Rating: Verde
Tipologia: Long-fic.
Fandom: RPF: Robert Pattinson
Avvertimenti: NON E' ROBSTEN! Non sono RobSten, mi
piace Michael e sono felice che Kristen sia felice. Fine.
Personaggi: Robert Pattinson, Nuovo Personaggio e
menzioni del cast.
Genere: Romantico, Malinconico.
Note: La fic si svolge durante le riprese di NM vicino a
Portland, sono citati dei negozi che ovviamente non esistono (o almeno lo spero,
non ho fatto molte ricerche).
Credits: Escludendo Robert Pattinson (of course) tutto il
resto è di mia proprietà perciò cortesemente non rubacchiate nulla.
Commenti e critiche ovviamente bene accetti! ♥ Deletia
Can't Stop:
Chapter 1.0
Correvo tanto da sentire il vento nelle
orecchie fischiare. Correvo tanto da sentire i muscoli tesi e duri. Correvo
tanto da.
«E STOP!» urlarono alla mia destra; mi accasciai a terra ansimando con le mani e
le ginocchia nel fango. Alcuni passi lenti e ritmici si avvicinarono a me e mi
avvolsero in un giaccone. Alzai il capo ed allora lei sorrise.
«Robert ti ammalerai» disse con la sua voce gutturale e roca. Ecco. Questo di
lei, questo la rendeva per me importante nonostante cercassi di nascondere ogni
coinvolgimento che sentivo per lei. Il fatto che io fossi solo Robert, il
ritardatario Robert, il rompiballe Robert, il pigro Robert; potevo essere in
qualunque modo, ma ero solo Robert. Non Edward. Robert.
Mi tese la mano ed io la afferrai stringendo le sue dita tra le mie, godendomi
quel contatto misero, mi alzai aiutato da lei e la ringraziai
«Grazie Nelly» dissi ridacchiando
«Quanto vorrei che la smettessi di chiamarmi Nelly. E’ esasperante» sospirò lei
tra i denti mentre tornavamo verso gli altri; eravamo in un pomeriggio piovoso,
nelle zone attorno a Portland e stavamo girando la scena in cui Edward dice
addio a Bella. Era esasperate per me, non solo dovevo rimanere concentrato
sull’espressione, la voce e Kristen, ma anche sulla corsa. Ed ovviamente, la mia
concentrazione per il lavoro era solo al 50%. Il resto lo occupava lei.
Non so nemmeno come aveva fatto ad entrarmi in testa, o in qualunque altro posto
fosse, ed in realtà, non era quello l’importante. Questa mia propensione per
lei, mi stava portando fuori strada.
Nelly, che in realtà si chiamava Rosario Harris era una ragazzetta poco più
giovane di me che era finita a fare la schiava sul set di New Moon trascinataci
da Chris, il regista. Era alta circa un metro e settanta ed era continuamente
pallida, avrebbe potuto per certo essere una vampira. Se solo i suoi occhi non
fossero stati color cioccolato, i colori che Bella avrebbe avuto se fosse stata
reale. Proprio ora mi rendo conto che per come ho immaginato io Bella,
trascinandomi nella miriade di pagine scritte da Stephenie, Rosario sarebbe la
mia Bella Swan. Con le labbra piene, pallida e dai capelli lunghi e mossi. Solo
il suo sguardo non sarebbe stato quello di Bella Swan. Perché Rosario non mi
degnava di uno sguardo al di fuori del suo lavoro. Per lei ero solo qualcuno a
cui doveva portare il giubbotto alla fine di ogni ciak, o l’acqua se la
domandavo, o il pranzo. Fine.
Eppure questa presenza costante e silenziosa che si aggirava attorno a me come
un angelo custode mi aveva condotto sulla via sbagliata. Ero preda di un
incantesimo misterioso e mi chiedevo se ne sarei uscito.
Arrancammo fino alla mia roulotte, lei sempre silenziosa accanto a me, salii i
gradini ed aprii la porta, lei continuò in direzione della mensa; all’interno mi
spogliai degli abiti di Edward Cullen ed indossai una camicia di flanella, un
cardigan sformato e gli anfibi, poi mi dedicai al trucco; la porta della
roulotte si aprì proprio quando stavo disfandomi del rossetto; Rosario appoggiò
il mio pasto sul tavolino sghembo e rimase in piedi a fissare oltre il
finestrino, qualcuno bussò alla porta, sorridendo alla ragazza aprii e Nikki
entrò nell’angusto spazio. Senza il minimo cenno nei confronti di Rosario si
mise a sedere con il suo pasto e cominciò a mangiare parlando delle riprese di
oggi. Mi voltai verso la porta, ma la ragazza era già sparita, spalancai la
porta e saltai giù dalla roulotte, ma di lei nessuna traccia
«Che diavolo fai?» chiese Nikki occhieggiandomi dall’interno, io scrollai la
testa e tornai dentro chiudendomi la porta alle spalle
«Niente, scusa, dicevi?» le dissi sedendomi di fronte a lei ed osservando fuori
dal finestrino
«Robert ti stai comportando in modo strano, ne parlano tutti. C’è qualche
problema?» chiese, solo allora la guardai
«No, nessuno. Davvero, sto bene» mentii. Stavo davvero uscendo di testa.
Continuavo a chiedermi, frustrato, perché Rosario fosse così evasiva. Ed evitavo
la domanda pressante: Perché per me era così importante saperlo?
«Nikki? La tua assistente, Jenna, è amica di Nelly?» domandai all’improvviso
giocherellando con una forchettata di spaghetti, Nikki alzò un sopracciglio
«Non ne ho idea. Non ho socializzato molto con Jenna, è noiosa. Ma perché ti
interessa?»
«Non lo so, è che sembra che Nelly sia un fantasma, quella ragazza mi sconvolge.
Tace sempre ed è silenziosa come un gatto» dissi sospirando. Nikki disse che
forse dovevo chiedere di cambiare assistente. Certo, come no.