• Day 3: Injury

Uno sguardo interessante

-Faccio io, Yoon.
Il ragazzo alza lo sguardo a lei, e l'ombra di Yona gli impedisce di rimanere accecato dalla luce del sole. Anche l'infermo è incuriosito da quella presenza, e non lo nasconde nell'espressione sul suo viso che si fa piuttosto incuriosita.
Il medicante ferma le proprie mani con ancora spiegate le bende bianche sul palmo.
-Sei sicura?
Lei sorride morbidamente, trasmettendo sicurezza. Si china accanto a lui, con le ginocchia a terra, e allunga le mani perché le passi gli strumenti occorrenti per fasciare un taglio di arma bianca sul petto.
-È una cosa semplice, no? Ho visto come fai tu di solito, ce la farò!
Non è ancora del tutto passato il tempo in cui la principessa si sia sentita un peso inutile, per il gruppo. Ha imparato a combattere e a uccidere, e nell'animo lo spirito del comando sta nascendo e sbocciando con sempre più forza e vigore. Ci sono però momenti quotidiani in cui si sente estranea a tutti i suoi compagni, e siccome la nobiltà d'animo non la lascia ferma in alcun modo di fronte a un ostacolo qualsiasi, si prodiga a far tutto ciò che in suo potere per contribuire al benessere comune. Poi, Yoon pensa che non possa far molto danno, ormai: c'è solo da far girare il tessuto bianco attorno al busto di Hak, nulla di più e nulla di meno.
Con un sorriso, lui le lascia quello che c'è da fare, e si allontana per ultimare il pranzo per tutti. Yona si avvicina di poco, continuando il lavoro che l'altro ha cominciato.
E subito arriva il commento inopportuno dell'ex generale.
-Sicura di riuscirci, principessa?
Lo fa con una punta di malizia sufficiente per far colorare le guance della ragazza – e guadagnarsi un'occhiataccia tutt'altro che lusinghiera. Yona però non si lascia scoraggiare da questa inezia.
-Non è poi così complesso, dopotutto.
L'uomo passa i seguenti cinque minuti a lamentarsi di quanto sia stretto, di quanto dovrebbe essere alto o basso, di quanto sia molle, di quanto sia storto, tanto che alla fine Yona, dopo aver annodato le bende al suo fianco, gli da un colpo sulla spalla per farlo tacere per più di cinque secondi.
-Oh, sei proprio un lagnone, Hak!
-Yoon lo avrebbe fatto sicuramente in modo diverso...
-Vorrà dire che la prossima volta farò meglio.
Hak si zittisce, per qualche istante. È consapevole di adottare un certo tipo di comportamento nei confronti di lei atto, infantilmente, ad attirare attenzioni stizzite – le uniche, dopotutto, che abbia mai potuto avere per anni e anni. Ma è quando la guarda e lei gli mostra la parte più sicura e meravigliosa di se stessa che si ricorda il perché la ama così tanto.
Sorride, e si dà da solo un colpo al petto, indicando le bende bianche.
-Così regge. E il sangue si è fermato.
Lei risponde al suo sorriso, finalmente davvero contenta.
-Ne sono felice!