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Autore: __avatar__    15/06/2015    1 recensioni
I nostri supereroi sono dei piccoli e dolci bambini combina guai, come si comporteranno all'asilo?
Genere: Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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“Mi scusi, ho capito bene? Lei vuole Loki?” la direttrice guardò Frigga confusa, certa che la stesse prendendo in giro.

“Certo, mi sembra un bambino in gamba, molto educato e non incline ad essere un distruttore di salotti. Magari non è fisicamente corpulento come gli altri ragazzi, e questo potrebbe essere un fattore negativo un domani decidesse di fare sport troppo fisici. Ma a mio parere ci sono cose più importanti di essi.” e qui la donna lanciò uno sguardo di rimprovero al marito. Alice fissò la coppia davanti a lei, spostando lo sguardo prima sull’uomo pi su Frigga. Mentre cercava altre parole, entrò la ragazza dell’entrata che disse ad Alice di alcuni problemi con dei bambini.

“Vado a controllare, vi lascio discutere meglio la questione.” e così uscìI due restarono in silenzio per un paio di secondi, poi Odino si girò a fissare la moglie. Sapeva quanto voleva un figlio, era distrutta quando hanno dovuto intervenire chirurgicamente sul suo apparato per via di un tumore maligno pochi anni dopo la nascita di Thor.

“Tesoro, sei proprio convinta di questo bambino? Non vorresti avere a che fare con altri? Poi se non ti convincono va bene.” provò a parlare l’uomo, con una nota di speranza celata dietro le sue parole.

“No Odino. Sono certa che questo bambino sia quello giusto. Thor ha bisogno di una compagno di giochi che non gli faccia commettere le scelte sbagliate. Che sappia fargli vedere quando è stato raggiunto il limite. Loki, pur avendo solo quattro anni è molto intelligente. Sarà un buon aiuto per Thor.”e detto ciò la donna guardò il marito, con gli occhi grandi e pieni di desiderio. Odino sospirò facendo un gesto di assenso con la testa.

“Va bene, se per te è quello giusto. Ci sono altre cose da fare, oltre a giocare a football. Potrei portarlo a pesca.” qui Frigga lo abbracciò di slancio felice.Da li a poco, la direttrice tornò in ufficio. Si sedette alla scrivania e prese a fissare di nuovo i due.

“Avete deciso cosa fare? Magari vi serve un secondo giro.” Odino però la fermò subito

“No, assolutamente. La nostra scelta resta Loki. Anzi chiediamo di poter ufficializzare la cosa in fretta anche.” la donna lo guardò, poi prese dei fascicoli e iniziò a fare loro alcune domande di routine per poi compilare le carte per l’adozione facendo riferimento ai dati dei vari siti governativi per essere sicura che entrambi avevano un lavoro e potevano essere in grado di accudire un figlio.

“Compilate pure i documenti, non appena verrà tutto confermato dal ministero vi richiamerò per venire a prendere Loki. Solitamente non ci vuole più di un mese e mezzo.” I due presero i fogli e iniziarono a riempirli, fu un lavoro tedioso ma l’adrenalina scorreva in Frigga. Quando finirono consegnarono il tutto alla donna che li mise in una cartelletta blu. Subito dopo parlò di nuovo

“Ogni tre mesi verrà a casa vostra un assistente sociale, per controllare che la situazione sia adeguata. Nel qual caso non lo fosse, il bambino verrà prelevato a riportato in struttura. Se invece vedete voi dei comportamenti strani in Loki siete tenuti ad informarci.” Quando i due annuirono, lei si alzò, strinse loro le mani e li accompagnò fuori. Durante il tragitto di ritorno, la donna non smise un secondo di parlare di come sarà la camera per Loki. Odino l’ascoltava felice, con un sorriso sulle labbra. Ad un certo punto però Frigga si fermò pensierosa, l’uomo la guardò e chiese

“Tesoro, c’è qualcosa che non va?”

“Ho paura, e se la stanza non dovesse piacergli?” erano arrivati a casa, e mancava ancora molto prima di andare a prendere Thor all’asilo, così entrarono in soggiorno, dove la donna si abbandonò sul divano mentre il marito andava in cucina a prendere degli snack e una bottiglia di vino rosso.

“Sei la miglior arredatrice d’interni di tutta la east coast. E se dovesse trovare qualcosa che non va, la sistemiamo.” e le porse un bicchiere di vino, mentre le si sedeva accanto ed accendeva la televisione. La donna sorseggiò la bevanda, poi d’impeto prese il quaderno vicino a lei, una matita e iniziò a disegnare, scribacchiando accanto ad ogni schizzo che faceva.

“Sai, potremmo fare una cosa particolare. Ho visto che legge, e per avere quattro anni è sveglio, così pensavo di far costruire una libreria a forma appunto di libro che si può aprire e chiudere.” e dicendo ciò, fece vedere il disegno al marito, che prese a giocherellare con la barba annuendo.

“Si posso fare una telefonata, già domani mattina. Conosco chi è in grado di farla.” Frigga gli saltò addosso felice, poi prese il bicchiere di vino e si rintanò nello studio. Passò le settimane seguenti dentro e fuori dalla stanza, muratori portavano via pezzi di legno, barattoli di vernice, tutta casa era cosparsa di giornali e fili. Thor stava sempre al seguito della madre, e ogni tanto dava consigli.

“No, li mettete i pupazzi.” disse agli uomini indicando una mensola. Era il suo pupazzo preferito, ma volle regalarlo al fratello non ancora conosciuto. Ormai mancava una settimana al giorno stabilito per andare a prendere Loki, e Frigga con Odino stavano in piedi nella camera ammirano il lavoro finito il giorno prima.

Le pareti erano bianche, con qualche disegno verde brillante, alla parete sulla sinistra c’era il letto a forma di veliero, con le coperte bianche candide e morbide, due cuscini verdi, per salire sul letto c’era una piccola scaletta, ed era protetto da delle sbarre; davanti al letto un piccolo armadio, ancora vuoto, ma la donna aveva intenzione di riempirlo al più presto. Ai piedi del letto una cassa piena di giocattoli, sulla parete di destra un libreria a forma appunto di libro, che si poteva aprire e chiudere quando si prendeva qualcosa dal leggere. A terra un tappeto con dei fumetti, mentre la parete davanti alla porta aveva una portafinestra che conduceva al balcone,reso sicuro con una rete. Dal soffitto pendeva un lampadario con varie lampade pendenti.

In quel momento entrò in camera Thor, con qualcosa in mano e prese ad arrampicarsi sul letto, una volta salito alzò l’oggetto e i due genitori notano il suo pupazzo preferito di Paperino con la divisa dei New England Patriots, la sua squadra di football preferita. Il bambino lo poggiò sui cuscini e poi tornò giù. Frigga lo prese in braccio sorridente, e lo riempì di baci mentre Odino gli scompigliava i capelli.

“Posso venire anche io dal mio fratellino?” finalmente il giorno era arrivato, e Frigga stava cercando di mettere le scarpe al bambino.

“Facciamo così, ti vengo a prendere oggi con lui. Va bene? All’orfanotrofio ti annoierai, invece se vai all’asilo potrai giocare tutto il tempo.” disse la donna, finendo di allacciare le scarpe blu.

Odino fece sedere il piccolo sul seggiolino nei posti posteriori dell’auto, poi si mise alla guida, accanto a lui Frigga si stava allacciando le cinture. Lasciamo il figlio ad Alice, la maestra, che lo prese per mano, mentre quello vedeva andare via i genitori un po’ triste. Ma quando vide che lo aspettava una festa perché avrebbe avuto un fratello gli passò di mente tutto e prese giocare, si anche con Tony.

All’orfanotrofio la direttrice aspettava i due nel suo ufficio, per far firmare loro gli ultimi documenti e ribadire che ogni tre mesi sarebbe andata la da loro un’assistente sociale, almeno finché la situazione non si stabilirà. I due annuirono, Frigga era in fermento non vedeva l’ora di avere un altra piccola peste in giro per casa, e Loki già le piaceva. La direttrice aveva detto loro che il bambino stava finendo di radunare le sue poche cose insieme alla sua assistente; di li a venti minuti eccolo che scendeva le scale, la ragazza portava un piccolo zaino sulla spalla e teneva un libro in mano.

“Ecco a voi, e questo è il libro preferito di Loki. Glielo abbiamo lasciato, dato che gli altri bambini non sembrano interessati alla lettura.” e porse lo zaino e il libro, che Frigga scopri essere Ventimila leghe sotto i mari. Frigga lo porse ad Odino, e anche l’uomo restò impressionato.

Quando Loki arrivò al cospetto due suoi nuovi genitori restò li a fissarli, non si scompose dalla benda sull'occhio di Odino, e non fece domande, restò semplicemente sorpreso quando Frigga si abbassò e lo abbracciò. Odino gli scompigliò i capelli corvini e poi prese lo zaino dal braccio della moglie, mentre quella prese per mano il bambino, ringraziò la direttrice, che salutò Loki, e poi i tre uscirono dall’edificio.

“Hai fame? Possiamo fermarci a prendere degli hamburger.” Frigga guardò il bambino dallo specchietto retrovisore. Quello la guardò a sua volta e disse gentilmente

“No grazie. Io avrò un fratellastro?”

“Si. Thor, ha un anno in più di te, ma ti avverto ha sempre voglia di lottare.”

“Ma si piccolo, tu tira fuori un libro e vedi come scappa.” disse ridendo Odino, mentre Frigga gli tirava piano una sberla sul braccio.

Loki, dal canto suo, trovò quella scena molto divertente. Era abituato a stare da solo, e quasi nessuno si interessava a lui, aveva solo quattro anni ma era molto sveglio.  Il tragitto continuò tranquillamente, con Odino e Frigga che parlavano e Loki che si guardava attorno. Per pranzo presero qualcosa al drive-in e mangiarono a casa. Quando Frigga portò Loki nella sua stanza, il bambino corse subito meravigliato verso la libreria, appena la aprì iniziò a ridere felice, poi notò i vari giochi e pupazzi e prese a correre per la stanza. Si bloccò solo quando vide qualcosa sul suo letto, e con un po’ di fatica prese ad arrampicarsi, arrivato in cima prese tra le piccole manine il pupazzo e un sorriso gli si dipinse sul volto.

“Questo è dei Patriots. Mi piacciono.” esclamò tutto sorridente.

Frigga decise di andare quel pomeriggio a comprare i vestiti per Loki, in quel momento si mise a giocare col bambini, finché questo non iniziò a faticare a tenere aperti gli occhi, così la donna con l’aiuto di Odino, lo adagiarono sul letto. Anche i due adulti decisero di andare a riposarsi, si sedettero sul divano, e qui Odino mise un braccio attorno alle spalle della moglie e se la tirò vicina chiedendo

“Sei felice?”

“Come poche volte nella mia vita.” rispose lei, adagiandosi meglio contro il marito.

“Spero di far parte di uno di quei momenti.” rise l’uomo.

“Non ne sarei così certa.”rispose Frigga, con un’aria sicura sul volto, per poi scoppiare a ridere vedendo l’espressione da cane bastonato del marito.

Più tardi, quando era ora di andare a prendere Thor, Frigga notò subito una somiglianza tra i due, anche Loki quando dormiva era un impresa svegliarlo.Nel mentre Odino aveva montato il secondo seggiolino dove poi vi fece sedere il moro, allacciandogli le varie cinture. In pochi minuti raggiunse l’asilo, dove i bambini stavano già uscendo; Thor era vicino alla maestra, e allungava il piccolo collo per trovare i genitori. Quando intravide la madre iniziò a saltellare dalla felicità, e non appena l’afflusso di gente iniziò a diminuire, prese a correre verso di lei che lo prese poi in braccio.

“Dov’è?” e subito dopo spuntò dietro la donna Odino, con in braccio il nuovo arrivo della famiglia.

I due bambini si guardarono per un po’, poi Thor di slancio lo abbracciò, cosa che Loki ci mise molto a ricambiare, non era abituato a tutto quel sentimentalismo.

“E questo bel bambino come si chiama?” Alice, la maestra, si stava avvicinando. Thor si staccò Loki guardò la donna

“Loki.”

“Be, ci vedremo presto piccolo Loki.”

In quel momento Frigga disse alla donna che avrebbe chiesto un incontro con lei e la direttrice per l’inserimento del bambino.Una volta in macchina Thor non smise un secondo di parlare e dire tutti i giochi che aveva fatto quel giorno, poi prese a guardare Loki meravigliato. Quando il moro se ne accorse lo guardò a sua volta, un po’ a disagio.

“Ti piace giocare a palla?” chiese il biondo.

“Credo di si.” il moro era un po’ titubante.

“A casa ho una palla tutta blu, se vuoi possiamo giocarci.”

“Va bene.” concluse semplicemente Loki.

Frigga e Odino seguirono il discorso sorridenti, guardandoli dallo specchietto.

Il pomeriggio lo passarono a fare compere per tutti i vestiti, pigiami e cose varie. Ovviamente non mancarono anche le cose per Thor. Uscirono dal sesto negozio che ormai era ora di cena, e i tre uomini si stavano lamentando come ossessi, Frigga si ritrovò a pensare che nonostante il moro fosse adottato era molto simile a quei due orsi che aveva per figlio e marito. Scosse la testa sorridente e propose una cena a base di hot dog.

Cenarono seduti su una panchina, con il panino in mano e la varie buste per terra, ogni tanto Loki e Thor davano pezzi di pani a passerotti che stavano li vicini. Dopo la cena fu il turno del gelato, poi si diressero alla macchina, dove una volta seduti ai loro posti, i due marmocchi si addormentarono. Arrivati a casa, i signori vennero scortati fino alle loro stanze, dove Frigga poté collaudare uno dei tanti nuovi pigiami su Loki, mentre Odino era un po’ più incasinato alle prese con Thor e un pannolino pieno, cosa che Frigga non si fece sfuggire e coronò il tutto con una bellissima foto e la faccia disgustata dell’uomo. Ma una volta sistemati, i due bimbi erano degli angioletti, i due adulti diedero loro il bacio della buona notte, chiusero le porte e finalmente poter andarsi a riposare anche loro. Felici e col sorriso sulle labbra.




Angolo autrice
Va bene, ci ho messo molto per questo capitolo ma sto facendo un corso che mi prosciuga le energie e quando arrivo a casa non ce la faccio.
Dal prossimo capitolo scriverò di più dal punto di vista dei bambini, questi primi due erano solo capitolo transitori per spiegare un po' la storia.
Spero leggiate e che vi piaccia :)
A presto,

__avatar__

  
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