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Autore: fran_buchanan    07/05/2015    3 recensioni
– Note: questa storia è una TRADUZIONE. || SPOILER per chi non avesse visto Age of Ultron. –
Finale alternativo di The Avengers: Age of Ultron. In quei pochi secondi tra la vita e la morte Pietro prende una decisione che salverà la vita di tre persone – un ragazzino innocente, un uomo che merita di tornare a casa e l’unica persona che ama che gli è rimasta. In quei pochi secondi, Pietro Maximoff capirà cosa significa essere un Avenger.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Pietro Maximoff/Quicksilver, Wanda Maximoff/Scarlet Witch
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prima di iniziare, ripeto anche qui che questa è una traduzione, la storia originale è “Miscalculation” di SkylarkOfTheMoon, autrice su fanfiction.net (qui il link della storia, in caso voleste leggere l’originale: https://www.fanfiction.net/s/11216503/1/Miscalculation)
Mi raccomando, RECENSITE! Fatemi sapere cosa ne pensate. Farò avere le recensioni all’autrice, visto che mi ha detto che lo apprezzerebbe molto.
Detto questo, enjoy!

 


 MISCALCULATION

Se si fosse mosso un secondo più tardi, Pietro sarebbe stato colpito da una moltitudine di proiettili. Fortunatamente, non si mosse un secondi più tardi. Aveva abbastanza tempo per salvare Clint Barton e il bambino dalla scarica di proiettili in arrivo. Ma non abbastanza per evitare di essere colpito alla parte bassa della gamba destra.
« Merda! » inveì quando si rovesciò, sbattendo la faccia a terra. La vista gli si distorse non appena colpì il terreno.
Trattenendo un gemito di dolore, rimase a terra per un momento, cercando di riprendere totalmente i sensi. Tutta l’energia che gli aveva permesso di correre nelle ore precedenti, lo aveva abbandonato, e sentiva male ovunque. Quasi non aveva la forza necessaria ad aprire gli occhi.
« Pietro! » sentì la voce di Wanda gracchiare nell’auricolare che Stark aveva dato loro poco prima. Fu il tono preoccupato della sorella a dare a Pietro una quantità di energia tale da spalancare gli occhi. Era tutto così luminoso. « Pietro, stai bene?! »
« Sto.. bene.. » tentò di replicare « Wanda, devi andartene da qui ora. Le scialuppe, stanno... » sussultò, quando una nuova ondata di dolore lo investì « ... stanno partendo. »
« Non posso andarmene. Il nucleo, devo proteggerlo. Sono un’Ave– » la voce di Wanda si troncò di colpo, e un crepitio vibrò nel suo orecchio.
« Wanda? WANDA?! » Tutta la fatica che Pietro provava venne sopraffatta dal più forte istinto di protezione verso la sorella. Si sforzò di rialzarsi, stringendo i denti per il dolore fino a che non fu in grado di reggersi sulle sue gambe, seppur traballanti. La destra pulsava di dolore, la testa martellava, ma le ignorò e si preparò a correre.
Prima ancora di fare un passo, una mano si appoggiò sulla sua spalla. Si girò, e vide Barton accanto a sé, un braccio a tenere il bimbo che aveva salvato.
« Dove stai andando? Dobbiamo andarcene »
« Da mia sorella » saltò sul posto nervosamente. Aveva bisogno di correre. Aveva bisogno di andare da Wanda. Ora. « È ancora laggiù, a proteggere il nucleo »
Guardò in basso, verso il ragazzino spaventato e appiccicato all’arciere. Il piccoletto ricordò a Pietro sé stesso anni prima, quando era terrorizzato per sé e per Wanda, nell’attesa di soccorsi che non sarebbero mai arrivati. Ora, guardando il bambino, che lo ricambiò con uno sguardo pieno di speranza e gratitudine, non poté evitare l’ondata di orgoglio che stava crescendo in lui. Niente avrebbe potuto cambiare ciò che era successo in quell’appartamento anni prima, ma forse, solo forse, Pietro poteva fare in modo che nessun bambino passasse mai per quel che aveva passato lui. Quello, decise, sarebbe significato essere un Avenger.
« Siete tutti a posto? » la voce del Capitano risuonò nell’auricolare, riscuotendolo dal suo monologo interiore. Cavolo. Era davvero drammatico, persino per Pietro. Stark aveva più influenza di quanto avesse pensato.
« Cap, devo tornare indietro. Mia sorella– »
« Allora vai » lo interruppe Clint « Vai a recuperare Wanda e tornate alla scialuppa. Nessuno viene lasciato indietro o– »
« –o dimenticato. Sì, sì, tutto quello che dici, Lilo* » Pietro spostò la mano dalla sua spalla. Clint fece un sorrisetto e lo spinse in avanti.
« Comunque ragazzino. Grazie per... Lo sai » Pietro fece velocemente un sorrisino storto verso di lui, per poi scomparire in un flash argentato “Argento, huh? Quicksilver non suona poi così male.” Si fece un appunto mentale del nome, in caso il ragazzo volesse ufficialmente entrare a far parte degli Avengers. Ma ora, aveva un bambino da riportare alla madre.
 
 
Wanda sentì il dolore percorrere la sua gamba destra. Pietro, fu il suo primo pensiero. Sin da quando erano bambini erano sempre stati in grado di percepire quando l’altro soffriva. Il dolore venne subito seguito da un pulsare sordo alla testa.
« Pietro! » gridò nell’auricolare « Stai bene?! » Per alcuni terribili momenti pensò che non le avrebbe mai risposto, ma poi sentì la sua voce, anche se debole, e le assicurò di stare bene. Collassò quasi dal sollievo.
Quando Pietro le disse di tornare alla scialuppa, si girò verso il nucleo giusto in tempo per colpire con i suoi poteri i robot che si erano avvicinati troppo. Per quanto volesse essere al fianco del fratello, in quel momento aveva un lavoro da fare.
Con l’attenzione focalizzata sul nucleo, non notò il robot alle sue spalle. Wanda sentì il metallo caldo sulla schiena e urlò, cercando di scrollarselo di dosso. Lo prese per la testa con tutte e due le mani e concentrò lì i suoi poteri, fino a che il robot non esplose in una moltitudine di frammenti di metallo sulla sua schiena. L’impatto la mandò riversa sul pavimento, e vide le forze nemiche che si avvicinavano. Alzò le mani per colpirli, ma non successe nulla. La sua energia era completamente prosciugata. L’unica cosa che poteva fare era guardare spaventata i robot avvicinarsi. Era come essere di nuovo nell’appartamento, solo che questa volta il nucleo era la bomba, e Pietro non era lì a tenerle le mani e a dirle che sarebbe andato tutto bene. Una volta che i robot avessero toccato il nucleo, sarebbe stata la fine.
Prima che ciò potesse accadere, una scia argentata passò attraverso i robot, e poco dopo questi non erano altro che rottami e lamiere. Il nucleo era rimasto intoccato.
Un momento prima Wanda era accasciata a terra, un momento dopo era in aria, e guardava la scena veloce e sfuocata in una scia.
« Questo ti era sfuggito, huh sorella? » Wanda non sapeva se ridere, piangere o fare entrambi. Optò per un piccolo sorriso.
« Vedo che citi l’Agente Barton. Pensavo che non ti piacesse » Pietro fece spallucce.
« Non è così male. E per la cronaca, quella frase l’ho detta io per primo, quindi tecnicamente era lui a citare me »
« Hey, terror twins. Forse è il caso che vi diate una mossa. La scialuppa è pronta a salpare » disse la voce di Stark.
Pietro girò l’angolo e vide l’ultimo veicolo. Poteva vedere l’Agente Barton e il Capitano Rogers sul bordo di questo. Quando videro i due gemelli che si avvicinavano, iniziarono a gesticolare; Pietro non riusciva a capire, ma Wanda riuscì a decifrarli.
« La scialuppa sta partendo! » Infatti. Il trasporto stava iniziando ad alzarsi in volo. Pietro si costrinse a correre più forte, in modo da riuscire a farcela, ma il dolore alla gamba stava diventando sempre più insopportabile e lo rallentava.
Clint, sulla scialuppa, era quasi in preda al panico, e Pietro poteva sentirlo urlare, « Più veloce, ragazzino! Più veloce! » Anche se la avesse raggiunta in tempo, la scialuppa era troppo in alto per riuscire a saltare e raggiungerla.
Si guardò intorno e fermò lo sguardo su una strada che dava sul confine della città fluttuante. I danni di poco prima avevano fatto in modo che curvasse verso l’altro, come una rampa per gli skateboard.
A Pietro venne una brillante quanto folle idea.
« Tieniti! » urlò. Wanda si aggrappò più stretta alle sue spalle. Pietro corse. Corse nonostante le sue gambe potessero cedere in ogni momento, nonostante la ferita del proiettile stesse lasciando una scia di sangue dietro di lui, nonostante la sua idea potesse portare lui e Wanda dritti tra le braccia del loro destino, perché dopo quel giorno, in quel momento, tutto gli sembrava possibile. Persino sfidare le leggi della fisica. Corse sulla rampa e saltò.
L’aria era fresca sulla sua faccia, e Pietro si godette per un momento la visone di Sokovia sotto di lui. Quindi era per questo che così tante persone desideravano di saper volare.
La sua mano raggiunse il bordo della scialuppa, ma lo sfiorò soltanto. Il panico si impossessò di lui. Dopo che il suo folle piano destinato a fallire aveva sembrato funzionare, non era riuscito a raggiungere il veicolo.
Prima che i due gemelli cadessero nel vuoto, Clint afferrò la mano di Pietro. Ma il peso era troppo per lui, e si sbilanciò in avanti. Fortunatamente, Steve era lì ed afferrò la gamba dell’arciere, per poi aggrapparsi ad uno dei sedili prima di iniziare a tirarli su.
Pietro ringraziò mentalmente chiunque fosse colui che aveva dato quella forza inumana al Capitano.
E proprio quando tutto sembrava andare per il verso giusto, il destino decise di essere crudele con lui.
Wanda iniziò a scivolare dalla sua presa.
« Pietro! » urlò, cercando di aggrapparsi a lui. Lui annaspò e le prese la mano. Ma i suoi palmi erano sudati e scivolosi, a causa della sporcizia e del sangue, e questo lo avrebbe pagato caro poco dopo. Le dita di Wanda persero la presa, e lei cadde. Pietro voleva saltare, se sua sorella stava precipitando, lui sarebbe precipitato con lei. Provò a divincolarsi dalla presa di Clint, ma l’arciere non lo mollò. Anzi, strinse di più la presa, come se sapesse cosa il ragazzo volesse fare.
Con un ultimo sforzo, Steve li tirò sulla scialuppa. Quando vide Pietro da solo, la preoccupazione segnò immediatamente i suoi lineamenti.
« Pietro... » sussurrò. Pietro si raggomitolò sul pavimento, lasciando che le sue emozioni lo consumassero – dolore, rabbia, disgusto di sé. Tutto vorticava dentro di lui come una tempesta di negatività.
« Pietro.. » tentò nuovamente.
Pietro non li sentiva, l’unica cosa che udiva era la sua stessa voce che gridava dentro di lui. L’unica persona che non avrebbe mai voluto perdere gli era stata portata via. « Pietro.. »
No, no, no, lasciatemi stare, state zitti, state zitti, state– «E che cazzo ragazzino! Guarda su! » la voce di Clint lo strappò dai suoi pensieri e guardò in su, verso la miglior vista che avesse mai voluto vedere dopo aver visto Sokovia dall’alto pochi momenti prima.
Vision aleggiava in aria, il mantello che sventolava teatralmente nell’aria. Tra le sue braccia aveva Wanda, che regalò a Pietro un sorriso incerto.
–  Questo ti era sfuggito, fratello? – domandò sfacciatamente. Pietro poteva percepire il ghigno di Barton dietro di lui, ma per il momento si permise di cedere a tutta la fatica, e cadere addormentato proprio lì e ora.
Sentì Barton ridere dicendo “Io non lo prendo”, e il rumore di Wanda che si inginocchiava vicino a lui. Percepì una sua mano nei suoi capelli, e l’altra che afferrava la sua.
Gli sussurrò dolcemente nella loro lingua madre « Ce l’abbiamo fatta, fratello. Ora puoi smettere di correre, ora puoi riposare. Io sarò ancora qui quando ti risveglierai. » Pietro si aggrappò a quella promessa prima di scivolare nel sonno.
E fu così che Pietro Maximoff passò il suo primo giorno da Avenger, venendo colpito ad una gamba, formando una strana nuova amicizia con un arciere e salvando il mondo con sua sorella al suo fianco.
Non un brutto modo per iniziare.
 
* non so cosa intendesse l’autrice, ma riporto comunque.
  
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