Fanfic su attori > Cast Lo Hobbit
Ricorda la storia  |      
Autore: innamoratahobbit96    09/06/2015    3 recensioni
Conobbi in particolare Richard, non solo era molto bello, ma anche dolcissimo e un gentiluomo, per questo mi conquistò.
Nonostante questo, cercai di essere impassibile ai suoi sguardi affascinanti.
Ma cosa poteva averne a che fare con una come me? Era un amore impossibile. Già, molte ragazze gli correvano dietro . .
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Richard Armitage
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

VACANZA AL MARE

 
Ricordavo ancora quel bellissimo momento in cui avevo incontrato e conosciuto Richard:
 
Giunsi a Brighton per una vacanza rilassante, lontana dai pensieri quotidiani tra lavoro e amori non ricambiati, e mi diressi al residence dove avrei trascorso le notti.
Il residence aveva 6 piani, era bianco e si affacciava sulla spiaggia.
 
Il receptionist mi diede le chiavi per l’appartamento. Presi in affitto un trilocale, perché non mi piacevano gli spazi stretti.
Mi diressi all’ascensore, che stava per chiudersi, ma una mano lo bloccò all’improvviso sentendo i miei passi veloci. All’interno c’era un piccolo gruppo di amici, tre maschi e due femmine.
Io ero bassa e avevo il viso da bambina nonostante fossi adulta.
 
< < Oh . . scusate, tranquilli, prendo le scale > > dissi vedendo che ormai l’ascensore era pieno.
< < A che piano sei? > > mi chiese l’uomo più alto, moro, dagli occhi azzurri e uno sguardo molto affascinante.
< < Al quinto > > risposi.
< < Ti aiuto > > disse uscendo dall’ascensore e prendendo la mia valigia.
< < Non ce n’è bisogno > > dissi avvicinandomi per riprendermi la valigia.
< < è pesante, arriverai stanca > >
Mi fece l’occhiolino e salì le scale. Intanto mi schiaffeggiai le guance per riprendermi.
< < Come ti chiami? > > mi chiese.
< < Emma > >
< < Richard, piacere - disse stringendomi la mano – deduco dal colore della tua pelle che sei indiana > >
< < Sì. Sono stata adottata > >
 
Da quel giorno, lo rividi tutti i giorni in spiaggia, con i suoi amici, i quali, vedendomi sola, sotto l’ombrellone, mi accolsero calorosamente e mi fecero entrare nel gruppo, i ragazzi erano molto gentili, tranne le ragazze, che da come mi guardavano, sembravano disprezzarmi.
 
Così, tutti i giorni, facevamo il bagno e uscivamo insieme la sera, divertendoci come matti, per una settimana e mezza.
Conobbi in particolare Richard, non solo era molto bello, ma anche dolcissimo e un gentiluomo, per questo mi conquistò.
Nonostante questo, cercai di essere impassibile ai suoi sguardi affascinanti.
Ma cosa poteva averne a che fare con una come me? Era un amore impossibile. Già, molte ragazze gli correvano dietro, in particolare una delle sue due amichette.
 
La settimana passò in fretta. Sembra proprio che quando si trascorrono bei momenti, questi passano velocemente, mentre quelli noiosi passano molto lentamente.
Con mio grosso stupore, Richard mi diede un foglietto.
< < Questo è . . il mio numero . . se vuoi > > mi disse sorridendomi.
< < Oh . . grazie > > risposi imbarazzata.
< < è stato un piacere conoscerti > >
< < A-Anche per me > >
E finì col salutarmi con un bacio sulla guancia.
Sorrisi come un’ebete, continuando ad ammirarlo mentre si allontanava con i suoi amici, che si dirigevano verso il parcheggio dove si trovava la loro auto.
Ogni tanto, Richard si voltava e guardava dalla mia parte, finché non andò a sbattere contro un palo.
 
UN ANNO DOPO, A LONDRA . .
< < E così partirai ancora per Brighton > > mi disse la mia amica Chelsea.
< < Sì! Ti rendi conto? Rincontrerò Richard > > dissi emozionata.
< < Posso . . vedere una sua foto? Non me l’hai mai fatta vedere > >
Presi il mio telefono e le feci vedere una foto scattata mentre eravamo al bar.
 
< < Che volpacchiona – scherzò – è un bell’uomo > > disse spalancando gli occhi.
< < Però . . . > >
< < “Però” cosa? > >
< < è troppo bello, guardalo. Lui non guarderebbe mai una come me > > dissi tristemente.
La mia autostima è sempre stata pari a zero.
< < Avete fatto tante foto insieme, ti ha dato il suo numero, vi siete scritti tutti i giorni . . è già cotto! Sveglia! > > mi disse lentamente per farmi comprendere il concetto.
Cercai di eliminare tutti i brutti pensieri e attesi con ansia il giorno seguente per poterlo rivedere, dopo un anno che non ci siamo più visti. Eppure, lui si è sempre fatto sentire.
Era così premuroso, mi ascoltava, mi faceva ridere . . proprio l’uomo ideale.
 
Il giorno seguente mi diressi a Brighton.
Ero intenzionata a prendere la mia macchina, ma la mia amica Chelsea si era offerta per portarmi.
Dopo mille suppliche, mi convinse.
 
Vidi in lontananza Richard, seduto su una panchina all’ingresso dell’albergo. Sì, quell’estate avevamo deciso di andare in un albergo.
Indossava una camicia bianca e dei pantaloni lunghi fino alle ginocchia.
Stava guardando il cellulare per poi appoggiarlo vicino all’orecchio.
Sicuramente stava chiamando qualche ragazza.
< < Emma, non rispondi? > > mi chiese Chelsea.
La guardai interrogata e finalmente capii che il mio cellulare stava suonando.
Era Richard.
< < Ehi! Tutto bene? > > mi chiese.
< < S-sì, sono quasi vicino all’albergo . . > >
Richard alzò lo sguardo e appena mi vide si alzò in piedi e mi venne incontro.
 
Mi abbracciò e mi diede due baci sulle guance.
< < Come stai? > > mi chiese.
< < Bene, te? > >
< < Adesso che sei arrivata, benissimo > >
Sorrisi sia imbarazzata sia sorpresa e abbassai lo sguardo.
Chelsea mi fece tornare sul pianeta Terra spingendomi leggermente.
< < Piacere, sono Chelsea, l’amica di Emma > > si presentò stringendogli la mano.
< < Piacere mio > >
Siamo rimasti immobili per un bel po’, finché Chelsea sospirò.
< < Bene ragazzi. Adesso che vi siete rivisti, me ne andò a casa > >
La mia amica fece per andarsene, ma la fermai.
< < Rimani almeno per il pranzo > > le dissi.
< < Già, il viaggio sarà lungo > > continuò Richard.
< < Noooo, non vorrei disturbarvi, ma visto che insistete . . va bene, ma solo per il pranzo, poi filerò a casa > > disse facendoci sorridere.
 
Richard mi aiutò a portare le valigie nella mia stanza, poi, scendemmo in sala pranzo.
Chelsea fu la prima a rompere il ghiaccio e chiacchierammo a lungo, finché dopo pranzo, se ne andò, dandomi due baci sulle guance.
Mentre Richard era girato, Chelsea alzò il pollice in su e fece una faccia maliziosa.
 
< < Sarai stanca, dopo il lungo viaggio che hai fatto > > disse Richard.
<  <Un po’ > >
< < Allora meglio che vai a riposare. Se vuoi ci vediamo verso le tre e mezza, e poi scendiamo in spiaggia > > mi propose.
< < Va bene. Ci vediamo alla reception alle tre e mezza > >
 
Tornai nella mia stanza. Mi sdraiai sul letto a pancia in su e guardai sul soffitto, pensando continuamente a Richard.
La notte lo sognai persino.
Quando mi risvegliai, notai che stavo baciando il mio cuscino. Appena mi accorsi di quello che stavo facendo, lo lasciai cadere.
Guardai l’orologio. Erano già le tre e un quarto.
Richard!
Mi rialzai e andai verso il mio armadio. Ecco, un’ora per decidere cosa indossare.
Indossai un costume azzurro a triangolo e sopra, una maglietta a mezze maniche e dei pantaloncini.
 
Scesi alla reception, dove Richard mi stava aspettando. Appena mi vide mi sorrise e andammo in spiaggia, dove ci accolse il bagnino. Aveva più o meno la nostra età. Era alto come Richard, ma con un po’ più barbetta, e muscoloso. Portava degli occhiali da sole così scuri che non si vedevano i suoi occhi.
< < Avete bisogno di qualcosa signori? > > ci chiese.
Guardai Richard per decidere sul da farsi.
< < Possiamo avere due lettini ? > >
< < Certo > >
 
Seguimmo il bagnino, che ci fece accomodare all’ombrellone.
< < Ecco a voi signori – ci disse infine – se avete bisogno, io ci sono. Soprattutto per te > > disse mettendo un dito sotto il mento e abbassando gli occhiali.
< < Sì, grazie > > si intromise Richard.
 
< < Ti va di fare un bagno? > > mi propose.
Annuii.
Si tolse la maglietta, facendo vedere i suoi meravigliosi pettorali. Non piacevano gli uomini troppo muscolosi, ma il fisico di Richard era perfetto.
Appena mi tolsi la maglietta e i pantaloni, notai Richard irrigidirsi. Sicuramente avrà notato la mia pancetta. Non mi piaceva affatto il mio fisico, già ero bassa, poi la pancia non era perfetta come tante altre ragazze.
Cercai di coprirmi il più possibile, guardandomi attorno.
< < Non c’è bisogno di nasconderti Emma . . - disse sorridendo e avvicinandosi a me – . . perché sei bellissima > > disse alzandomi il mento con due dita.
Era vicinissimo a me. Avevo un gran desiderio di baciarlo.
< < A-Andiamo? > > balbettai indicando il mare.
Sorrise abbassando lo sguardo e annuì.
 
Richard si buttò immediatamente, mentre io, mi fermai appena misi piede in acqua.
< < Allora? > > mi chiese in lontananza.
< < è fredda > > mi lamentai.
Richard si rialzò e mi venne incontro, mentre lo raggiunsi, tremando, non solo per la sua presenza, ma anche dal freddo.
< < Forza. Buttati, altrimenti ti spruzzo > >
< < Non ci provare! > > lo minacciai ridendo.
Incrociò le braccia e attese.
Iniziai a contare, come i bambini.
Noooo, era troppo fredda.
Continuai a contare. Ad un certo punto, Richard mi prese in braccio e mi lanciò in acqua.
< < Richard! > > alzai la voce ridendo e tirandomi indietro i capelli.
Rise di gusto.
Nuotò spostandosi dietro di me e mi prese per i fianchi.
< < Adesso senti ancora freddo? > > mi sussurrò nell’orecchio.
< < N-non tanto > > balbettai deglutendo a fatica.
Quell’uomo mi faceva impazzire.
Mi fece girare verso di lui e lentamente, avvicinò il suo viso al mio.
Mi baciò con dolcezza, mentre le sue mani accarezzavano delicatamente i miei fianchi.
Quando ci staccammo, ci guardammo intensamente negli occhi e sorridemmo, per poi baciarci ancora.
Fu un momento splendido.
Non avrei mai pensato che Richard mi avrebbe baciato.
 
Verso sera mi riaccompagnò nella mia stanza e si appoggiò allo stipite della porta incrociando le braccia.
< < Non vedo l’ora di questa sera > > disse.
Quel giorno era il 21 giugno, ciò voleva dire l’inizio dell’estate.
In spiaggia avrebbero cantato e ballato, le giostre erano aperte a tutti i bambini e ci sarebbe stati anche i fuochi d’artificio.
Trascorrere questa festa sarebbe stato ancor molto più bella con la presenza di Richard.
< < Ci vediamo dopo > > lo salutai sorridendo.
Mi sorrise e mi diede un bacio sulla guancia. Sorrisi come un’ebete e rimasi per un po’ impalata a sognare chissà che cosa.
Per la serata indossai un abito fucsia, lungo fino alle cosce e con le spalline che si legavano dietro il collo.
 
Quando era ora di cena, scesi in sala, dove Richard mi stava aspettando all’entrata. Appena arrivammo al nostro tavolo, mi spostò la sedia e mi ci fece sedere. Un vero gentiluomo.
Chiacchierammo a lungo, fino a quando il cameriere arrivò a chiederci se volevamo il dolce.
 
< < Rich! > > sentimmo nominare poco dopo da una voce femminile in lontananza.
Una ragazza dai capelli lunghi e biondi corse al nostro tavolo e lo abbracciò.
Era molto carina, alta e uno sguardo che poteva stregare tutti i maschi.
< < Lei chi è? > > gli chiese dandogli un bacio sulla guancia.
< < è Emma ed è . . > >
< < Piacere, sono la sua ragazza. Non sapevo Rich avessi una nuova “amica” > > disse ridendo.
“Sua” ragazza??
Lo guardai interrogata, mentre lui cercava di ribattere.
< < Posso spiegare > >
< < Che dolce desiderate? > > ci chiese intanto il cameriere avvicinandosi con il suo taccuino.
Nessuno rispose.
< < Cosa vuoi spiegare Rich? – si intromise la sua ragazza – ah ho capito! L’ultima volta che ci siamo visti avevamo litigato . . . ahhh volevi farmi ingelosire con questa qua? > > disse con voce da ochetta.
Ripresi il tovagliolo che avevo appoggiato sulle mie gambe e lo sbattei sul tavolo.
Uscii velocemente dalla sala pranzo, mentre Richard mi richiamava in lontananza.
 
Cercai di affrettare il passo, ma Richard mi afferrò per il polso.
< < Lasciami in pace! > > urlai.
< < Non è come credi > >
< < Sì, dicono tutti così. Credevo fossi diverso, invece sei uguali a tutti gli altri > >
Feci ancora per andarmene, ma Richard mi bloccò contro il muro non avendo intenzione di lasciarmi.
< < Cosa vuoi che ti dica? Vai dalla tua ragazza, che è meglio! > > dissi con gli occhi lucidi.
< < NON è la mia ragazza. Ascolta . . è la mia ex, non so proprio come abbia saputo che fossi qua . . tenta solo di allontanarmi da te > >
Non dissi niente e incrociai le braccia.
Come facevo a credergli?
Due anni fa, il mio ex ragazzo mi aveva tradita con un’altra ragazza, da quel giorno decisi di non avere più a che fare con i maschi, poi, ho conosciuto Richard e . . pensavo a lui giorno e notte.
Però . . quella ragazza che ha abbracciato Richard sembrava proprio una di quelle ochette che volevano fare le esibizioniste e ci provavano con tutti.
Richard mi è sembrata sin dal primo impatto una bravissima persona, non era il tipo da farfallone.
< < Emma . . devi credermi. Non sono il classico ragazzo che fa innamorare una ragazza e poi la molla per altre, sono tutto il contrario. Non provo più nulla per lei, perché a me interessi tu > > disse guardandomi profondamente negli occhi.
Era sincero.
Come resistere a quegli occhi azzurri e il sorriso seducente.
Lo abbracciai e Richard mi strinse forte.
< < Andiamo a festeggiare adesso > > disse sorridendomi e prendendomi entrambe le mani.
< < Aspetta, salgo in camera un attimo, così mi lavo i denti > >
 
Verso le otto e mezza, scendemmo in spiaggia, dove tanta gente stava ballando davanti alla consolle, dove un Dj cantava e metteva musica dance.
< < Salsa . . > > mormorò Richard sentendo la musica.
< < Sai ballarla? > > gli chiesi.
< < Ho fatto qualche corso tantissimo tempo fa. Tu? > >
< < Mi ha insegnato qualche passo la mia amica Chelsea. Balliamo? > > gli chiesi.
Mi porse la mano, gliela diedi e ci spostammo in pista.
Ballare la salsa è stato divertente, poi con Richard, ancor più bello.
< < “Qualche passo” eh? > > sorrise alla fine della canzone.
< < Me la cavo diciamo > >
Mi baciò il naso e mi sussurrò qualcosa nell’orecchio.
< < Adesso ti porto in un posto bellissimo > >
 
Camminammo abbracciati per le strade della città, finché Richard mi mise una benda. Mi prese per mano e mi portò chissà dove.
Mi sentii prendere in braccio.
< < Ma dove mi porti? > > gli chiesi sorridendo.
< < Lo scoprirai dopo piccola > >
 
Più tardi, mi rimise a terra. Si spostò dietro di me e mi tolse la benda.
Io e Richard ci trovavamo su una collinetta, dove c’era una vista mozzafiato di Brighton. Tutte le case e gli alberghi erano illuminati. Nel mare c’era una nave illuminata.
< < Wow > > mormorai.
Richard mi prese per i fianchi e mi fece voltare verso di lui.
< < Emma . .  – mi disse prendendomi le mani - ti ricordi il giorno in cui ci siamo conosciuti? > >
< < Come potrei dimenticarlo? > >
< < è da un po’ che volevo chiederti . . . vuoi diventare la mia fidanzata? > > disse balbettando.
era così bello quando faceva il timido.
In spiaggia, ci eravamo baciati per la prima volta, ma in effetti non avevamo ancora ufficializzato nulla.
< < Sì, sì voglio essere la tua fidanzata – urlai abbracciandolo – ma . . cosa ci trovi in me? Come puoi volere una come me? > >
Ecco, la mia solita autostima.
< < Non voglio una come te, io voglio te Emma. Da quando ti ho conosciuta, le mie giornate si sono rallegrate, con te non ci si annoia mai, sei divertente, dolcissima . . sei bellissima, non sminuirti così.
Mi sei mancata durante l’anno, non vedevo l’ora di vederti. Eri e sei il primo pensiero il mattino e l’ultimo la sera > >
 
Mi vennero gli occhi lucidi. Era la prima volta che un ragazzo mi diceva cose del genere. Ero troppo felice.
< < Oh Richard, anche io ti ho sempre pensato. Sei un uomo dolcissimo, oltre che bellissimo. Io . . sento . . . che . . > >
Richard si avvicinò a me, prendendomi per i fianchi e attirandomi a sé.
< < Ti amo > > sussurrò ad un soffio dalle mie labbra.
< < Ti amo anche io > >
Subito mi baciò dolcemente, stringendomi ancor di più a sé, mentre dei fuochi d’artificio scoppiarono nel cielo.
 
Quando finirono, tornammo in albergo. Appena fummo davanti alla sua camera mi prese in braccio e mi portò all’interno, continuando a baciarmi.
Mi fece distendere con delicatezza sul letto, mentre lui si spostò sopra di me.
Mi tolse l’abito, lanciandolo sulla sedia, e lasciandomi in reggiseno e mutande.
Fu il mio turno. Gli sbottonai la camicia nera e gliela lanciai da qualche parte.
Mi accarezzò i fianchi provocandomi brividi di piacere baciandomi il collo, poi scese giù fino alla pancia, mentre io gli accarezzavo le spalle e la schiena, poi iniziò a baciarmi l’incavo tra i seni.
< < V- vuoi? > > mi chiese.
< < Sì > > sospirai percossa dal piacere.
Le mani tornarono giù e mi tolse le mutande.
Poi, mi fece allargare le gambe, mi strinse i fianchi con le mani ed entrò in me. Mi aggrappai al suo corpo, graffiandolo leggermente.
Inarcai la schiena, mentre lui spingeva sempre di più, finché crollò.
 
Mi strinse a sé, sotto le coperte e mi diede un altro bacio.
< < Ti prometto che non ti farò mai soffrire > > mi disse accarezzandomi una guancia.
< < Lo so, per questo sono felice. Ti amo Richard > >
< < Ti amo Emma > >
E mi baciò.

CIAO A TUTTI. ECCO LA MIA ONE-SHOT SU RICHARD ARMITAGE . . *_* *_ QUEL BELLISSIMO DI ARMITAGE.
 SPERO VI SIA PIACIUTA.
BACI <3
       PRITIBI
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Lo Hobbit / Vai alla pagina dell'autore: innamoratahobbit96