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Autore: variopintadite    27/06/2015    0 recensioni
[Proibito]
[Proibito]Enorme What if? sul libro di Tabitha Suzuma, "Proibito".
E se Kit non avesse chiamato la loro “madre”? Se adesso lei non avesse interrotto il loro pezzo di paradiso? Siamo a pagine 306 ragazze e io, non voglio arrendermi. Il lieto fine devono avercelo.
(Io ho dovuto scrivere un finale diverso, è da ore che piango inutilmente.)
***
- Sssst! Ora penso io a te – sussurro con dolcezza. Appoggio il flacone sul bordo della vasca. Le mie mani scivolano ad insaponargli il collo, le clavicole ben delineate e le spalle rigide. – Non ti sto torturando, amore mio.
Lochan si rilassa sotto la pressione dei miei polpastrelli sulla pelle. Pelle che ho accarezzato, baciato.
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: Incest
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Ecco il finale che volevo. Eccolo.


Dal testo originale:
Tira un sospiro di sollievo e mi preme la bocca sul collo. Mi bacia tra respiri spezzati, e quando io mi accorgo della sua faccia rossa e stravolta, scoppio a ridere. Anche lui si mette a ridere, sembra irradiare gioia. E penso subito: In tutti questi anni, in tutta la mia vita, la lunga strada aspra e accidentata doveva condurmi a questo preciso istante. Io l'ho seguita alla cieca, inciampando qua e là, graffiata e stanca, senza sapere dove conducesse, senza mai rendermi conto che a ogni passo mi avvicinavo alla luce in fondo a quel tunnel così lungo e buio. E ora che l'ho raggiunta, ora che sono qui, voglio stringere questo momento tra le mani, aggrapparmici con la forza per riviverlo in eterno: l'attimo esatto in cui è iniziata la mia nuova vita. Tutto ciò che ho sempre desiderato è racchiuso in quest'unico momento, qui, adesso. Le risate, la gioia, la vastità dell'amore tra noi. Questa è l'alba della felicità. Tutto comincia adesso.
 
 
LOCHAN


Sento un rumore provenire dalla porta, mi giro subito, in allerta. Il corpo di Maya si preme contro al mio ed è così rassicurante averla fra le mie braccia. Che mi vuole. Che mi ama.
Non è nulla, grazie al Cielo. Faccio un sospiro, sollevato. Lei fa una risatina, e mi fissa negli occhi. I suoi, così splendidamente azzurri mi fanno battere il cuore all’impazzata. Con lei mi sembra di avere la felicità a portata di mano.
Affondo il viso nell’incavo del suo collo. Possiamo restare per sempre così, stretti l’uno all’altra?
Mi metto sul fianco e la inizio a scrutare. Sicuramente non ho un’aria intelligente, dato quello che abbiamo fatto, ma so di avere un’aria felice.
Lei scuote la testa e increspa quelle labbra morbide, in un malizioso sorriso.
 


 
MAYA


- Dobbiamo andare a lavarci, mi sa – dico, senza sussurrare. Com’è bello non doversi nascondere dal mondo.
Lui annuisce col capo e mugugna qualcosa. Gli afferro il viso con le mani e porto le nostre labbra ad unirsi. Ho bisogno di lui, sempre.
In risposta lui affonda i denti nel mio labbro inferiore, tirandolo giocosamente. Tutta la timidezza e la paura che gravavano sulle nostre spalle, ora, sembrano essere solo un lontano ricordo.
- Non ci posso credere, - gli dico con aria allegra – abbiamo anche domani per stare insieme.
Mi stringe la mano, il suo volto si incupisce. – Non sarà sempre così, Lochie, okay? – mi sforzo di tenere il viso rilassato, di infondergli speranza.
L’amore vince tutto. O sarà il tutto a vincere sul nostro amore?
Lo tiro a me, dirigendomi nel bagno. Do un’occhiata al letto e vedo il preservativo viola che giace accartocciato. – Perché l’hai scelto viola?
Lui aggrotta la fronte, non ci arriva. – Il preservativo, intendo – specifico, dandogli poi un rapido bacio sul collo.
Lui torna a impossessarsi della mia bocca. Sono completamente sua.
Quando i suoi occhi verdi incrociano i miei, un rossore si diffonde sulle sue guance. – Be’, non saprei.
Si gratta la nuca a disagio. – Perché? – fa lui, con un piccolo ghigno.
Infilo i piedi nella vasca e apro il rubinetto. Con lo sguardo lo invito ad entrare. Lui mi guarda, attendendo una risposta. Faccio spallucce e lo porto vicino a me.
Le nostre bocche si cercano, fameliche. Lui è peggio di una droga. Mi scanso quando cerca di approfondire il bacio. Prendo con aria trionfante il flacone di bagnoschiuma azzurro e lo verso nel palmo aperto. – Bene – faccio io, senza trattenere un sorriso. – Ora devo lavarti.
Lui fa un gemito di sorpresa.  – Ma… ecco… Maya… forse.
- Sssst! Ora penso io a te – sussurro con dolcezza. Appoggio il flacone sul bordo della vasca. Le mie mani scivolano ad insaponargli il collo, le clavicole ben delineate e le spalle rigide. – Non ti sto torturando, amore mio.
Lochan si rilassa sotto la pressione dei miei polpastrelli sulla pelle. Pelle che ho accarezzato, baciato.
Le mie mani si spostano sul petto, i muscoli appena accennati sull’addome, la schiena ampia. Scivolo verso il basso ed ecco, il suo pene è duro come marmo. Mi scappa una risatina, ma lui con prontezza la intrappola nella sua bocca. Inizio a pulirlo con delicatezza, un’ispezione accurata. Sento il suo respiro farsi più affannato. – Ti sto solo lavando, Lochie – replico, divertita.
I suoi occhi penetranti mi guardano dentro. Come faccio a non perdermici? – Sì, certo, solo lavando! – brontola lui, cercando di mascherare il luccichio divertito nello sguardo.
Quando le mie mani raggiungono i suoi glutei, le sue mi bloccano. – Oh, ma dai! Ti vergogni? – lo punzecchio, scoppiando poi a ridere.
- Ti fa così ridere? – insiste, lui. Si morde il labbro. Con il pollice sottraggo il suo labbro inferiore alla tortura inflitta dai denti.
- No… è solo che mi piace toccare ciò che è mio – dico seria. Lochan mi spinge contro le mattonelle fredde. Sento i brividi corrermi lungo la schiena e le sue labbra si posano sul mio collo, avide. Un gemito mi sfugge.
- Ora mi diverto io, Maya – mormora con la voce roca. Sento le gambe cedermi.
 
 
LOCHAN
 
 
Maya è così bella da mozzare il fiato. Prendo del sapone e lo verso sulla sua pelle candida e delicata. Vedo il suo viso arrossato dall’eccitazione. La bacio di nuovo, senza nemmeno pensarci. Lei si aggrappa a me. – Lavami – dice come se fosse un ordine, e invece sembra più sul punto di supplicare.
Non me lo faccio ripetere due volte e le mie mani iniziano ad insaponarla, ad accarezzarla, a massaggiarla. La sento fremere sotto il mio tocco deciso, ma delicato. Inarca la schiena, nel disperato tentativo di avvicinare i suoi seni alle mie mani, in cerca di attenzioni che sono pronto a dare. I suoi capezzoli turgidi mi fanno deconcentrare. Devi lavarla, non farci l’amore, idiota.
Continuo la discesa e con le mani mi dedico all’interno coscia, e con lentezza disarmante mi ritrovo fra le sue gambe. Spinge il bacino contro la mia mano incerta.
Io la accarezzo con delicatezza,  ma non mi spingo troppo oltre. In fondo ci stiamo solo lavando, no?
Quando abbiamo terminato di farci la doccia, appoggiamo i nostri piedi sul tappeto rosso, usurato dal tempo. Mi allungo per prendere i due asciugamani giganti e il primo lo avvolgo subito attorno al suo corpo perfetto. Poi il mio lo allaccio in vita. – Come sei sexy – sussurra, con gli occhi puntati sul mio petto. – Tutte queste goccioline che scivolano sui tuoi pettorali… fanno venire sete.
Deglutisco a fatica. Una vampata di calore raggiunge i lombi. – Maya, è meglio se non faccio commenti io, allora.
- Cosa pensi? – mi incita, guardandomi con un’espressione furbetta.
- Che vorrei fare l’amore con te in ogni posto di questa casa. – Sento un’ondata di imbarazzo farsi strada in me. Forse ho detto troppo, ma almeno è la verità.
- Lochan, ti amo.
 La stringo forte a me, come se non ci fosse un domani.
Resteremo insieme, lo so. Cresceremo i bambini e quando avranno raggiunto la maggiore età allora potremo andarcene e cambiare nome. Non saremo più un fratello e una sorella. Non lo siamo mai stati e mai lo saremo. Siamo fatti per stare assieme, per condividere gioie e dolori.
Se la natura ci impedisce di avere figli, be’ al diavolo! Li adotteremo. E ci continueremo amare, per sempre. Non ci lasceremo mettere i bastoni fra le ruote da nessuno.
L’amore è tutto ciò che abbiamo, l’amore è ciò che ci resta, l’amore è ciò che ci ha aiutato a sopravvivere.
Ora che abbiamo accettato questo scherzo di Madre Natura, ora siamo più forti, più consapevoli.
Dobbiamo stare uniti.
La bacio mentre lacrime bollenti sfuggono al mio controllo. Lei ne raccoglie alcune con il pollice, finché non diventano troppe.
- Lochie, oh Lochie – mormora, cercando di consolarmi.
Prendo il suo polso e con le dita accarezzo il regalo che le ho fatto, il braccialetto argento. – Promettimi che ce la faremo. Promettimi che noi staremo insieme. – Un singhiozzo mi costringe a fermarmi, senza fiato.
Maya mi bacia la guancia, il naso, la bocca. – Te lo prometto, troveremo un modo e staremo insieme, per sempre. Grazie di esistere – sussurra, anche lei sull’orlo di un pianto.
La bacio con foga, disperato. – Io ti ringrazio di avermi salvato da me stesso. Ti amo – soffio sulle sue labbra, per sugellare le nostre promesse.
 
 

 
 

 
ANGOLO AUTRICE: ha funzionato, yay! Oddio come sono felice, a sapere che nella mia testa tutto ha trovato un senso… la giustizia e l’amore sono trionfati.
Se mi sento nuovamente inspirata, scriverò anche un'altra OS su di loro.
Lochan James Whitely è il ragazzo più perfetto del mondo.
Ora vi lascio la frase di Lochie che mi ha colpito e ucciso, lentamente:

“Se continuo a respirare, devo continuare a vivere e se continuo a vivere, devo continuare a soffrire e proprio non ce la faccio, non così.”
   
 
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