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Autore: MorganaOlicity88    07/06/2015    1 recensioni
KATARAxZUKO
Erano passate alcune settimane dalla sconfitta del signore del Fuoco Ozai. Zuko deve affrontare il suo nuovo ruolo di Signore del fuoco, ne sarà all'altezza? Troverà una buona consigliera in Katara. Nel frattempo i due si ritroveranno sempre più vicini a condividere una nuova strabiliante emozione.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katara, Zuko
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Katara stava attraversando il lungo corridoio che separava la cucina dalla camera di Zuko. Arrivò sulla soglia della porta e accennò due colpetti alla massiccia porta in legno. Udì una voce:

"Avanti." - disse Zuko alzando il viso da dei documenti che stava leggendo seduto all'enorme scrivania di camera sua. La vide lì sulla soglia, con la porta leggermente socchiusa. "Ah, Katara sei tu." - aggiunse poi dopo averla squadrata. 

"Ehm, sono venuta ad avvisarti che fra poco è pronta la cena" 

"Ah, grazie Katara" - gli rispose rivolgendole un caldo sorriso. 

Dopo un'attimo di esitazione e un pò imbarazzata rispose. "Bene allora ti aspetto giù"

Katara notò che aveva il viso molto stanco, gli occhi spenti ma non ci fece molto caso, pensò che fosse stressato per tutto il lavoro che doveva fare come nuovo Signore del Fuoco. Fece per andarsene, quando Zuko parlò di nuovo.

"Katara?"

"Si?" - rispose lei girandosi subito. 

"Posso chiederti una cosa?"- disse lui non smettendo neanche un secondo di guardarla. 

"Certo Zuko, tutto quello che vuoi". Chiuse la porta alle sue spalle e si avvicinò lentamente al ragazzo con la cicatrice.

"Va tutto bene, Zuko?"- chiese la dominatrice dell'acqua con un tono abbastanza preoccupato. 

"Si, io...volevo solo sapere la tua opinione. Sai, in queste settimane sto pensando molto a mio padre, di come ero prima. La verità è che ho paura di rifare gli stessi errori. Io voglio davvero essere un buon Signore del Fuoco, migliore di mio padre." - disse queste parole tutte d'un fiato, tenedo la testa bassa sulla scrivania.

Katara invece non gli staccò gli occhi di dosso. Sentiva una strana morsa al cuore, doveva assolutamente aiutare il suo amico. 

"Zuko, ma che stai dicendo? Non puoi minimamente paragonarti a tuo padre. E' normale avere qualche dubbio, ma sei solo all'inizio, è passata solo qualche settimana dalla tua incoronazione. Non ti devi abbattere, io e gli altri ti staremo sempre vicino."- sentiva di non aver migliorato di molto le cose, così, senza neanche pensarci gli prese la mano. A quel tocco rabbrividì, sentiva il calore caldo che emanava la mano del ragazzo. Solo a quel punto Zuko alzò lo sguardo e mise la mano sopra quella di Katara come se fosse la cosa più naturale al mondo. 

"Hai capito?" - disse poi Katara.

"Grazie, Katara. Veramente. Sei una persona fantastica"

Sorrise e se ne andò. Scese le scale fino alla sala da pranzo dove stavano già cenando gli altri.

"Ehi Katara, hai chiamato Zuko? La zuppa si fredda" - le chiese Sokka, mentre la ragazza si stava sedendo al tavolo. 

"Sì Sokka, dovrebbe scendere fra qualche istante" - rispose.

Infatti Zuko era arrivato e si era seduto proprio di fianco a lei. "Allora Zuko, stai un po meglio?" - le chiese la dominatrice a bassa voce, come se voleva farsi sentire solo da Zuko.  

"Si, grazie. Molto meglio, grazie a te" 

"Bene" - gli sorrise.  

La serata passò in tranquillità tranne per qualche battibecco tra Toph e Sokka su come dividere l'ultima fetta di torta al cioccolato a fine pasto. 

"Non posso credere che stiate davvero discutendo per questa sciocchezza! Sembrate due bambini." -esclamò Katara. 

"Sta zitta! Ormai è diventata una questione personale! - replicò Sokka battendo i pugni sul tavolo. 

Alla fine però l'ultima fetta se la mangiò Momo. In un attimo balzò sul tavolo dalla spalla di Aang, prese la fetta e la inghiottò in un sol boccone. Tutti scoppiammo in una fragorosa risata, tranne Sokka che tenne il broncio per tutta la serata. 
Si era fatto tardi ed ognuno di noi si diresse alle rispettive camere. 

Passò circa una settimana durante la quale la casa si svuotò completamente. Infatti Toph era partita per il Regno della Terra per cercare di riallacciare i rapporti con la sua famiglia, da quando se ne era andata di casa non aveva ancora visto i suoi genitori e in fondo in fondo gli mancavano. Non era certa se avrebbero cambiato idea su di lei ma voleva almeno provarci.

Sokka aveva deciso di andare a trovare Suki, infatti gli era arrivata una lettera da parte della fidanzata dicendogli che in questo momento si trovava non molto lontano dalla Nazione del Fuoco con le altre Guerriere Kyoshi e che gli mancava molto, così Sokka gli aveva risposto dicendogli che l'avrebbe raggiunta subito.

Aang invece è dovuto partire per risolvere delle questioni da Avatar. Katara gli aveva chiesto se voleva che venisse anche lei ma lui rispose che era solo per pochi giorni e poi lei doveva aiutare Zuko durante la sua assenza. 

Era sera tardi e Katara non riusciva a prendere sonno. La casa era deserta, c'era solo lei, Zuko e la servitù. Si girò e rigirò ancora nel letto, guardò la finestra spalancata che faceva da cornice ad una splendida luna argentata. Pensò al suo dominio, era più forte quando c'era la luna e quella era magnifica.   
Non riusciva ancora a dormire, si rassegnò e decise di andare a prendere qualcosa da bere. 

Era in pigiama, aveva solo una lunga maglietta bianca che le arrivava circa a metà coscia e i capelli sciolti che le cadevano delicatamente sulle spalle. "Tanto non mi vedrà nessunoa quest'ora della notte" - Pensò tra se e se.

Attraversò il corridoio e arrivò in cucina. Prese un bicchiere d'acqua e restò in piedi vicino al bancone. Non si accorse però che qualcuno era entrato in cucina e la stava osservando. Girò la testa e vide Zuko in boxer e a petto scoperto. Diventò rossa come un peperone e solo dopo si ricordò che anche lei aveva solo una maglietta.

Zuko le guardò le gambe e diventò anche lui imbarazzato. 

Non si dissero una parola e restarono entrambi immobili, quando Zuko si voltò e se ne andò senza dire niente. Mentre ritornava velocemente in camera, Zuko non fece altro che pensare a Katara, la vide nella sua mente, era bellissima. Ma poi scosse la testa per togliere quel pensiero dalla mente. Come avrebbe fatto domani anche solo a rivolgerli la parola? Sarebbe voluto sprofondare dalla vergogna. 
   
 
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