Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: Angel2211    10/05/2015    1 recensioni
Questa è la mia prima storia attraverso la quale emerge un lato davvero nascosto di me... Questa non è una semplice storia, ma è più una favola, la favola di un amore proibito: Diana e Zaffiro scopriranno il vero significato dell'amore e del coraggio.
Dal primo capitolo:
-Si fermò perché vide un ragazzino più o meno della sua età creare fiammelle sulle dita, restó stupita dalla bellezza delle sue ali nere con sfumature rosse e si avvicinó. Lui la vide e non potè fare a meno di notare le sue regali ali candide a sfumature blu e dedusse che ella era un angelo bianco allora le domandó con coraggio: "Cosa ci fai qui straniera?"-
Spero che vi piaccia e che commentiate ma ovviamente si accettano anche critiche.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ma Diana si mise tra loro e i ragazzi, perché, non sapeva come, quel ragazzo dai capelli corvini la incantava e non riusciva a permettere che lo uccidessero. "No! Non possiamo ucciderli!" "Perché?" chiese Lia. "Primo perché gli angeli bianchi non sono vendicativi e..." sembrò rifletterci perché non poteva permettere che Zaffiro morisse, allora le venne una straordinaria idea "e secondo perché ho un piano" "Dicci tutto!" disse sorridendo Ida. Diana di schiarì la voce e tentando di essere un po' più sicura e convincente disse: "Bene! Allora se noi li lasciassimo vivi e ce ne andassimo i leoni perderebbero energia, non avendomi vicina, e loro riuscirebbero a tornare nel loro regno... A quel punto tutti vedranno, attraverso le ferite che i nostri leoni gli stanno impartendo, la nostra forza" "Ottima idea! Il re sarebbe felice di far sentire la potenza del suo regno!" esultò Viola. "Bene allora andiamo!" disse la principessa andando via insieme alle compagne. Poco dopo i leoni tornarono pozzanghere d'acqua. "Diamine! Se non fosse stato per quella sciocca principessa..." disse Rayan. Come risvegliato dal sonno, a causa dell'insulto che l'amico aveva rivolto a Diana, Zaffiro rispose con aria arrabbiata: "A quanto pare non è così sciocca se è riuscita a batterci da sola in così poco tempo!" "Questo è vero" intervenne saggiamente Michael "dobbiamo stare attenti... Ora torniamo a palazzo! Ah, abbiamo trovato tre fiori così non sarai punito" "Grazie, ma sapete bene a cosa servono quelle rose" "Si! Sappiamo che servono per il suo Elisir di Giovinezza e bla bla bla, ma sappiamo anche cosa ti avrebbe fatto se non avessimo ubbidito!" disse con tristezza Hendrick prima di avviarsi insieme agli altri verso il loro regno pieni di ferite. "Figlia mia, che ti è successo?!" chiese allarmato il re Gabriel appena la figlia tornò a palazzo. Diana non rispose, ma ci pensò Ida: "Maestà, abbiamo solo avuto uno spiacevole incontro con il principe Zaffiro e i Nereidi" Il re evidentemente arrabbiato disse: "Me lo immaginavo, ma prima o poi me la pagheranno!" "No! Padre state tranquillo, voi non farete nulla! Non è da noi essere vendicativi e poi io sto benissimo" lo richiamò Diana con timore. Ma non timore per lei... Timore per Zaffiro! "Hai ragione Diana. Sei molto saggia ed io sono molto orgoglioso di te" e così dicendo la baciò in fronte "Dopo la cena le ragazze si avviarono nelle rispettive camere. Nel frattempo, dopo aver consegnato i fiori e aver cenato, Zaffiro si diresse nella sua camera, si distese sul letto e iniziò a pensare: "Ma perché mi fa così male il fatto che mi abbia mentito? Io non capisco... Chissà però cosa starà pensando di me, adesso che sa che anche io le ho detto una bugia... E poi i suoi occhi... Io li ho già visti... Ma dove?! Basta! Io devo rivederla!" "Borea! Borea!" urlò il principe affacciandosi dalla finestra. Una figura femminile quasi trasparente si rivelò di fronte a lui. "Principe, mi avete chiamata?" disse quella. "Si! Ho bisogno di un favore e so che posso fidarmi di te in quanto quello che ti chiedo dovrà rimanere tra noi" "Vi do la mia parola, mio principe" lo rassicurò lei. "Va bene... Ascoltami... Ho bisogno che tu vada nel regno bianco e che riferisca un messaggio alla principessa da parte mia" "Alla principessa????? Ma se vi scoprono ve la faranno pagare cara!" "Lo so, ma ne ho assoluto bisogno" "Va bene, mio principe" Nel mentre al Palazzo di Cristallo la principessa stava sdraiata nel suo letto a ripensare agli ultimi avvenimenti: "Ma perché? Perché? Perché? Perché mi ha mentito? Perché adesso occupa i miei pensieri? Non so cosa mi prende, ma... Vorrei rivederlo" In quel momento un rumore proveniente dalla finestra la risvegliò dai suoi pensieri. Diana aprì la finestra e Borea si mostrò a lei dicendole: "Principessa, il principe Zaffiro mi manda qui per riferirvi un messaggio" Al solo sentire il nome del principe nero lei ebbe un sussulto, ma poi invitò il vento a continuare. "Lui vi chiede di avviarvi domani sera nel posto magico di cui siete a conoscenza per parlarvi e chiarire lo spiacevole equivoco che è venuto oggi a crearsi" La principessa ci pensò su e rispose: "Dì a Zaffiro c'è accetto il suo invito, ma se è una trappola non sarò magnanima come oggi. Borea annuì e se ne andò. L'indomani mattina la principessa si svegliò dicendo di sentirsi poco bene, allora restò nella sua stanza tutto il giorno, leggendo libri su libri, per distrarsi ma non ci riuscì pensando a cosa sarebbe accaduto quella sera. Quando calò il buio Diana indossò il suo mantello, prese il cavallo e si diresse alla quercia. Arrivata lì ebbe un tuffo al cuore vedendo la bellissima figura di Zaffiro appoggiato al tronco. "Finalmente sei arrivata" disse lui. "Mi aspettavi da molto?" "No" esitò un attimo "ti prego dimmi perché mi hai mentito" "Io... Io avevo paura che non mi volessi più vedere" Lui rise, ma poi disse: "Buffo sai, abbiamo mentito entrambi per lo stesso motivo... Io non volevo perderti... Sei l'unica ragazza che mi ha visto per quello che sono" "Ah si? E come sei?" disse lei avvicinandosi anche troppo al viso del ragazzo. Zaffiro sorpreso disse: "Io sono quel ragazzo che ti ha salvato la vita" Solo allora si accorsero di quanto erano vicini e si allontanarono. "Allora... Vogliamo entrare?" propose lui. "S-si" Parlarono del più e del meno tutta la notte in quel luogo magico dove il lago, il cielo e i fiori erano gli unici a vederli fino a quando... "Chi ti ha parlato di questo posto?" chiese lui curioso di conoscere tutte le sfaccettature della vita di quella meraviglia che aveva di fronte. "Nessuno... L'ho letta in uno dei libri della biblioteca reale... Sai, ci sono tanti libri che raccontano vicende riguardanti questo posto e ora mi chiedo se siano vere" "Aspetta... Hai detto libri?" "Si, non ne hai mai sentito parlare?" lei scoppiò in una sonora risata. "Certo però... Zirconia ha ordinato che tutti i miei libri fossero bruciati perché non avevo obbedito e quindi..." "Ma questa donna... Zirconia... È tua madre?" "No... Mia madre si chiamava Fiamma ed è morta quando io avevo circa sette anni... Zirconia è la nuova moglie di mio padre" "Ah... Scusa" "Non fa nulla, tranquilla" "Ci eri molto affezionato, vero?" "Moltissimo... Lei era bellissima e dolcissima, faceva di tutto per rendermi felice ed era davvero una donna come poche... Si manteneva piena di felicità in tutte le situazioni, anche le più critiche... E trovava sempre delle soluzioni perfette... E il regno l'adorava" "E tuo padre l'amava?" "Più di qualsiasi altra persona... Lui diceva che era la luce di quelle terre così oscure" "E allora come ha fatto a sposare una donna così perfida?"
   
 
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