Questa storia non è mia, io la traduco solamente.
Chapter 15
Durante
la cena, nessuno avrebbe potuto notare qualcosa di strano in Louis. Era il
solito ragazzo pimpante, che raccontava vecchie storie su Lottie che la imbarazzavano
e facendo sorridere tutti. Neanche Harry notò che qualcosa non andava, fino a
dopo cena, quando Louis gli chiese se potesse parlare con lui da solo. Lottie si
sistemò nel soggiorno, insieme alla famiglia di Harry e Niall, Liam e Zayn che
le fecero domande sulla scuola e lei rispondeva educatamente. Lottie stava bene.
Louis si era offerto di pulire e aveva trascinato Harry con lui in modo da
poter parlare.
Louis
aveva deciso. Era stanco di scappare. Lottie aveva bisogno di lui e anche il
resto delle sue sorelle. Forse anche sua madre. Stava tornando alla sua vecchia
vita, ma questa volta lo stava per fare in modo diverso.
In
cucina, Harry parlò immediatamente. 'Di cosa vuoi parlare?'
‘Ritornerò.'
Dichiarò Louis semplicemente.
Harry
aggrottò la fronte. ‘Ritorni dove?'
'A
casa'.
Harry
sembrò ferito per un secondo, ma si riscosse rapidamente. 'Perché?'
Louis
mise la mano sul ginocchio di Harry e si mise di fronte a lui. 'Ascolta, Lottie
mi ha parlato della situazione a casa oggi. Devo tornare okay? Devo risolvere
un paio di cose.'
Harry
annuì. 'Va bene, quando tornerai?' Louis si morse le labbra, sentendosi già in
colpa.
'Beh,
veramente stavo pensando di restare lì. Voglio dire, posso sempre venire
naturalmente. Devo vederti almeno una volta alla settimana giusto? Anche i
ragazzi non possono fare a meno di me. Posso anche dormire qui, se vuoi. Sarebbe
come se non fosse cambiato nulla.'
‘Ti
stai licenziando.' Disse Harry, le lacrime a formarsi nei suoi occhi.
'No,
Harry, forse posso-'
'No,
infatti, non lo stai facendo, sei licenziato.' La voce di Harry era diversa.
Arrabbiata, ma incerta, come se Harry stesse cercando di trattenere le lacrime.
Louis
sospirò. 'Lo capisco. Ma Harry ti prego non essere agitato io-'
'Louis,
basta smettila di parlare.' lo interruppe Harry. Le lacrime gli rigavano il
volto mentre scuoteva la testa. 'Ho pensato che avessimo qualcosa. Ho pensato che
questa fosse la tua casa.' Harry deglutì e la sua voce si ruppe mentre
sussurrava le ultime parole. 'Pensavo di essere la tua casa.'
Scoppiò
in singhiozzi e colpì il braccio di Louis che cercò nuovamente di consolarlo. 'Impacchetta
la tua roba e vattene entro domani. Non devi visitarmi, starò bene'.
Per
un momento, Louis rimase immobile. 'Quindi questa è anche la fine di noi?'
‘Non
spingerai una sedia a rotelle per il resto della tua vita. Non sei tu. Non ti
accontenti'.
'Bene,
perché sono ancora quel ragazzo per te.' Louis si alzò subito e aprì la porta
del salotto. Vide tutti gli occhi su di lui. Lottie si alzò, sapendo ciò che si
erano detti e Louis fece un gesto della testa verso la porta alla sua destra.
Lei annuì e lo seguì fino alla porta. Il castano si voltò per affrontare tutte
le persone che lo avevano accompagnato negli ultimi mesi. Le persone con cui
era cresciuto. Le persone che probabilmente lo odiano, ora che hanno sentito
Harry piangere dalla cucina. Liam già lo faceva comunque, perché gli mandò uno
sguardo di fuoco, prima di entrare in cucina
'Sono
stato licenziato.' dichiarò. Gemma guardò verso la cucina. 'Andremo via domani
mattina. Lavorare con voi è stato un piacere.' disse, prima di chiudersi la
porta alle spalle.
-
La
mattina dopo non si aspetta nessuno fuori alla porta. E’ sorpreso di trovarci
Niall e Zayn lì, ma fa ancora male, sapendo che non rivedrà mai più Harry. Zayn
da la colazione a Lottie.
'E'
per entrambi. Se hai difficoltà nel trovare cibo sai dove trovarmi giusto?’
Dice il moro a Lottie. 'Anche tu Louis. Sei sempre il benvenuto qui.'
Louis
scuote la testa. 'Non proprio amico. Non hai parlato con Harry vero?'
Niall
si stringe nelle spalle. 'Abbiamo sentito la storia da Liam. Volevamo dirti
addio comunque. Non sarà più lo stesso senza di te'.
'Sapevo
non potessi resistere al Tomlinson.' Louis sorride, avvolgendo le braccia
intorno all'irlandese. Niall ride e gli accarezza la schiena.
'Spero
di vederti in giro amico, davvero.'
'Sai
dove viviamo.' Dice Lottie e Louis aggrotta la fronte. ‘Lo sa?'
'Abbiamo
dovuto prendere il tuo regalo di compleanno.' Dice Niall dando un abbraccio
anche a Lottie. Louis si muove per abbracciare anche Zayn.
'È
stato bello averti qui. Le cose saranno noiose'.
'Mi mancherete
tutti. Anche Liam'.
Niall
porge a Louis una busta. 'La puoi aprire solo quando ti manchiamo.'
Louis
alza un sopracciglio. 'Bene. Beh ...' il castano esita per un attimo. 'Dite ad Harry
che mi dispiace e se mai cambiasse idea sa dove trovarmi.'
Niall
e Zayn si scambiano uno sguardo triste e annuiscono con fermezza. Louis mette
la mano sulla schiena di Lottie per guidarla fuori dalla porta. Si guarda intorno
un’ultima volta e fa un cenno ai due ragazzi. Non può fare a meno di guardare
in alto per vedere se Harry potrebbe essere di fronte a qualsiasi finestra,
quindi forse Louis potrebbe vederlo. Ma non c'è nessuno alle finestre, così il
castano si gira e se ne va e non può fare a meno di sentire come se fosse un
addio definitivo.
-
Nel
corso delle settimane successive, Louis ha dimenticato la busta.
Si
stabilisce di nuovo nella sua vecchia e facile vita. Sua madre tornò a casa
dopo che Lottie l’aveva aiutato a scartare le sue cose e non disse nulla. Gli
chiese solo di aiutarla con la cena e lo fece. Aveva imparato nuove ricette da
Zayn e iniziò a fare le lasagne. Sua madre non gli chiese dove avesse imparato
a farle.
Quando
Fizzy tornò a casa con i gemelli, rimasero a bocca aperta. Daisy e Phoebe gli
corsero incontro e iniziarono a piangere quasi immediatamente. Louis le portò
in giro, cercando di calmarle, ma alla fine, mangiarono la cena sul suo grembo.
Louis mostrò loro di aver portato tutta la sua roba, quindi non sarebbe
ripartito.
Parlò
con Fizzy solo quando Lottie stava portando i gemelli a letto. Gli raccontò del
suo ex-fidanzato. Louis le promise di fargli visita e lei lo abbracciò, sussurrandogli
quante le fosse mancato.
Quando
Fizzy fu a letto, tornò in cucina per cercare di parlare con sua madre, ma
l'unica cosa che gli disse fu 'Porterai le ragazze a scuola domani?' Louis
aveva accettato e poi sua madre l’aveva lasciato per andare a letto. Poi andò a
letto anche lui ed era troppo stanco per ricordarsi della busta sotto il suo
materasso.
Dopo di
che, tutto tornò di nuovo al modo in cui era prima. Louis trovò un posto di
lavoro come postino ed era perfetto, perché prima di andare a lavoro poteva
portare le ragazze a scuola e dopo poteva andarle a prendere. Preparò la
colazione e la cena tutti i giorni e Lottie faceva il pranzo per tutti. Louis fece
visita all’ex-fidanzato di Fizzy e lei tornò a casa da scuola ogni giorno con
un sorriso. Louis aggiustò la finestra rotta nella sua stanza e in quella di
Lottie e quando ebbe tempo in fine settimana, decise di fare una visita a Stan.
Stan
stava andando alla grande. Aveva una casa e un lavoro e rimase sorpreso di
vedere Louis tornare. Gli raccontò della visita di Niall, Liam e Harry e Louis ebbe
problemi a non scoppiare a piangere. Stan gli disse quanto gli fosse piaciuto
Niall e quanto Harry sembrasse come lui. Gli raccontò dell'incidente dei
pantaloni e Louis lo schiaffeggiò per questo. Pensava ad Harry ogni singolo
giorno, ma con la menzione di Niall si ricordò improvvisamente della busta
sotto il suo materasso. Gli mancavano tutti in questo momento, in particolare
Harry. Così disse a Stan tutto quello che era accaduto. Stan lo guardò come se
fosse un idiota.
'Sei
un idiota.'
‘Di' qualcosa
di nuovo.'
Stan
alzò gli occhi. 'Sono serio, torna indietro. Sei infelice qui.' Louis venne
preso alla sprovvista.
'E la
mia famiglia?'
Stan
si strinse nelle spalle. 'Se invii loro la metà del tuo stipendio mensile andrà
tutto bene.'
Louis
scosse la testa. 'Anche così, non credo che qualcuno di loro mi voglia
indietro.'
Stan
si strinse nelle spalle. 'Io non ne sarei così sicuro di questo.'
-
Quella
notte, quando tutti dormivano, Louis aprì la busta.
Era
una foto scattata il giorno della festa. Sullo sfondo Liam e Niall si
sorridevano a vicenda, ognuno dei quali in possesso di un bicchiere di vino.
Accanto a loro c'era Anne, che sorrideva a lui ed Harry. Al centro del quadro, c’erano
lui ed Harry mentre stavano ballando. Ricordava la canzone. Era la sua canzone
preferita dei The Fray. Harry gli sorrideva nel collo e Louis potè quasi
sentirlo.
Lottie
si svegliò al suono così sconosciuto di suo fratello piangere. Lo abbracciò
fino a quando il sole sorse.
-
‘Vuole
del tè Mr. Styles?'
'No'
Harry ringhiò al nuovo infermiere. Era un giovane uomo questa volta, un po' più
vecchio di lui, a giudicare dalla sua voce. Un po' più vecchio di Louis.
'Vuole
andare fuori? E' una bella giornata oggi!'
'No'
'Ma dovrebbe
vedere il tempo, è-'
Harry
sbattè il pugno sul tavolo di fronte a lui. 'Non posso vederlo idiota!' Sentì
l'uomo fare qualche passo indietro. 'Fuori.' Ringhiò, fuori di testa. Sentì
l'uomo lasciare il salotto e poi sentì la voce di Gemma chiedere all’uomo che
cosa ci fosse di sbagliato.
'Niente,
credo si sia solo alzato dalla parte sbagliata del letto-'
'Non
posso fare neanche quello idiota!'
Sentì
Gemma dire all'uomo che sarebbe stato meglio se fosse andato via e lui era
molto felice con lei in quel momento. Fino a quando decise di aprire la bocca
per parlare di nuovo con lui.
'Penso
sia il momento di portare Louis indietro.'
-
Il
giorno dopo, Louis portò le bambine a scuola e poi chiamò il lavoro per
mettersi in malattia. Era sopravvissuto agli sguardi inquietanti di Lottie a
colazione, ma non aveva intenzione di sopravvivere ad un’intera giornata di
lavoro. Così Louis decise di andare al bar dove era solito andare con Harry. Si
sedette davanti alla finestra, ordinò un tè e si lasciò perdere nei suoi
pensieri circa il ragazzo dai capelli ricci. Era passato più di un mese da
quando era stato qui con Harry. Di solito, bevevano qualcosa e parlavano. Harry
amava il caffè, mentre lui era più una persona da tè. Louis cercava sempre di
spiegargli quello che vedeva, confrontandolo con musica, suoni o qualcosa che
il più piccolo potesse sentire. Il riccio aveva sempre apprezzato ciò. Louis
ricordò quando avevano avuto una battaglia a palle di neve qui e quando diede
ad Harry un bacio all’eskimese.
Ricordava
anche il loro primo bacio, in mezzo alla neve. Era freddo e buio, ma a Louis
piacque molto. Era perfetto, come tutti i loro baci.
Louis
venne strappato via dai suoi pensieri da una voce fin troppo familiare.
'Louis?'
Liam si
sedette di fronte a lui. Louis si guardò intorno per vedere se avesse portato qualcuno,
ma sembrava essere solo. Louis ammise segretamente che avesse sperato che qualcuno
dei ragazzi avesse portato Harry qui oggi. Come sempre, Liam lesse i suoi
pensieri.
'Harry
non se la sentiva di uscire. Non vuole da un mese in realtà.' disse Liam,
lasciando cadere un po' di zucchero nel suo tè. Louis non rispose e guardò la
sua tazza di tè.
'Come
sei stato Louis?' chiese piano Liam.
Louis
si strinse nelle spalle. 'Bene. Tu?'
'Non
così bene.'
Louis
alzò subito gli occhi e incontrò lo sguardo di Liam. Sembrava esausto e un po' più
pallido del solito. 'Come mai?'
'Non riusciamo
a trovare un nuovo infermiere. Niall ed io non dormiamo a casa nostra da una
settimana. Gemma ha dovuto annullare la sua vacanza, perché deve portare in
giro ogni infermiere. Ne abbiamo avuti 7 nelle ultime 4 settimane. Questo è un
nuovo record.' Ridacchiò Liam.
‘Non
sono bravi abbastanza?'
'Avevano
tutti i diplomi che tu non avevi, ma Harry manda via tutti. Non credo gli
piacciano.' Liam stava guardando Louis in attesa, ma il castano rimase in
silenzio.
'Harry
continua ad avere attacchi di panico nel cuore della notte. Gli vengono sempre
più spesso. Non vuole vedere un medico però. Dice che sta bene, ma non è vero'.
‘Per
il resto? Come state?'
‘Non
molto bene. Niall ed io continuiamo a litigare per cose più stupide e ora è
arrivato ad un punto in cui sta iniziando ad evitarmi, perché non vuole litigare
con me. Il fatto che non l'ho baciato per due settimane non lo rende meglio.
Gemma è veramente incazzata il 99% del tempo ed è stata anche peggio poiché
Anne e Robin sono andati via di nuovo. Zayn è l'unico che è calmo in questo
momento'.
Louis
scosse la testa. 'Non posso aiutarti.'
'Odio
dirlo Louis, ma abbiamo bisogno di te. Non solo Harry, ma tutti noi. Quindi ti
sto chiedendo di tornare.' Louis ruppe il contatto visivo per lasciare
un'occhiata fuori dalla finestra.
'Non
posso lasciare la mia famiglia di nuovo.' afferma semplicemente.
Liam
annuì. 'Ne ho parlato con Anne e Robin. Puoi inviare una parte del tuo
stipendio mensile a loro, ma possono anche trasferirsi da noi. Abbiamo alcune
camere vuote, se tu e le tue sorelle volete. Ed anche tua madre naturalmente'.
Louis
lo guardò sbalordito. 'Non puoi essere serio.'
'Amico,
se potessi vedere Harry in questo momento, sapresti perché sono così serio.'
Un
altro lampo di senso di colpa attraversò Louis. Liam lo guardò speranzoso.
Louis
sospirò. 'Ne parlerò a casa.'
Liam
sorrise e sorseggiò il suo tè. 'Decisione eccellente.'
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Beh, inutile dire che, come sempre, sono di nuovo in ritardo..
Non ho scuse questa volta anche perchè Giulia mi aveva mandato gli errori martedi? Se non prima
Suppongo sia solo stata la pigrizia, rido
Mi dispiace davvero anche perche questro è l'ultimo capitolo, manca solo l'epilogo!
E già, siamo già arrivati alla fine e sjfhsk sono troppo contenta del 'successo' di questa ff e nulla lol
Vi avviso che l'epilogo è pronto e corretto, quindi o domani o dopodomani lo avrete!
Ma dopo non pensate nemmeno di liberarvi di me perchè sto già traducendo un'altra os (con louis cieco) e ho ancora un'altra ff (con haz cieco) [penso abbiate capito che amo questo genere no? rido]
Ora scappo che tra poco devo raggiungere il mio migliore amico lol
Un bacio, Francesca xx