Pandora ormai era l’unica sopravissuta dell’esercito di Ade, aveva assistito alla scena dei cavalieri di Bronzo che oltrepassavano il muro del lamento e si avviavano verso i campi Elisi.
A un certo punto sentì un rumore, erano dei passi. Si voltò e con sua grande sorpresa vide Phoenix, ancora vivo, che si dirigeva verso il muro del lamento, per raggiungere i compagni.
Pensava a lui, era così bello, virile, forte, e l’aveva anche risparmiata non uccidendola, e lei si chiedeva il perché. Decise di seguirlo voleva aiutarlo, ma perché? Lui era il nemico, ma a lei questo non importava, provava delle emozioni che non provava da tempo ormai, che non sapeva nemmeno descrivere, forse si era invaghita del cavaliere, e ancora non se ne rendeva conto.
Phoenix era arrivato, dove un tempo sorgeva il muro del lamento, stava saltando per raggiungere il fratello Andromeda e i suoi amici, ma una voce lo bloccò, era Pandora che disse:”Phoenix non farlo, la tua armatura non è stata investita dal sangue divino perciò non potrai raggiungere i campi Elisi e ti polverizzerai”.
Phoenix, non sapendo il perché, le credete e si fermò, Pandora lo abbracciò da dietro e gli disse: “ Ti aiuterò io a raggiungere i campi Elisi, ma tu in cambio mi devi vendicare” e si tolse dal collo una collana e gli e la legò al polso.
Phoenix, girando la testa, le rispose: “perché dovrei vendicarti?” e lei: “perché Tanatos e Hypnos, i due servitori più vicini ad Ade, hanno sterminato la mia famiglia”.
E così Pandora gli raccontò di tutta la sua storia, di come un giorno, in una stanza avesse trovato la scatola in cui erano imprigionati i due dei, e di come lei, aprendola, li avesse liberati, e loro le avevano indicato chi si sarebbe reincarnato in Ade e lei doveva servirlo e condurlo da loro.
Poi Pandora disse: “Presto non c’è tempo devi andare, per me non c’è più speranza, ora che Tanatos e Hypnos sanno del mio tradimento, non mi lasceranno vivere” e detto ciò si accasciò per Terra sanguinando.
Phoenix, preoccupato, si girò e la prese tra le sue braccia e poi disse con tono disperato: “Pandora che ti succede? Non ti preoccupare ci sono io ad aiutarti”, ma Pandora replicò: “no, ormai per me non c’è più speranza, ovunque andrò, loro mi troveranno, ma prima di spegnermi voglio dirti una cosa Phoenix, è soltanto grazie a te che io ho riscoperto i sentimenti che provavo un tempo, grazie a te se ho imparato ad amare, perché Phoenix io ti amo, l’ho capito dopo che mi hai risparmiato dalla morte”, e si avvicinò al cavaliere e lo baciò.
Le sue labbra erano calde e morbide, le sue braccia erano forti e la stringevano a sé sempre di più. Il bacio durò poco, ma fu molto intenso, poi Pandora si spense tra le braccia del suo amato.
<< Oh Pandora>> pensò Phoenix << il destino è stato crudele con te, ma ti prometto che ti vendicherò, perché pure io provo qualcosa per te, e se il nostro amore non è potuto sbocciare, la colpa è solo della guerra! Non ti dimenticherò mai Pandora, amore mio.>>
La guardò un ultima volta e le mise sul corpo il rosario di Virgo con le 108 palline che ormai si erano spente, si girò e si avviò verso i campi Elisi, dove lo attendevano i suoi amici.