.Danze Nere.
Qui inizia lo spettacolo
stirare i muscoli per la danza
le stanze serrate spezzate
e le tende impazzite al vento
si può scivolare senza rumore
su infiniti pavimenti, mattonelle
spaccate
Non c'è momento che non sia più
valido
come Belfagor
che strugge un canto di morenti che si rialzano
e i numerosi strascichi non si
impigliano più in niente
Qui inizia a mostrarsi il bagliore
nero
bardatevi con i vostri manti
per celarvi le sfumature più
sedicenti
perché esse scioglieranno via le
paure
perché esse vi daranno il ritmo del
cuore
come, sapete, non vi fosse più
dolore che regga
né timore o remora che possa
trattenervi
Raccoglietevi attorno le vostre
ombre
e arrotatevi ben affilate le lame
degli occhi
perché i nervi saranno ottime corde
elastiche
e lo spasmo consistente si annoderà
in serpentine vie
Non essendoci alcun più timore dei
sai bianchi
che professano la vostra anima
inesistente
ma a guardare a che prezzo
vendettero la loro
tenendosi stretto il cuore si può
ridere a lungo
sprezzanti delle bilance dorate su
cui gingillavano
i loro valori assoluti e validi per
tutti coloro che giacevano
aspettando l'assoluzione, muti e
ciechi nelle loro tombe
fossero abiti, ruoli, illusioni di
ogni marcia specie
Lascia perdere, occhi di falco, tu
che vedi chiaramente
loro che si bardano delle loro
schifose parole
è come se non fossero esattamente
più niente
qui dove regge il cuore, qui dove
batte il sangue in vena dura
dove si conosce e incontra la paura,
e si rinnega di appartenerle
Siamo balzati attraverso decine di
fuochi
e le cicatrici bianche hanno un modo
puro di correre
sulla pelle che le accolse ad ogni
ammanco nella lotta
perché tutt'al'più errammo nella
strategia, sai
Ma non potrei più cancellarmi via quelle
battaglie
che fanno di me ciò che sono sempre
stato, e null'altro
no, davvero null'altro, fosse anche
renderti valido il salto
con cui precipitavi nell'abisso che
t'eri con le unghie scavato
E guarda ora la polvere spazzata via
dal giorno nuovo
di come i ragni potrebbero
sussurrarti di averti visto
volta dopo volta, centinaia di
volte, rialzarti e riprendere
non sei dopotutto, esattamente ciò
che sei?
fermo in te stesso, ed esattamente
qui
come se non ci fosse un altrove, né
un domani più valido
dell'oggi che ci si spalanca
davanti, e tu...
apri le ali e ti getti nel vuoto che
rimbomba cupo tempesta
e hai una lama chiara come il
fulmine tra i denti stretta sicura
Siamo già alla chiamata, la senti
girare invocandoti
e trovi il piano semplice, affini la
traiettoria della freccia
credimi, stanotte sarà scintilla
vivida in una pece da capogiro
che traccia netti i contorni delle
parole chiare sui muri riecheggianti
e verranno giù in un fragore di
macerie che canterà la riuscita
senza vittoria, gloria, sacrificio
né altra vanagloria
E corri attorno, corri attorno, come
senza direzione
come il caos t'avesse preso sulle
ali di una brio, vertigine continua
ma siamo qui, punti fermi vaganti,
come schegge impazzite
eppure deciso l'obbiettivo,
attraverso il delirio del nichilismo
straparliamo sapendo esattamente ciò
che intendiamo
E non è altro in effetti ciò che
facciamo, ci si sfrangino le dita
ad ogni colpo inferto, schivando a
slancio i colpi di chi ci da caccia
Accetto la sfida, accetto il gioco
ho preso tra i denti lo schianto
di ogni cosa che potrebbe
lasciarci indietro da un momento
all'altro
quando persino la nostra morte
ce la siamo fatta di parte nostra
Di danze nere che fanno
sgombro il cammino tra facce
menzognere
Si arrovellino pure tra i loro fili
sprizzanti
schizzi di sogni infranti in
rinuncia
che la rassegnazione non è di nostra
pasta
non siam
di quella natura
che ci possa bastare ciò che ci
concedono avendo il biglietto valido
regolarmente pagato al costo di vita
venduta al banco dei pegni
poiché siamo già completamente in
gioco e quando
spalancarono la porta sfondandola,
non avevo paura
e quando ci strapparono le cose di
dosso
non conoscevo più l'esitazione
tutto ciò che avevo da perdere, in
fondo
ero io ed eravate voi
Tu solo
come un'intramezzo di luna
tra le fauci di una preziosa notte
senza fine
Brilla la zanna come una lama sempre
vera
ha tutte le ragioni per essere
tagliente, ferita caustica
ardano via tutte le passioni
sprecate qui tra canneti
di sbarre ferrose che cuciono gli
occhi di finestre cieche
il lento cadere dell'intonaco in
briciole sottili dichiara
solo l'inutilità del tempo contato e
perso, in aria immobile