quanto mi erano mancati. :3 Ma ci tenevo a farlo oggi, in una
data molto importante per me dato che ricorrono i primi dieci anni di
iscrizione a EFP. Ahh, sono vecchia!!
Comunque, bando alle ciance, sono stati dieci anni
bellissimi trascorsi su questo sito che mi hanno permesso di conoscere persone
stupende, e le ringrazio tutte per il supporto: kiki,
Anya, SillyLoveSongs, ringostarrismybeatle,
Flaw, workingclassheroine,
Paperback white, e molti altri. :3
Per questa os in particolare
ringrazio Anya per la correzione e SillyLoveSongs per
la consulenza.
Vi auguro una buona domenica, e spero di pubblicare
presto qualcos’altro, magari non tra altri dieci anni. XD
Alla prossima
Kia85