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Autore: La_Birba    23/04/2015    3 recensioni
ciao a tutti :) ho scritto un'altra storia sulla mia coppia preferita, ovviamente Bulma e Vegeta :)
diciamo che ho raccontato i misteriosi tre anni nella quale è nato il piccolo Trunks :) sì è vero ce ne sono tantissime di storie così, ho voluto dare una mia versione :)
Vegeta non è esattamente quello che si definisce un tipo romantico e Bulma non me la immagino disperarsi quando se ne va' :) ho cercato di essere abbastanza fedele ai loro caratteri spero di esserci riuscita :)
vabbè spero che vi possa piacere :) fatemi sapere :) grazie mille :D
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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ho descritto anche certi momenti presenti nell'anime :) buona lettura :)





Lui & Lei



 

Da diversi giorni Vegeta era ormai ospite alle Capsule Corporation. Dopo l'arrivo del ragazzo venuto dal futuro e della sua macabra storia, il principe si allenava incessantemente. Non c'era giornata che non passasse all'interno della camera gravitazionale. Si allenava sempre fino a sputare sangue. Bulma credeva che esagerasse. Lo si vedeva a volte durante i pasti e nulla più. Non sapeva neppure se dormiva. Spesso trovava il letto ancora intatto. Trovava assurdi i sayan. Sarebbe stato tutto più facile con il drago Shenron, dannati loro e la loro voglia di combattere. Se fosse morta gliel'avrebbe fatta pagare nell'aldilà, se lo ripeteva ogni giorno.

Nella sua testa c'era anche un altro pensiero, “partorisci un bel bambino” gliel'aveva detto Goku prima di andare via. Non capiva proprio. Dubitava si riferisse alla sua storia con Yamcha. Non era abbastanza maturo per crescere un figlio, men che meno a fare un figlio con lei. Se agli inizi, quando si erano conosciuti lui temeva le donne, ora era diventato un don Giovanni patentato. Spesso quando uscivano lo vedeva fissare altre ragazze, quante litigate che avevano fatto per stupidaggini. Lei era una donna, si sentiva ormai matura e lui era ancora un ragazzino. D'altronde le ragazze crescono prima dei maschi, è un dato di fatto.

 

Avevano tre anni da vivere sicuri ancora, aveva deciso che in quei tre anni avrebbe trovato un uomo vero. Un uomo che le doveva tener testa, un uomo con carattere e gli attributi a tutti gli effetti. Doveva finire la storia con Yamcha che ormai si trascinava da un qualche anno. È vero quando Vegeta e il suo compare l'avevano ucciso c'era stata malissimo e quando l'aveva rivisto, una volta resuscitato, l'aveva accolto a braccia aperte e quella notte erano stati travolti dalla passione. Ormai, però, non c'era più la stessa scintilla. Voleva un uomo che la facesse sentire viva e che avesse il potere di riaccendere sempre la fiamma della loro passione.

Nel corso di questi pensieri a volte si ritrovava a pensare a Vegeta. Lo doveva ammettere a se stessa, era un bel uomo, con carattere, però era anche uno spietato assassino. Non si cambia così da un momento all'altro, anche su Namecc l'aveva visto uccidere Zarbon senza tante remore. Era anche vero che da quando era ritornato sembrava quasi essersi addomesticato. Voleva pure distruggere i cyborg che avrebbero minacciato la terra da lì a tre anni.

 

Un giorno mentre Bulma stava prendendo il the con sua madre, sentì un'esplosione in giardino. Non capì neppure bene lei il motivo della sua ansia ma si precipitò fuori a vedere cos'era successo. Al posto della camera gravitazionale c'erano solo dei cumuli di rottami, di Vegeta neppure l'ombra. Preoccupata iniziò a scavare tra le macerie fino a che non spuntò una mano che la spaventò non poco, facendola balzare indietro andando addosso a Yamcha. Il principe si alzò per poi ricadere esausto. “È vivo”, fu l'unico pensiero della turchina. Lo curò e bendò le ferite. Si ritrovò a pensare che sarebbe stata un'ottima moglie per quel uomo così burbero. “ se lo fossi tua, ti curerei ogni volta che ti fai male negli allenamenti” pensava guardandolo riposare.

Lui si svegliò dopo varie ore, trovò al suo fianco Bulma addormentata. Era la prima volta che si fermava ad osservarla. La trovò buffa però anche niente male. Era una donna attraente, doveva ammetterlo a se stesso.

 

  • Saresti perfetta se dormissi sempre, così non ti sentirei più lamentarti.

 

Se lei lo avesse sentito avrebbe sicuramente iniziato a fargli una delle sue solite ramanzine. Era davvero una donna aggressiva quando ci si metteva. Scacciò via ogni pensiero, doveva allenarsi e diventare super sayan ad ogni costo, niente distrazioni. Si alzò a fatica e uscì dalla finestra per non svegliarla. Riprese gli allenamenti. Durante degli esercizi in volo comparve uno schermo con la donna che blaterava. Tutto quel parlare lo sconcentrò facendolo precipitare a terra. Lui, stufo di tutte quelle storie che stava facendo, le rispose in malo modo facendola zittire. Non voleva demordere, doveva e voleva diventare super sayan. Era destinato, era il principe Vegeta.

Passarono giorni interi senza vedersi e neppure incrociarsi per caso. Bulma era nevrotica, nessuno poteva risponderle così. Vegeta aveva tutt'altri pensieri.

Il destino a volte gioca qualche scherzo e quella sera era particolarmente spiritoso.

Era ormai tramontato il sole da un pezzo, lei sotto pressione di sua madre, era andata da lui a portargli cena, dato che non si era presentato a tavola. La signora Brief aveva paura che il povero Vegeta morisse di fame. Bulma sbuffando obbedì. Bussò nella sua stanza, ma nessuno rispose.

“ Quel zuccone si starà ancora allenando”. Entrò dunque, accese la luce per non andare a sbattere contro qualche oggetto. Si ritrovò davanti un Vegeta in pantaloncini attillati. Aveva l'asciugamano ancora in mano, simbolo che si era appena fatto una doccia.

Lei tentennò un attimo, poi ritornò la vecchia Bulma.

 

  • Certo che potevi anche rispondere scimmione! Ho bussato, pensavo ti stessi ancora allenando come al tuo solito. Ti ho portato qualcosa da mangiare.

 

Lei gli porse il vassoio. Lui non la considerò neppure dandole la schiena. L'azzurra si alterò vedendo il comportamento dell'uomo.

 

  • Che razza di comportamento è questo?! Ti porto cena e neppure un grazie. Sei proprio uno scimmione!

 

Con un rapido movimento Vegeta fece cadere il vassoio dalle mani di Bulma e le andò addosso facendole aderire la schiena alla sua porta.

 

  • Vuoi stare un po' zitta donna!

 

Non sapeva cosa rispondere. Non erano mai stati così vicini. Si ritrovò a pensare che era davvero affascinante, “cosa cavolo mi metto a pensare! E che cavolo di intenzioni ha?”

Lui finalmente ottenuto il silenzio tanto desiderato, spense la luce e si andò a sdraiare. Era stanco e non ne poteva più. Voleva riposarsi almeno quella sera. Bulma se ne andò, non voleva disturbarlo oltre. Ci teneva alla sua vita e l'aveva minacciata fin troppe volte, non voleva che accadesse davvero. Non aveva paura di lui, però meglio non scherzare troppo con il fuoco.

Vegeta si mise a pensare a Kaharot. Come aveva fatto a trasformarsi? Era un guerriero di infimo livello, eppure era riuscito dove lui aveva fallito. Cos'aveva Goku che lui non aveva? Dopo essersi spremuto le meningi e dopo vari ragionamenti arrivò alla soluzione. “La Famiglia”. Lui aveva delle persone a cui teneva e che voleva difendere. Non era forse quella appunto la motivazione che lo aveva fatto trasformare?

In un modo che nemmeno lui comprese collegò la famiglia di Kaharot a Bulma. Lei lo aveva accolto, gli aveva dato un tetto e lo accontentava in ogni sua richiesta. Era strano ma ci pensò solo in quel momento. Per quanto quelle cose fossero delle piccolezze, lui non aveva mai ricevuto nulla. Suo padre non faceva altro che farlo allenare, Freezer lo sfruttava per la svendita di pianeti. Non è che non gli andasse bene, amava la guerra, era un sayan appunto. Mai nessuno, però, gli aveva dato qualcosa senza ricevere nulla in cambio, quel pianeta pieno di persone inutili e infime lo avrebbe potuto chiamare casa?

Quando se n'era andato per cercare Kaharot nello spazio, era poi ritornato in quello strano posto, in quella buffa dimora troppo rotonda per i suoi gusti. Non ci aveva pensato prima, ma in effetti era l'unico posto in cui sarebbe potuto tornare.

 

Dopo un paio di minuti, scese in cucina, aveva buttato all'aria il cibo portato da quella donna ed ero il suo stomaco lo reclamava. Il destino volle che in cucina ci fosse proprio Bulma. Non la salutò neppure, si sedette ed aspettò. Bulma lo guardò.

 

  • Che vuoi?

  • Ho fame donna!

 

Dopo aver sbuffato gli mise davanti gli avanzi della cena. Si doveva accontentare, non avrebbe sicuramente acceso i fornelli per lui. Divorò tutto senza fare troppi commenti. Una volta finito si alzò. Se ne andò in silenzio dalla stanza. Continuava a rimuginare su di lei. Se lei fosse stata sua magari avrebbe potuto trasformarsi in super sayan. Aspettò Bulma davanti alla sua camera e quando arrivò lei si stupì di trovarlo lì.

 

  • Che vuoi Vegeta?

 

Lui non rispose. Non era mai stato un tipo di tante parole preferì far parlare i fatti, così la baciò. Lei era pronta a tutto, tranne a quello. L'aveva sorpresa baciandola e stringendola a sé. Ci sapeva proprio fare! Travolta da quella momentanea passione Bulma rispose al bacio. Entrarono nella stanza senza mai staccarsi e lui la fece accomodare sul letto togliendogli i vestiti. Si amarono. Lei provò un piacere immenso era da tanto, troppo tempo che non si sentiva così donna. Per Vegeta era semplicemente sesso. Niente di più. Quando finirono, lei si addormentò. A lui pareva strano, ma sentiva una certa familiarità con tutto quello. Se solo avesse voluto era certo che avrebbe potuto farci l'abitudine a vivere così, da un normale e comune terrestre. Solo che aveva altri piani per sé. Lui era il principe della grande stirpe sayan, non poteva di certo vivere come un umano qualsiasi.

 

L'indomani mattina Bulma si svegliò avvolta tra le sue lenzuola, ancora nuda e sola. Era stato un errore quella notte. Si era fatta travolgere dal momento e dal carisma di quello stupido scimmione. Niente di più. Se non fosse che ogni sera quel “errore” tornava a farsi vivo. Le loro giornate erano così, uno si allenava e l'altra lavorava con i vari marchingegni, di giorno, mentre di notte quei due diventavano una persona sola.

Lui le insegnò a essere forte e lei gli insegnò ad amare.

Vegeta notando che era del tutto inutile il suo allenamento decise di partire per lo spazio. Ormai quella donna era solo una distrazione, una piacevole distrazione. Così una mattina senza dire nulla a nessuno prese la navicella e partì. Lei non si disperò, sarebbe stato inutile, era una donna forte.

Un giorno si svegliò con la nausea e più irascibile del normale. Facendo un paio di calcoli si ricordò che le era saltato il ciclo quel mese. Grazie al test di maternità scoprì di essere in dolce attesa.

Era felicissima. Un figlio era sempre stato il suo sogno. Si ricordò poi chi era il padre. Scoppiò a ridere immaginandosi Vegeta con un bambino. Lui non c'era e chissà quando sarebbe tornato, decise dunque di tenerlo. Non aveva bisogno di un uomo al suo fianco per crescere un bambino. Lei non era una classica femminuccia, lei era Bulma Brief avrebbe potuto far qualunque cosa. I suoi genitori per quanto strambi fossero l'avevano cresciuta bene, ci poteva riuscire anche lei.

Diede la bella notizia ai futuri nonni, che festeggiarono con lei. Quando invece lo disse a Yamcha, fu stizzito da tale notizia. Loro erano eterni fidanzati ed ora aspettava un bambino da un altro, ma la cosa che lo faceva più rosicare era che “l'altro” fosse proprio Vegeta.

 

I mesi passavano veloci, i cyborg erano sempre più vicini e di Vegeta ancora neppure l'ombra. Scoprì che aspettava un maschietto. Fu preparata una cameretta proprio per lui. Suo padre ogni giorno costruiva giocattoli sempre più assurdi e terrificanti. Invece lei, si scervellava per trovare il nome giusto. Non voleva un nome classico o comune, ne voleva uno particolare. Un giorno ebbe l'illuminazione. “Trunks, è un nome perfetto! E se a Vegeta non piace dovrà adeguarsi!”

Il principe tornò un paio di mesi prima della data prestabilita. Era finalmente riuscito a diventare un super sayan. Il suo sogno si era finalmente esaudito. Avrebbe distrutto prima i cyborg e poi Kaharot. Incontrò poi la donna. Lo salutò educatamente poi gli fece vedere un fagottino dentro un passeggino.

 

  • Vegeta questo e tuo figlio. Si chiama Trunks. Se non ti piace il nome adeguati.

Rimase un po' scombussolato. Era tornato da circa cinque minuti ed aveva scoperto di essere padre.

  • Donna come puoi dire che è mio figlio? Se lo fosse davvero si dovrebbe chiamare Vegeta. Come mio padre prima di me e così via!

  • Non mi interessa dato che te non c'eri ho deciso io per entrambi.

 

Vegeta guardò ancora di più quel bambino. Gli occhietti azzurri come lei e i capelli lilla?! Non poteva essere un vero sayan, tutti i sayan avevano i capelli neri! Eppure percepiva che aveva una forza notevole per essere un comune terrestre. Si soffermò poi sullo sguardo, sembrava lo avesse preso proprio da lui. “forse è davvero mio figlio..”.

  • Ti assomiglia. Spero però che non sia sempre corrucciato come te.

 

Gli fece una linguaccia per poi scoppiare a ridere. Quella risata cristallina in quei mesi gli era mancata così tanto. Non aveva mai voluto dei legami affettivi eppure ora era davvero sicuro, aveva trovato il suo posto al mondo. Accanto a quella donna bisbetica e arrogante e a quel piccolo bambino nato dal frutto della loro passione. Sì avrebbe potuto abituarsi a quella vita!



***
 tadannn :) bhe ecco Vegeta è romantico a volte solo nei pensieri per il resto non è uno da dichiarazioni o cose simili :) spero davvero di essere stata abbastanza fedele al carattere dei personaggi mi sono riguardata anche vari episodi per entrare nella parte :) questa volta spero di aver fatto un buon lavoro :) fatemi sapere se devo ritirarmi e leggere le vostre creazioni e basta oppure se posso ancora scrivere ogni tanto :) 
le critiche sono bene accette :) grazie in anticipo per averla letta :) 

  
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