DOCTOR
WHO
‘’CERTI
INCONTRI CAMBIANO LA VITA’’
-The_Writer103
CAPITOLO
PRIMO: L'ARRIVO DEL DOTTORE
AURORA
-Allora?
Hai già messo
l’annuncio?- E’ Irene a parlare, la mia migliore
amica e compagna di studi, la
conosco da quando avevo due tre anni e siamo inseparabili.
-Si,
stamattina presto-
Questa sono io, una normalissima ragazza londinese che frequenta il
King’s
College di londra per diventare scrittrice.
-Lo
metterai anche sulla
bacheca all’Università?- Lei? Bè, lei
è Irene, la rossa pazza e stravagante che
frequenta il King’s College.
-Yup.
Così avrò più
possibilità di trovare qualcuno della mia età.
Non voglio di certo un uomo di
quaranta o più anni in casa.- E chi lo vorrebbe? Io no, di
certo.
-Potresti
invitarci il
tuo Matty, ho saputo che sarà in città per il
weekend- Dice lei lanciandomi uno
sguardo malizioso con la coda dell’occhio.
-Smettila
Rena, lo sai
bene che non sarà mai possibile. E poi, io lo inviterei solo
perchè è stato il
Dottore.- Guardo la sua reazione. Odia quando la chiamo Rena... e odia
l’Undicesimo
Dottore, interpretato da Matt Smith, ovvero Matty.
-Prova
ancora a
chiamarmi Rena o a nominare l’Undicesimo Dottore e...- Ecco,
come mi aspettavo,
odia quando la chiamo così.
-E?-
Le rispondo io,
sollecitandola ad andare avanti con la frase.
-E
ti sonicizzo!- Poteva
inventarsi qualcosa di un po’ più originale, ma
probabilmente vuole solo
mettere in mostra il suo nuovo, e primo,Cacciavite Sonico.
-Lo
sai bene che non è
un’arma- La canzono io mettendomi a sorridere.
-Però
ieri ha distrutto
il mio cellulare, è un oggetto piuttosto pericoloso- Dice
lei sconvolta, con
una faccia che dice ‘’ora devo prendere un altro
cellulare, lo acpisci che sono
al verde?’’.
-Affari
tuoi, dovevi
tenerlo lontano dal telefono...-Faccio una pausa, pensando bene alle
parole da
usare-Il mio invece non ha rotto assolutamente nulla, un vero portento,
dovresti vederlo in azione!-
-Ah
si? Bè, anche il mio
non è niente male!- Mi grida contro lei diventando rossa in
volto.
-Si,
ma il mio è molto
più bello, perchè è
dell’Undicesimo- Continio io, incurante del suo volto
infuriato.
-Il
mio è del Decimo,
che era molto più sexy della tua sottospecie di clown da
circo- Questo non lo
doveva dire.
-Ok,
pensala come vuoi-
Le rispondo assumendo un volto calmo e sereno, guardando il suo con la
coda
dell’occhio.
-Ma...Sei
davvero noiosa
Aurora!- Aurora: il mio nome. Tutti mi hanno sempre detto che ho un
nome
meraviglioso, ma io non penso che sia così speciale, in
fondo è solo un nome.
Continuiamo
a camminare,
dandoci spintoni e discutendo su chi sia il miglior Dottore, in
direzione della
nostra università.
Sono
solamente le 6.45
di mattino, la giornata è ancora lunga.
Ma,
in fondo, sono in
compagnia di una Nerd, ed anche io sono una Nerd, la giornata potrebbe
rivelarsi interessante, soprattutto se si trasformerà in un
gioco di ruolo.
***
Percorro
il vialetto di
casa mia, salutando con un cenno della mano la mia vicina di casa e
dirigendomi
verso la porta d’ingresso.
Non
è molto spaziosa
come casa, la mia.
Due
camere da letto, una
cucina, un soggiorno, un bagno, un garage ad un posto ed una soffitta.
Come
ho già detto, non è
molto grande, ma ha degli spazi divisi molto bene.
Giro
la maniglia della
porta, entrando nella mia umile, e in disordine, dimora.
Un’aria
calda e
soffocante mi avvolge dalla testa ai piedi, facendomi correre ad aprire
tutte
le finestre.
Inizio
a mettere in
ordine un po’ di cose, dirigendomi poi verso il bagno.
Mi
lavo la faccia con
dell’acqua gelida e guardo lo specchio di fronte a me.
Una
ragazza dai capelli
castani lunghi e mossi, carnagione non troppo scura, qualche lentiggine
sul
viso e vestita con una canottiera bianca ed un paio di shorts, mi copre
la
visuale.
Oh,
aspetta, quella
ragazza sono io.
Non
mi piaccio, lo
ammetto.
Non
sono la ragazza che
uno si sceglierebbe.
Sono
una Nerd, una
Otaku, una Whovian...
So
bene che gli Anime, i
Manga e Doctor Who, sono diffusi in tutto il mondo, ma...
A
nessuno, tranne ai
Nerd, piacciono le ‘’sfigate’’
come me.
Si,
sono definita una
sfigata.
Cosa
che non gradisco
nemmno un po’.
Mi
dirigo verso camera
mia per guardare il mio amato Dottore in streaming su Internet.
Sto
per sedermi davandi
alla mia scrivania, quando sento uno strano rumore proveniente
dall’esterno.
Mi
affaccio alla
finestra per guardare cosa può aver provocato quel suono e
cosa vedo?
Una
normalissima cabina
blu della polizia di Londra.
Una
piccola vocina nella
mia testa mi dice –E se fosse lui?-, ma scaccio subito via
questo pensiero, è
chiaramente impossibile che sia il Dottore, lui non esiste,
è solo un attore.
Mentre
la mia tenda
ondeggia, non appena la lascio tornare nella sua posizione originale
togliendo
la mia mano, vedo una ragazza uscire dalla cabina.
Mi
spiaccico contro il
vetro, per vedere di chi si tratta.
Poi
sento una voce,
probabilmente della ragazza.
Tutto
ciò che riesco a
capire è -Questa è solo Londra...- infine la voce
diventa sempre più confusa,
fino a quasi scomparire del tutto quando la ragazza torna dentro la
cabina.
Apro
la finestra,
prendendo il mio cellulare per ingrandire, tramite la fotocamera,
l’oggetto.
Questa
volta, ad uscire,
è un uomo.
Zoomo
con la mia
fotocamera, per vedergli la faccia.
Il
mio cuore si ferma,
le mie gambe iniziano a tremare e sono costretta a sedermi per evitare
di
cadere per terra.
Non
può essere lui, no,
avrò visto male.
Ritorno
ad osservare
l’uomo.
Questa
volta l’immagine
è limpida come l’acqua.
Riesco
a distinguere i
tratti dell’individuo, ma solo di profilo, fino a che non si
gira.
E’
allora che riesco a
vedere chiaramente di chi si tratta.
Non
so cosa pensare, sono
immobilizzata, le mie gambe sembrano due gelatine, e il mio cervello
non riesce
ad elaborare i dati.
E’
impossibile, è
semplicemente impossibile!
Chi
è l’uomo che ho
visto?
Oh,
nessuno.
E’
solamente
L’Undicesimo Dottore!
Ma
è tutto a posto, sto
bene, non sono di certo emozionata e sconvolta.
E
non sto di certo per
urlare, proprio come farebbe una Whovian scatenata.
No,
non lo sto per
fare... Si, ok, lo sto per fare.
Il
mio urlo viene però
bloccato da quello del Dottore.
-Amy!-
Amy?
Quindi era lei la
ragazza di prima.
Mi
affaccio alla
finestra appena in tempo per vedere il TARDIS sparire.
La
richiudo subito quando
noto che il Dottore sta guardando da questa parte.
Non...
Non è possibile.
L’ho
visto con i miei
occhi, si...
Ma
lui non esiste.
Non
può esistere.
Mi
siedo sul letto,
respirando a fondo, cercando di calmarmi.
Ho
solo scoperto che
l’uomo che pensavo fosse solo un attore in realtà
esiste veramente, tutto qui.
-Inspira,
espira- E’
tutto ciò che riesco a dire e a pensare in questo momento.
Sento
suonare il
campanello.
Calmati
Aurora, vai ad
aprire la porta e calmati.
Mi
avvio verso
l’ingresso.
Mentre
apro la porta
chiedo:
-Chi
è?- Con una leggera
insicurezza stampata sul mio volto.
-Sei
tu quella che
affitta una camera, giusto? Io sono il Dottore-
-Il...Il
Dottore?-
Questa era l’ultima cosa che mi serviva in questo momento, un
altro attacco
cardiaco.
-Si,
è così che mi
chiamano,anche se non so il perchè. Anche io mi chiamo
così, ma non so il
perchè. In ogni caso, volevo sapere se potevo affittare la
camera, al momento
non ho i soldi, ma te li darò il prima possibile.-
-S..si,
non
preoccuparti...- Cerca di rimanere calma, cerca di rimanere calma, stai
calma...
-Ah,
ah! Quindi posso
rimanere? Perfetto, meraviglioso!- Dice lui entrando in casa come se
nulla
fosse.
Io
lo seguo,
completamente bianca e con le mani sudate.
-La
tua camera, di qua-
Questo è ciò che riesco a dire, mentre cerco di
respirare, cosa assai difficile
in questo momento.
-Oh,
si, la mia camera!-
esclama lui seguendomi.
-Bè,
da adesso saremo
coinquilini, sei felice? Io lo sono, anche se ho attualmente perso il
mio mezzo
e questo non è bello. In ogni caso felice di conoscerti...-
Fa una breve pausa,
guardandomi. Non gli ho detto il mio nome.
-Aurora
Price, è il mio
nome- Dico io riacquistando un po’ della mia sicurezza.
-Bene
Aurora, piacere di
conoscerti- Continua lui, assumendo un’espressione seria e...
dannatamente
sexy.
Naturalmente,
io mi
sciolgo come un cioccolatino al sole ed esco velocemente dalla sua
stanza,
gridandogli un veloce –Se hai bisogno di qualcosa non esitare
a chiedere!- e,
letteralmente, scappando verso la soffitta di casa mia.
Il
mio rifugio, il mio
luogo segreto.
Il
posto dove tengo
tutti gli oggetti da Whovian che possiedo.
Inizio
a saltellare in
giro,perndendo da uno scaffale il mio cacciavite Sonico
dell’Undicesimo Dottore
e facendo finda di Sonicizzare la porta.
Sembro
una bambina in un
negozio di giocattoli.
Ma
è comprensibile, voi
come vi sentireste se in casa vostra arrivasse il vostro Dottore
preferito, o
un personaggio particolare di cui siete follemente innam...ehm, che
apprezzate
molto?
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ANGOLO
AUTRICE:
Bè,
Salve
salvino gentaglia!
O,
per meglio dire,
Whovians.
Coltivo
questa piccola
ideuzza da circa un mese e mezzo, ovvero da quando ho riguardato dalla
quinta
all’ottava stagione Doctor Who.
In
pratica, ho rivisto
il caro Matt e l’attuale Peter.
E
mi è venuto in mente ’’perchè
non creare una ragazza normale, che vive una vita normale, in una
città
normale... e sconvolgere il tutto facendo comparire il Dottore, o,
più
precisamente, l’Undicesimo Dottore?’’
Come
qualcuno avrà
notato, mi sono ispirata alla puntata 5x11 ‘’Il
Coinquilino’’, ma da qui in
poi, sarà totalmente diversa la storia.
Ebbene
sì, la companion
del Dottore in questa storia, sarà la cara Amelia Pond, Amy.
Sono
una grande fan, sia
di Amy che di Clara, ma alla fine ho scelto la ragazzina scozzese e non
la
ragazza dei soufflè.
Il
perchè di questa mia
scelta, verrà svelato più in là, ma
per ora non dirò nulla.
Mi
farebbe molto piacere
ricevere una recensione da parte vostra, per capire come migliorare e
sapere
cosa ve ne pare.
Mi
scuso per eventuali
errori.
Bè,
io ho finito,
quindi, buttiamoci in questa avventura!
Geronimo!