Sola, persa in un abisso. 

Era una comune giornata delle tante che avevo percorso in quel posto dimenticato dagli Dei. Aprii gli occhi e mi distesi pancia in sù a guardare il sole che splendeva in cielo. Richiusi gli occhi, poi li riaprii nuovamente. Spostai i miei capelli coperti di fango ciocca per ciocca sul mio petto, coperto soltanto da una leggera maglia con mamiche corte che si fermavano a metà braccio. Mi alzai lentamente, con la testa ancora frastornata dai soliti incubi che la mia mente inventava ogni notte; alcuni erano ricordi di quando avevo sette anni, altri erano di pura fantasia. Avevo paura che qualcuno sarebbe venuto a prendermi per uccidermi, come avevano fatto con mia madre. Mi avvicinai ad Elizabeth, che ancora dormiva avvolta in una coperta, anch'essa sporca di fango e bagnata fradicia. La scossi delicatamente, cercando di svegliarla. Aprì i suoi occhi scuri, punyandoli su di me, e si alzò con il mio aiuto dal terreno umido. 

" Ha piovuto? " chiese lei. 

" Si. " risposi, avvicinandomi al ruscello lì vicino e bagnandomi la faccia con l'acqua ghiacciata. 

" Oggi andiamo a caccia? " chiese, imitando le mie azioni. 

" No, oggi è meglio se restiamo qui. " 

" Ma non abbiamo nulla da mangiare! " 

" Me ne occuperò io. Avrai qualcosa da mangiare, stanne sicura. " 

Elizabeth mi guardò per qualche secondo, poi se ne ritornò al suo posto, alzando la sua coperta da terra e andandola a lavare nel ruscello. Poi l'alzò, andando a posarla su un ramo di un albero per farla asciugare. 

" Oggi non sarà molto caldo, ma nemmeno freddo. È autunno, ma ha appena finito di piovere, quindi la temperatura non scenderà di molto. " dissi, bagnandomi i capelli con l'acqua e legandomeli con un laccio per tornare una coda. Poi guardai in giro, in cerca di eventuali pericoli. 

" Vado a farmi un bagno al lago. Se hai problemi chiamami, arriverò subito. Non toccare la mia chitarra. " 

" Ma fa freddo, ti prenderai un'influenza! " 

" Questi sono affari miei. " dissi, incominciando a camminare cwrso il lago lì vicino. Arrivata sulla costa di esso, salii su una roccia alta e mi tolsi gli stivali. Poi, senza preoccuparmi delle conseguenze, mi tuffai nel lago con l'acqua ghiacciata, dimenticando per un attimo i problemi che avevo. Dopo qualche minuto uscii dall'acqua, indossai di nuovo i miei stivali e liberai i capelli legati, scuotendo la testa e facendo schizzare ovunque gocce fredde. 

Tornai da Elizabeth, ma mi fermai quando vidi davanti a lei un ragazzo. Presi subito il mio pugnale, puntandoglielo contro. 

" Chi sei? Cosa vuoi? " chiesi, cercando di sembrare più rigida possibile, ma era solo una finzione; in realtà ero molto spaventata. 

" Sono William e..non voglio niente, solo che ho visto lei e mi sembrava non stesse molto bene. " disse il ragazzo. 

Lo fissai negli occhi, prima di distoglierli e abbassare il pugnale. 

" Io sono Stephenie e lei è.." 

" Elizabeth, lo so. " 

Guardai Elizabeth, che alzò le spalle.

" Si, Elizabeth. " 

" Cosa ci fate qui? " 

" Siamo orfane. " 

" Come...come sono morti i vostri genitori. " 

" Veramente noi siamo cugine. Ma...la mia storia è orrenda. Non pensò tu la voglia sentire. " dissi, voltandomi a guardare il bosco. Lui si avvicinò a me, prendendomi una mano e guardandomi. 

" Sono qui per aiutarti. " 

" È patetico! " dissi, ritraendo la mano. 

" Cosa? " 

" Che tu mi voglia aiutare. Tu non mi conosci. " 

" Non importa. Allora, vuoi dirmi perché sei qui o preferisci non farlo? " 

" Un giorno un uomo è entrato a casa nostra e ha ucciso mia madre. Mio padre ha salvato me e mia sorella, anche se devo la mia vita soprattutto a lei. Mio padre è fuggito, come noi, ma pou ci siamo separati. "

" E tua sorella? " 

" Non so dove sia. " 

Una nota di solitudine e ricordi prese il sopravvento, creando delle lacrime che iniziarono a scorrere dai miei occhi. William mi prese il viso con le mani e mi asciugò le lacrime con i pollici. 

" Mi dispiace tanto. " 

Strinsi gli occhi e scossi la testa, cercando di cacciare via le lacrime. Poi, non riuscendoci, abbracciai William, sprofondando il viso nella sua spalla. 

" Shhh...è tutto ok. " disse, accarezzandomi la schiena. Mi staccai da lui, sospirando, e gli sorrisi. 

La giornata passò velocemente. Rimasi incantata dalle parole di Will, mentre rispondeva alle mie domande e me ne poneva altre. 

" Ora non sono più sola." pensai, sorridendo. 

ANGOLO AUTRICE : 

Heilà gente, ecco una one-shot sulla coppia...ehm...Willnie o...Stephill....credo sia meglio la seconda opzione. Comunque, finalmente mi decido a scrivere che Stephenie è un personaggio tratto da me, nel senso che ha il mio stesso comportamento e carattere. 

Spero vi sia piaciuta dominatori! XDXD Io sono del fuoco, ovvio! 

By cricrina01.