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Autore: Simo_D    04/06/2015    6 recensioni
Questa storia è tratta dalla scena finale dell'ottavo episodio (stagione 1). Ho cercato di creare un contesto a quello che succede!
***
"(Raito ad Ayato) - Perché io lo vedo, sai, quando ci guarda, quando ci osserva con quella splendida espressione terrorizzata … - sospirò chiudendo gli occhi, ripensando al viso spaventato della ragazza – per lei noi siamo tutti mostri allo stesso modo -. "
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ayato Sakamaki, Laito/Raito Sakamaki, Yui Komori
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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---Note---:
Piccola premessa prima di lasciarvi alla storia: mi è piaciuto molto Diabolik Lovers, soprattutto i momenti tra Yui e Ayato. Per questo ho deciso di creare un po' di contesto alla scena finale dell'ottavo episodio, in cui Ayato dorme insieme alla ragazza! Spero vi piaccia!! XD



~~Monster:

Ayato si rigirava nel letto, percependo che qualcosa non andava. Si alzò, sapendo che non sarebbe riuscito a prendere sonno, a causa di quella strana sensazione di malessere. Era un’impressione confusa, non capiva da dove arrivasse. Più che una sensazione, era un presentimento. Si passò una mano tra i capelli, mentre raggiungeva e apriva la porta della sua camera, cercando di non fare rumore. Sentì qualcosa agitarsi nel suo cuore. Yui. Doveva assolutamente controllare che la ragazza stesse bene, così cominciò a salire le scale che portavano al piano superiore della villa.
- Ayato? – Raito era proprio dietro di lui, il cappello inclinato sulla tempia sinistra. Mentre si voltava ad osservarlo, il ragazzo pensò a quando erano piccoli, realizzando che, in quel momento, il sorriso di suo fratello non aveva nulla a che vedere con quello che aveva da bambino. Erano cresciuti, ed erano cambiati. Non si soffermò a chiedersi cosa fossero diventati, perché sapeva la risposta e la temeva.
- Raito, tornatene nella tua stanza – gli ordinò perentorio.
- Siamo particolarmente scontrosi oggi, eh? – ridacchiò. – Stai andando a fare un salutino a Bitch–chan? Ho un certo appetito anch’io … -
Ayato gli si avvicinò con due falcate, puntando gli occhi verdi in quelli del fratello. – Ancora non ti è chiaro? Lei mi appartiene. Solo IO bevo il suo sangue, a meno che IO non decida il contrario, e lei è ai MIEI ordini. Non provare nemmeno ad avvicinarti. – scandì.
- Uhhh, che paura, fratellino … Non temere, aspetterò che tu non ci sia per fare il mio spuntino. – si voltò con una mano in tasca, liquidando l’espressione alterata dipintasi sul volto di Ayato con un gesto della mano. Prima di uscire, aggiunse sibilando: - Non credere di avere più diritti su di lei di quanti ne abbia ciascuno di noi. Perché io lo vedo, sai, quando ci guarda, quando ci osserva con quella splendida espressione terrorizzata … - sospirò chiudendo gli occhi, ripensando al viso spaventato della ragazza – per lei noi siamo tutti mostri allo stesso modo -.
Ayato rimase in piedi sui gradini per qualche secondo, pietrificato. Non sapeva cosa fare. Non voleva che qualcun altro bevesse il suo sangue, che la stringesse tra le braccia mentre affondava le zanne nel suo collo, che potesse averla. Salì le scale velocemente, raggiungendo la camera di Yui. Aprì la porta con cautela, per non svegliarla, poi la richiuse alle sue spalle. Yui … sembrava così fragile in quel letto enorme, mentre dormiva. O meglio, lo era. Era come una bambina smarrita in mezzo al nulla, impaurita e sola. Rimase a contemplarla per qualche minuto, il viso rischiarato dalla luce tenue dell’alba che entrava dalla finestra. La guardava, e non sentiva la fame. La guardava, e l'unica cosa che voleva era proteggerla. Davvero quegli occhi lo vedevano come un mostro? Sì. Mentre da solo si rispondeva, sentì il cuore stringersi. Si sdraiò dietro di lei, facendo sobbalzare il letto.
- Ayato? – sussurrò la ragazza, cercando di voltarsi.
- Non guardarmi. – mormorò lui di rimando.
- Ma … - la protesta fu interrotta dal braccio del vampiro che la trattenne contro il materasso, circondandole la vita.
- Non disubbidirmi. – le sussurrò, chiudendo gli occhi, nel suo profumo.
 
   
 
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