April

la ragazza nello specchio era assolutamente incantevole, si non c'era dubbio che fosse oggettivamente molto bella, non serviva che glielo ripetessero tutti in continuazione; -possibile che la gente riesca a vedere solo e sempre l'aspetto superficiale delle cose?- pensò fra se. Si avvicinò allo specchio: i capelli ramati le scendevano sulle spalle e le accarezzavano quasi tutta la schiena incorniciando un visetto dolce. tutto sembrava in ordine, un ritratto perfetto di quello che una giovane diciassettenne al suo ultimo anno di scuola dovrebbe essere, eppure sentiva che qualcosa turbava l'armonia di quell'opera d'arte riflessa. Si avvicinò ancora e trasalì la ragazza dai grandi occhi color cioccolato le lanciava occhiate fredde vuote e stanche..sana si voltò di scatto chiuse gli occhi e portò le mani alle tempie ispirando profondamente per cercare senza successo di calmare il turbine di immagini nella sua mente..l'isola, il mare, il caos e poi finalmente il buio
 

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7th months before

Il fracasso era insostenibile e stonava  con il panorama meraviglioso che si poteva ammirare dalla terrazza del locale, a malincuore sana decise di scendere e cercarsi un posto più tranquillo; non che il caos e rumore non le piacessero anzi; erano la sua migliore difesa contro i ma e forse che tornavano a tormentarla di continuo, erano l’unico modo in cui smetteva di pensare anche se quella sera il trucco sembrava non funzionare. Tornata in strada si incamminò verso la spiaggia cercando di scavalcare una staccionata, posto ideale in cui dar libero sfogo a tutta la frustrazione che quello stato animo le procurava. una voce interruppe il turbine dei pensieri pronti a sommergerla: “nascondersi sotto quella parrucca non serve a nulla con una gonna tanto corta, keiko è una di quelle di cui non ci s ricorda sola la faccia, non dovresti andartene in giro da sola, una foto del genere varrebbe una fortuna e poi che ci fai qui?non dovresti essere a Londra?” sana non ebbe neanche bisogno di voltarsi per capire chi fosse e  visibilmente infastidita verso il suo interlocutore rispose “1 non sono affari tuoi, 2 non mi chiamo Keiko 3 sei tu quello che non dovrebbe di certo essere qui, o hai cambiato genere” Shin le sorriise, adorava poter conversare in giapponese anche se gli scambi fra lui e sana non erano di certo amichevoli “tu continui a sorprendermi e il punto non è come ti chiami ma chi sei, Keiko yamada, miss little Angel di victoria secret o la dispotica studentessa  modello della julliard; riesci ad apparire sempre diversa e sinceramente non so come tu faccia a ricordarti chi sei..”  alzando lo sguardo per guardarlo in volto si voltò piano verso il ragazzo dicendo quasi senza accorgersene “..non sono davvero tanto sicura di riuscirci” shin porgendole una mano per aiutarla ad alzarsi mentre era ancora aggrappata alla staccionata le disse stavolta più dolcemente “andiamo Kurata io so chi sei..dal modo in cui mi tratti ogni volta che ci vediamo è chiaro che a detestarmi siano tutte le versioni di te compresa quella vera..e ora andiamo ti porto ad una vera festa infondo me lo devi..Tu Sei quella che mi odia!” Sana sorrise e stringendogli la mano si allontanò con lui nella notte abbandonando la parruccha sulla stacionata.

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