La sveglia sta suonando da ormai svariati minuti, decido di alzarmi con le poche forze che mi ritrovo e finalmente il silenzio torna a regnare.
Mi giro verso la parete, dove è appeso il calendario e punto immediatamente lo sguardo sulla data contrassegnata di rosso; oggi è quel giorno, il giorno dove tutto ebbe fine e dove tutto ebbe inizio.
Con addosso solo il pigiama mi dirigo verso la cucina, quando all’improvviso  un rumore quasi sordo  mi frena.
Aspetto un paio di secondi e riprendo la camminata, il rumore era stato causato da Kurama.
Ora che ci penso Kurama è da ormai più di 5 anni che vive qui, sotto questo tetto e mi ricordo come se fosse ieri quando l’abbiamo salvato insieme dal canile.
Tu avevi insistito talmente tanto da farmi cedere e dartela vinta, dopotutto è difficile resistere a quei occhioni dolci che sfoderi ogni volta che vuoi ottenere qualcosa.
Ritornato con la mente al presente, guardo l’ora e mi accorgo che sono già in ritardo.
Mi affretto a dar da mangiare a Kurama, dopodiché m’imbocco un biscotto insieme ad un sorso di caffè e ritorno in camera da letto.
Apro velocemente l’armadio e non sto nemmeno a pensare a cosa mettermi che prendo i primi vestiti che mi capitano.
Corro subito in bagno per lavarmi i denti, il viso e darmi una sistemata ai capelli; mi guardo fisso allo specchio e mi ritengo soddisfatto, dopotutto sono in ritardo.
Esco velocemente da casa nostra, apro il garage e mi fiondo subito in macchina; il tempo sta passando troppo velocemente, spero solamente di farcela.
Arrivato davanti alla fioreria, mi accorgo che fortunatamente è ancora aperta, grazie al cielo!
Entro subito e mi guardo intorno, sto cercando dei girasoli e finalmente li trovo; chiedo gentilmente alla commessa di farmene un bouquet, non appena ha finito l’operato mi sbrigo a pagarla e ad uscire dal negozio.
M’incammino dritto verso l’automobile e parto immediatamente con una meta molto chiara: il cimitero.
Ho sempre odiato i cimiteri, ti riportano alla mente brutti ricordi e quasi sempre non riesci ad accettare che in una di quelle bare ci sia una persona a te molto cara.
Manca davvero poco al mio arrivo, spero solo che tu sia felice di questo e che apprezzerai l’immenso sforzo che sto facendo.
Lo sto intravedendo, ormai ci sono quasi. Fermo la macchina vicino l’entrata, prendo con me il bouquet e finalmente scendo.
Passo dopo passo mi accorgo di essere giunto davanti a te, credo che impazzirò da un momento all’altro, dopotutto siamo in un dannato cimitero.
Appoggio i girasoli sulla lapide e rivolgo la vista in alto, lassù nel cielo stellato.
Si è fatta già sera e come uno stupido avevo perso la cognizione del tempo, ma è normale sai?
Perché io ti amo, dal profondo del mio cuore io so di amarti, so che ti ho amato e che ti amerò anche dopo la morte.
E’ triste tutto ciò vero? Non sono mai stato un romanticone, ma tu scommetto che sapevi benissimo che cosa provassi per te.
E te lo dico chiaro e tondo che non mi manchi affatto, perché tu sei qui, accanto a me, ogni giorno della mia inutile esistenza.
Hai reso i miei giorni più bui meno bui, hai donato il tuo cuore unicamente a me e mi hai reso una persona migliore in ogni aspetto.
L’amore esiste e noi ne siamo la prova concreta e in questo istante mi accorgo inconsapevolmente di una lacrima che sta solcando il mio viso. Lo so, è ridicolo che un Uchiha pianga, vero?
Percepisco il richiamo di Morfeo, decido allora di stendermi li vicino a te sull’erba fresca con lo sguardo verso le migliaia di stelle.
Prima che i miei occhi si chiudano, intravedo una stella più luminosa delle altre e sono certo che lei rappresenta te, questo è il tuo modo di salutarmi ne sono sicuro.
Naruto grazie di esistere, perché io lo so che non sono solo anche quando sono solo.