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Autore: An13Uta    02/05/2015    2 recensioni
Fic che spiegherebbe perché Malzahar è così devoto al Void e perché abbia i Voidling al suo fianco
Da testo:
I Voidborn sono creature incredibilmente unite e solidali.
Non importa di quale razza sia uno:se in difficoltà,viene aiutato da un altro.
Anche a me è successo.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Malzahar
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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I Voidborn sono creature incredibilmente unite e solidali.

Non importa di quale razza sia uno:se in difficoltà,viene aiutato da un altro.

Anche a me è successo.

Quando giunsi nel Void da Icathia,fu come cadere da un'altezza spropositata.

Mi ferii gravemente,non ricordo dove e come,ricordo solo un dolore acuto e terribile che mi impediva di muovermi. Riuscivo a malapena a tenere un occhio aperto.

Il sangue mi usciva lento,aumentando la mia agonia.

Non riesco a descrivere il terreno del Void,nonostante l'abbia visto da così vicino. Era grigio,viola,un punto di incontro fra questi due colori e un blu strano, innaturale, roccioso e dannatamente asciutto.

Mi sentivo male. La mia bocca era riarsa,mentre il sangue scorreva come un piccolo fiume rosso accanto a me.

E allora la vidi.

La sua zampa era una specie di gigantesco artiglio.

La sua pelle coriacea aveva l'odore della morte.

Mi si avvicinò,la sentivo prepararsi a uccidermi.

Percepii le sue zanne sulla mia schiena.

Mi afferrò adagio,come le gatte fanno coi loro piccoli,e mi portò a quello che chiamo il Nido,la sua tana di rocce e piante ispide. Non c'è nulla di ospitale,nel Void.

Per questo i Voidborn si aiutano a vicenda e tentano di scappare per altri luoghi.

La Mater mi adagiò su un cespuglio particolarmente grosso e abbastanza robusto per tenere uno come me.

In qualche modo chiuse la mia ferita,ripulendomela e,così mi sembrò,disinfettandola. La Mater non mi trattava come una preda o un visitatore fastidioso:avevo bisogno d'aiuto e me l'aveva dato senza tanti convenevoli.

Fece un gorgoglio soddisfatto,colpendomi gentile la testa con il suo muso,per poi avvicinare alla mia bocca una cosa che a Runeterra sarebbe ben lontana dalla definizione “cibo” ma che in quel momento mi parve deliziosa. Ingoiai tutto senza un lamento,sentendo le forze tornarmi.

La Mater gorgogliò ancora e se ne andò,forse a cacciare.

Chiusi gli occhi per riposarmi un po' tra le erbe ispide.

Un colpo leggero,seguito da un altro,e un altro ancora.

Rialzando le palpebre,vidi un esserino violaceo fare un salto indietro,spaventato.

Fu quello il mio primo incontro con i Voidling.

Mi rialzai lentamente e mi sommersero. In un attimo mi avevano assediato il corpo,saltandomi dappertutto,sulle gambe,sulle braccia,alcuni temerari perfino in testa.

Quando la Mater tornò,ero troppo impegnato a giocare con loro per accorgermi di lei.

-LASCIATELO!-tuonò.

Rimasi sorpreso dalla sua capacità di parlare.

I piccoli scesero immediatamente da me,tremanti di paura. La Mater si avvicinò a me,annusandomi attentamente.

-Ti senti meglio,piccoletto?-chiese.

Annuii.

Lei mi toccò silenziosamente il naso:-Non temere,parla.-mi incitò dolcemente.

-Chi sono loro?-domandai,indicando i Voidling,-E tu chi sei? Sono nel Void?-.

-Io sono la Mater.-rispose,-E quei piccoletti,-aggiunse,-sono i miei cuccioli,i Voidling.-.

Quel nome mi disse che ero a destinazione.

Mi chiese chi fossi e da dove provenissi,ascoltando la mia risposta mentre i Voidling tornavano titubanti a giocare su di me.

Si fece raccontare come fosse Runeterra,ingolosita dal pianeta da cui venivo.

-Vedi,-si giustificò,-il Void è un luogo inospitale. Le nostre razze si sono evolute per sopravvivere a posti come questo puntando sull'assimilazione della materia. L'unica risorsa che abbiamo è costituita dalle nostre prede,ma non possiamo soddisfare la nostra fame,qui. Dobbiamo evolverci sempre di più,assimilando sempre più prede. E le prede che veramente ci servono non sono qui,ma altrove.-.

Rimasi colpito dal loro modo evoluto di ragionare.

Il tempo passato con la Mater mi fece lentamente diventare un Voidborn. Avevo un solo scopo:dovevo permettere alla mia razza di avere Runeterra per loro.

La loro evoluzione l'avrebbe resa grandiosa.

La Mater mi diede il potere sui Voidling. Se avessi avuto bisogno di aiuto sarebbe arrivati direttamente dal Void.

Avevo solo una cosa da chiedere,prima di tornare a Icathia.

-Mater.-.

-Dimmi,Malzahar.-.

-Tu che cosa assimili?-.

-L'amore che le madri rinnegano ai propri piccoli.-.

-Per questo mi hai aiutato?-.

La Mater annuì. Dentro di lei,tutto quell'affetto l'aveva resa sensibile a ogni creatura bisognosa.

-L'amore di una madre non può essere dimenticato, Malzahar.-.

Infatti io non l'ho dimenticata.

Non posso dimenticare il modo in cui mi ha salvato.

Che mi chiamino folle,corrotto,pazzo.

La Mater vedrà Runeterra con i suoi occhi,un giorno.

Parola del Profeta del Void.

   
 
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