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Autore: AmeliaRose    29/04/2015    6 recensioni
È passato un anno esatto dalla sconfitta del branco di Alpha e dalla partenza silenziosa da parte di Derek.
Stiles non si sarebbe mai aspettata un cambiamento così radicale della sua vita, cambiamento fatto di addii amari e amicizie ricucite nel dolore. Ma una visita inaspettata da parte di una vecchia conoscenza travolgerà nuovamente la sua vita e di quella dei suoi amici.
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Tratto dal ventiquattresimo capitolo:
[...] «Possiamo vederla?», domandò John in lacrime. Finalmente, ora che aveva il quadro completo della situazione, poteva fare quella fatidica domanda. Sapeva che se lei lo avesse portato a vederla subito non avrebbe ascoltato una minima parola uscire dalla sua bocca, sarebbe stato troppo occupato a guardare sua figlia, ad abbracciarla e baciarle la fronte. [...] Esme prese la maniglia della porta e guardò John negli occhi. «È pronto?», domandò dolcemente. «Si.», rispose, non stando più nella pelle nel rivedere finalmente, dopo tanto tempo, la sua amata figlia. [...]
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Genere: Commedia, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Derek Hale, Isaac Lahey, Lydia Martin, Stiles Stilinski
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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"Teen Wolf e tutti i suoi personaggi non sono di mia proprietà, tutti i diritti sono dei legittimi proprietari a cui ho venduto l'anima, il mio è solo un divertimento"


02. Secondo Capitolo


 
 

Un fresco venticello mattutino entrò dalla finestra di Stiles, lasciata aperta dal padre durante la notte, venticello che fece entrare il canto soave degli uccellini appena destati dal sonno notturno.
La ragazza aprì gli occhi infastidita dal tutto quel baccano e si passò una mano sulla fronte sudata provocata dalle coperte che l'avevano ricoperta durante la notte. Prese il cellulare dal comodino e guardò l'ora: sei e mezza. Sbuffò e si alzò dal letto, si guardò attorno accorgendosi solamente in quel momento quanto incasinata fosse la sua stanza. I vestiti sporchi ricoprivano la maggior parte del pavimento, libri e tomi vecchi erano sparsi un po' ovunque sulla scrivania e sul comodino incasinando di più il tutto.
Prese il termometro dal cassetto e si provò la temperatura. Non sentiva più i classici sintomi che di solito accompagnavano la febbre: giramenti di testa, vomito, mal di stomaco, vertigini e male alle ossa, ma per ogni evenienza era meglio controllare. Cinque minuti dopo sorrise soddisfatta davanti alla temperatura che le veniva indicata: trentasei e tre. Uscì dalla sua stanza e scese silenziosamente al piano di sotto per non svegliare il padre, si recò in cucina e cominciò a preparare la colazione. In realtà non aveva molto appetito ma doveva mangiare qualcosa se voleva prendere qualche aspirina giusto per non avere una ricaduta. Prese una ciotola dalla credenza e la riempì di latte, la posizionò nel microonde e avviò il timer, preparò il caffè per il padre che si sarebbe svegliato tra pochi minuti e recuperò la scatola di corn flakes al cioccolato che teneva nascosta in un'anta bassa della cucina. Il microonde avvisò che il tempo era scaduto e, facendo attenzione a non scottarsi, prese la ciotola e la posò nel bancone, ci versò i cereali e aggiunse un po' di zucchero giusto per renderli ancora più dolci. 
Recuperò il cellulare che aveva lasciato qualche metro più in là e controllò, giusto per passare il tempo tra una cucchiaiata e l'altra, i suoi social preferiti: Twitter, Facebook , Instagram e Youtube. Da quando Scott l'aveva “abbandonata” per percorrere quella che per lui era una strada più soddisfacente da seguire assieme ad Allison, si era buttata nei social. L'idea principale era quella di svagarsi fino al suo ritorno, pensava veramente che Scott sarebbe ritornato perché lui ritornava SEMPRE da lei. In passato avevano litigato pesantemente, ma non erano mai stati lontani più di una giornata e mezza, questa volta però lui faceva sul serio. Così quando capì che era rimasta totalmente sola cominciò a dedicare la maggior parte delle sue ore libere a vagare su quei siti, sbagliato o meno che fosse, a lei non importava. Scott le aveva portato via tutto. Il divertimento, la curiosità e la solita parlantina che aveva da quando aveva cominciato a usare la parola. Se prima passava le sue serate libere a giocare agli ultimi videogiochi usciti ora lo faceva raramente. Non che le mancassero i soldi – aveva rimediato un lavoretto estivo giusto per non chiedere più soldi al padre - ma per il semplice fatto che tutte queste azioni le ricordava il suo ormai ex migliore amico. 
Danny così, dopo averla vista nel modo peggiore in cui la si poteva vedere, le consigliò di creare video divertenti o che le si avvicinassero per svagarsi. Lei accantonò l'idea immediatamente, non era in vena di ridere, figurarsi ideare e montare video per gli altri. Così, dopo un mese e mezzo dalla sua proposta, il ragazzo la sentì per caso canticchiare mentre aspettava il suo turno in farmacia e le propose di aprire un canale di musica. Stiles, in imbarazzo, accantonò pure quella idea, ma lui insistette più del dovuto, convincendola che cantare l'avrebbe aiutata a sfogarsi e a sentirsi meglio visto che avrebbe incanalato tutta quella malinconia con il canto. E lei ci provò, Danny fu così gentile da farle usare la sua apparecchiatura per le registrazioni diventando così il suo “regista”. Tra loro due nacque un'amicizia che lei non avrebbe mai creduto possibile, il suo canale dopo nemmeno due mesi ebbe un discreto successo.
Persino alcuni suoi compagni di scuola la seguivano, congratulandosi con lei in anonimato tramite bigliettini che riuscivano a imbucare tramite le fessure del suo armadietto. 
A Stiles queste attenzioni piacquero più del dovuto, aiutandola così a stare molto meglio e a dimenticare, pian piano, tutto il male che Scott le aveva fatto e le stava facendo.
«Buongiorno tesoro, non dovresti essere a letto?» la salutò suo padre entrando in cucina con il volto stravolto dal sonno.
Stiles sorrise al padre.

«Buongiorno sceriffo. Non ho più sonno, quei maledetti uccellacci mi hanno svegliata!» mormorò infastidita la ragazza. «Però la febbre mi è passata, molto probabilmente sarà l'unica cosa positiva di questa giornata» aggiunse lei versando del caffè nella tazza del padre.
Gliela porse e lo sceriffo la prese con occhi desiderosi.

«Questa si che è una buona notizia!» esclamò lui con un sorriso. «Hai preso qualche aspirina? Non vorrei che tu avessi una ricaduta. Credo che sia il caso di fare un controllo, negli ultimi mesi hai avuto l'influenza troppo frequentemente» disse preoccupato guardando la figlia.

«Non credo che sia il caso di farsi dei controlli, passa dopo due giorni» esclamò lei.

«Ed è per questo che devi farti fare vedere» disse guardando Stiles.

«Okay, ci vado se ti fa stare tranquillo» disse sconfitta, Stiles.

«Vacci presto però».
Stiles annuì rassegnata.
«Comunque, che ci faceva Derek in camera tua alle due del mattino?» chiese severo.

«E tu come fai a saperlo?» domandò preoccupata.

«Ho visto la sua Camaro parcheggiata a due isolati da qua» disse incrociando le braccia al petto. «E Derek, a quanto mi risulti, conosce solamente te in questa zona»

«Beh, è venuto a salutarmi visto che è appena tornato a Beacon Hills» mormorò la ragazza.

«È tornato per restare o per una vacanza?»

«A quanto dice lui, per restare» disse.
Sapeva dove voleva arrivare.

«E non poteva dirtelo il giorno dopo? Proprio alle due del mattino? Entrando dalla finestra?» domandò scuotendo la testa.

«Non fraintendermi, odio pure io quando quei lupastri entrano senza permesso dalla finestra, ma che ci vuoi fare? Amano far prendere infarti alle persone» rise infine.

«Ma non credo che sia venuto per salutare. Non è così? Cosa voleva? E niente segreti, Stiles. Me lo hai giurato» domandò secco guardando la figlia negli occhi con fare accusatorio.
Stiles deglutì.

«All'inizio voleva veramente sapere come stavo, ma poi siamo passati all'argomento Scott e abbiamo parlato molto di lui e di quello che ha fatto» confessò la ragazza. «Ha passato la maggior parte del tempo a offenderlo, insultandolo ogni due secondi. Poi lui mi ha detto che era tornato per restare, che era cambiato, che voleva rimediare ai suoi errori e che voleva avere un nuovo branco».
Alla parola “branco” lo sceriffo cominciò ad agitarsi.

«Ti prego Stiles, dimmi che non ti ha chiesto di far parte del suo nuovo branco» chiese speranzoso.

«L'ha fatto» annunciò lei.

«E?»

«E ho accettato»
Lo sceriffo si alzò dal suo posto e sospirò.

«Ma cosa ti passa per la testa? È pericoloso! Sono creature pericolose quelle. Ho accettato la natura di Scott perché per me è... era come un secondo figlio. Ma fare parte di un branco! Di Derek Hale per giunta» disse cominciando ad alzare la voce.

«Derek Hale è un buon Alpha, padre. Tu non puoi parlare di cose che non conosci! Se non fosse per il branco ora sarei già morta! Se non mi fossi unita a loro tempo fa sarebbero sotto terra da anni ormai! È pericoloso? Si, lo è. Anche il tuo lavoro lo è ma non ho mai detto niente. Pensi che io stia tranquilla mentre hai il turno di notte? Ogni volta che non aspetto una chiamata e sento il telefono squillare ho paura che sia quella maledetta telefonata che mi renderà orfana! Non fraintendermi, rispetto il tuo lavoro e l'impegno che impieghi svolgendolo, ma anch'io per il branco sono utile, come tu sei utile in veste di sceriffo della città. Svolgiamo lo stesso ruolo, solo che io sono nel ramo soprannaturale. Non mi chiedere di abbandonarlo, perché non lo farò. Nonostante il male che mi hanno fatto li considero una seconda famiglia, come tu reputi la tua seconda famiglia quelli che lavorano per e con te» disse ad alta voce.
Lo sceriffo la guardò per qualche secondo in silenzio.

«Ricordo come ne sei uscita distrutta quando Scott ti ha cacciata e quando se n'è andato, non voglio che ti ricapiti» mormorò.
Stiles sospirò e si massaggiò la testa.

«Mi dispiace per quello che ho detto, credimi, ma ho preso la mia decisione» annunciò lei, seria.
Suo padre mise una mano sulla spalla della figlia e la strinse forte.

«Non potrò mai approvare una cosa che ti metterà in costante pericolo, ma sei testarda e sono sicuro che se anche ti barricassi in casa tu troveresti un modo per uscire e svolgere il tuo lavoro.» disse lui. «Dovrò parlare con Derek però».

«Ma papà...» cominciò lei.

«No. Devo parlargli. Sei ancora minorenne, ricordi?».
Stiles sbuffò.

«Avvisa Derek, la prossima volta che vuole passare di qua e sono in casa, a qualsiasi ora della notte o del giorno, digli di passare. Ho una lunga lista di domande da fargli» disse guardandola negli occhi.

«Se questo ti renderà più tranquillo allora va bene» disse lei, sconfitta.
Lo sceriffo annuì e bevve un altro sorso di caffè.

«Comunque, bella l'ultima canzone che hai pubblicato» disse facendole l'occhiolino.
La ragazza sorrise.



Stiles aprì la porta di casa trovandola vuota, il padre aveva da poco attaccato a lavorare. La ragazza chiuse la porta alle sue spalle e salì le scale dirigendosi in bagno. Tolse il cinturino dell'Ipod che teneva al braccio e l'appoggio sul comò in corridoio, entrò in bagno e avviò l'acqua girando le manopole fino a quando non era della sua temperatura preferita. Si spogliò in fretta e andò sotto il getto d'acqua. Dopo una lunga sessione di corsa era necessaria una lunga doccia. Perché sì, da cinque mesi a questa parte la ragazza si era messa in testa di fare attività fisica. Lei, che se riusciva a camminare in linea retta senza inciampare in un piccolo sasso veniva considerato un miracolo, aveva sentito improvvisamente il bisogno di allenare il suo corpo. Negli ultimi cinque mesi, grazie anche a una dieta equilibrata creata apposta per lei da un nutrizionista, era riuscita a eliminare le rotondità adolescenziali sostituendole con braccia, gambe, seno e glutei sodi. Per non parlare della pancia che, se prima c'era un piccolo accenno di grasso, ora era piatta. Lei era fiera della sua nuova forma fisica e non vedeva l'ora di tornare a scuola e sfoggiare i nuovi abiti che sua cugina Margot le aveva comprato dopo quasi due anni che non si vedevano. Non aveva badato a spese e le aveva comprato un intero guardaroba che comprendeva: T-Shirt di vario colore, pantaloncini di varia misura e colore, pantaloni aderenti, gonne e vestiti che mettevano in risalto il seno che seppur piccolo – si poteva considerare piccolo una terza? - era sodo. E, forse, più di tutti andava fiera del suo seno. Dopo una mezz'ora passata a riflettere, cantare e a lavarsi il corpo e i capelli, uscì dalla doccia avvolgendosi in un accappatoio morbido. Indossò le ciabatte e sgattaiolò in camera sua recuperando il cellulare.
Aveva due messaggi e curiosa li aprì.

Da: Danny Bello.
Stiles!
Il nuovo video sta andando benone! Diecimila visualizzazioni in due settimane più venti iscritti!
È il tuo nuovo record personale. Hai idee per la prossima canzone?

P.s La prossima volta potresti anche chiedermi di uscire a correre insieme!

D xox

 

Per: Danny Bello.
Stai scherzando? Diecimila?? Merda santa, devo controllare oppure non ci crederò mai!
Non credo che supererò mai questo record, insomma, sono TROPPE!
La prossima canzone? Non ne la più pallida idea, stasera mi metterò alla ricerca.

P.s Perdonami, non era nei miei piani uscire oggi.
Ma il mio corpo alla fine necessitava di attività fisica.
Domani per la solita ora?

S xox

 

Stiles guardò soddisfatta la sua risposta, questa cosa delle loro iniziali alla fine dei messaggi la divertiva parecchio. Faceva così tanto Sherlock e Watson della BBC quando si messaggiavano.
Aprì il secondo messaggio e rimase stupita dal destinatario.


Da: Sourwolf.
Ho contattato Jackson e Isaac oggi, sono disposti a incontrarci per parlare nel pomeriggio.
Mi chiedevo se come punto d'incontro potevo scegliere casa tua.
Sempre se non stai troppo male per ospitarci.
Fammi sapere.

 

Per: Sourwolf.
Hei, non pensavo che mi avrei contattata così presto.
Comunque, nessun problema se li fai venire qui, va bene .
Non ho più la febbre poi.
Per che ora?

 

Stiles appoggiò il cellulare sul letto e cominciò ad asciugarsi i capelli velocemente, prima dell'inizio della scuola doveva andare dal parrucchiere. Erano troppo lunghi, le arrivavano sotto al seno e per lei erano indomabili senza contare il fatto che ci metteva una vita per asciugarli e pettinarli al mattino. Si fece il turbante e passò ad asciugarsi il corpo per poi indossare la biancheria intima.
Aprì l'armadio e passò dieci minuti buoni per scegliere i vestiti che avrebbe indossato durante il giorno. Non si era mai curata più di tanto di come appariva agli altri, ma dal momento in cui aveva un “nuovo” corpo, voleva stupirli. Tutti.
Scelse dei pantaloncini neri abbastanza corti e una t-shirt bianca con stampato sopra R2-D2. Si guardò allo specchio e notò che le stava aderente. Alzò le spalle. “Tanto meglio” pensò.
Ritornò in bagno e prese il phon cominciando ad asciugarsi i capelli.
Quando finalmente finì di asciugarli, si fece una coda e cominciò a sistemare il bagno e la propria stanza. Terminato il tutto andò a recuperare il portatile e si connesse sul proprio account Youtube e sorrise. Danny non aveva mentito. Si ricordò dei messaggi e recupererò il cellulare e controllò la schermata. Altri due messaggi.


Da: Danny Bello.
Controlla pure, non ti ho mentito!
Potresti provare a cantare “Take me to church”, è nelle tue corde!
Perché non fai i provini per entrare nel gruppo di canto della scuola?
Ti prenderanno sicuramente, poi abbiamo la necessità di vincere.

P.s Ok, solita ora!

D xox


Per: Danny Bello.
“Take me to Church”? Sentita qualche volta, devo riascoltarla per dare una conferma!
Provini per la scuola? Serio? Così mi potranno prendere in giro in stile “Glee Club” lanciandomi
addosso granite di vario colore? NO, GRAZIE.

P.s Perfetto.

S xox

 

Aprì il secondo messaggio con un sorriso sulle labbra.


Da: Sourwolf.
Ti ho detto che mi sarei fatto sentire quando sapevo qualcosa.
Sta più attenta la prossima volta.
Per le tre e mezza saremo lì.
A più tardi.


Stiles sbuffò. “Stai più attenta la prossima volta”?
Sto sempre attenta! Se non fossi stata attenta in alcune occasioni la tua stupita pellaccia da licantropo starebbe appesa in casa Argent” pensò lei irritata.
Appoggiò il cellulare sul comodino infastidita e cominciò a cercare la canzone che forse avrebbe cantato nel prossimo video.




 

Il campanello suonò dieci minuti prima dell'orario stabilito, Stiles a piedi scalzi andò ad aprire trovandosi davanti Derek.
«Heilà, Sourwolf. Finalmente hai imparato a entrare dalle porte. Questo si che è un miglioramento» scherzò lei facendolo entrare.
Lui grugnì in risposta.
«Non mi aspettavo una risposta diversa» disse lei scuotendo la testa. «Dovresti migliorare il modo con cui ti approcci con gli altri. E dire che ieri eri andato così bene»
Derek la guardò con gli occhi da Alpha.
«Come vuoi» disse lei sedendosi sul divano e invitando il ragazzo a fare lo stesso.
Il ragazzo si sedette sulla poltrona di fianco al divano e cominciò a guardarla dalla testa ai piedi. Il cambiamento del suo corpo di certo non gli era sfuggito, la sera precedente non l'aveva notato dalla grandezza degli abiti che indossava.
«Ti piace quello che guardi?» chiese con malizia.
Derek ringhiò e si voltò dall'altra parte, concentrandosi a guardare la piccola libreria dove erano postati i dvd che possedeva. Stiles notò che le punte delle orecchie del ragazzo lupo erano diventate rosse e sorrise soddisfatta.
Passarono quasi cinque minuti in silenzio fino a quando Derek non si alzò incamminandosi verso la porta.
«Dove stai andando?» chiese lei, alzandosi e seguendolo di corsa.
Derek aprì la porta mostrando che sul portico c'erano Isaac e Jackson.

«Stiles» la chiamò il riccio andandole incontro e abbracciandola stretta.

«Isaac!» lo salutò lei felice. Ricambiò l'abbraccio e gli accarezzò i capelli soffici.
Jackson entrò in casa e Derek chiuse la porta. Sciolsero l'abbraccio e la ragazza guardò l'ex kanima ed ora licantropo.

«Sei cambiata» mormorò il ragazzo.

«Vero?» chiese lei soddisfatta facendo una giravolta su se stessa, facendosi ammirare da tutte le angolazioni.

«Quindi Danny non mentiva quando diceva che andavi a correre con lui» disse con uno strano sorriso sulle labbra.

«No, affatto» disse con un sorriso.

«Possiamo iniziare la riunione?» chiese irritato l'Alpha.
Isaac e Jackson annuirono e si andarono a sedere sul divano. Stiles andò in cucina a recuperare delle coca cola ed energy drink per gli ospiti, che accettarono tutti soddisfatti.

«Penso che sia ovvio il perché vi abbia tutti riuniti qui» cominciò Derek dopo che tutti ebbero bevuto un sorso della bevanda.

«Nuovo branco?» chiese Jackson.
Derek annuì.

«Stiles ha accettato di farne parte. E ha proposto voi due come possibili Beta».

«Ovviamente Stiles farà parte del tuo branco» disse Jackson con uno strano sorrisetto. «Non ti chiederò neanche il perché» aggiunse guardandolo negli occhi.
Derek fece un piccolo ringhio facendo lampeggiare i suoi occhi rossi. Il ragazzo alzò le mani in segno di resa.
«Non ho niente in contrario, ovvio» annunciò lui.

«Cosa diavolo state blaterando?» chiese Stiles confusa.

«Niente» mormorò Derek, senza smettere di guardare negli occhi Jackson.

«Non credo che sia niente. Cosa mi tenete nascosto voi due?»

«Niente» ringhiò nuovamente Derek. «Prova a richiedermelo e ti strappo la gola a morsi»

«Pff, ti prego Sourwolf, aggiungi nuove minacce al tuo repertorio. Stai diventando noioso» disse Stiles, muovendo la mano verso Derek come se stesse scacciando una mosca.
Jackson cominciò a ridere.

«L'idea di far parte del tuo branco mi piace. Accetterò. Anche se non credo che sia così semplice, dico bene?» chiese Jackson.
Derek annuì.

«Avete fatto parte del branco di Scott, conoscete la procedura. Dovrete sottomettervi a me tramite combattimento» spiegò lui.

«Va bene» disse Jackson, alzando le spalle e sorseggiando nuovamente la sua bibita.
Derek guardò Isaac per qualche secondo prima di parlare.

«Vorrei anche te nel mio branco, Isaac. Stiles mi ha detto che sei il compagno di Scott e che purtroppo lui non ti ha ancora accettato. Ho parlato con Deaton a lungo e lui mi ha confermato che il danneggiamento del tuo lupo è reale e che non sarà saldato facilmente» disse lui

«Ma hai paura che se Scott mi riconosce come compagno io possa andare da lui tradendoti» finì lui.
Derek annuì. Isaac rimase in silenzio guardandosi le mani.

«Non importa quanto il nostro rapporto sarà forte, tu sceglierai sempre lui» aggiunse Derek.

«Quindi non farà parte del branco?» chiese triste Stiles.

«È un rischio farlo entrare» annunciò lui.

«Mi sono trovato bene con te, come mio Alpha» mormorò lui.

«E io mi sono trovato bene con te come mio Beta».

«Non c'è una soluzione?» chiese Stiles sedendosi di fianco a Isaac e abbracciandolo.

«Questa cosa non si può annullare, Scott e lui saranno legati per sempre anche dopo la morte» spiegò lui «Ma non ho intenzione di sottomettermi a Scott».

«E in un branco non ci possono essere due Alpha» disse Jackson.
Derek annuì.

«Dubito che Scott accetterà di sottomettersi a te» disse Stiles «Non ha mai condiviso del tutto le tue idee».

«Io voglio fare parte del tuo branco» annunciò Isaac, sicurissimo.
Derek lo guardò attentamente, cercando tracce di inganno, ma non ne trovò.

«Dovremo lavorare duramente, lo sai? Deaton ha detto che c'è una possibilità su mille per non permetterti di tornare da Scott una volta che il suo lupo ricambierà» annunciò lui.

«Ne sono consapevole» disse. «Mi impegnerò a fondo, te lo prometto!»
Derek annuì non del tutto sicuro.

«E se invece non funzionerà? E se lui tornerà con lui?» chiese Jackson guardando Isaac.
Derek rimase in silenzio.

«Se la cosa dovesse accadere non ci danneggerà» disse Stiles, prendendo parola.
I tre ragazzi lupi la guardarono.
«Scott ci conosce, sa quali sono i nostri punti deboli e il resto. L'unica cosa che potete fare è rafforzarli» disse con un alzata di spalle.

«Questo è vero» disse Derek.
Stiles sorrise ad Isaac.
«Ma non sarebbe una buona cosa comunque» aggiunse.

«Ovviamente» annuì Stiles.

«Come funziona con Stiles? Insomma, lei è umana» disse Jackson, marcando per bene la parola “umana”. «Non vuoi il morso?»

«Questo è un punto che dobbiamo chiarire» disse Derek concentrandosi su di lei.

«Ovviamente per gli umani funziona diversamente, si basa soprattutto sulla fiducia. E di lei mi fido»

«Ovviamente» sorrise Jackson.
Derek gli lanciò un'occhiataccia.

«Ma dobbiamo chiarire la faccenda del morso» disse diventando serio.

«Non voglio il morso» ribatté lei.

«Lo so, ma se dovesse succederti qualcosa di grave, mi dovrai dare il via libera per il morso» disse lui. «E con “qualcosa di grave” si intende ovviamente ferite quasi mortali con cui non te la caveresti portandoti in ospedale»

«Mi stai chiedendo il permesso di mordermi in punto di morte?» chiese lei sbarrando gli occhi.
Derek annuì.
Stiles ci pensò, sicuramente sarebbe successo qualcosa. Forse si sarebbero battuti con un altro branco, o con una strega o con qualsiasi altra creatura soprannaturale esistente.
Diventare licantropo era l'ultimo dei suoi desideri, anzi, l'unica cosa che non voleva, ma se lei avesse negato questa cosa, avrebbe lasciato solo suo padre e non voleva. Non dopo quello che aveva passato con la morte della mamma e lei non poteva permettersi di essere egoista. E non voleva neanche abbandonare il branco. Quindi...
«Non ci credo che sto per dirlo. Sì, ma solamente in caso di quasi morte» disse lei seria.
Derek annuì chiaramente sollevato.

«Quale sarà la nostra tana?» chiese Jackson «Il loft?»

«No. La mia villa sarà la nostra nuova base.» disse Derek.

«Hai ristrutturato la vecchia casa Hale?» chiese sorpreso Isaac.

«Sì, Peter ha chiamato un'azienda di costruttori sei mesi prima della mia partenza. Non chiedetemi, non so il perché. Ma comunque, è già pronta. Hanno abbattuto tutto e ricostruito la casa, più o meno la stessa ma con qualche modifica» annunciò lui.

«Mi stai dicendo che ci hanno messo un anno e mezzo per ricostruirla? Non è poco?» chiese Jackson.

«No, mio zio ha pagato per avere più gente possibile che lavorasse alla casa. Sono stati veloci dopo che hanno confermato le piantine della casa» disse Derek.

«Bene. Il loft mi faceva schifo» annunciò l'ex kanima.
Cominciarono a parlare del più e del meno, Derek raccontò del suo viaggio fatto con Cora, dei posti che avevano visitato, il tutto con un sorriso sulle labbra.
All'improvviso il cellulare di Jackson squillò, lo tirò fuori dalla tasca dei jeans e controllò chi era. Fece un sorriso.
«È tutto? Lydia mi sta aspettando» chiese facendo un occhiolino al suo futuro Alpha.

«Sì, più tardi vi manderò un messaggio con scritto l'indirizzo di casa e l'ora. Voglio iniziare gli allenamenti il più presto possibile»
Isaac e Jackson annuirono e si alzarono dal loro posto.

«Vado anch'io. Ho promesso a Melissa che sarei andato a prenderla quando finiva il turno» disse Isaac con un sorriso.
Stiles annuì e accompagnò i due ragazzi alla porta.

«Ci sentiamo presto, piccola rompiscatole umana» disse Jackson, marcando nuovamente la parola “umana”.

«Eri più simpatico quando eri un kanima, almeno avevamo la possibilità di ucciderti» sibilò la ragazza. Jackson scosse la testa e alzò gli occhi al cielo uscendo di casa. «Salutami Lydia» urlò Stiles dopo aver chiuso la porta e salutato Isaac.
Ritornò in salotto e guardò Derek che non si era mosso dal suo posto.

«Quasi dimenticavo, mio padre vorrebbe parlarti.»
Derek la guardò sorpreso e un po' preoccupato.
«Gli ho detto che faccio parte del branco e beh, non l'ha presa benissimo. Ma sa che non demordo e vuole parlarti.»

«Glielo devo» disse semplicemente.

«Bene» disse. «Ma non ringhiare. Lo odia» aggiunse.
Derek sorrise.
«Non lo avrei fatto, sai, preferisco avere il mio sedere sprovvisto di pallottole Wolfsbane per un bel po' di tempo».

«Derek Hale che cerca di fare del sarcasmo?. Che succede? Sta arrivando l'apocalisse? Devo chiamare i fratelli Winchester per caso?» chiese sorridendo.

«Non dirlo neanche per scherzo» disse alzandosi dal divano.

«Devo andare» disse incamminandosi verso la porta e fermandosi davanti.
Stiles le andò incontro e lo guardò, Derek si girò e l'abbracciò.

«Sai, per marcare» mormorò al suo orecchio.
Stiles sorrise.

«L'avevo capito» mormorò a malincuore.
Derek sciolse l'abbraccio e uscì di casa.

 



Angolo Autrice:
Eccoci qui! Finalmente ho pubblicato il secondo capitolo della fanfiction.
Spero che sia di vostro gradimento :3
Ringrazio come sempre la mia fantastica beta:
YoungRevolverOcelot
Grazie per aver letto il capitolo.
A presto, spero.

   
 
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