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Autore: DaisyBuch    04/06/2015    0 recensioni
Sette ragazze vanno in vacanza, ma non è un viaggio qualunque. Scopriranno delle paure profonde, i loro disagi, le bugie e i loro veri sentimenti, sono delle ragazze di questo secolo.. nascondono tutt'altro dentro di loro, ed anche chi non si aspetterebbe mai, nasconde qualcosa di tristemente orribile. E' una critica alla società moderna, a come la società ha trasformato le persone, ma in un modo leggero.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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Era di nuovo sera. Non c’era più quel caldo soffocante, era buio e tutto assumeva un tono più misterioso ed eccitante. Le luci mi eccitavano, non sapevo il perché, forse mi davano un’idea di speranza.. c’era qualcosa nella notte e nell’oscurità che continuava a brillare. Quelle eravamo noi, noi eravamo delle luci. Scintillanti. Bellissime. Giovani.
Noi ridevamo, ed anche quando ci truccavamo poco rimanevamo carine. Piene di gioia, per avere solo diciassette anni.
-Sofia, a che pensi?- mi chiese Camilla ridendo, vedendo la mia faccia imbambolata.
Io chiusi la bocca aperta e tornai violentemente alla realtà, sorrisi. –Alle luci.- risposi.
Alessandra alzò gli occhi al cielo. Sapevo che le dava fastidio quando rispondevo in questo modo “particolare”, quando non pensavo a cose normali.. come i ragazzi, o le feste. Queste erano cose normali.
-Sparecchiamo?- propose Sara alzandosi, i suoi capelli lunghissimi e lisci che ondeggiavano.
Ci eravamo fatte la doccia da poco, i nostri capelli si erano asciugati al sole, i miei erano ancora fradici perché li avevo raccolti in uno chignon fatto male. Ma Sara ci teneva e li pettinava asciugandoli col phon.
Avevamo mangiato della carne.. non aveva nemmeno un sapore, ma tutto era stato rovinato dal vino bianco con cui avevamo fatto il brindisi. Odiavo il vino bianco.
Ci alzammo e sparecchiammo, per di più era plastica perciò avevamo buttato tutto tranne le posate ed i bicchieri.
-Ci andiamo a preparare?- chiese Valentina. Alessandra guardò l’orologio, -Sono solo le nove.. l’evento inizia a mezzanotte.- osservò.
-Ma il taxi è prenotato per le undici e mezza, e prima dobbiamo bere.- fece notare Ludovica.
Alessandra alzò le spalle. Io non avevo di certo problemi.. ero quella che si preparava in mezz’ora nemmeno, mentre le altre arrivavano a picchi come un’ora e mezza. Stavo lì e le fissavo, si mettevano prima la matita, poi il rossetto, il movimento delle mani che seguiva l’onda delle labbra sinuose era come un rituale. Su, giù, su e giù. Si specchiavano. Mascara. Si specchiavano. Altro mascara. Poi si passava ai capelli. Era divertente. Era divertente prima di tutto perché c’era la musica di sottofondo e giravamo completamente nude, scambiandoci i vestiti a vicenda e provandoceli. Ballavamo, cantavamo. Totalmente spensierate.
Ma io mi annoiavo. Dopo mezz’ora ero pronta, mentre loro si provavano il quinto vestito, perciò scendevo giù a fumare, e non era servito a niente asciugarsi e pettinarsi i capelli, perché mi stavo già facendo un’altra crocchia. Ero seduta sullo scalino, con un vestitino attillato bianco e con il pizzo, in ciabatte.
-Quanto ci mettono.- alzò gli occhi al cielo Camilla, e si accese una sigaretta.
-Già.- concordai buttando la mia e distendendomi sulle scale, era sporco ma non mi importava. Come se non potessi sporcarmi.
Presto ci raggiunse Ludovica che era venuta giù a truccarsi. –Su è un delirio.- si spiegò.
Finì che eravamo noi tre e poi Silvia a giocare a carte nel giardino principale, aspettando che le altre finissero.
-Mettiamo un po’ di musica.- osservai, c’era troppo silenzio.
-Si dai.- mi appoggiò Ludovica e mise una canzone con il suo.
-Mi sono rotta di giocare a carte.- odiavo anche quello
-Anche io,- buttò sul tavolo le sue carte Camilla, -balliamo!- mi prese per mano e scendemmo dal palchettone per mettere i piedi sul vialetto.
Io sorrisi per la sua presa di posizione e la assecondai, ci mettemmo a ballare in modo divertente fino a che non facemmo ridere Ludovica e Silvia, e poi scesero anche le altre.
-Che fate?- rise Alessandra.
-Dai venite!- le coinvolse Camilla, che aveva un modo di ballare tutto suo. Chiudeva gli occhi, le mani lungo i fianchi, il volto verso l’alto, sembrava spiritata.. drogata. E ballava così, ondeggiando.
Io invece non sapevo ballare, e per non muovermi come un pezzo di legno muovevo per di più le spalle e le braccia.
Sara e Valentina si erano accorpate e stavano ballando con noi. Ridevamo tutte.
Si sentì una canzone nuova, che piacque subito a tutte per il ritmo e l’orecchiabilità “Toca Toca” si chiamava.
-Ma dai, ma che cos’è!- mi rimproverarono Camilla ed Alessandra, le veterane della musica buona.
-E’ carina..- provai a difendermi sorridendo.
Valentina mi difese cominciando a fare un balletto, io la seguii subito, così anche Silvia e Camilla e Sara.
-Oddio vi prego, stasera balliamo così!- propose Sara.
-Si certo, se balli così alle Cave alla serata di Vina Kreniz ci buttano fuori a tutte.- scherzò Alessandra. Ma anche lei era attratta dal balletto di Valentina, tanto che si mise in “pista” anche lei ed imparò i pochi passi. Rimettemmo la canzone una seconda volta, e tutte avevamo imparato i passi ed eravamo estasiate dai nostri movimenti uguali, come una vera coreografia.
-Possiamo ballare con voi?- un ragazzo si affacciò al muretto di casa nostra, accompagnato da altri due. Ci osservavano, ovviamente ci stavamo rendendo ridicole davanti a tutta la via, ma non ci importava molto.
-Se portate una bottiglia di Vodka siete i benvenuti.- parlò Valentina.
Sara e Ludovica scoppiarono in una fragorosa risata.
-Ma che dici?- Alessandra era sconvolta, così come Silvia.
-Adesso non ce la ho, se ve la portiamo domani?- provarono a fare i furbi.
-O adesso o niente.- disse Valentina.
-Ok, vi perderete la nostra compagnia.- sorrisero.
-Peccato.- intervenne Ludovica. Stavamo tutte per risalire dentro casa, ma loro ci fermarono.
-Nemmeno una partita a carte?- chiesero, e noi ci guardammo ingenuamente. Una partita a carte. Una cosa tranquilla, no?

 
   
 
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