[Partecipa al Drabble Event del 13-15 giugno sul gruppo We Are Out For Prompt.]
MORGAN/REID
- La squadra va a farsi una birra dopo il lavoro, Reid finge di
ubriacarsi per farsi riportare a casa da Morgan, che è meno
ingenuo di quanto
Spencer creda.
«E
se andassimo a berci un birra?» propose Spencer, mentre tutti
si
preparavano per lasciare l'ufficio dopo la chiusura del caso
più semplice nella
storia della BAU
«Ragazzino,
sei sicuro di avere l'età per bere?» lo prese in
giro Derek,
ridendo.
«Fidati,
Morgan, ho l'età per fare più cose di quante tu
creda» rispose a
tono il più giovane, lasciando tutti, ma soprattutto Derek,
spiazzati dal tono
ammiccante.
Alla
fine si organizzarono per andare in un localino tranquillo dove quella
sera suonava un complessino jazz dal vivo. Occuparono un tavolo
rettangolare
non troppo vicino al palco e si godettero un po' di musica mentre
aspettavano
la cameriera per le ordinazioni.
«Allora,
signori e signore, che vi porto?» chiese la ragazza, pronta
ad
annotare tutto su un piccolo block notes.
Kate,
essendo incinta, ordinò un the freddo alla vaniglia,
analcolico e
dissetante, mentre JJ e Penelope presero due Martini; gli uomini invece
ordinarono una birra a testa, quella artigianale e forte che piaceva
molto a
tutti quanti.
Si
cominciò a parlare di lavoro, analizzando a freddo l'ultimo
caso e
scambiandosi opinioni. I discorsi seri continuarono anche al secondo e
al terzo
giro di bevute, ma si facevano via via più sciolti; dopo
un'ora e mezza era
passata una bella quantità di alcool sul loro tavolo e
l'allegria la faceva
ormai da padrona. Kate fu la prima a lasciare la compagnia, seguita a
ruota da
JJ e Hotch che avevano dei figli a casa che li aspettavano. Rossi,
Garcia,
Morgan e Reid rimasero ancora, spostandosi al bancone per liberare il
tavolo e
ordinando altra birra.
«Bambolina,
devi assaggiarla per forza, ti assicuro che non ti mancherà
il
tuo Martini!» le disse Derek, ordinando anche per lei.
«Morgan
ha ragione, bambolina, è uno spettacolo!»
Gli
altri tre si voltarono stupiti verso Spencer quando lo sentirono
parlare in quel modo, che non era assolutamente da lui. Il ragazzo
aveva gli
occhi un po' lucidi, le gote arrossate e uno strano sorriso sulla
faccia, come
di chi si sente in pace col mondo.
«Ehi,
Reid? Sei ubriaco per caso?» gli chiese Morgan,
più divertito che
preoccupato.
«Chi?
Io? Per 4 o 5 birre?? Naaaah!» e giù un'altra
lunga sorsata.
Nello
sguardo del giovane dottore c'era una luce nuova che nessuno dei
presenti al tavolo aveva mai visto. Spencer cominciò a
flirtare con le due
ragazze che si occupavano di spillare birra e preparare ciò
che le cameriere
segnavano sui foglietti delle ordinazioni, facendo quello che gli
riusciva
meglio: trucchi di magia. Era spigliato e disinvolto, e non ci mise
molto ad
ottenere i numeri di telefono delle due giovani fanciulle.
Derek
guardava ogni sua mossa, e più loro gli si avvicinavano
più la cosa
non gli piaceva, finché non si decise ad intervenire.
«Ok,
Spencer, direi che è ora di andare» disse,
riscuotendo consensi anche
dagli altri.
Con
un sorriso malizioso Reid si voltò verso di lui: quando lo
chiamava per
nome, la faccenda era seria, quindi accettò la mano che gli
porgeva per
aiutarlo ad alzarsi. Pagarono e uscirono dal locale, andando verso le
macchine.
«Non
può guidare così» disse Penelope,
preoccupata.
«Sì
che posso» rispose Spencer. «O forse no?»
aggiunse, guardando sempre
Morgan.
"Sì
che puoi" pensò quest'ultimo, che non era scemo come l'altro
credeva, ma non lo disse.
«Lascia
qui la tua macchina, verrai a riprenderla domani mattina. Ti
accompagno io a casa» non era una domanda.
Si
salutarono e si divisero: Rossi diede uno strappo a Garcia che abitava
un paio di traverse più avanti, mentre Reid e Morgan
andarono verso la macchina
di quest'ultimo. Per tutto il tempo del viaggio nessuno
parlò; Spencer avrebbe
voluto chiedergli se gli aveva dato fastidio vederlo flirtare con le
due
ragazze, solo per poter poi rispondere (quando l'altro gli avrebbe
confessato
che sì, gli aveva dato molto fastidio) "ora capisci cosa
provo io tutte le
volte!". Quando arrivarono a destinazione, Derek accompagnò
Spencer fin
dentro l'appartamento.
«Accomodati»
disse il padrone di casa. «Vuoi qualcosa?»
«Abbiamo
appena finito di bere» gli fece notare Derek.
Spencer
aveva avuto un unico pensiero per tutta la serata, e ora si stava
concretizzando. Fingendo un giramento di testa spinse l'altro a correre
in suo
soccorso: Morgan lo sorresse per un braccio, portandolo fino al divano
su cui
lo fece stendere. Poi avrebbe dovuto allontanarsi, ma non lo fece: si
sedette
vicino a lui chinandosi in avanti e avvicinandosi sempre di
più al suo volto.
«Tu
non sei ubriaco» gli disse, guardandolo intensamente.
«Te
n'eri accorto?» Reid non era poi così sorpreso;
smise di fingere,
tornando ad essere quello che era sempre.
«Non
l'ho mai pensato.»
«E
allora perché mi hai accompagnato a casa?» gli
chiese, curioso. «Perché
sei qui?»
«Perché
è qui che voglio essere» rispose, accarezzandogli
i capelli
scombinati prima di posare un primo bacio a stampo su quelle labbra che
lo
attiravano come una calamita. «Ed è meglio che ci
sia io, piuttosto che
un'ochetta qualsiasi.»