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Autore: kikka 05    19/04/2015    0 recensioni
Chanel-una ragazza che ha avuto una grave perdita a soli 3 anni.
Maddison- la sua migliore amica che l'aiuterà ad andare avanti.
Il canto- per molte persone può essere solo una voce e delle parole, ma per lei no.
Un ragazzo- può entrare a far parte delle sua vita? Potrà ottenere la sua fiducia?
Infine? La Musica.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 5
 
«Ahh!» urlò Mad nascondendosi dietro Jonathan.
Stiamo vedendo un film da più di un’ora e Mad non ha fatto altro che urlare.
Okay, anche io tra un minuto e l’altro credo di imitarla, ma sto cercando di trattenermi.
«Lo so che anche tu stai morendo di paura» mi sussurra Enrico all’orecchio.
«Cosa? No!» mentii.
«Chan» disse.
«Okay, forse po’» confessai.
«Vieni qui» disse aprendo le braccia seguite dalla coperta.
Ci pensai tre secondi ma poi mi arresi, appoggiandomi alla sua spalla.
Proprio in quel momento spuntò  uno zombie dal nulla.
Immediatamente affondai il viso sulla spalla di Enrico coprendomi con la coperta.
Lo sentii ridacchiare ma non disse nulla.
Provai a guardare, ritrovandomi sangue e pezzi di zombie davanti agl’occhi.
Mi coprii un ‘ altra volta con la coperta.
«Come fai a guardare » sussurrai.
«Ho i miei segreti» mi rispose abbassando lo sguardo su di me.
Devo ammettere che è molto bello.
«Vado a preparare i pop corn ,tanto nemmeno sto guardando» gli dissi ritornando in me.
«Dove vai scimmia?» mi chiese Jonathan.
«Ah sarei io la scimmia, ma ti sei visto?» gli risposi.
Non lo sopporto, non lo sopporto.
«Certo, e mi innamoro ogni volta che mi vedo» disse sorridendo.
«Ah pensavo che vomitavi ogni volta che ti vedevi» dissi io. «Almeno io lo faccio» continuai.
«Vallo a chieder-» disse , ma fu interrotto da Enrico.
«Va bene andiamo a fare i pop corn» disse prendendomi da dietro e portandomi in cucina.
«Lo ami proprio eh?!» scherzò lui entrando dietro di me e poggiando i gomiti sul bancone.
«Si, credo di sposarlo un giorno, e di fare dei figli, così avremo uno zoo di piccole scimmie in casa» dissi io mettendo l’olio nella padella.
Sentii Enrico ridere.
«Nonostante la mia bellezza predominerà il gene della scimmia, essendo il più forte » spiegai io.
Rise più forte facendo ridere anche me.
Presi la scatola dei pop corn e ne versai due cucchiai dentro la padella, misi il coperchio e aspettai il famoso scoppiettio seguito dall’odore buonissimo.
«Come li preferisci dolci o salati?» gli chiesi andando a prendere sia il sale che lo zucchero.
«Tu?» mi chiese a sua volta.
Cosa?
«Emh…salati» risposi balbettando.
«Allora li preferisco salati anche io» disse sorridendo.
«Ookay» risposi non sapendo che dire.«Hai detto a Jonathan che stamattina ci siamo scontrati» dissi ricordando oggi pomeriggio.
«Ah si » disse grattandosi la nuca.«Non dovevo?» mi chiese lui preoccupato.
«Si,no,però diciamo che preferirei che non gli raccontassi di noi,perché lui usa qualunque cosa contro di me ,per questo mi da fastidio.»gli risposi un po’ indecisa.
Intanto stavo scuotendo la padella con i primi chicchi di pop corn che erano usciti.
«Capisco,però non è così male come pensi» disse lui difendendolo.
«Beh per me lo è , non c’è una volta che non fa una battuta su di me quelle poche volte che ci parlo,quindi non vorrei mettere altra carne a cuocere tutto qui» gli risposi alterandomi.
«Va bene allora stai tranquilla non gli parlerò di noi. Non voglio che ti prenda in giro, ne che rovini qualcosa tra di noi,quindi consideralo fatto» mi assicurò.
Trovai il coraggio di girarmi e di rispondergli.
«Grazie,lo apprezzo molto» dissi sorridendo.
Lui contraccambio il sorriso ma non disse nulla, così mi girai e cacciai i pop corn ormai cotti.
Li sistemai in due ciotole. In una misi il sale per me ed Enrico e nell’altra lo zucchero per Med e Jonathan.
«Pronti» dissi prendendoli e andando in salotto.
«Questi sono per voi» li porsi a Mad e mi andai a sedere sull’altro divano.
«Grazie Chan» disse sorridendo e prendendo una manciata di pop corn.
Dopo poco entrò  Enrico con il cellulare in mano.
Stava inviando un messaggio credo,così quando ebbe finito, bloccò lo schermo e se lo mise nella tasca posteriore dei pantaloni.
Si inclinò in avanti per prendere dei pop corn in una mano e mentre si stava sedendo mi diede una bacio sulla guancia.
«Grazie» disse.
«P-prego» risposi balbettando.
Pregai di non arrossire sotto gli occhi di Mad e Jonathan.
Abbassai lo sguardo sulla ciotola facendomi rotolare il chicco che avevo preso, tra le dita.
Dopo un po’ mi girai verso Enrico e vidi che stava sorridendo soddisfatto.
L’ha fatto apposta! Voleva mettermi in imbarazzo di fronte a loro!
Disgraziato!.
Mi alterai agitandomi sul divano.
Non poteva averlo fatto apposta, non dopo quello che ci eravamo detti in cucina!
Però quel sorrisetto sulle labbra diceva proprio quello.
Uff, non è giusto.
L’idea di buttargli i pop corn in testa mi attraversò la mente,quando bussarono alla porta.
Salvato dal campanello.
Pensai.
Visto che Mad non sembrava avere intenzione di alzarsi andai io posando la ciotola sul divano.
«Chi è?» chiesi iniziando a girare la chiave.
«Siamo noi» risposero dall’altra parte.
Roberts.
Aprii la porta ritrovandomi i piedi invasi da buste.
«Avete comprato altri regali?» chiesi perplessa abbassandomi per prendere qualche busta.
«Si , ci eravamo dimenticati dei cugini, così mentre passeggiavamo, ci siamo fermati in un negozio molto carino» rispose Charlotte.
«Ah capisco, qualcosa mi dice che li avete trovati per tutti» dissi io cercando di non far muovere tanto le buste, visto che sentivo il rumore del vetro che si toccava.
«Maddd vieni a dare una mano per piacere» urlai per farmi sentire.
Misi le buste vicino alle altre che avevano comprato precedentemente e ritornai nell’ingresso per prenderne altre.
Sentii dei passi che venivano verso di me.
«Mad tieni prendi queste» dissi allungando il braccio dietro con due buste in mano.
Le prese, così io ne presi altre due,girandomi.
Invece di Mad c’era Enrico.
Ma dai neanche ad alzare il culo dal divano.
Mi sorrise come se niente fosse girandosi e portando le buste dove c’erano le altre.
«Chan quelle dovete portarle nelle vostre stanze» disse Bob.
Cosa?.
Guardando la mia faccia perplessa Bob cercò di dire altro.
«Sono i vostri abiti e scarpe per la cena della vigilia, Charlotte è voluta passare in lavanderia» disse sorridendo.
«Va bene» dissi rassegnata.
Enrico si fermò per farmi passare e per farmi fare strada.
Questa cosa che devono passare prima le donne è assurda,permette solo agl’uomini di avere una splendida vista da dietro.
Salii le scale il più velocemente possibile, una volta arrivata davanti alla porta della mia stanza, usai il piede per aprirla.
Entrai e posai le buste vicino al letto.
«Dammi, queste vanno nella camera di Mad» dissi andando verso Enrico e abbassandomi per prendere le buste dalle sue mani.
Lui ritrasse subito le mani, si girò, posò le buste dietro di lui e con la mano e la spalla chiuse la porta della mia camera senza togliere gli occhi da me.
Che diavolo stava facendo?!.
Cercai di schiarirmi la voce il più possibile.
«Qualcosa non va?» gli chiesi cercando di restare il più calma possibile.
Non mi rispose. Si avvicinò.
«C-che c’è?» richiesi balbettando.
Arrivò a pochi centimetri da me e mi prese il viso tra le mani.
Ora che era così vicino potevo vedere com’era bello, con gli occhi nocciola, le ciglia lunghe e piegate all’insù e i lineamenti perfetti.
Si avvicinò ancora di più e poso le sue labbra sulle mie.
 

 
 
*Angolo Autrice*
Saaalve a tutti.
Sarò super breve così non vi annoierò.
Voglio solo dire che mi dispiace per non aver aggiornato prima , ma sto studiando molto in questo periodo , così non ho potuto più continuare a scrivere, perdonatemi.
Ritornando a noi , spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Chan ed Enrico si sono baciati, Aww *-*.
Anyway, se avete qualche commento, qualche appunto, qualche frase o qualche momento che vi è piaciuto di più o di meno potete dirmelo senza problemi tramite le recensioni.
Detto questo vi saluto e vi aspetto al prossimo capitolo , baci a tuttii <3
 

P.S. vorrei ringraziare:
- Dream_1D05
Per aver recensito la storia e grazie anche ai lettori silenziosi. 
   
 
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