Dean si stava vestendo in bagno, davanti allo specchio, quando Castiel comparve nella stanza all’improvviso. Il cacciatore trasalì.

“Maledizione Castiel! Quante volte ti ho detto che puoi usare la porta per entrare in casa??” gli urlò contro.

Castiel abbassò lo sguardo, mortificato. Odiava vedere Dean arrabbiato.

“Scusa Dean.” mormorò a testa bassa.

Dean lo guardò con i suoi intensi occhi verdi. Cas non poteva essersi offeso sul serio, vero? In realtà con lui tutto era possibile, quindi il cacciatore decise di andare oltre e cambiare discorso. Perciò uscì dal bagno, seguito a ruota da Castiel.

“Non preoccuparti, è tutto ok.” gli disse Dean accennando ad un sorriso. “Allora…perché sei qui, Cas?”

“Sono solo venuto a trovarti. Sai…Sam mi ha detto che sarebbe stato via per qualche giorno e non volevo lasciarti qui da solo ad annoiarti.”

Dean sorrise compiaciuto. Sicuramente non si aspettava quelle parole da parte dell’angelo. Appena l’aveva visto si era preparato mentalmente a dover salire in macchina al più presto per andare a salvare qualche povera famiglia, oppure a dover pensare ad un piano per sfuggire a demoni o angeli arrabbiati. Il solito, insomma. Invece, per una volta, sembrava che Dean si potesse prendere una pausa, non gli sembrava vero. E, dopotutto, era contento di avere Castiel lì con lui.

“Ah, beh…allora…che si fa?” disse Dean, incerto sul da farsi. Non si trovava spesso in situazioni del genere con Cas e soprattutto senza Sam. Stare da solo con lui lo metteva a disagio, anche se non sapeva il perché. Sentiva una strana sensazione nel petto ogni qualvolta lo vedeva ma non sapeva come chiamarla perché non aveva mai provato niente di simile nei confronti di altre persone, forse solo alcune volte con Sam ma niente di più.

“Potremmo uscire a prendere una birra. Oppure potrei portarti al cinema a vedere qualcosa. Lo sai, Cas, che devi iniziare a farti una cultura, giusto?”

Castiel lo fissò con i suoi grandissimi occhi blu senza dire niente, come faceva sempre. Poi gli si avvicinò e aprì la bocca: “Quelle cose possiamo farle sempre. Facciamo qualcos’altro. Possiamo anche restare qui…se vuoi.”

I suoi dannati occhi misero Dean così a disagio che il cacciatore dovette distogliere lo sguardo per un momento e, come se non bastasse, Castiel gli era fin troppo vicino, poteva sentire il suo respiro sulla pelle. Era così difficile capire che in quel modo lo metteva solamente in difficoltà?

“Va bene…” iniziò Dean. “Proponi qualcosa tu, allora.”

“Ehm…” Castiel si guardò intorno. Non sapeva da dove iniziare. “Io…devo chiederti…un favore, Dean.”

Il cacciatore lo guardò, realmente incuriosito dallo strano comportamento dell’angelo. “Spara pure.”

“Ecco…da quando sono arrivato qui sulla terra, mi sono sempre domandato come sarebbe stato provare dei veri sentimenti per qualcuno, come l’amore. Ho sempre provato a sforzarmi di innamorarmi di alcune donne, dopotutto ne abbiamo conosciute molte, ma non ce l’ho mai fatta.” Castiel si interruppe per un secondo.

Dean lo stava guardando preoccupato, cercando di capire dove volesse arrivare con il suo discorso. Gli voleva confessare di essersi innamorato? Oppure voleva semplicemente andare in un night club e provare a fare sesso con una ragazza per sperimentare com’era? Dean non riusciva mai a capire niente dei discorsi di Cas.

“E poi ho realizzato che la persona…la persona che amavo era stata con me fin dall’inizio di questa mia vita sulla Terra. Quello che voglio chiederti è...” Cas deglutì, nervoso. “…se posso…” L’angelo chiuse gli occhi e li riaprì quasi nello stesso istante. “…provare a darti un bacio.”

Dean lo guardò scioccato. “Cosa?” fu l’unica cosa che riuscì a dire.

“Hai sentito.” Castiel ora si sentiva uno stupido. “Scusa, probabilmente non è stata una buona idea.” aggiunse fissando il pavimento con i suoi occhi.

Ovvio che non è stata una buona idea, idiota! pensò Dean sconvolto. Il suo cuore batteva più forte che mai e, per quanto avrebbe voluto, non riusciva a fermarlo. Invece di rispondergli in quel modo, però, Dean fece qualcosa che nemmeno lui si sarebbe mai aspettato ma, dopotutto, in quel momento non stava ragionando con la mente lucida.
Prese la mano sinistra di Cas con la sua e la strinse. Al quel tocco l’angelo trasalì e i suoi occhi tornarono a fissare quelli di Dean, che lentamente e inaspettatamente stava avvicinando le sue labbra alle sue. Lui, che non sapeva assolutamente cosa fare, rimase immobile ad aspettare quel contatto desiderato tanto a lungo che arrivò pochi secondi dopo.
Nello stesso istante in cui le labbra dei due si sfiorarono, i contorni della stanza del motel si fecero man mano più sfocati e, pochi secondi dopo, Dean si risvegliò nel suo letto con Sam che gli diceva di sbrigarsi che dovevano partire.
Il maggiore dei Winchester si guardò intorno con uno sguardo confuso. Vide Sam vicino all’armadio che stava piegando malamente i suoi vestiti, cercando poi di spingerli nel suo zaino, e che continuava a ripetergli di alzarsi velocemente.
Dean non ci poteva credere. Non poteva essere stato solo un sogno. Era tutto così reale.
Quando però la confusione generale se ne fu andata, Dean realizzò che cosa aveva davvero sognato.
Ho sognato che Castiel mi baciava. Castiel mi baciava. No, aspetta…io, io baciavo Castiel. Merda!


NOTE: Salve! E' la prima volta che scrivo sul fandom di Supernatural quindi spero che questo mio primo esperimento vi sia piaciuto. 
Alla prossima ff :)