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Autore: CamXene    03/05/2015    0 recensioni
La fanfiction esplora la storia di Leblanc, le vicende e gli accadimenti che l'hanno portata ad essere quello che è. "Mentire? E' circa il 95% di quello che faccio" dice la seducente ingannatrice che vi trasporterà nel suo mondo fatto di specchi; attenzione a non tagliarvi.
Genere: Dark, Erotico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
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Una figura slanciata e fugace che come una gazzella attrae voraci predatori; tuttavia alle volte l'apparenza inganna, proprio come nel suo caso. LeBlanc era il cuore, assieme a Swain, della Rosa Nera: un'organizzazione creata allo scopo di preservare e contenere il potere di Noxus nelle mani di pochi. LeBlanc era cresciuta sola, in un mondo che non la voleva; orfana di madre visse per qualche anno col padre finché questo non scomparve in circostanze misteriose; era un'abile maga e per svariati anni stupì numerose corti con abili trucchi che le fecero acquistare grande notorietà, soprattutto presso la corte Noxiana. Un giorno si esibì in un trucco di magia nera davanti al sovrano: si fece portare un cavallo e con un movimento del polso lo appese al soffitto con l'aiuto di catene invisibili, poi sparì in una cortina di fumo per apparire vicino all'animale seduta sul suo bastone, la folla esplose in un boato di applausi ma non si era resa conto che quella che vedevano era solo un'immagine riflessa; intanto LeBlanc si trovava negli alloggi del sovrano a rubare quanti più oggetti di valore riusciva a prendere ma aveva fatto male i conti. Nel grande atrio fuori la stanza vi era un uomo avvolto in una cappa scura con un corvo spelacchiato sulla spalla, si congratulò con lei per il suo talento con un applauso che riecheggiò nel vasto ambiente: per la prima volta la furba ingannatrice si vide messa con le spalle al muro, eppure anche qui non tentennò: si avvicinò all'uomo spalancando i suoi grandi e magnetici occhi color ambra e con voce frivola disse che il sovrano le aveva detto di attenderla nei suoi alloggi; l'uomo aveva solo gli occhi scoperti ma non sembrava volerle credere, si limitava a fissarla con sguardo enigmatico e pungente anche se una piccola ruga sotto agli occhi lasciava pensare che stesse sorridendo.


Il mio cuore batteva all'impazzata: fuori quella porta c'era un uomo. Mi scrutava dalla fine del corridoio, la sua figura si stagliava nera contro le torce alle sue spalle, aveva un bastone e un uccello ricurvo e malconcio sulla spalla che mi scrutava arcigno. Interruppe i miei pensieri con un applauso rumoroso e del tutto privo di gioia. Il panico prese il sopravvento, ero stata colta in flagrante e probabilmente quella guardia avrebbe chiamato subito rinforzi, che fare? Poi mi venne un lampo di genio, ero fiduciosa e recitai calandomi nel mio personaggio preferito. "Sta per arrivare il sovrano?" chiesi con voce frivola e ansiosa, portai le braccia dietro la schiena e unii le ginocchia "Il sovrano mi ha detto di attenderlo nei suoi alloggi, sa..." mi interruppi fingendo imbarazzo e presi a scrutare prima lui, poi la porta "Ho forse sbagliato strada?" chiesi portando un dito alle labbra; la figura restava muta a contemplare la scenetta che avevo messo in atto, non si mosse, non disse nulla. Mi avvicinai, sentivo una forte tensione crescere, non mi era mai capitato di essere così in ansia, di solito tutti credevano senza battere ciglio alle mie menzogne. I miei passi rimbombavano sul pavimento di marmo, mentre mi accostavo a lui mantenevo sempre un'aria interrogativa e dubbiosa, sbattendo le lunghe ciglia e mordendomi il labbro; quando fui abbastanza vicina osservai il suo volto per metà coperto, erano visibili solo due penetranti occhi rossi. "Lei è davvero brava con la magia, signorina" disse con voce un po' roca e profonda: trasalii a queste parole, evidentemente avevo finto bene "Grazie, siete davvero gentile" dissi fingendo imbarazzo, poi continuò a parlare " Si, una donna con un talento così straordinario come il vostro non dovrebbe avere problemi ad arrivare esattamente dove vuole" a queste parole iniziai a sudare freddo ma mantenni la calma fissandolo interrogativa e fingendo di non capire, lui scosse il capo " So esattamente cosa stavi facendo negli alloggi... Sei sorpresa? Forse non sei abbastanza brava da ingannare me" feci un passo indietro, a questo punto dovevo scoprire le carte e passare al piano B "Certo che devi essere davvero bravo per riuscire a smascherarmi, sono sinceramente colpita" poggiai una mano sulla sua spalla "Certo sarebbe un peccato se si venisse a sapere in giro, ho una reputazione da difendere e sappi che se per farlo dovrò sporcarmi le mani non avrò alcuna esitazione, oppure..." mi avvicinai di più al suo volto e scoprii la coscia "potrei darti tutto ciò che vuoi e tu da bravo bambino terrai la bocca chiusa in merito" lì notai una strana ruga sotto ai suoi occhi, che stesse sorridendo?


In quel momento Swain portò LeBlanc nei meandri del castello, proponendole di entrare a far parte della Rosa Nera, elogiandola come un prodigio della finzione e dell'inganno. Lusingata LeBlanc diventò il cuore pulsante dell'organizzazione, così astuta da riuscire a mentire anche a Swain stesso, ovviamente non prima di essere riuscita ad ottenere la sua fiducia. In questo modo come un abile burattinaio muoveva i fili dell'apparato governativo di Noxus, otteneva tutto ciò che voleva con uno schiocco di dita. Come un lupo vorace travestito da agnello riuscì ad infilarsi nel gregge.

   
 
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