"River Song. - esclamò una voce alle sue spalle - come va lo studio?""Dipende. Che giorno è oggi?" chiese, la testa ancora rivolta verso il libro.

"Martedì."

"Allora male." rispose lei seccamente, voltando la pagina ingiallita del tomo. Lui la guardò, sorridendo. Stava studiando, sdraiata sul letto.

River.

Chi l'avrebbe mai pensato?

"Perchè? Cosa succederà?" chiese incuriosito.

"L'esame. Giovedì."

"E allora? Hai tutto domani."

"È un esame particolare." spiegò River, mentre imperterriti i suoi occhi continuavano a scorrere le parole.

"Ovvero?"

"È su un personaggio particolare."

"Chi?"

"Il Dottore." rispose a denti stretti.

Sorrise. La sua futura moglie stava per dare un esame su di lui. "Se vuoi ti posso spiegare io. Forse c'ero."

"Non vuoi farlo davvero."

"Si che voglio."

"Non sei serio."

"Mettimi alla prova."

"Quando?" chiese, distogliendo gli occhi del testo.

"Domani."

Chiuse il libro, guardandolo di sottecchi. "Sapevo che c'era qualcosa."

Lui si sedette sul letto, "Sei già in pigiama e a me basta togliere cravattino e bretelle."

"E scarponcini."

"E scarponcini. Allora?"

"Io..."

"Si?"

"È che... - si schiarì la voce - questa è la mia prima volta."

"Lo so. Non ti devi preoccupare, sono sicuro che..."

"No. Non hai capito. È la mia prima volta con un uomo e io sono..."

"Tranquilla, lo so."

Alzò lo sguardo, "Davvero?"

"Beh, c'è una prima volta per tutti, no?"

"Sì, ma io..."

Lui sorrise gentilmente, lisciando le coperte vicino a sé. "Se non ti senti pronta non dobbiamo farlo per forza."

Annuì, mentre il rossore iniziava a chiazzarle le guance, "Grazie"

"Allora, vuoi venire?" chiese delicatamente dopo qualche secondo.

"Sì, è che..."

"Che?" incoraggiò lui.

"Questo è un letto doppio."

"Sì."

"Dove dormo di solito?" sussurrò, torcendosi le mani.

Lui fece un largo e tenero sorriso, "Tu a sinistra, io a destra."

"Grazie." disse ancora lei.

Mentre la guardava infilarsi lentamente, quasi timidamente, sotto le coperte, il Dottore si meravigliò di quanto quella fosse diversa dalla sua River, gli stessi volti, lo stesso corpo, la stessa voce, eppure così diverse. Entrambe spettacolari, forti, ma una timida e imbarazzata, l'altra giocosa e imbarazzante.

"Dottore?" iniziò River, il volto vicino alla candela, pronto per spegnerla.

"Sì River?"

"Buonanotte." disse con un soffio, mentre la luce veniva risucchiata nell'oscurità.

"Buonanotte River."

"Dottore?" chiese qualche minuto dopo la voce di Melody nel buio.

"Si River?"

"Scusa."

Si voltò verso di lei, attento a non toccarla, "Di cosa?"

"Se non sono come lei, mi sforzo ma non riesco ad essere come River, mi hai detto di trovarla, ma non ce la faccio... sono solo... me."

"Il tuo essere te è perfetto." ribattè qualche secondo più tardi.

"Dottore?" fece la stessa voce poco dopo.

"Sì River?"

"Domani mattina sarai qui, vero?"

"Sempre."