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Autore: Zury Watson    13/04/2015    4 recensioni
«Voi fotografi siete creature misteriose. Fotografate decine, centinaia di soggetti. Ma mai voi stessi».
Due professionisti, un servizio fotografico in Nuova Zelanda e l'occasione di una vita.
Quando i fili dell'esistenza si intrecciano tra loro dando vita a qualcosa che sa di magia.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Richard Armitage
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Trucco

Ti Scatterò Una Foto


Hai sempre dato il peggio di te appena sveglia, figuriamoci quando ricevi una inopportuna telefonata che ti strappa via dal tuo meritato sonno.
«Fai in modo di avere un'ottima ragione o sei un uomo morto», rispondi più infastidita che mai e consapevole che sarà difficile tornare a dormire.
«Abbiamo un problema».
La preoccupazione nella voce del tuo collega e amico ti sveglia del tutto e ti convince ad ascoltarlo.

Neanche mezz'ora più tardi sei da lui. È bianco come un lenzuolo, visibilmente provato, molto demoralizzato. Lasci che parli ininterrottamente e ti scoli, letteralmente, tre caffè per essere sicura di restare sveglia. Lunghissimi caffè americani, perché sarebbe più semplice ottenere la Luna che un espresso a casa di quell'uomo.
Ciò che ti dice non ti sembra davvero così grave come ti ha fatto credere e questo basta a risvegliare i tuoi istinti omicidi, ma il tuo sesto senso ha deciso di salvare la vita alla persona che hai di fronte. A patto che ti illustri tutta la situazione.
Accavalli le gambe e incroci le braccia affondando strategicamente nella poltrona. Poi sfoggi il tuo migliore sguardo indagatore, mettendo a fuoco ciò che stai osservando. Lui.
È la tua posa da battaglia e lui lo sa.

Ci vuole l'alba prima che il collega si decida a sputare interamente il rospo.
«La Nuova Zelanda non è dietro l'angolo», obietti.
«Non puoi condannarmi a morte!», supplica lui sgranando gli occhi.
Sei al settimo caffè, non hai più voglia di tornare a letto e hai un mucchio di impegni da confermare o disdire a seconda di ciò che deciderai di fare nei prossimi minuti.
Ti tamburelli le dita sul braccio mentre ripercorri mentalmente le parole di lui. Ti è bastato sentire il nome Peter Jackson per desiderare di prendere il primo volo disponibile, ma negli anni hai imparato che è quasi sempre un errore non indossare una maschera di impassibilità quando ti si chiede un favore. Anche se questo ha il sapore di un'opportunità.
Il tuo collega ha dodici anni di carriera in più ma tu ti sei fatta largo a suon di flash ed in poco tempo sei diventata una dei migliori in questo campo.
«I dettagli». Il tuo tono è freddo, deciso, serio.
L'uomo ti guarda. Le occhiaie sono sempre più scure. Gli tremano le mani per la tensione. «Subito».
Farebbe di tutto pur di rimediare al casino che ha combinato quando ha accettato, senza accorgersene, due impegni incompatibili tra loro.

Guardi il tuo amico dritto negli occhi mentre componi il numero.
Dall'altro capo del telefono risponde una voce molto professionale ma gentile.
Educatamente chiedi conferma sull'identità dell'interlocutore. «Ottimo. Sono Zury Watson, fotografa. La disturbo per comunicarle un cambio di programma. Mi occuperò io del servizio al cast de Lo Hobbit fissato per la prossima settimana», dici senza esitazione, con il tono e la determinazione di chi sa esattamente cosa vuole.
La voce dall'altra parte fa questioni, ma alla fine lo convinci propinandogli le giuste informazioni al momento più opportuno.
Chiudi la conversazione, ti alzi.
«Le spese sono a tuo carico».
Te ne vai con l'eco di un flebile ma riconoscente «Grazie».

Viaggiare ti è sempre piaciuto e il tuo lavoro non fa che unire le due grandi passioni che ti accompagnano fin da quando eri una bambina.
Non sei mai stata in Nuova Zelanda e non hai mai incontrato persone tanto importanti quanto Peter Jackson e gli attori dei quali si circonda.
Hai fatto molte ricerche nella settimana che ha preceduto la tua partenza, ti sei documentata sul cast e hai osservato centinaia e centinaia di fotografie scattate da altri per arrivare a definire le angolazioni che potrebbero risultare più vincenti di altre. Ti senti pronta. Carica. Ed anche un po' emozionata.
Arrivi con due giorni di anticipo e incontri la voce che ti ha risposto al telefono. Lo scopo è quello di definire i dettagli del servizio fotografico.
La location è stata scelta da Jackson e l'intermediario ha il compito di fornirti una quantità esauriente di informazioni e immagini.
L'accordo è stipulato.

Il posto è assolutamente magnifico e inizi a scattare fotografie ancor prima di incontrare regista e cast. Come al tuo solito sei in anticipo e decidi di approfittarne.
Sei così concentrata a cogliere i dettagli con il prezioso aiuto della tua migliore amica, che è lei ad accorgersi per prima del nuovo arrivato sul posto.
Sullo schermo digitale della tua macchina fotografica compare un viso di indubbia bellezza. Fronte spaziosa; sopracciglia folte ma definite nella forma; occhi chiari e intensi, attorniati da deliziose rughe d'espressione che annunciano un sorriso; naso importante ma per nulla buffo o sgraziato; labbra sottili e piegate in un gentile sorriso; collo lungo; spalle ampie.
Non hai alcun dubbio sulla sua identità.
Ti è difficile smettere di guardarlo attraverso l'obiettivo della fotocamera.
«Zury Watson», ti presenti, celando l'imbarazzo dietro la tua professione. «La donna che vi immortalerà in scatti indimenticabili». Questa sicurezza ti è costata anni ed anni di duro allenamento.
«Richard Armitage», risponde lui.
Richard Armitage. È un'eco dolcissima nella tua mente.
Avevi appena diciannove anni quando lui recitava un ruolo che ti sarebbe rimasto impresso nella mente per anni ed anni. Quante volte hai immaginato di fotografarlo nei panni di Sir Guy di Gisborne? Tante. Troppe.
Richard Armitage.
Non ci pensi nemmeno su.
Flash.
Lo sguardo di lui mostra curiosità. Sorridi dietro la tua amica di una vita.
Flash.
«Faccio solo qualche prova», puntualizzi.
Lui ti asseconda. Segue le tue indicazioni quando gliene fornisci.
«Voi fotografi siete creature misteriose», dice attirando la tua attenzione.
Sollevi lo sguardo al di sopra dell'apparecchio tecnologicamente avanzato che ti porti sempre dietro. Ora sei tu quella curiosa.
Si avvicina. Allunga una mano verso l'obiettivo della macchina.
«Fotografate decine, centinaia di soggetti. Ma mai voi stessi», conclude.
Le dita sono vicinissime alle tue. Lo sguardo fisso nel tuo. Non c'è bisogno che ti chieda di lasciargli la macchina fotografica. In un movimento fluido scivola dalle tue mani alle sue. Ha ragione, quasi mai sei il soggetto delle fotografie che scatti e raramente ti lasci fotografare da altri ritenendo che ci siano cose e persone molto più belle da immortalare.
Non smetti di guardarlo neanche quando i suoi occhi finiscono dietro la tua migliore amica.
Flash.
Che strana la sensazione che provi.
Istintivamente abbassi lo sguardo, imbarazzata da quell'intimo silenzio.
Flash.
Lo guardi di nuovo, stupita.
Flash.
Richard Armitage.
«Anche voi attori siete creature misteriose», confidi a bassa voce.
Smette di fotografarti e torna a guardarti. Ti restituisce la macchina.
«In che modo?».
«Siete decine, centinaia di soggetti. Ma non si capisce mai quanto di voi stessi ci sia dentro», concludi.
Il suo sorriso è adorabile e senti di poter passare una vita intera a fotografare gli angoli della sua bocca.
«È dotata di autoscatto?», ti domanda.
Annuisci.
Ti sorride. Ti invita.
Gli sorridi. Lo assecondi.
Predisponi il necessario, studi il paesaggio e la differenza di altezza tra voi.
Flash.
È la foto più bella che tu abbia mai scattato. Stai sorridendo, il tuo sguardo è limpido. Hai immortalato un momento felice della tua esistenza.
Tu e Richard Armitage osservate in silenzio il risultato.
Intimamente ringrazi che il tuo amico e collega abbia combinato il pasticcio che ti ha spedita direttamente in Nuova Zelanda per quel servizio fotografico. Non solo perché conoscerai uno dei registi che da sempre ti appassionano. Non solo perché conoscerai alcuni tra gli attori che suscitano in te molta simpatia. Non solo perché visiterai un posto nuovo. Ringrazi perché grazie alla sua svista ti senti più viva che mai, perché hai avuto l'occasione che attendevi da tempo.
Ti affidi nuovamente agli infallibili occhi della tua migliore amica e vedi arrivare Peter Jackson, Martin Freeman e Orlando Bloom.
Flash.


N.d.A.
Ho spudoratamente rubato il titolo ad una canzone di Tiziano, trovandolo piuttosto appropriato per questa storia. E ho approfittato della vena creativa per fondere l'ammirazione che nutro per Richard con l'hobby di fotografare ogni cosa in qualunque momento della giornata.
Spero che il risultato vi sia piaciuto e vi ringrazio in anticipo per le eventuali recensioni.

   
 
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