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Autore: Little_Lotte    17/06/2015    5 recensioni
[Fan fiction ispirata alla canzone "For Good", tratta dal musical "Wicked".
Dopo molti anni prestati al servizio della dea Athena, Seiya e soci si preparano a dirsi addio per sempre.]
DAL TESTO: "- Si dice sempre che le persone entrino a far parte della nostra vita per un motivo ben preciso - proseguì Ikki - Ognuna di esse, poco importa quanto a lungo sia destinata a rimanere al nostro fianco, ha qualcosa da insegnare e a prescindere da tutto quanto, dal bene o dal male che riceveremo a causa sua, ci aiuterà a crescere e a diventare persone migliori. E qualunque cosa accada in futuro, noi rimarremo sempre legati ad essa, fino alla fine dei tempi. - "
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Andromeda Shun, Cygnus Hyoga, Dragon Shiryu, Pegasus Seiya, Phoenix Ikki
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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NOTE PRIMA DELLA LETTURA: Questa storia si colloca in un contesto non definito, anni dopo la lotta contro Hades, e non tiene conto degli eventi di Omega. Non sono specificate le armature dei 5 Saints, dunque siete liberi di immaginarveli come Bronze oppure come Gold, a vostro piacimento.
La canzone "For Good" di "Wicked" mi ha accompagnato nella scrittura e nella stesura dei dialoghi. Essendo la canzone di amicizia che preferisco in assoluto, non poteva non essere selezionata per l'occasione.
Buona Lettura.

 




Non è mai semplice dover dire addio.

Non è facile guardare negli occhi qualcuno di importante e pronunciare quella parola tanto temuta, dover accettare il fatto che due destini intrecciatisi per tanto tempo debbano - ad un certo punto - sciogliersi e prendere direzioni diverse, spesso anche troppo lontane.

Non lo è per nessuno.

Neanche per un Cavaliere di Athena.

Seiya e i suoi compagni sapevano che quel momento sarebbe arrivato anche per loro. Lo sapevano da sempre, sin dal giorno in cui avevano preso possesso delle rispettive armature: del resto, non poteva certo durare in eterno; il mondo prima o poi avrebbe ritrovato la pace e tutte quelle lunghe, estenuanti battaglie per la salvezza dell'umanità sarebbero finalmente giunte ad un termine.

E i cinque Cavalieri di Athena, si sarebbero separati per sempre.

Avevano cercato di rimandare quel momento il più a lungo possibile, certi del fatto che il mondo non avrebbe mai smesso di avere bisogno di loro; eppure, dopo troppi anni di lotte e pericolosi combattimenti, nessuno di loro vedeva più alcuna necessità di andare avanti.

<< Il mondo non ha più bisogno dei vostri servigi, Cavalieri... E neppure io. >> aveva detto la dea Athena << Avete adempiuto al vostro scopo e questo è quanto il fato aveva in servo per voi, niente di più e niente di meno. Adesso potete tornare a vivere una vita normale, quella vita che per troppi anni vi era stata così ingiustamente negata. >>

E così, semplicemente, era stato.

I cinque cavalieri si dettero addio in una tiepida giornata d'estate, una netta contrapposizione al gelido inverno che albergava, in quel momento, dentro ai loro cuori. A malapena riuscivano a guardarsi negli occhi, come se quel distacco visivo potesse rendere un po' più lontano il momento della separazione.

<< Allora... Ci siamo. >>

Shun sollevò per primo lo sguardo, in un titubante tentativo di alleggerire la tensione.

<< E' arrivato il momento. >> mormorò tristemente il cavaliere << Qui finisce la nostra avventura insieme, dico bene? >>

Seiya e Shiryu si guardarono in silenzio, per poi annuire.

<< Sì, a quanto pare è così. >> confermò il primo << Sembra impossibile da credere, ma è davvero arrivato il momento di dirsi addio. >>

<< Non credo di essere pronto. >> gemette Shun, già con le lacrime agli occhi << Ne abbiamo passate così tante insieme, e adesso... Adesso... Oh, no! Non riesco neppure a dirlo. >>

Si rifugiò fra le braccia di Ikki, il quale lo guardò con aria lievemente severa, scuotendo pian piano il capo con fare sconsolato.

<< Ti prego, Shun... Datti un contegno. >> lo ammonì duramente, sforzandosi di mostrare una minima – benchè solo apparente – parvenza di dignità << In questo modo peggiori solamente le cose. >>

Shun tirò su col naso e arrossì tutto d'un colpo.

<< M-mi dispiace. >> farfugliò con vergogna, sortendo pian piano dal proprio nascondiglio << So di essere ancora uno sciocco piagnucolone, è solo che... >>

<< … Ci mancherai anche tu, Shun. >> lo interruppe immediatamente Hyoga, quasi fosse riuscito a leggere dentro di lui << Da morire. >>

Shun, a quel punto, non riuscì a trattenersi e si gettò fra le braccia del compagno, singhiozzando così forte che per un attimo i suoi amici temettero potesse cessare improvvisamente di respirare.

Seiya e Shiryu si guardarono in silenzio, per la seconda volta.

Dover dire addio sarebbe stato ancora più diffile del previsto.

<< Sapete... Mi sembra solo ieri che ci siamo ritrovati faccia a faccia durante la Guerra Galattica, a lottare come nemici per il possesso della Sacra Armatura del Sagittario. >> disse Seiya ad un tratto, con un sorrisino malinconico sulle labbra << Quanti anni sono passati da allora? Mi sembra di avere perso il conto! >>

Hyoga sospirò mestamente, il corpo di Shun ancora saldamente avvinghiato fra le proprie braccia.

<< Troppi. >> mormorò a mezza voce << Eppure, in un certo senso, non abbastanza. >>

<< Sapevamo tutti che questo momento sarebbe arrivato. >> intervenne a quel punto Shiryu, in tono altrettanto cupo e malinconico << Ne eravamo consapevoli, eppure adesso sembra quasi impossibile dover accettare la nostra separazione. >>

<< Sì, ma... Beh, non si tratterà di un vero e proprio addio, giusto? >> domandò timorosamente Shun, staccandosi finalmente dalla presa di Hyoga << Insomma... Prima o poi ci rivedremo, dico bene? >>

Ikki lo guardò con occhi colmi di amore e gli si avvicinò per scompigliargli affettuosamente i capelli, come era solito fare sin da quando erano piccoli.

<< Piccolo sentimentale che non sei altro! >> esclamò divertito << Non sei cambiato di una virgola, lo sai? Dopo tutti questi anni continui ad essere sempre il solito ragazzino piagnucolone e sdolcinato di sempre. >>

Shun lo guardò di traverso, non potendo tuttavia trattenersi dal sorridere.

<< E tu, fratellone, sei sempre il solito finto cinico di un tempo. >> rilanciò, per poi aggiungere << Ed io ne sono infinitamente grato. Non credo che riuscirei ad amarti allo stesso modo se tu fossi diverso da così. >>

<< Oh, sì che ci riusciresti! >> intervenne prontamente Seiya, sorridendo all'amico con dolcezza << E' sempre stata la tua dote più grande, Shun, riuscire sempre a trovare del bene in chiunque ed amare tutti i tuoi amici allo stesso modo, a prescindere da quali fossero i loro difetti e le loro debolezze. Mi mancherà questo tuo inesauribile ottimismo, amico mio. >>

<< E non solo a Seiya. >> aggiunse Shiryu << Tutti noi sentiremo la tua mancanza, Shun: sei sempre stato il nostro punto di forza, colui che da sempre ha saputo spronarci ad andare avanti e a non arrenderci mai. Con il tuo spirito di sacrificio e la bontà del tuo cuore hai saputo ispirarci, hai illuminato il nostro cammino con la luce e la potenza del tuo Cosmo. Non riusciremo mai a dimenticarti, Shun, per nessuna ragione al mondo. >>

Shun, arrivato a quel punto, non riuscì più a trattenersi e scoppiò in un pianto a dirotto, ritrovando nuovamente rifugio fra le braccia di suo fratello.

<< Smettetela, vi prego... Così rendete tutto più difficile! >> piagnucolò il ragazzo << Che cosa dovrei dire io, allora? Come farò ad andare avanti senza la testardaggine e l'allegria di Seiya? Senza la guida di Shiryu e la sua saggezza? Senza la complicità di Hyoga? >>

Poi si voltò in direzione di Ikki, fissandolo con espressione smarrita ed occhi traboccanti di lacrime.

<< E come farò senza di te, Niisan? Quanto potrò andare lontano senza la tua protezione? >>

Ikki sorrise ampiamente ed il suo sguardo si addolcì di colpo, gli occhi blu che brillavano alla luce del sole come stelle del firmamento.

<< Te la caverai benissimo, fratellino. >> gli rispose con voce morbida << Sei diventato grande e molto più forte di quanto tu voglia ammettere. Non hai più bisogno di me, adesso sei libero di andare per la tua strada e vivere la tua vita da solo, senza legami. E lo stesso vale per tutti noi. >>

Si voltò in direzione degli altri, senza smetterla di sorridere e mostrando appena una leggera parvenza di commozione.

<< E' giunto il momento, per ognuno di noi, di andarsene per la propria strada. >> disse << Ciò che abbiamo vissuto assieme è stato importante e so per certo che non lo dimenticheremo mai. Adesso, però, dobbiamo tornare a vivere la nostra vita e per farlo dobbiamo percorrere strade diverse. Lo abbiamo sempre saputo, amici miei: il nostro destino non poteva essere quello di camminare per tutta la vita lungo lo stesso sentiero. >>

I quattro restanti cavalieri annuirono in silenzio, visibilmente commossi.

Ikki sospirò profondamente, sforzandosi con tutte le sue energie per trattenere le lacrime.

<< Si dice sempre che le persone entrino a far parte della nostra vita per un motivo ben preciso. >> proseguì << Ognuna di esse – poco importa quanto a lungo sia destinata a rimanere al nostro fianco – ha qualcosa da insegnare e a prescindere da tutto quanto, dal bene o dal male che riceveremo a causa sua, ci aiuterà a crescere e a diventare persone migliori. E qualunque cosa accada in futuro, noi rimarremo sempre legati ad essa, fino alla fine dei tempi. >>

Seiya e Shiryu annuirono in silenzio, mentre Shun continuava a piangere sommessamente fra le braccia del fratello. Hyoga, invece, con il capo chino e lo sguardo fisso a terra, sospirò profondamente ed iniziò a torturarsi il labbro inferiore, prima di rispondere con voce fioca e quasi impercettibile: << Credo di capire quello che stai dicendo, Ikki. A dire il vero, non so se ogni singola persona entrata a far parte della mia vita abbia realmente lasciato un segno indelebile dentro al mio cuore... Ma so per certo che, se oggi sono diventato la persona che avete davanti, è stato soprattutto grazie a voi. >>

Gli altri quattro si voltarono a guardarlo, mentre anch'egli sollevava nuovamente il capo nella loro direzione.

<< Forse non ci rivedremo più, forse il nostro destino è quello di dividerci per sempre, ma non vi sarà un singolo giorno in tutto il resto della mia vita in cui non mi ritroverò a pensare a voi. Tutto quello che siamo adesso, amici miei, è semplicemente il frutto degli anni trascorsi assieme: ognuno di noi ha saputo insegnare agli altri qualcosa di nuovo, trasmettendo valori importanti e richiedendo in cambio niente meno che il semplice affetto e la lealtà che eravamo disposti a donare. >>

Allungò una mano in direzione di Shun e la strinse con forza, cercando di tranquillizzarlo; Seiya e Shiryu, nel frattempo, avevano ormai deciso di abbandonarsi a loro volta alle lacrime e soltanto Ikki – seppure a fatica – sembrava ancora in grado di mantener saldi i propri nervi.

<< Dover dire addio è cosa assai dolorosa, ma non dobbiamo temere la separazione. >> disse infine << In fin dei conti, non saremo mai veramente soli: conserveremo nei nostri cuori un piccolo frammento di ognuno di noi, sarà come un marchio indelebile sulla nostra pelle. Non sarà veramente un addio, cavalieri, non finchè i nostri cuori continueranno a battere. >>

I cavalieri fecero segno di sì con la testa e Hyoga intimò loro di riunirsi in cerchio, come erano soliti fare prima di dare il via ad una qualche battaglia; distese un braccio in avanti e guardò uno ad uno i suoi compagni, fino a che anche le loro mani non furono sopra la sua, nuovamente riunite per suggellare solennemente quell'ultimo patto.

<< Dobbiamo promettere a noi stessi che non ci lasceremo mai prendere dallo sconforto. >> dichiarò << I nostri Cosmi brilleranno sempre all'unisono e anche se dovessimo trovarci a migliaia di chilometri di distanza, ricorderemo sempre la nostra amicizia. Promesso? >>

<< Promesso! >> esclamarono gli altri quattro in coro.

Poi Ikki, oramai a sua volta vinto dalle lacrime e dalla commozione, aggiunse con voce spenta e tremante: << Non potrei mai dimenticare la nostra amicizia: è solamente grazie ad essa se sono riuscito a salvarmi. >>

A quel punto, i cinque cavalieri si raccolsero in un unico abbraccio e si abbadonarono ad un pianto sommesso, pacato e silenzioso. Non dissero niente per diversi minuti, rimasero semplicemente così come a voler fermare il tempo, si soffermarono in quella stretta vigorosa così da riuscire a ritardare il più possibile il momento dei saluti.

Infine, consci del fatto che non avrebbero potuto procrastinare troppo a lungo quel momento, si dissero addio fra le lacrime, ognuno diretto verso un nuovo destino ed una nuova direzione: Shiryu, ovviamente, avrebbe raggiunto l'amata Shunrei in Cina; Seiya sarebbe tornato in Grecia da Shaina, insieme a sua sorella Seika; Hyoga avrebbe cercato rifugio fra i ghiacci della sua Siberia ed Ikki, come sempre, avrebbe vagato senza una meta ben precisa, affidandosi unicamente alla guida del proprio istinto.

Shun, l'unico deciso a rimanere a Nuova Luxor, osservò i suoi compagni mentre si allontanavano ed un'ultima lacrima scivolò lungo il suo volto, le parole di Hyoga che risuonavano con insistenza nella sua mente.

Non so se ogni singola persona entrata a far parte della mia vita abbia realmente lasciato un segno indelebile dentro al mio cuore... Ma so per certo che, se oggi sono diventato la persona che avete davanti, è stato soprattutto grazie a voi.”

Sospirò profondamente e poi chiuse gli occhi, le braccia strette al petto ed il cuore traboccante di emozioni.

Avrebbe sentito la mancanza dei suoi amici, senza dubbio, ma adesso sapeva che non si era trattato di un vero un addio: loro sarebbero rimasti sempre al suo fianco, avrebbero continuato a vivere insieme a lui, nella sua testa e nel suo cuore. Avrebbero sempre fatto parte della sua vita, poiché loro stessi avevano fatti sì che egli diventasse quella persona che era adesso, un uomo più forte e sicuro di sé, pronto ad affrontare da solo ogni singola sfida dinnanzi alla quale lo avrebbe posto la vita.

Avrebbero sempre fatto parte della sua vita, perché lo avevano reso una persona migliore.

Grazie per tutto ciò che avete fatto per me.” pensò fra sé e sé “Grazie per avermi reso una persona diversa, una persona migliore. Grazie, per avermi cambiato per sempre.”


 








N.d.A: Questa storia è dedicata a tutti i miei compagni del gruppo teatrale della Scuola Artemix, gruppo nato per caso e destinato forse a non essere più ricomposto. Non so cosa ne sarà di noi, dopo aver ormai concluso il nostro spettacolo, ma se anche dovessimo perderci tutti di vista so che non vi dimenticherò mai. Mi mancate da morire e anche se so che nessuno di voi leggerà mai questa storia, voglio dedicarvela per ricordare a me stessa che qualsiasi cosa accada, mi porterò sempre nel cuore il ricordo di questa magnifica esperienza.
Grazie a tutti quanti, vi amo con tutto il mio cuore.
  
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