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Autore: SusanButterfly    01/05/2015    2 recensioni
[Eska/Bolin]
Eska ordinò a un pezzetto di ghiaccio di staccarsi da una delle robuste pareti, e cominciò a modellarlo distrattamente utilizzando il dominio.
Non era sicura di volersi confidare con il fratello, in verità credeva che la cosa migliore da fare fosse tenersi tutto dentro.
Il ghiaccio assunse la forma di un furetto del fuoco, senza che lei se ne rendesse quasi conto. Lo ritrasformò immediatamente in una liscia sfera, sperando che Desna non avesse riconosciuto il soggetto della sua scultura.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Desna, Eska
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Cuore di ghiaccio



Eska camminava lungo il perimetro dell'immensa sala.
Talvolta si fermava, poggiava una mano su una colonna, e per la prima volta si rendeva conto di quanto essa fosse fredda.
Si sentiva lo sguardo del gemello addosso, ma per la prima volta non se ne curò molto. Desna stava seduto su una delle due scranne poste sul piedistallo ghiacciato, al quale si poteva accedere tramite una serie di gradini anch'essi di ghiaccio.
Dopo la morte di Unalaq avevano ereditato il titolo di capi tribù. La tradizione voleva che ve ne fosse solo uno, ma i due gemelli erano inseparabili.
-Cosa ti turba?- domandò il ragazzo ad un tratto. Eska si volse a guardarlo.
Era certa che il fratello sapesse perfettamente cosa le passava per la testa, poiché da sempre erano connessi tramite un legame quasi telepatico. L'uno sapeva sempre cosa pensava l'altra, e i numerosi anni passati insieme li avevano resi capaci di affinare quell'abilità rendendoli in grado di cogliere il minimo cambiamento nell'espressione dell'altro.
Eska ordinò a un pezzetto di ghiaccio di staccarsi da una delle robuste pareti, e cominciò a modellarlo distrattamente utilizzando il dominio.
Non era sicura di volersi confidare con il fratello, in verità credeva che la cosa migliore da fare fosse tenersi tutto dentro.
Il ghiaccio assunse la forma di un furetto del fuoco, senza che lei se ne rendesse quasi conto. Lo ritrasformò immediatamente in una liscia sfera, sperando che Desna non avesse riconosciuto il soggetto della sua scultura.
Le tornarono alla mente tutti gli avvenimenti di quelle ultime, intense giornate. La rivelazione del loro padre, Unalaq, che avevano fermamente seguito e sostenuto, senza rendersi minimamente conto del mostro che stavano contribuendo a plasmare.
La sua mente volò ancora più indietro, al festival degli spiriti organizzato dalla tribù dell'acqua del sud. Allora la situazione era decisamente più tranquilla.
Ricordò il momento in cui lei e suo fratello, accompagnando il padre, avevano incontrato finalmente l'Avatar.
Eska l'aveva trovata decisamente ordinaria, tanto che inizialmente aveva dubitato della sua identità. A colpirla, invece, era stato quel dominatore della terra.
Di corporatura robusta, con gli occhi verdi e una faccia amichevole che sprizzava simpatia e senso dell'umorismo, incarnava l'esatto contrario del suo ragazzo ideale. Si era dimostrato subito interessato a lei, e per motivi che allora non riusciva a comprendere Eska aveva acconsentito a uscire con lui, ovviamente permettendo anche a Desna di accompagnarli.
Bolin, così si chiamava, si era dimostrato decisamente irritante.
Nei primi tempi Eska lo aveva usato, e il ragazzo non aveva neppure opposto resistenza. Ma dopo un po', su consiglio del fratello, aveva tentato di lasciarla.
Lei aveva capito sin da subito le sue intenzioni quando aveva visto la sua espressione contratta, come se stesse raccogliendo il coraggio per riuscire a parlarle, e accecata dall'egoismo lo aveva quasi obbligato a sposarla. Lo riteneva una sua proprietà.
E forse fu proprio in quel momento che si era resa conto di essersi affezionata a lui. Di essersi affezionata a qualcuno che non faceva parte della sua famiglia.
Il ghiaccio stava prendendo una forma definita.
Rammentò la convergenza armonica, quando Unalaq aveva posto lei e Desna a guardia del portale per impedire a chiunque di aiutare Korra.
Lei e suo fratello si erano trovati ad affrontare Bolin e suo fratello Mako. Eska non era mai stata tanto motivata a lottare, furiosa con Bolin per averla lasciata. Dopo un estenuante combattimento erano riusciti a intrappolare i due fratelli in solidi blocchi di ghiaccio. Era stata una soddisfazione sentire i due ragazzi implorare pietà.
Mako aveva tentato di convincerli a cambiare parte, dicendo cose che alla fine si erano rivelate vere, spronandoli a tradire Unalaq, che non era minimamente interessato a loro. Ma non erano state le parole di Mako a convincerla.
Bolin era scoppiato in lacrime, e le aveva detto di amarla, e che l'idea di non poter più stare con lei lo distruggeva. Eska non aveva pensato neppure per un momento che potesse stare bluffando; si era resa conto che quelle erano le uniche parole che desiderava udire.
E l'aveva baciato. Il loro primo e unico bacio, che era stato così caldo da sciogliere il ghiaccio.
Bolin e Mako erano accorsi ad aiutare l'amica, lasciando i due gemelli in solitudine. Desna si era dimostrato piuttosto scettico sull'esito della loro missione, sicuro che nulla avrebbe potuto sconfiggere Unalaq.
Per fortuna si era sbagliato, ed Eska aveva sperato di poter stare insieme a Bolin.
Ma quando si era trovata davanti all'intera compagnia- loro la chiamavano “la squadra Avatar”- e il ragazzo le aveva proposto di recarsi con lui a Città della Repubblica, una triste consapevolezza si era insidiata nella sua mente.
Lei e Bolin non sarebbero mai potuti stare insieme, troppo diversi e troppo lontani.
Il suo posto era nella tribù dell'acqua del nord, quello di lui a Città della Repubblica con l'Avatar.
Il destino aveva in serbo ancora molte sorprese per il giovane dominatore della terra, e Eska sapeva di non poter fare nulla per cambiare il corso degli eventi.
Così gli aveva detto addio, tornando al freddo suolo della sua terra natia, ove per la prima volta aveva sentito che mancava qualcosa.
Era stata una bella storia, pensò mentre le sue mani dominavano il ghiaccio con precisione, e l'aveva cambiata nel profondo. La percepiva, fredda e vuota, una crepa.
Una crepa nel cuore che aveva sempre gelosamente custodito, che mai aveva desiderato concedere a qualcuno.
La faccia del Bolin di ghiaccio gli sorrideva teneramente, come quando tentava di farla ridere durante il poco tempo che avevano passato insieme.
-Solo un po' di nostalgia.- mormorò in risposta a Desna, che la guardava ancora senza interesse, i gomiti appoggiati rigidamente sui braccioli del trono.
Bolin era riuscito in un'impresa che lei aveva sempre ritenuto impossibile. Con il suo irritante senso dell'umorismo, il suo sorriso sincero, i suoi modi buffi, aveva sciolto il suo cuore di ghiaccio.
Eska chiuse la mano a pugno, e il ghiaccio andò in frantumi.


Nota: mentre guardavo LoK ho sempre shippato questi due, anche se alla fine la loro storia non va a buon fine. È la mia prima storia su questo fandom, e non so se ce ne saranno altre. Ma avevo lo sfizio di scrivere questa cosetta, perché Eska e Desna sono tra i personaggi secondari che mi intrigano di più, e mi sono divertita a tentare di dare voce ai sentimenti di Eska dopo la rottura con Bolin.
Spero che la storia sia piaciuta, se vi va lasciate una recensione :3
   
 
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