«Esco
a fare la spesa, serve qualcosa?» domandò Makoto,
sulla
porta di casa.
«Lo
shampoo!» rispose la voce profonda del suo ragazzo.
«Ma
l’ho comprato una settimana fa!» ribatté
la ragazza, facendo
retromarcia e raggiungendo l’uomo in salotto, dove stava
esaminando dei fogli.
«Finito»
disse semplicemente lui, senza scomodarsi a guardarla.
«Finito?
Come fa ad essere finito?» chiese lei, incredula.
«Tesoro,
“finito” vuol dire che non ce
n’è più perché qualcuno
l’ha usato. È evidente» rispose
sbrigativo l’uomo, scartabellando tra le sue
carte.
«Grazie,
professore. So cosa vuol dire “finito”. Quello di
cui non
mi capacito è di come tu sia riuscito a far fuori in una
settimana una
bottiglia di shampoo. Sei un uomo, santo cielo!» quasi
ululò Mako, guardandolo
non male, malissimo.
Finalmente
l’uomo alzò lo sguardo su di lei e con
un’innocenza
disarmante le disse, indicandosi i lunghi capelli castani raccolti alla
bell’e
meglio in una coda di cavallo: «E secondo te questi come ci
restano così belli
e sani?»
La
ragazza lo fissò senza parole. Lui si limitò a
sorridere e a
darle un buffetto sulla guancia, prima di rimettersi al lavoro.
Mako
decise saggiamente di girare sui tacchi e andare a fare la
spesa.
«Mi raccomando, quello per capelli ricci!» la raggiunse la voce di Nephrite, mentre usciva dalla porta.