Serie TV > Sherlock (BBC)
Ricorda la storia  |      
Autore: lapoetastra    24/04/2015    3 recensioni
Era contento, John.
Sarebbe andato a vivere con la donna che più amava al mondo e che presto sarebbe stata sua per la vita, eppure, nel profondo del cuore, soffriva terribilmente.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
John controllò di aver preso tutto.
Sì, non c’erano più vestiti nell’armadio, o libri sullo scaffale.
Ogni cosa era stipata alla bell’e meglio in un pesante e ricolmo scatolone ai suoi piedi.
Nonostante tutto fosse pronto, però, John continuava a guardarsi intorno alla ricerca di qualcosa che non sapeva nemmeno lui cosa precisamente fosse.
In realtà stava solo tentando di prendere tempo.
Cercava di rimandare il più possibile il punto di non ritorno, quando sarebbe giunto l’inevitabile momento degli addii.
Era contento, John.
Sarebbe andato a vivere con la donna che più amava al mondo e che presto sarebbe stata sua per la vita, eppure, nel profondo del cuore, soffriva terribilmente.
Non voleva lasciare Sherlock, non voleva separarsi da lui.
Magonava terribilmente al solo pensiero.
Perché, nonostante i suoi modi freddi e spesso scontrosi, l’investigatore era diventato il suo più caro amico, il migliore che avesse avuto dalla fine della guerra in Afghanistan.
Con il tempo – e con una notevole dose di pazienza – si era abituato alle strane manie di Holmes, come quella di suonare il violino nel cuore della notte o sparare nel muro per far passare un momento di noia, ed adesso era sicuro che gli sarebbero mancate terribilmente.
< È tutto pronto, allora? >
La domanda di Sherlock, materializzatosi d’improvviso sull’uscio, fece sussultare John.
< Sì, io… Credo di sì >, mormorò questi, cercando di non incrociare gli occhi di ghiaccio dell’altro per paura di scoppiare in un pianto a dirotto.
Sherlock rimase in silenzio, ed alla sensazione del suo sguardo acuto puntato su di sé, Watson non poté fare altro che alzare il capo e guardarlo a sua volta.
Non vide alcuna traccia di tristezza, o di malinconia, sul volto di Holmes.
Sempre e solo la stessa espressione distaccata ed imperscrutabile, che gli trasformava il cuore in una cassaforte la cui combinazione era per lui sempre stata sconosciuta.
< Beh, allora ciao >, disse di colpo Sherlock.
Il dottore sentì il cuore spezzarsi nell’udire quelle parole, e non tanto perché era giunto il momento di separarsi definitivamente, quanto piuttosto per il tono con il quale Holmes le aveva pronunciate.
Annoiato, scocciato forse.
Non certo triste come era lui.
< Io… ciao, Sherlock >, rispose tremante, non riuscendo a credere alla freddezza di quello che fino ad un attimo prima aveva considerato il suo migliore amico.
< Ecco, prego >, esclamò poi Sherlock, tenendogli la porta aperta in modo che John potesse passare.
Lo stava cacciando, praticamente.
Watson, sconvolto, prese tra le braccia lo scatolone contenente i suoi pochi averi ed uscì dal piccolo appartamento che per molto tempo aveva costituito la sua dimora.
Una volta fuori, guardò ancora l’investigatore, sperando in uno scherzo.
Niente.
Sherlock era lì, fermo ed immobile come se nulla fosse, con un sorriso tranquillo e rilassato sul volto spigoloso.
< Ciao, dottore >, lo congedò dunque.
< Ciao, investigatore >, sussurrò in risposta John.
Quando Holmes chiuse la porta, Watson non poté fare altro che incamminarsi lungo la strada solitaria, verso la sua nuova casa.
Una domanda gli esplodeva nella testa.
Si chiedeva se erano lacrime, quelle che luccicavano negli occhi di Sherlock, prima, quando lo aveva salutato.
Proprio come quelle che brillavano adesso nei suoi.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: lapoetastra