~~Only Mine

-- Note --
Buongiorno a tutti!! In questa one-shot ho creato un contesto alla scena finale dell'ultima puntanta, in cui Ayato e Yui si incontrano sul balcone. Spero vi piaccia, buona lettura! :)



- Allora … adesso che le minacce di Richter e Cordelia sono state debellate e che l’umana sta bene, gradirei che riflettessimo in modo serio sul da farsi. – Reiji parlava tenendo le braccia conserte, impettito e preciso davanti al divano, su cui Raito sedeva scompostamente.
– Hai tutta la mia attenzione, finché parliamo di Bitch-chan. – sorrise perverso. Kanato, dietro di lui, strinse Teddy tra le braccia, annuendo. Dopo che Yui si era ripresa, l’orsacchiotto era stato risistemato.
– Quella ragazza è così deliziosa … - continuò l’altro.
– Attenti a quello che dite. – ringhiò Ayato, mentre si alzava di scatto dalla poltrona, facendola quasi cadere.
– Smettila di comportarti come se fossi il padrone del mondo, mi infastidisci. – intervenne Subaru, osservando il ragazzo con gli occhi brucianti di rabbia. Preso dalla foga, frantumò il bicchiere che teneva in mano.
- Io SONO il padrone. Se hai problemi vieni qui a dirmelo … -
- Fate un po’ di silenzio. – La voce di Shu arrivava da sotto la finestra, dove il vampiro stava sonnecchiando con le cuffie alle orecchie. A prima vista sembrava che non sentisse nulla, invece ascoltava tutto.
- Cercate di controllarvi e di comportarvi civilmente. – li riportò all’ordine Reiji. Non appena si furono calmati, continuò il discorso – Bene. È evidente che la ragazza dovrà rimanere con noi. E mi sembra chiaro che anche se possiede il cuore di Cordelia non possiamo eliminarla. Sia perché il suo sangue è una risorsa molto preziosa, sia per la promessa che abbiamo fatto a suo padre. –
Ayato strinse la mano con forza attorno al bracciolo in pelle, riuscendo a trattenere la collera, per quanto questo fosse contro la sua natura.
-Devi imparare l’autocontrollo se vuoi diventare il futuro capo famiglia! – strillò la donna osservando il foglio strappato. – Ma io non voglio esserlo! Voglio giocare come Raito e Kanato! – gridò in risposta il bambino. Uno schiaffo lo travolse in pieno viso, facendolo cadere.
- non devi più azzardarti a parlarmi in questo modo! –
Ayato cominciò a piangere in silenzio, massaggiandosi la guancia.
- E non piangere. Piangere dimostra solo quanto sei debole. – lo oltrepassò dirigendosi verso la porta. – La prossima volta che ti vedrò perdere la calma come oggi, sappi che la tua punizione sarà esemplare. – attese un attimo. – Sto aspettando una risposta, Ayato. Hai capito quello che ti ho detto? – La voce del bambino fu poco più che un sussurro: - Sì, mamma. –
La voce di Reiji riportò il rosso alla realtà. – Mi è giunta inoltre voce, che i fratelli Mukami sono arrivati in città – impercettibilmente, a quel nome tutti si irrigidirono, Ayato più degli altri. – Non mi stupirebbe se venissero a farci visita. Non che le sorti della ragazza siano di mio interesse, ma sarebbe meglio se facessimo in modo di tenerla il più lontano possibile da quei quattro. Non vorrei che oltrepassassero il limite e la uccidessero. –
- Già. In effetti è naturale voler assaggiare qualcosa di così delizioso. – parlò Raito mellifluamente. – E Kanato è d’accordo con me, uh? – aggiunse.
– Sì, lo sono. –
La risata di Ayato risuonò per la stanza. – Questa conversazione mi sembra di averla già sentita, qualche mese fa. – i vampiri si voltarono verso di lui. – E si è conclusa con la decisione comune che lei era MIA, dal momento che sono stato il primo a vederla. –
Il fratello dai capelli viola sorrise. – Mi ricordo. Teddy dice che si era divertito molto vedendo la ragazza minacciarci con quel ciondolo a croce. – rifletté per un attimo. – Nonostante non avesse alcun effetto, l’aveva sempre con sé, quella collana. Come Teddy ha sempre me. – mormorò, dondolandosi avanti e indietro sui talloni.
- Se la faccenda è chiusa, ho una cosa da fare. – Ayato non lasciò agli altri nemmeno il tempo di rispondere e lasciò la stanza.
Attraversò il corridoio, finché non vide Yui sul balcone, con in mano una rosa.
- Ah sei qui. – la richiamò.
- Ayato – la ragazza era sorpresa di vederlo.
Le allungò la collana. L’aveva già tenuta per troppo tempo, ed era giunto il momento di restituirgliela. Con le parole di Kanato si era reso conto di quanto fosse importante per lei. Yui la prese in mano con delicatezza. – Ti ringrazio molto. –
Il ragazzo fece per andarsene, ma lei lo trattenne.
- Ayato … -
- Cosa vuoi adesso? – chiese con la solita prepotenza.
Yui si avvicinò, scostandosi i capelli con una mano, lasciando in bella vista il collo pallido e liscio. Il ragazzo corrugò la fronte, senza capire. La giovane aveva dipinta sul volto un’espressione tra l’imbarazzato e l’insicurezza, come se non avesse il coraggio di fare qualcosa. Non appena però si accorse dell’espressione del vampiro, delle zanne che si allungavano fuori controllo mentre gli occhi indugiavano sulla vena appena visibile della gola, gli sussurrò una frase, con la voce tremante, che lui solo fu in grado di sentire. – Ayato. Io appartengo a te? – Un sorriso bastardo gli stirò il volto. Percepiva che più che una domanda, quella era una richiesta. – Sì … - sussurrò mentre si avvicinava pericolosamente, scoprendo i canini affilati. – Oh, sì. – La rosa le sfuggì di mano, al di là del parapetto. Un brivido le percorse la schiena. Era ciò che desiderava. Quello sguardo. Quel morso. Quel vampiro. Quasi premuroso, qualche volta. Così possessivo. Così arrogante. Così … diabolico.