Fanfic su artisti musicali > Beatles
Ricorda la storia  |      
Autore: Kia85    12/04/2015    2 recensioni
Ci sono molte sensazioni che John ama, e sono quasi tutte legate alla mattina.
Per esempio, il primo morso a un profumato e morbido muffin ai mirtilli appena sfornato: riesce a placare la fame che si risveglia insieme a lui.
O ancora, la doccia calda, quel dolce pizzicore dell’acqua sulla pelle sembra lavare via stanchezza, sonno e tutti gli incubi che perseguitano John non solo la notte, ma anche il giorno, diventando ancora più pericolosi.
Eppure, più di tutto questo, è il risveglio il momento preferito della giornata.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Lennon, Paul McCartney
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Sunshine

 

 

Ci sono molte sensazioni che John ama, e sono quasi tutte legate alla mattina.

Per esempio, il primo morso a un profumato e morbido muffin ai mirtilli appena sfornato: riesce a placare la fame che si risveglia insieme a lui.

O ancora, la doccia calda, quel dolce pizzicore dell’acqua sulla pelle sembra lavare via stanchezza, sonno e tutti gli incubi che perseguitano John non solo la notte, ma anche il giorno, diventando ancora più pericolosi.

Eppure, più di tutto questo, è il risveglio il momento preferito della giornata.

Abitano tutti e quattro in un piccolo appartamento al numero 57 di Green Street. È una via con grandi palazzi, davvero enormi. Fanno chiedere a John se le persone al piano terra sappiano distinguere ancora la differenza tra la luce del sole e quella di una semplice lampadina; ma per fortuna loro sono all’ultimo piano, quindi alle prime ore del mattino il sole riesce ad accarezzare le loro stanze con i suoi dolci raggi.

John non è sicuramente il Beatle più mattiniero. Anzi, è con estremo orgoglio che si vanta di essere non tanto il più dormiglione, ma di certo l’ultimo ad alzarsi dal letto. E non lo fa per dormire più a lungo.

No, certo che no. Lui a volte neanche riesce a riposare serenamente, troppo tormentato dai suoi fantasmi che lo inseguono senza tregua dovunque lui vada.

Maledetti bastardi!

Questo, tuttavia, non gli impedisce di restare a letto fino a tardi solo per godere del tepore delle lenzuola e soprattutto, per ciò che rende quello il suo momento prediletto: perché usare una banale sveglia, quando John Lennon può avere addirittura Paul McCartney che si occupa del suo risveglio?

È come il sole, Paul, lo stesso che si insinua tra le tende pesanti della finestra per avvisare che un nuovo giorno è appena cominciato. E ogni volta lo fa come se quello fosse il giorno migliore della vita di John. Non bussa, non lo avvisa bruscamente. Arriva e basta, ed entra nella sua stanza aprendo con delicatezza la porta e cercando di fare meno rumore possibile. John lo sente lo stesso però: il parquet sotto la moquette non risparmia nessuno, figuriamoci un ragazzone di un metro e ottanta con quarantadue di scarpe. Praticamente delle piste di atterraggio.

Forse John dovrebbe dire a Paul, prima o poi, che non è quel fastidioso scricchiolio a disturbare il suo sonno, e che lui può anche evitare di sforzarsi di avanzare con passo felpato. Eppure, ogni volta che questo pensiero impegna la sua mente, John si ridesta ricordando a se stesso che in quel caso Paul non verrebbe più a svegliarlo.

E John non rinuncerebbe alla sua sveglia personale per niente al mondo.

Così ascolta Paul avvicinarsi, trattenendo il respiro, e si costringe a mantenere gli occhi ben chiusi e a non scoppiare a ridere. Sarebbe la fine di tutto, come un'improvvisa nuvola che oscura il sole lasciandoti interdetto solo per un attimo a chiederti, "Ma dove cazzo è finito?"

E allora John finge di dormire mentre Paul lo raggiunge, e un lieve tintinnio, proveniente sicuramente dalla solita tazza di caffè fumante appoggiata sul comodino con mani tremanti, si diffonde nella stanza seguito subito da un'imprecazione di Paul appena sussurrata.

"Oh, Cristo!"

John si morde l'interno della guancia sforzandosi per non ridere, ma diamine, se è difficile.

Inoltre il profumo di caffè solletica le sue narici, svegliandolo ancor di più e stuzzicando la fame che fa brontolare il suo stomaco. Ma no, non è ancora il momento di svegliarsi.

Dopotutto l'opera di Paul non è giunta al termine. Deve ancora splendere, proprio come il sole. E tutto quello splendore è solo per John.

Quale onore.

"John?"

Il dolce sussurro di Paul accompagna la sua mano che lo scuote debolmente per la spalla.

"Ti ho portato il caffè."

Ma John non ne vuole sapere di aprire gli occhi.

Stupido Paul, ancora non ha capito che non è il caffè che vuole John. O comunque, che non è la prima cosa che lui voglia.

"John?" ripete Paul, questa volta con voce più alta, "John, dai, gli altri sono già in piedi."

E di fronte all'irremovibilità di John, Paul sospira, un sospiro decisamente rassegnato.

Ma è davvero breve, questione di un semplice attimo, poiché subito dopo, con un ghigno malefico sul suo volto, John percepisce il materasso muoversi sotto di sé, e all'improvviso sente più caldo sotto quelle coperte perché sta già gustando in bocca il sapore della vittoria.

Paul si sdraia accanto a lui, appoggiando la testa sul cuscino prima di scuoterlo con più decisione.

"Preso!" esclama John, quando il suo braccio scivola attorno alla vita di Paul.

Il ragazzo sbuffa sonoramente mentre John alla fine si decide ad aprire gli occhi. E anche se sa cosa lo aspetta dall'altra parte, quando incontra lo sguardo di Paul, i suoi occhi grandi e il suo viso così vicino al suo resta sempre senza parole, senza fiato, senza tanti pensieri.  

Il ragazzo gli rimanda una smorfia indispettita, anche piuttosto snob, ma John lo vede, il sole dietro quell'espressione fintamente infastidita. Lo vede e lo sente, lo percepisce sulla sua stessa pelle, perché Paul è caldo tra le sue braccia. E in questo modo John si sente potente, e pensa che sì, può alzarsi e affrontare una nuova giornata, solo perché sarà insieme a Paul.

È questo, in fondo, il potere di Paul. Tutto quel sole, quel calore, il suo amore, come ogni giorno, ogni mattina per John. Sono sempre lì, pronti ad aspettare lui e solo lui. Pronti per svegliarlo e confortarlo dai suoi tormenti.

Oh sì.

John affronterebbe tutti gli incubi del mondo, le tenebre più oscure solo per quel risveglio.

"Lo sai che sei davvero il più fastidioso cazzone che abbia mai incontrato?" domanda Paul, ma anche lui lo stringe allo stesso modo.

E John non può fare a meno di ridere dolcemente, facendo sfiorare la fronte con quella dell'altro ragazzo.

"Sì, beh, buongiorno anche a te, Paul."

 

 

Note dell’autrice: buongiorno e buona domenica.

Allora, torno a pubblicare su questi due piccioncini dopo più di un mese. Quanto mi erano mancati. :3 Ma ci tenevo a farlo oggi, in una data molto importante per me dato che ricorrono i primi dieci anni di iscrizione a EFP. Ahh, sono vecchia!!

Comunque, bando alle ciance, sono stati dieci anni bellissimi trascorsi su questo sito che mi hanno permesso di conoscere persone stupende, e le ringrazio tutte per il supporto: kiki, Anya, SillyLoveSongs, ringostarrismybeatle, Flaw, workingclassheroine, Paperback white, e molti altri. :3

Per questa os in particolare ringrazio Anya per la correzione e SillyLoveSongs per la consulenza.

Vi auguro una buona domenica, e spero di pubblicare presto qualcos’altro, magari non tra altri dieci anni. XD

Alla prossima

Kia85

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Beatles / Vai alla pagina dell'autore: Kia85