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Autore: vale_9826    18/06/2015    4 recensioni
Killian stava beatamente schiacciando un pisolino dopo essere tornato dal lavoro, quando sentì un bussare frenetico alla porta. In un primo momento avrebbe voluto ignorarlo, e in un certo senso ci provò anche, con la speranza che chiunque ci fosse alla porta se ne andasse e lo lasciasse dormire, ma quel bussare non si arrestò, né diminuì di intensità. Così, stanco di quel rumore fastidioso, si decise ad alzarsi e andò ad aprire.
Aveva già una vaga, ma in realtà molto precisa, idea di chi potesse essere, quindi non perse neanche tempo a domandare chi fosse, ma aprì subito la porta.
Una chioma bionda e mossa attraversò la soglia di casa sua, con un passo svelto e nervoso.
Ecco appunto: Emma Swan.
Lo sapeva, anche il modo in cui bussava si differenziava da quello degli altri.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1

Killian stava beatamente schiacciando un pisolino dopo essere tornato dal lavoro, quando sentì un bussare frenetico alla porta. In un primo momento avrebbe voluto ignorarlo, e in un certo senso ci provò anche, con la speranza che chiunque ci fosse alla porta se ne andasse e lo lasciasse dormire, ma quel bussare non si arrestò, né diminuì di intensità. Così, stanco di quel rumore fastidioso, si decise ad alzarsi e andò ad aprire.
Aveva già una vaga, ma in realtà molto precisa, idea di chi potesse essere, quindi non perse neanche tempo a domandare chi fosse, ma aprì subito la porta.
Una chioma bionda e mossa attraversò la soglia di casa sua, con un passo svelto e nervoso.
< Io non lo sopporto più! >  
Ecco appunto: Emma Swan.
Lo sapeva, anche il modo in cui bussava si differenziava da quello degli altri.
< Oh ma buonasera Killian, come stai? Io abbastanza incazzata, ti dispiace se ti disturbo? > disse Killian scherzoso imitando quello che avrebbe dovuto dire Emma invece di piombare come una furia in casa sua.
< Non sono in vena di scherzare! >
Vide la bionda buttare la sua storica giacca di pelle rossa, che la caratterizzava da quando l’aveva conosciuta, sul divano, per poi buttarcisi sopra anche lei, sdraiarcisi e soffocare un urlo in un cuscino buttato lì a caso.
Killian sorrise divertito, già immaginava il motivo di rabbia della sua migliore amica. Così le si sedette vicino e le tolse il cuscino dalla faccia per poterla guardare nei suoi bellissimi occhi verdi.
< Fammi indovinare… Neal? > chiese con l’aria di chi l’aveva sentita sbraitare su di lui chissà quante volte.
Emma di tutta risposta abbassò gli occhi, il viso rabbuiato.
< Non dovevi essere con lui? > chiese cauto Killian.
< Infatti, dovevo passare la notte da lui. >
A  quell’affermazione seguì uno sguardo malizioso del ragazzo, ed Emma subito arrossì.
< Okay ci siamo intesi, puoi anche evitare di guardarmi così! > sbraitò la bionda con le guance ormai leggermente arrossate. Aveva ventiquattro anni cavolo, possibile che dovesse sentirsi ancora in imbarazzo quando affrontavano o anche solo accennavano al sesso? Che diamine!
< Ma io mi diverto a stuzzicarti! > le disse Killian sorridendo divertito per poi approfittare della posizione della ragazza per farle il solletico.
Emma cominciò a ridere senza sosta, cavolo quanto lo odiava. Eppure allo stesso tempo lo adorava il suo migliore amico, perché era capace di tirarla su di morale facendole anche solo un po’ di solletico.
< Okay basta, tregua! > urlò lei al limite della sopportazione.
Killian stava ancora ridendo, ma si fermò per permetterle di continuare a raccontargli cosa era successo.
< Va bene, > acconsentì il ragazzo < va avanti. >
< Non è che ci sia molto da raccontare, abbiamo cominciato un discorso che non piaceva a nessuno di noi due, ha tirato fuori la solita storia che è geloso degli altri ragazzi che sono con me all’università, di come mi guardano, di come scherzano con me e eccetera… ovviamente il discorso è sfociato in una discussione che non aveva né capo né coda e me ne sono andata sbattendo la porta. > concluse Emma irritata.
Killian si portò una mano sul viso rassegnato. Quei due davvero non li capiva.
< Io proprio non capisco Killian, Neal è geloso di tutti quei ragazzi che a stento conosco, ma non di te! Voglio dire, con te condivido tutto, a volte mi fermo addirittura qui la notte perché magari una sera ci addormentiamo entrambi sul divano mentre guardiamo la tv. >
Non era un esempio di qualcosa che era avvenuto solo una volta, ma di una specie di abitudine. Quando Emma passava qualche serata a casa di Killian aveva la primissima buona intenzione di tornarsene a casa, ma dopo un intera giornata di lavoro e studio il sonno conquistava entrambi e si addormentavano. Poi quando Killian magari si svegliava qualche minuto dopo, a causa di qualche posizione scomoda, prendeva Emma in braccio e la portava in camera sua, sul suo letto, per poi ritornare a dormire sul divano. O a volte rimanevano entrambi sul divano, ma a loro non suonava strano, anzi, quasi piacevole.
< Perché allora è così geloso degli altri? A volte penso che siamo arrivati al ridicolo. > concluse la bionda.
< Forse perché di me si fida, in fondo io e lui ci conosciamo da tantissimo tempo. Insomma, io e te eravamo amici da prima che tu ti mettessi insieme a lui… > provò a dire il ragazzo.
< Okay, ma sei comunque un essere di sesso maschile Killian, se ha paura che lo tradisca potrei benissimo farlo anche con te! > fece lei con fare ovvio.
< È una proposta? > fece lui con un tono malizioso e scherzoso allo stesso tempo.
Lei in tutta gli risposta gli mollò un pugno sulla spalla mormorando un “cretino” a denti stretti e ridendo.
Anche Killian rise, entrambi poi rimasero in silenzio per un po’, a bearsi l’uno della compagnia, seppur silenziosa, dell’altro.
< Credo che dovremmo chiuderla qui… io e Neal. > sussurrò Emma all’improvviso.
Killian si voltò a guardarla, e vide il suo solito sguardo di quando era confusa e non sapeva neanche lei che cosa voleva. Odiava vederla così triste e malinconica.
< Okay, basta pensieri negativi! > fece lui alzandosi dal divano ed aiutando anche Emma a fare lo stesso.
< Sai che ti dico Emma? Ce ne andiamo in discoteca! > esordì il ragazzo entusiasta.
< Cosa? > fece lei confusa.
< Hai bisogno di staccare un po’ la spina dei pensieri, e quale miglior rimedio di una discoteca con musica a palla e alcool a volontà?>
Emma ci pensò su, in effetti le ci voleva proprio una serata fuori fatta di divertimento, e ubriacarsi un po’ non le sarebbe dispiaciuto poi tanto.
< Aggiudicato Killian Jones. Ma andiamo da soli? >
< Che c’è Swan? Hai paura che inebriata dall’alcool mi troverai troppo irresistibile? > fece lui malizioso.
< Ma falla finita, non succederebbe neanche se fossi l’ultimo uomo sulla terra! > fece lei dandogli uno spintone.
< Va bene, va bene… > disse lui ridendo, < chiamo Robin e Regina che ne dici? >
< Mah si, è da parecchio che non trascorro un po’ di tempo con Regina. >
< Perfetto, passo a prenderti alle 22:00, non fare tardi, e… mettiti qualcosa che non sia una giacca di pelle! > fece Killian passandole la suddetta giacca rossa che aveva buttato precedentemente lei sul divano.
< Cosa vorresti dire con questo? > fece lei stranita.
< Che ti conosco da anni, ma non ti ho mai vista con un vestito! >
Da che la conosceva Killian non aveva mai visto Emma con vestiti, tacchi o qualunque altro indumento che indossano le ragazze. Si era sempre vestita con giacche di pelle, pantaloni o jeans rigorosamente scuri, maglie semplicissime e stivali o scarpette. Il massimo che faceva era variare i colori, che però non erano mai rosa, viola, fuxia, o giallo.
Quindi in pratica Emma Swan non vestiva in maniera diversa da quando era alle superiori, dove aveva incontrato Killian. Erano stati entrambi semplici conoscenti, fino a quando non avevano dovuto lavorare ad un progetto molto importante per i crediti scolastici e, nonostante all’inizio si fossero odiati per i loro caratteri differenti, ma alla fine molto simili, avevano non solo deposto l’ascia di guerra, ma erano anche diventati l’uno la spalla dell’altro in una classe che non era poi tanto amichevole.
Da allora c’erano sempre stati l’uno per l’altra, avevano condiviso pensieri, paure, segreti, gioie, avevano imparato a fidarsi l’uno dell’altra come di nessun’altro.
< Ti stupirò allora stasera, preparati a rimanere folgorato Killian Jones! > e detto questo Emma, dopo averlo guardato con aria di sfida, si infilò la giacca e lasciò l’appartamento dell’amico determinata.
< Ci conto! > le urlò lui di rimando divertito.
Voleva proprio vedere cosa avrebbe combinato.


Salve a tutti! Non è la prima volta che scrivo sui miei adoratissimi CaptainSwan, ma ho sempre pubblicato solo one shots. Ora invece mi sono fatta coraggio e ho deciso di scrivere una long su di loro, addirittura una AU. Io ne sono abbastanza soddisfatta e mi sono anche molto divertita a scriverla, e spero lo farete anche voi leggendola. Cercherò di aggiornare una volta a settimana, perciò forza, se vi va lasciatemi una recensione e fatemi sapere se vi piace e se vale la pena che la continui. Aspetto i vostri commenti! Un saluto, Vale! 
  
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