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Autore: whitemushroom    17/04/2015    7 recensioni
Tutto quello che Elliot vorrebbe dire ad uno stupido erede di Glen Baskerville ...
[SPOILER sugli ultimi due / tre volumi]
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Elliot Nightray
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Broken Clock'
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Chain of Memories

Faded memories …

Ma brutto deficiente che non sei altro!

Reconstructed memories …

Una settimana. Non è passato poi chissà quanto tempo. Basta che io mi assenti un attimo che …
Guardati.
Guarda quello che sei diventato. Sul serio, tu non avevi bisogno di un amico, avevi bisogno di una balia! Tu e quel pazzo di Vincent … insomma, da lui potevo anche aspettarmelo, è sempre stato mezzo matto. Da te no. Non sei mai stato il tipo da voler gettare via la propria vita, men che mai in imprese come Salvare il Mondo o Combattere per il Bene.

...and a dream.
A dream of you in a world without you.


Stai zitto. Non provare nemmeno ad uscirtene con frasi del tipo “lo faccio per te”.
Non ti sei mai nascosto dietro di me, mai. Non lo facevi quando Claude ed Ernest ti spintonavano per le scale per il semplice gusto di ridere alle tue spalle o di sgridarti perché avevi fatto cadere la cena chi mi stavi portando. Non lo facevi quando Vanessa minacciava di farti bastonare perché ti rifiutavi di tagliare i capelli in maniera consona ad un servitore dei Nightray. Hai sempre fatto di testa tua e sai qual è la cosa irritante? Che con loro rimanevi in silenzio come se nemmeno stessero parlando con te, mentre quando c’ero io mi sommergevi con i tuoi “È colpa di Elliot!” “Non dovevi comportarti così, Elliot!” “Vai subito a chiedere scusa a Oz, Elliot!” “Non fateci caso, è Elliot ad avere un caratteraccio!”
Non distogliere lo sguardo, per favore. Quello lo fanno i vigliacchi e tu non lo sei. A patto che tu non sia un’altra persona, qualcuno che mi ricorda un servo presupponente ed irritante che mi mostrava i denti al minimo litigio e mi tirava dietro i fogli e le tempere quando era di cattivo umore incurante di poter essere buttato in mezzo alla strada da un momento all’altro. Quel servo non aveva paura di niente, e non si sarebbe certo messo a piangere sconsolato dentro la sua stessa anima.

Walking this road
without you …


Non ti ho scelto perché mi adulavi (anzi, a pensarci bene ti divertivi un sacco a mettermi in imbarazzo davanti agli altri), né perché eri particolarmente efficiente. Ti ho voluto vicino perché per te non ero Elliot Nightray, ma Elliot e basta: ti ho scelto perché eri il mio migliore amico, pezzo di idiota!
Giuro che se fossi lì ti darei un pugno di quelli che te ne ricorderesti per tutta la vita! A te ed a quel pazzo autolesionista di Vincent! Tanto prima o poi da questa parte dovrete pur passare, e vedete di avere le guance pronte perché giuro, giuro che vi … Ma come diamine vi è venuto in mente di provare a cambiare il passato? Non avete visto come si è ridotto il Cappellaio?
Io …
So a cosa stai mirando. Se la tragedia di Sabrié non fosse mai accaduta, se Lacie non avesse incontrato quell’altro pazzo di Jack, se, se, se … se cancellassi il passato tu non rinasceresti come erede di Glen, ed io non mi sarei legato con quel maledetto Chain. Non ci saremmo mai conosciuti. Chi lo sa, forse tu nemmeno saresti nato.

to remake forgotten promises …

Sai, ricordo una cosa, una scena di quando non ci eravamo ancora conosciuti. Vincent cercava di insegnare a me e a Gilbert a ballare la quadriglia visto che il nostro insegnante ci aveva etichettati rispettivamente come “bambino troppo distratto” e come “caso irrecuperabile”. Ma sarebbe stato il ballo per l’ingresso di Gilbert in società, quindi Vincent si era autoproclamato supervisore di tutto e non avrebbe mai permesso a lui o a me di attuare il piano su cui stavamo lavorando da giorni, ovvero quello di mescolarci alla tappezzeria o fingerci interessati ai quadri della galleria (che poi è sempre stato il TUO piano preferito a tutte le feste danzanti, maledetto …). Quindi ci chiuse a tradimento a tradimento nel salone da ballo ed iniziò con quegli uno-due-tre che ci mandavano in confusione, perché se Gilbert è il peggior ballerino del mondo è anche vero che Vincent era la peggiore damigella. E nel momento culmine, quando Gilbert doveva scambiare la damigella con me, non so quale piede abbia sbagliato quale passo ma ci siamo ritrovati tutti per terra insieme alla tenda a cui mi ero aggrappato per riflesso. E la sai una cosa?
Mi sono reso conto solo in quel momento che non avevo mai visto Vincent, il gelido Vincent, il Vincent del malaugurio ridere di cuore come un bambino.
E ti ricordi il giorno in cui Gilbert decise di metterti in mano una pistola perché un servitore deve sempre avere un’arma per proteggere il proprio padrone? Sei riuscito a colpire TUTTO, assolutamente TUTTO (compresa la carrozza di mio padre) tranne il manichino di paglia che a fine allenamento probabilmente si sarebbe mosso da solo e ti avrebbe sbeffeggiato fino alla morte.
Te lo ricordi, vero?
Perché io sì.
Ho dimenticato troppe cose, Leo. Ho voluto dimenticare, sono stato così debole da non vedere, così cieco da nascondere persino a me stesso ciò che stavo diventando. Non volevo ricordare, ed ho cancellato ogni goccia di sangue, ogni morte, ogni orribile pensiero; li ho chiusi a chiave nei miei incubi, accontentandomi di memorie fittizie che non avrebbero potuto farmi male. E ora che ho riguadagnato tutti i miei veri ricordi … non me li portare via.
Non voglio alzarmi domani con un servitore che mi dice “Gradisce un’altra zolletta di zucchero nel latte, padrone?”. Non voglio essere il migliore ballerino di quadriglia o walzer, non voglio andare in giro in carrozza disgustato dai poveri che chiedono l’elemosina al portello. Non voglio che tutti i ragazzi dell’accademia di Lutwidge mi chiedano l’onore di accompagnarmi durante la passeggiata pomeridiana, o che le studentesse mettano su i loro sorrisi migliori quando mi incontrano nei corridoi. Non voglio addormentarmi felice, sapendo che forse stanotte sognerò di prendere lezione di ballo con due ragazzi sconosciuti che potrebbero essere i miei fratelli; o magari sognerò un servo strambo, spettinato e disordinato che mi mette il vassoio davanti dicendo “Se non ti sta bene puoi sempre scendere in cucina e preparartelo da solo!”. Un tipo irritante, sempre con la testa dentro un libro e le mani sul pianoforte. Mi chiederò chi sia quella figura che infesta i miei sogni come un’ape fastidiosa. O probabilmente me lo chiederò, ma poi sarò contento di avere un servitore ben vestito, nobile ed elegante, di quelli che sanno fare il nodo alla cravatta con la grazia di un musicista e che offrono la loro mano come appoggio per farmi salire a cavallo. Sarò felice che quel ragazzino con gli occhiali ed il broncio sia solo il parto della mia fantasia, magari dopo un banchetto esagerato.
Non mi dare questo futuro. Dillo anche a Vincent, perché sono convinto che in qualche parte del suo cuore nemmeno lui voglia cancellare tutto, ricominciare da zero una storia dove lui non ci sarà. Se crede che cancellare la propria esistenza renderebbe felice Gilbert si sbaglia di grosso.
Hai capito bene, zucca vuota che non sei altro? A me questa storia va bene così com’è. Preferisco aspettarti qui per tutto il tempo che servirà. Cinquanta, sessanta, anche settant'anni di vita in più non mi interessano, se la condizione è non averti mai conosciuto.
Non voglio fare un sogno su di te in un mondo senza te.



… and meet you at road’s end.





N.d.W.: la poesia deriva da Chain of Memories, il mio videogioco preferito in assoluto. Stavo rileggendo frettolosamente questa poesia (e le sue varianti) ed ho pensato che fosse stata scritta anticipando di molti anni la trama di Elliot. Dopotutto Chain of Memories è un videogioco in cui la gente perde i propri ricordi per sostituirli con altri fittizi, quindi ...
  
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