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Autore: Criscias    06/05/2015    2 recensioni
Dal diario di Louis
Oggi mi tocca scrivere le lettere per Babbo Natale con i miei genitori e Lottie. Io so che Babbo Natale non esiste, l’ho scoperto l’anno scorso quando ho trovato mamma che sistemava i pacchetti sotto l’albero alle tre di notte. Mi sono arrabbiato così tanto, mi sono sentito preso in giro, per questo adesso odio dover fare questa cosa solo perchè Lottie è stupida e ci crede ancora.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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20 Dicembre, Casa Styles

Oggi io e Gemma scriviamo le letterine di Natale!



“Gemma, Gemma svegliatiiiii!”

Harry saltella sul letto della sorella imballato nel suo pigiamino rosso con la stampa di Bambi sulla schiena, le maniche troppo lunghe gli coprono le manine paffutelle.

“Mmh” mugola Gemma coprendosi il volto con il piumone.
“MAMMAAAA!” grida allora Harry continuando a saltellare sul letto della sorella
“Gemma non vuole alzarsiiii”

Gemma sbuffa scoprendosi e guardando i riccioli del fratellino alzarsi e abbassarsi ogni volta che con i piedini fa leva sul materasso preparandosi ad un nuovo salto.

“Va bene, va bene mi alzo!” dice sollevandosi a sedere sul letto.

Harry soddisfatto smette di saltellare e afferrando una manica del suo pigiama la trascina fuori dalla stanza fin nel piccolo salotto, dove la colazione è già stata preparata per loro da Anne che, in bilico su una sedia, sta sistemando la stella in cima all’albero.

“Buongiorno bambini” li saluta amorevole e “Buon giorno mamma” risponde Harry felice arrampicandosi sulla sedia accanto a Gemma che assonnata versa il latte nella tazza colma di cereali.

Gemma sa benissimo che Babbo Natale non esiste, ma ogni anno è costretta a fingersi entusiasta di scrivere una lettera che sa benissimo non arriverà da nessuna parte.

“Ma nell’indirizzo devo mettere Polo Nord o Polo Sud?” chiede Harry, seduto con le gambette stese a V ed il foglio a quadrettoni nel mezzo.
“Scrivi Paraguay nanetto” lo sfotte lei andando a sedersi vicino all’albero sul pavimento riscaldato dai condotti del calorifero.
“Perché Paraguay?” chiede Harry sgranando gli occhioni verdi e spalancando la bocca senza capire.
“Non sai che si è trasferito là quando il Polo Nord è stato risucchiato dal buco nero?” lo prende in giro Gemma, mantenendo un tono serio.
“Un buco nero?” chiede allarmato trascinandosi vicino alla sorella e puntando gli occhioni verdi nei suoi.
“Si nanetto, e anche Rudolph c’è finito dentro”

Harry porta le manine piccole al volto, coprendosi la bocca spalancata per lo stupore.

“Rudolph dal naso rosso?”
“Si, proprio lui”
“Gemma!” Anne con una pila di panni puliti tra le mani sta passando di li in quel momento, giusto in tempo per sentire l’ultima parte del discorso.
“Mamma, Rudolph è caduto nel buco nero insieme al Polo Nord!” piagnucola Harry.
“Non dare retta a tua sorella Harry, il Polo Nord non si è mosso di lì, non preoccuparti” lo rassicura Anne scompigliandogli i ricciolini.


Harry fa una sonora pernacchia alla sorella prima di tornare a dedicare tutta la sua attenzione al foglio tra le sue gambette, la matita colorata stretta nella manina paffutella.


Caro Babbo Natale,
Mia sorella mi ha detto che la tua casa è finita in un buco nero, ma mamma ha detto che non è vero.
Il triciclo è diventato troppo piccolo per me, Gemma dice che ho le gambe troppo lunghe per la mia età, io ho 5 anni, ma le gambe di un bambino di 10, quindi mi serve una bicicletta con le rotelline.
Se puoi, la preferisco rosa fiammante con il cestino e il campanellino.
Puoi mangiare il pandoro che ti ho messo sul caminetto nell’angolo vicino all’albero.
Ciao Babbo Natale.
Ti voglio bene.
H.

Harry rilegge la sua letterina stando bene attento a non aver commesso errori, prima di ripiegarla e riporla nella busta, dove scrive in stampatello:  A BABBO NATALE, POLO NORD.

Gemma ripone anche la propria lettera insieme a quella del fratellino, prima di sprofondare sul divano a guardare la nuova puntata di Streghe, seguita a ruota da Harry che si appallottola sul suo fianco.

“Cosa hai chiesto a Babbo Natale?”
“Un fratellino nuovo”
“Avremo un fratellino nuovo?”
“No nanetto, uno nuovo al posto tuo” lo prende in giro Gemma, sentendosi in colpa un attimo dopo quando il labbro inferiore di Harry comincia a vibrare visibilmente e gli occhioni si riempiono di lacrime.

Anne, che passa in quel momento si avvicina al divano e da uno scappellotto a Gemma prima di prendere in braccio Harry che tende le manine nella sua direzione, e subito si aggrappa alla mamma che lo porta in giardino dove deve finire di stendere i panni profumati.

“Smettila di piangere tesoro, tua sorella stava scherzando” lo consola Anne, mentre Harry tira su forte con il naso, gli occhioni ancora lucidi.




20 Dicembre, Casa Tomlinson



Oggi mi tocca scrivere le lettere per Babbo Natale con i miei genitori e Lottie. Io so che Babbo Natale non esiste, l’ho scoperto l’anno scorso quando ho trovato mamma che sistemava i pacchetti sotto l’albero alle tre di notte. Mi sono arrabbiato così tanto, mi sono sentito preso in giro, per questo adesso odio dover fare questa cosa solo perchè Lottie è stupida e ci crede ancora.

“Lou? Lou sei sveglio?” chiede Lottie intrufolandosi timidamente nella camera del fratello. Ha sempre odiato doverlo svegliare perchè lui odia essere svegliato, ma sua mamma glielo ha chiesto per favore, così lei ha accettato.
“Sono sveglio. Adesso scendo così scriviamo a Babbo Natale.” risponde Louis tentando di trattenere una risata sarcastica.
“La mamma ha già tirato fuori le letterine, ti aspetto di sotto va bene?”

Lottie guarda Louis e gli fa un sorrisino prima di voltarsi e uscire dalla camera. Johannah sta sistemando le penne colorate sul tavolo quando sente Louis scendere le scale.

“Buon giorno tesoro, dormito bene?” gli chiede la donna senza voltarsi.
“Preferivo continuare a farlo." risponde lui seccato prima di dirigersi verso la cucina dove trova sua sorella intenta a versarsi del latte in un bicchiere.
"Lou, mi aiuti per favore?" chiede la piccola indicando l'anta dell'armadio che contiene i suoi cereali preferiti.

Louis non è molto alto, ma mettendosi sulle punte può arrivare alla scatola.

"Sei una nana Lottie, tieni i tuoi cereali."
"Grazie." risponde lei timidamente.

Johannah e Mark chiacchierano in salotto mentre attendono i figli. Quell'anno per loro è stato abbastanza duro dal punto di vista economico. Johannah ha perso il lavoro e ancora non è riuscita a trovarne uno nuovo, le loro entrate si sono dimezzate e hanno dovuto rinunciare a parecchie cose per poter arrivare a fine mese.

"Andrà tutto bene Mark, ce la caveremo anche stavolta." gli sussurra lei accarezzandogli una mano.
"Non è Louis a preoccuparmi cara, ma Lottie. Sono mesi che ci chiede di regalarle una bicicletta, sicuramente lo scriverà sulla sua lettera. Come faremo a dirle che Babbo Natale non potrà portargliela?" disse Mark guardando per terra.

Johannah non fa in tempo a rispondere che si sente tirare per un braccio.

"Dai mamma alzati, voglio scrivere la letterina per Babbo Natale." strilla la piccola.
"Arrivo, arrivo." le sorride la donna alzandosi.

Louis guarda la scena appoggiato allo stipite della porta. Odia tutta quella situazione, ma vuole bene a sua sorella quindi proverà ad essere il meno acido possibile. Non sarà semplice.

"Lou? Vieni? Voglio che tu sei seduto vicino a me!" Lottie chiama il fratello a gran voce, non sta più nella pelle.
"Lottie si dice 'che tu stia seduto vicino a me'!" la guarda il fratello con un sopracciglio alzato.

La missione 'Non essere acido' è partita decisamente male.

"Louis lasciala stare, neanche tu a cinque anni parlavi benissimo." lo riprende Johannah prima di sedersi al tavolo.
"Scusa Lottie." dice Louis dandole un bacio sulla fronte.
"Ti voglio bene fratellone."
"Anche io, sei il mio piccolo impiastro."

Louis le scompiglia i capelli e poi le fa una linguaccia.

"Spero che Babbo Natale ti porti tante cose belle, perchè tu sei un bravo fratello e te le meriti." dice Lottie tutto d'un fiato.
Mark raggiunge la sua famiglia e un sorriso gli nasce sul volto. Forse non hanno tanti soldi pensa, ma hanno l'amore l'uno dell'altro e tanto basta in quel momento.
"Allora, siamo tutti pronti?" chiede Johannah una volta che anche Mark ha preso posto al tavolo.
"Sì!" urla Lottie impugnando il suo pennarello rosa fucsia.

Louis è nervoso, ma decide di provare a scacciare quella sensazione mettendosi a scrivere.

Caro Babbo Natale,
quest'anno sotto l'albero mi piacerebbe trovare una bicicletta nuova.

Louis lo scrive di getto, senza pensarci, ma gli ci vuole poco per rendersi conto che non può chiedere una bicicletta ai suoi genitori perchè quello è il desiderio di Lottie, comprarne due costerebbe troppo. Suo padre non può permetterselo e lui lo sa benissimo, anche se ha otto anni non è stupido. Decide quindi di appallottolare il suo foglio e prenderne un altro.

"Louis, tesoro, tutto bene?" chiede Johannah, una nota di preoccupazione nella voce.
"Tutto bene mamma, avevo fatto un errore." risponde Louis senza guardarla.

Caro Babbo Natale,
quest'anno sotto l'albero mi piacerebbe trovare una bicicletta, per mia sorella.

Lo scrive lentamente, di modo che nessuno noti che ha scritto solo una riga e ha finito prima di tutti.
Quando le letterine sono scritte, Johannah si avvia verso l'albero di Natale seguita da Lottie e da Mark. Louis è ancora intento ad infilare il foglio nella busta quando sua madre lo chiama e lo invita a raggiungerli.

"Lou? Hai finito tesoro?"
"Arrivo mamma."

Mentre Johannah attacca la letterina di Lottie all'albero, Louis raggiunge suo padre e gli passa la sua senza dire niente.

"Lou! Cosa hai chiesto a Babbo Natale?" strillà Lottie abbracciando suo fratello.
"Non posso dirtelo piccola, è un segreto."
"Io sai cosa ho chiesto?" continua lei in preda all'emozione.
"Non puoi dirmelo neanche tu, quello è il tuo segreto." risponde Louis accarezzandole i lunghi capelli biondi.

Mark e Johannah si guardano, inteneriti dalla scena. Sarà dura per loro dover dire a Lottie che Babbo Natale non le potrà portare quello che lei tanto desidera, ma mancano ancora cinque giorni e non è quello il momento di rovinare l'atmosfera del Natale.



24 Dicembre

Quella mattina il sole splende alto nel cielo quando Harry imbacuccato nel suo pigiama di Bambi dorme raggomitolato su se stesso, ciucciandosi il pollice della mano sinistra, le ciglia lunghe sfiorano le guanciotte rosee.

“Amore svegliati è ora di fare colazione” lo chiama dolcemente Anne, accarezzandogli i riccioli morbidi.

La viletta di casa Styles si trova esattamente di fronte a quella di casa Tomlinson, separate da un vialetto curato, delimitato da due file di cespugli.
Di fronte all’ingresso una manciata di palloncini blu con la scritta 'Buon compleanno' attirano l’attenzione del piccolo Harry intento a mangiare un biscotto al cioccolato.

“Mamma, oggi è il compleanno di quel bambino che vive di fronte a casa nostra?” chiede, richiamando l’attenzione di Anne che si affaccia alla finestra mentre continua rigovernare la cucina,
“Credo proprio di sì tesoro”
“E noi possiamo fargli un regalo?”

Anne osserva il figlio addentare l’ennesimo biscotto al cioccolato stretto nella manina, la purezza d’animo di suo figlio la lascia ogni volta senza parole.

“Certo tesoro che possiamo, cosa vorresti regalargli?”
“La renna Rudolph!”
“Va bene amore, più tardi andiamo a comprarla e gliela portiamo”.


Nel tardo pomeriggio Harry stringe forte la mano di sua madre, mentre nell’altra tiene il peluche impacchettato nella carta azzurra con delle stelline disegnate sopra.
Anne suona al campanello e rimane qualche passo indietro, sorridendo a Harry aggrappato alla sua mano, leggermente emozionato per quello che sta per fare.
Johannah apre la porta pochi istanti dopo, ed Harry riesce a intravedere dei bambini giocare nel salotto.

“Ciao Anne che piacere vederti” dice dandole due baci sulle guance, “E tu devi essere Harry!” aggiunge, rivolgendosi al piccolino, e sul suo volto compaiono due fossette profonde.
“Ciao” dice soltanto Harry allegro, sporgendosi oltre le sue gambe per vedere meglio i bambini giocare.

Jhoannah li invita ad entrare chiamando Louis, che scocciato raggiunge gli ospiti osservando perplesso il ricciolino tutto occhi ed il pacchetto a stelline che stringe nella manina.

“Louis lui è Harry, il nostro vicino, è stato così carino da portarti un pensierino per il tuo compleanno” dice rivolta al figlio, che rotea gli occhi al cielo esasperato.

Harry allunga le manine verso Louis, porgendogli il pacchetto orgoglioso e “Tieni, questo è per te” dice.

Louis lancia un’occhiataccia a sua madre prima di prendere il pacchetto senza scartarlo.

“Grazie, lo apro dopo insieme agli altri”
“No aprilo adesso dai! L’ho scelto io” insiste Harry.

Jhoannah ed Anne nel frattempo si allontanano chiacchierando tra loro, lasciando Harry e Louis in piedi uno di fronte all’altro.
Louis scarta il regalo toccando riluttante la carta azzurra con tanto di stelline, intimorito dalla consistenza soffice del pacchetto.

“Ti prego non dirmi che è un peluche”
“Non è un peluche qualsiasi, è Rudolph!”
“Rudolph?” chiede Louis finendo di scartare il regalo e ritrovandosi tra le mani una renna dal naso rosso ed un sorrisino sbilenco.

Harry continua a spostare i suoi occhioni verdi da Louis alla renna, mentre il sorriso lentamente scompare dal suo volto quando nota l’espressione disgustata di Louis.

“Non ti piace?” chiede timido, senza smettere di osservare quel bambino dagli occhi azzurri.
“No nanetto mi fa schifo!” esclama Louis stando attento a non farsi sentire dalla madre e lanciando la renna ai piedi di Harry, ed in un istante i suoi occhi si riempiono di lacrime.
“Non vorrai metterti a piangere adesso”

Harry raccoglie con le manine paffutelle la renna da terra, stringendola forte al petto.

“Non si piange per le persone cattive” dice trattenendosi dallo scoppiare in lacrime.
“Io sarei cattivo?”
“Sì, sei brutto e cattivo” dice Harry lasciando Louis in piedi da solo e raggiungendo Anne in cucina.
“Mamma andiamo?” dice infilando la manina nella sua e tirandola forte verso l’ingresso.
“Sì, andiamo tesoro, lasciami salutare Jo” dice, prima di abbracciarla forte e chinarsi per prendere in collo Harry.
“No mamma, cammino”
“Ok” dice sorridendo difronte al visino serio del figlio.



Diario di Louis

Domani è Natale, spero tanto che mamma e papà siano riusciti a comprare la bicicletta per Lottie.
Oggi c'è stata la mia festa di compleanno, è stato tutto bellissimo finchè il bambino che abita nella casa davanti alla mia non è venuto
a rompere con sua mamma e il suo stupido peluche, meno male che se lo è ripreso. Spero di non rivedere più quel nanetto tutt'occhi.




Diario di Harry


Caro diario, oggi è stata una giornata bruttissima, sia Gemma che il bambino che vive davanti a casa mia mi hanno chiamato nanetto. Da grande spero di diventare alto come una giraffa così potrò fargli la bua. Stanotte dormirò abbracciato a Rudolph visto che quel bambino cattivo me lo ha tirato addosso perchè ha detto che gli fa schifo. La mia mamma mi ha insegnato che quando non ci piace qualcosa non si dice 'che schifo' si dice 'non mi piace', forse domani dovrei tornare da lui e dirglielo.
Buona Notte
Ti voglio bene
H.

















   
 
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