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Autore: Lisabeth_24    29/04/2015    0 recensioni
[Peter/OC/Caleb; Will/Christina, Quattro/Tris]
La sorella di mio padre sorride di raro e mai a me. Sono più come un insetto fastidioso che dorme a casa sua, respira la sua stessa aria, mangia il suo stesso cibo, indossa i vestiti blu della sua Fazione senza il suo orgoglio e le porta a casa pessimi risultati scolastici.
Non mi applico abbastanza, dicono gli insegnanti quasi preoccupati dalla sua reazione, sono svogliata e a volte mi addormento in classe sul blocco da disegno rigorosamente pieno di schizzi di paesaggi surreali.
Jeanine potrebbe ucciderci tutti con un guizzo del suo ingegno e gli Eruditi lo sanno benissimo.
A mia discolpa posso affermare con un certo margine di compiacimento che adoro farla arrabbiare e che nessun altro riesce a scalfire la sua corazza di calma piatta quanto me.
Quando è irritata diventa quasi stupida e la preferisco così piuttosto che intelligente e astuta.
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caleb Prior, Jeanine Matthews, Nuovo personaggio, Peter, Will
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Burning Stars
 
La Scelta
 
La vita è fatta di scelte, mi ha detto mia madre una volta da bambina prima che il tumore celebrale la portasse via da me. Facili o difficili che siano dobbiamo imparare a prendercene la responsabilità. Questo vuol dire essere adulti.
Ora come ora vorrei poter tornare ad avere sette anni e nascondermi sotto le coperte del letto matrimoniale come facevo quando i tuoni echeggiavano nel cielo.
Non ho più paura dei tuoni, ovviamente. Ho dovuto imparare a controllarla dopo la sua morte. Di certo Jeanine non mi avrebbe accolto con un sorriso.
La sorella di mio padre sorride di raro e mai a me. Sono più come un insetto fastidioso che dorme a casa sua, respira la sua stessa aria, mangia il suo stesso cibo, indossa i vestiti blu della sua Fazione senza il suo orgoglio e le porta a casa pessimi risultati scolastici.
Non mi applico abbastanza, dicono gli insegnanti quasi preoccupati dalla sua reazione, sono svogliata e a volte mi addormento in classe sul blocco da disegno rigorosamente pieno di schizzi di paesaggi surreali.
Jeanine potrebbe ucciderci tutti con un guizzo del suo ingegno e gli Eruditi lo sanno benissimo.
A mia discolpa posso affermare con un certo margine di compiacimento che adoro farla arrabbiare e che nessun altro riesce a scalfire la sua corazza di calma piatta quanto me.
Quando è irritata diventa quasi stupida e la preferisco così piuttosto che intelligente e astuta.
Nonostante tutto, però, non posso nascondere la mia vera natura. Sono intelligente e terribilmente curiosa. Il test attitudinale l'ha ampiamente dimostrato quando il programma mi ha definito Erudita come mio padre e mia madre prima di me.
Quando sono entrata al Centro dove avverrà la Scelta più importante di tutte avevo le gambe molli e tremavo appena. Mi mordicchiavo il labbro inferiore come faccio sempre quando sono costretta a trattenere la mano per non rispondere alle domande degli insegnanti.
Odio mostrarmi stupida, ma odierei ancora di più il lampo di compiacimento negli occhi grigi di Jeanine che la vedrebbe come una vittoria personale. Non la farò mai vincere.
Mi sono poggiata a Will, il mio migliore amico, che mi ha stretto la mano per un istante per imprimermi forza. Mi avrebbe abbracciata se non fossimo circondati da tutta questa gente. Conosco Will da quando eravamo bambini. Eravamo vicini di casa prima che mi trasferissi da Jeanine ed è la persona più vicina all'ideale della famiglia che ho adesso.
Prima di raggiungere gli altri capofazione sul podio, Jeanine si è voltata a guardarmi come se mi vedesse per la prima volta. Io le ho rivolto un sorriso di scherno e ho sollevato le sopracciglia. Ho lasciato a lei l'interpretazione del gesto visto che non l'ho capito neanche io fino in fondo. So solo che l'avrebbe irritata.
Will si siede una fila davanti a me più spostato verso destra. Accanto a lui ci sono un Candido e un Pacifico. Mi guarda di sottecchi, ma è calmo come l'acqua della palude. Will è sempre calmo. È solare, simpatico e una volta ho creduto di poter amare un ragazzo del genere. Poi mi sono resa conto che i miei sentimenti sono quelli di una sorella non di una fidanzata.
Io sono in una delle file centrali e accanto a me c'è Lorein Campbell, una delle mie compagne Erudite. Dovrei definirle amiche, ma non riesco. Ho un groppo alla gola quando parlo con loro. Preferisco mille volte trascorrere le mie giornate con Will piuttosto che con quel branco di cornacchie pronte a beccarsi per ottenere il posto di prima della classe. Come se importasse a qualcuno. Come se dovessimo farci la guerra sempre ed ininterrotamente. È questo che Jeanine ha creato. La competizione portata all'estremo, alla lotta per la sopravvivenza. Come se fossimo un branco di lupi che combattono per il posto di capo. Io non apparterrò mai a questa Fazione. Mai. I miei genitori lo sono stati, ma non importa. Loro sono morti e so che capirebbero la mia scelta.
Ripenso a mia madre pur di non sentire il discorso d'apertura tenuto dal capofazione degli Abneganti. Se guardo la sua fotografia, che tengo gelosamente portata al collo nel medaglione d'oro bianco e la catena d'argento che mi ha regalato per i miei sette anni, vedo me da adulta. Ho i suoi occhi occhi azzurri e grandi, gli stessi capelli biondi come il platino e il viso a cuore da bambina. Sono più alta e slanciata di quanto lo era lei alla mia età, tutto dono di mio padre. Lo ricordo appena. È morto testando qualcosa nel laboratorio. Un marchingegno che gli è esploso tra le mani. Non c'è stato niente da fare. Avevo tre anni e oramai i suoi occhi grigi, così simili a quelli di Jeanine, non mi tornano quasi più in mente. So solo che ho il suo sorriso aperto, amante della vita, curioso e pacato al tempo stesso.
Mi scuoto quando Marcus Eaton, leader degli Abneganti e nemico politico di Jeanine, chiama il nome di Will. Non si volge a guardarmi, ma noto dalle spalle dritte e l'andatura sicura che non è per nulla inquieto. Non so cosa sceglierà. Il nostro tacito accordo recitava che nessuno dei due avrebbe chiesto all'altro della propria scelta.
Will potrebbe anche un Abnegante, per quanto ne so io. È gentile con tutti anche se non brilla per ingegno. È dolce e pacato, ma non è rigido né impostato. Tutto ciò che fa viene dal cuore. Vorrei anche io essere così.
Socchiudo le labbra in trepidazione. Per nascondere il tremolio delle dita mi stringo le mani in grembo, come in preghiera. Will è ormai arrivato nel cerchio più interno. Si è tagliato il palmo della mancina e noto il sangue macchiargli la pelle. Non ha un attimo di esitazione quando lo lascia cadere sui carboni ardenti che sfrigolano d'impazienza.
Mi ritrovo a sorridere mentre gli Eruditi mormorano qualcosa di così basso da risultarmi indistinguibile dal ronzio di una mosca. I Transfazione sono rari e mai ben visti. Sua sorella Cara, però, sorride come me e annuisce orgogliosa di lui. Gli Intrepidi lo accolgono con un'ovazione e molti gli battono delle pacche vigorose sulle spalle.
In un attimo so perché l'ha fatto. Will è coraggioso e forte, ma io sono sicura che lui l'abbia fatto per me. Per rimanere insieme. Sapeva benissimo che avrei cambiato Fazione anche se non sapevo quale scegliere prima di questo momento tra Intrepidi e Candidi. Ora la scelta è chiara come il Sole che brilla nel cielo quest'oggi. E sa d'Estate. Di aspettative, di sogni, di desideri inespressi. Di gioia di vivere.
“ Matthews Layla.”
Mi sento chiamare dalla voce alta e chiara di Marcus. Mi alzo e cammino sicura come mai lo sono stata prima, il mento alto, gli occhi azzurri e scintillanti. Devo apparire sicura di me proprio come lo era mia madre. Lei lo era senza mai diventare presuntuosa o saccente.
Credevo che la parte peggiore della Scelta fosse l'attesa che il capofazione designato chiamasse il tuo nome.
Mi devo ricredere quando Marcus, un uomo di mezza età con occhi blu cobalto che sarebbero bellissimi se non fossero così glaciali, mi porge il coltello e la garza candida come la Fazione che ho scartato all'ultimo secondo.
Mi taglio il palmo della mano e sento una breve scossa d'adrenalina attraversarmi tutto il corpo. Ho il cuore che balza dalla gola allo stomaco, ma continuo a tenere gli occhi fissi dinanzi a me sulle coppe che contengono i simboli delle cinque Fazioni. Il simbolo degli Intrepidi è vicino alle pietre grigie degli Abneganti. Quello degli Eruditi, l'acqua rossastra per il sangue di chi mi ha preceduto, dietro il vetro venato dei Candidi è poco distante. Allungo la mano e lascio sia lei a scegliere il mio destino.
Sento i carboni ardenti diventare una parte di me mentre un breve sprazzo di fumo si alza dalla coppa. Un sorriso trionfante mi bagna le labbra esangui. La mia mano non mi ha tradita e l'annuncio di Marcus ne è la conferma.
“ Intrepidi.” 
   
 
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