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Autore: MissHoney    03/05/2015    2 recensioni
Arya è a Braavos, Jon è alla barriera. Alcuni anni sono passati dal loro ultimo incontro, e ne passerebbero ancora se Arya non decidesse di intraprendere l'ennesimo viaggio, probabilmente il più lungo, ma quello dalla meta più dolce. L'inverno sta arrivando, e lei non desidera altro che essere accanto al fratello, quando il vero freddo arriverà.
Dal testo: "... in quel momento, lei era di nuovo la sorella di Jon Snow, e tutto il freddo e la neve che aveva dovuto sopportare, nel lungo viaggio sino alla barriera, ne erano valsi la pena, perché in quel castello più nero e gelido di Winterfell, lei aveva trovato ad attenderla la neve più dolce, l'unica neve che sapeva darle calore."
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Arya Stark, Jon Snow
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Lasciare Braavos si era dimostrato più difficile del previsto, perché lì, per la prima volta da quando aveva lasciato Winterfell con suo padre e sua sorella, al seguito di re Robert Baratheon, primo del suo nome, Arya si era sentita a suo agio in un posto. 
Avrebbe potuto ignorare chi era, inventarsi un'ennesima identità, diventare finalmente e definitivamente Nessuno, ma, per quanto potesse riuscire nell'opera di autoconvincimento da sveglia, di notte i sogni di lupo tornavano a farle compagnia, a ricordarle che era una Stark, una figlia del nord, una figlia dell'Occidente.
Ed erano proprio quei sogni di lupo, quelle visioni di neve che cadeva fitta e di corpi morti che si muovevano, che confermavano le storie della vecchia Nan e i recenti resoconti dei marinai, che l'avevano convinta ad abbandonare quel porto sicuro.
L'inverno stava davvero arrivando, e lei sapeva dove l'avrebbe atteso, e con chi.

[...]

<< Lady Melisandre, non vorrei essere scortese, ma sono davvero molto stanco. Se potessi rimandare a domattina qualsiasi questione... >>
Jon si sentiva distrutto. Ogni giornata sembrava più fredda e lunga della precedente, e, in quel momento, l'unica cosa che il ragazzo bramava era il letto, non certo una conversazione con la Donna Rossa, mai portatrice di buone notizie.
<< Io potrei anche, Jon Snow, ma mi domando se tu hai intenzione di rimandare a domani. >> 
<< Cosa vuoi dire? >>
Enigmi, sempre enigmi, fuoco ed enigmi.
<< Immagino che tu stia per scoprirlo. >>
In quel momento entrò Edd l'Addolorato, tutto tremante. Non degnò neanche di uno sguardo la sacerdotessa.
<< Lord Comandante, mi dispiace disturbarti, ma è arrivata una ragazzina. Ti cerca. Dice di chiamarsi... >> 
Non riuscì a completare la frase, perché fu gettato di lato da una figura esile, che entrò di prepotenza nella stanza.
Arya Stark aveva i capelli arruffati e i vestiti fradici, ma il sorriso più splendente che Jon avesse mai visto, un sorriso che sentì comparire all'istante anche sulle sue labbra. 
Fu come se, all'improvviso, Melisandre di Asshai ed Edd fossero spariti, come se l'intero universo fosse sparito e il tempo fosse tornato indietro di anni, al giorno del loro addio, al giorno del loro arrivederci.
<< Lord Comandante, vi lascio soli. >>
Il Confratello aprì la porta ma, prima di allontanarsi, stavolta posò il suo sguardo sulla Donna Rossa, come ad invitarla a seguirlo.
<< Aspettare ha i suoi vantaggi, Jon Snow. Almeno in qualche caso... >> disse quest'ultima, incamminandosi verso l'uscita. Prima di varcare la soglia, però, fissò la ragazzina per un lungo istante.
Ad Arya non piacque il modo in cui gli occhi della sacerdotessa si soffermarono su di lei, ma non era quello il momento per preoccuparsene. Quello era il momento di essere felice. Arya credeva di aver dimenticato cosa significava essere felici, cosa significava avere speranza, quella speranza che aveva definitivamente perso alle torri gemelle, dove era andata per riunirsi alla lady sua madre e a suo fratello Robb, per apprendere invece che, mentre lei arrivava, loro morivano, ma, quando lei e Jon rimasero soli e si gettò tra le sue braccia, si sentì la persona più fortunata del mondo.
<< Sorellina... >> sussurrò Jon, stringendola a se, quasi temendo che qualcuno lo udisse, che qualcuno venisse a strappargli via colei il cui ricordo gli era stato di conforto anche nelle notti più buie, la fanciulla che tanto aveva desiderato rivedere. Le accarezzò i capelli, quei capelli che amava tanto scompigliare, e assaporò il suo profumo, il profumo più dolce del mondo.
<< Mi sei mancato, Jon. >>
Sentì le lacrime scorrerle sulle guance, mentre pronunciava quelle parole, ma erano lacrime di gioia, gioia per aver ritrovato suo fratello e, contestualmente, se stessa, perché non era il suo nome a renderla Arya di Casa Stark, ma la sua famiglia. Non avrebbe avuto altre occasioni per essere la figlia di Ned Stark. Non avrebbe avuto altre occasioni per essere la sorella del Giovane Lupo, anche se vi erano delle speranze, per quanto flebili, di essere ancora quella di Bran, Rickon e anche di Sansa Stark, ma, in quel momento, lei era di nuovo la sorella di Jon Snow, e tutto il freddo e la neve che aveva dovuto sopportare, nel lungo viaggio sino alla barriera, ne erano valsi la pena, perché in quel castello più nero e gelido di Winterfell, lei aveva trovato ad attenderla la neve più dolce, l'unica neve che sapeva darle calore.

Sciolsero il loro abbraccio ma rimasero in piedi, l'uno di fronte all'altra, a squadrarsi a vicenda, a cercare i segni che il tempo e gli avvenimenti avevano lasciato sui loro volti, sui loro corpi, in attesa di raccontarsi di quelle ferite che non erano visibili, di quelle che avevano subito, e magari anche di quelle che avevano inferto. 

<< Quanto sei cresciuta... >>
Jon allungò una mano verso la guancia di sua sorella, carezzandola. Arya non era mai stata una ragazzina delicata, tutt'altro, eppure scorse una durezza tutta nuova nella sua espressione, una differente imperturbabilità. 
Quella dinanzi a lui non era la bambina ribelle che si rifiutava di recarsi ad Approdo del re, era una ragazza che aveva dovuto comprendere, a caro prezzo, che ubbidire controvoglia ai genitori era un problema superfluo, quando i genitori non li hai più. E, mentre rifletteva su questo, su quanto Arya avesse perso, su quanto lui stesso avesse perso, si sentì d'improvviso terribilmente in colpa: era un guardiano della notte, aveva giurato di difendere i domini degli uomini, ma non si era mosso per raggiungere la sua sorellina, ovunque ella fosse.
<< Ehy, oltre più vecchio sei diventato anche sordo? >>
La voce di Arya lo riportò alla realtà. Lei era lì, adesso. Erano insieme. Desiderava quel momento da troppo tempo per sprecarlo ripensando a quello che avrebbe o non avrebbe potuto fare.
<< Scusami stavo... pensando... >> 
<< Dicevo che anche TU sei cresciuto... Lord Comandante >> esclamò Arya, a mo' di presa in giro, e quel suo tono provocò in Jon una risata, un altro sorriso. Arya riusciva a farlo sentire leggero. Era tutto quello di cui lui aveva bisogno. Era il suo punto debole e il suo punto di forza al contempo.

<< Devi avere fame. Sarà stato un lungo viaggio. >>
Lo disse così, d'impulso, quasi maledicendosi per non averci pensato prima, ma il suo arrivo era stato così inaspettato, così miracoloso da avergli fatto dimenticare che al mondo esistevano necessità quali il mangiare e dormire. 
<< In effetti ho finito le scorte da un po'. >>
Jon richiamò Edd e, anche se aveva cenato ore prima, spiluccò qualcosa mentre sua sorella divorava il pasto, riempendola intanto di domande. Voleva sapere tutto quello che le era accaduto in quegli ultimi anni, dove era stata e con chi, come era riuscita a sfuggire ai Lannister e come era sopravvissuta, con la guerra che infuriava da ogni lato, ma gli pareva che Arya fosse restia su alcuni punti, così, ripetendosi che ormai avevano tutto il tempo del mondo, lasciò che fosse lei a condurre il discorso, e arrivò a scoprire che, negli ultimi tempi, aveva vissuto a Braavos, e che le voci sugli Estranei erano giunte sin lì.
<< Non capisco, Arya. Perché hai deciso di venire fin qui? Perché hai deciso di venire ora? >>
<< Winter is coming. >> rispose lei, senza pensarci, tra una cucchiata di stufato e l'altra << è il motto della nostra casa, Jon, e, se le storie della vecchia Nan sono vere, noi Stark dobbiamo stare insieme. >>
<< Io non sono uno Stark. >>
In quel preciso istante, sentì un rumore alla porta, come se qualcuno stesse bussando. Aveva capito di chi si trattava, ma Arya, stranamente, aveva capito prima di lui, ed era corsa ad aprire il passaggio a Spettro.
Il metalupo metteva paura a tutti, ma non avrebbe mai spaventato Arya Stark, che lo accolse dandogli una grattatina dietro le orecchie. La vista dell'animale, se possibile, la rese ancor più felice, come se un altro pezzo di lei fosse tornato al suo posto. Spettro non era Nymeria, non le apparteneva, ma, in quel momento, si sentì vicina alla sua metalupa come non le accadeva da tempo, nemmeno durante i sogni di lupo. Spettro e Nymeria erano dello stesso sangue, così come lei e Jon.
<< Lui non sembra pensarla allo stesso modo. >> disse Arya, rivolgendosi di nuovo al fratello. 
<< Tu sei mio fratello, Jon. Sei la mia famiglia. Forse sei addirittura l'unico membro della mia famiglia che mi resta. >> 
Gli si avvicinò ancora e afferrò la sua mano. Era calda. Le mani di Jon erano sempre calde.
<< Sono stata da sola per così tanto tempo... Ho dovuto reinventarmi così tante volte, e ogni volta Arya era un po' più lontana... ma poi ho capito. Ho capito che l'inverno stava davvero arrivando, e ho ricordato che con l'arrivo dell'inverno dobbiamo proteggere noi stessi. 
Noi siamo lupi, Jon, e il lupo solitario muore, ma il branco sopravvive. Sii il mio branco, Jon. Sii il mio compagno, sii mio fratello. >>
<< Per questa notte, e per tutte le notti che verranno. >> le promise Jon. << Combatteremo insieme. >>
Aveva giurato di restare al suo posto, con i suoi confratelli, e intendeva mantenere quella promessa, benché l'avesse già violata una volta, ma, anche se aveva dei nuovi fratelli, lì, sulla Barriera, c'era posto anche per la sua sorellina, e lui non l'avrebbe abbandonata, mai più. L'abbracciò ancora, e la strinse ancora più forte.
<< Prima però... >> cominciò Arya, quando si staccarono << snuda la spada e combattiamo contro. Vediamo se l'allieva ha superato il maestro. >>
E corse via ridacchiando, sapendo che Jon l'avrebbe seguita, ad ogni costo. 



|Spazio autrice: Ciao! Se sei arrivato fin qui, significa che hai letto la mia storia, quindi grazie (: Il rapporto tra Jon ed Arya è probabilmente il mio preferito di questo universo, ma è la prima volta che scrivo su di loro, quindi perdonate la semplicità della storia. Uno dei miei più grandi desideri è che si riuniscano, quindi ho voluto creare appunto uno scenario del genere. Spero venga apprezzato MissHoney
  
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