Note: - ispirata da una delle prime scene di Avengers: Age of Ultron in cui c'è Steve che dice: "Linguaggio!", ma non contiene spoiler sulla trama e sul tutto il restante blablabla.
- fluff da far venire le carie. Un giorno giuro che riuscirò a scrivere su di loro anche fuori da un letto, divano, whatever, ma non è questo il giorno.
- NO BETA, quindi segnalatemi qualsiasi errore, svista, strafalcione.

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Linguaggio

 
- Linguaggio – gli sussurra contro le labbra, con quel sorriso lì - metà malizia e metà tenerezza e così totalmente Darcy.
Steve esala un gemito che è metà frustrazione, perché ovviamente Tony non poteva resistere alla tentazione di raccontare a Darcy di quell’infelice momento della sua carriera ed è per cose come questa che aveva tentato di mantenere la sua relazione con Darcy segreta, grazie tante!, e metà desiderio perché Darcy gli è seduta in grembo e non smette neanche per un istante di muovere i fianchi in quel modo lì che gli fa ogni volta mancare il fiato.
La donna lascia scivolare le dita oltre l’orlo della maglia di Steve, lungo il bordo dei pantaloni che indossa e –
- Cazzo, Darce! –
Darcy esala una risata contro il suo collo e il fiato caldo che gli sfiora l’orecchio lo fa rabbrividire e gli fa stringere maggiormente la presa sui fianchi della donna. Per fermarla o invitarla a muoversi più veloce, più forte, più –
- Linguaggio, soldato – ripete Darcy e Steve è certo che ora ci sia un ghigno a piegarle le labbra rosse e tumide.
Darcy gli stringe il lobo tra i denti e tira piano e –
- Cazzo. -
 
 
 
- Chissà cosa direbbe Stark – mormora dopo Darcy. – Se sapesse quale linguaggio ti piace usare in camera da letto. –
Il petto di Steve trema leggermente, sotto la sua testa, scosso dalla risata dell’uomo e Darcy non ha bisogno di alzare il capo per immaginare il rossore che deve avergli invaso le gote.
Una mano dell’uomo le sfiora la schiena in lente carezze e Darcy chiude gli occhi e si accoccola meglio contro il suo corpo – e chi l’avrebbe mai detto che qualcosa di così duro potesse essere così confortevole?, e oh, wow, questa deve davvero usarla una volta perché già immagina la faccia che potrebbe fare Steve.
Darcy sente, improvvisamente, caderle addosso tutta la stanchezza della giornata, mentre i suoi pensieri si fanno sempre più ovattati e indistinti e rimane solo la sensazione della mano di Steve che continua a scivolare - e risalire e scivolare e risalire - lungo la sua schiena e del suo respiro che le sfiora i capelli e solleva leggermente il petto dell’uomo. 
Sta per addormentarsi, quando sente borbottare, da qualche parte sopra la sua testa, delle parole sconnesse di cui riesce a cogliere solo: Tony nella mia camera da letto e disturbante e sorride piano contro la pelle dell’uomo.