La rosa tra le spine
Spalanca il cancello dal ferro dorato
il clangore dell'uscio un eco lontano
scia arroventata che scema nell'infinito
dove il vuoto opprime lo spirito sfinito.
Un letto di foglie accoglie l'ospite
un diamante spogliato del suo splendore
langue la fiamma della candela
una goccia di luce nel fossato dell'esistenza.
Dona passione dal profumo di rosa
le boungaville aggraziate colorano di viola
stringi mordace le braccia possenti
sostegno fortilizio del mero coraggio.
Il mare chiama e il vento riponde
le foglie sussurrano parole d'amore
i gigli fioriscono e le api ronzano
la vita s'intreccia all'ombra del sole.
Togli le spine e offri la pace
fodera la carne che nuda attende
rivesti di suoni l'anima sorda
che muore avizzita al chiarore della luna.