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Autore: JoksBK    03/06/2015    1 recensioni
"Peccatore, hai infranto le leggi di Dio! / È colpa tua se Al non ha più il suo corpo!"
Questi pensieri tormentano il sonno di Edward Elric durante una notte serena a Central City.
L'unica cosa che riesce a calmare la sua anima è il nome di suo fratello, Alphonse.
Mentre la notte rende tutto il mondo immobile, Ed riflette sul passato e sul presente, cercando di farsi forza nell'oscurità.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Edward Elric
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Brother

Alphonse.
 
Il suo nome lo fa svegliare di soprassalto. Non rivolge lo sguardo altrove, ma fissa il soffitto. Tiene gli occhi fissi su quella superficie vuota, buia, nel bel mezzo della notte. Non vi è alcun rumore, fuori il cielo è sereno. La luce della luna filtra dalla finestra, il suo effetto è stranamente rilassante.
Edward resta immobile, i suoi pensieri sono del tutto fermi, calmati dal nome del suo fratellino. Alphonse.
Al, che per colpa sua è costretto ad essere, letteralmente, un'armatura. Pesante, ingombrante, che nasconde la vera natura di quell'agile ragazzino di quattordici anni con un cuore d'oro.
Edward non pensa ad altro. Non gli importa del resto. Sono a Central City, ma finge di essere a casa, a trasmutare piccoli oggetti per poi regalarli a sua madre, quella donna gentile, affettuosa e sempre paziente. Al è esattamente come lei, pensa Ed. È un'immagine dolce.
Suo fratello non si è mai lamentato della sua forma, dopo il tentativo di trasmutazione umana. Ed, invece, non riesce a guardarsi il braccio destro. "Per ottenere qualcosa, è necessario dare in cambio qualcos'altro che abbia il medesimo valore", dice il principio dello scambio equivalente. Lui ha donato il suo arto per salvare il fratello, e allora perché non riesce a non odiarsi?
In ogni dove, chiunque si mette ad additare Ed come un "cane dell'esercito". Non gliene importa minimamente. Continua a lottare.
Ma non può guardarsi allo specchio senza che la voglia di tirare un pugno su esso prenda il sopravvento.
 
Non voglio la fama, non voglio i soldi... o... la gloria... Voglio solo che mio fratello abbia di nuovo il suo vero corpo.
 
Ed comincia a sentire il disperato bisogno di piangere. Però ora rivolge lo sguardo verso Al. Gli dà le spalle, probabilmente cercando di ricordare quanto fosse bello dormire. L'Alchimista d'Acciaio sorride. È un sorriso malinconico, ed una lacrima scende lungo la tempia. La asciuga subito. Non vuole che i sentimenti prendano il dominio della sua mente, deve restare lucido.
Sì, lucido... Ricomincia a pensare ai suoi doveri, di cui non si curava fino a due minuti prima.
Prova a richiudere gli occhi, tutto quello che vede è un sorriso, anzi, più sorrisi. Uno è quello di Winry. La sua bocca sembra una curva dolce, rassicurante. Trasmette calma e fiducia... L'altro è il sorriso di Al. L'ultimo ricordo che possiede del suo fratellino, così innocente, strappato via dalla felicità troppo presto. Tutto per colpa sua. Sua, di Edward Elric, l'Alchimista d'Acciaio! Il cane dell'esercito! Il peccatore!
 
L'immagine dapprima gioiosa si trasforma nel più grande orrore che esista, i suoi amici vengono portati via dall'oscurità, e lui resta completamente solo. La sua stessa voce gli rimbomba nella testa, urlandosi ogni tipo di insulto.
 
Peccatore, hai infranto le leggi di Dio!
È colpa tua se Al non ha più il suo corpo!
 
Ed riapre gli occhi, questa volta non controlla le lacrime, ma non singhiozza. È immobile, respira faticosamente. Fissando ancora il soffitto, piano piano la calma del passato ritorna in lui. Il senso di vuoto, però, lo sta uccidendo.
 
Voglio solo il mio fratellino... Lo rivoglio spensierato ed innocente come un tempo...
 
Ma d'improvviso, il pensiero della gioia degli anni addietro misto al dolore si concentrano in una parola sola. Pronunciarla, dà ad Edward una ragione per continuare a vivere. Una parola che gli ricorda la propria missione, che lo incoraggia a combattere ogni giorno per riottenere la vita di prima.
 
Una singola parola... Alphonse.
 
Edward respira profondamente.
Nel buio della notte, un ultimo pensiero riecheggia nella sua testa prima di riaddormentarsi.
 
 
 
Ti voglio bene, fratello.
  
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