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Autore: laira00    12/06/2015    1 recensioni
Solo uno dei tanti momenti bui di Kurt quando non c' era ancora Blaine e lui era vittima di bullismo.
Genere: Angst, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kurt Hummel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ciao a tutti ^-^  so che non è il massimo inziare a scrivere proprio quando Glee è finito ma è così: sono nuova e questa è la mia prima fanfiction. In realtà ne ho scritte tante ma non le ho mai pubblicate, spero tantissimo che questa schifezza vi piaccia , l' ho scritta di getto in un pomeriggio un po' triste . Vi voglio bene e buona lettura<3<3
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LACRIME

Kurt aveva gli occhi gonfi. 
Era seduto sul letto nella sua camera con un grande orso di peluche tra le braccia,i capelli scompigliati e le gambe incrociate.
Kurt aveva pianto. Di nuovo.
Aveva urlato. E di nuovo nessuno lo aveva sentito.
Si lasciò scappare l ennesimo singhiozzo  mentre attendeva che il rossore sulle guance e sulle labbra sparisse, cancellando così dal suo volto anche il più piccolo segno di pianto.  Si alzo , riluttante, dal letto e si diresse verso il bagno , dove diede una sistemata ai capelli . La testa gli pulsava dolorosamente.  Guardò il suo riflesso allo specchio: il rossore  era diminuito  e gli occhi non erano più tanto gonfi. Burt e Carol sarebbero tornati a momenti.
Non si sarebbero accorti di niente, Kurt era diventato bravo a fingere.
Pensò alla scuola, a com’ era orribile entrare in manicomio ogni mattina e essere trattato da tutti come la cosa più inutile e disgustosa del pianeta. Un rifiuto umano da deridere,ridicolizzare,umiliare. Eliminare.
Pensò a quanto facevano male le spinte contro gli armadietti. Pensò al freddo delle granite lanciate in piena faccia e agli insulti urlati nei corridoi. Pensò  a tutto questo e gli venne da piangere. Si trattenne.
                    La cosa peggiore,però , era l umiliazione di dover sopportare quegli sguardi pieni di compassione. Le lacrime iniziarono a scorrere.
Di nuovo. E  di nuovo se le asciugò  da solo.
Non ora. Non ora che era appena riuscito a darsi una sistemata. Non potevano trovarlo così. O forse si. Dopotutto non era molto sicuro che a qualcuno sarebbe davvero importato. Neanche se quel qualcuno era il suo stesso padre. 
Gli vennero in mente, in quel momento, gli sguardi dei professori che vedevano tutto eppure non facevano niente. La verità era che questi erano più spaventati di Kurt stesso. Poteva quasi capirli. O più semplicemente preferivano rimanere fuori da questioni che non li riguardavano.
Dopotutto, il loro dovere era solo quello di insegnare le materie scolastiche, quanto poteva interessarli un ragazzino di 16 anni dagli occhi gonfi che vestiva con jeans troppo stretti. Persino i ragazzi del Glee , fuori dall’ aula canto, preferivano non farsi vedere troppo in giro con lui. E così Kurt restava da solo. Sempre.
Il campanello della porta suonò riscuotendo Kurt dai suoi pensieri. Sospirò; erano arrivati. Diede un ultima occhiata allo specchio: “ sorridi” disse rivolto al suo riflesso.
Si diresse verso la porta.

 

 

   
 
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